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steve93
Utente Senior


Città: catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


1353 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 13 maggio 2009 : 23:06:10 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

salve a tutti,vorrei sapere una cosa... ho trovato dei piccoli di passero ma nn trovo il loro nido ...vorrei sapere come nutrirli e ogni quando devono mangiare. gli ho dato un pò di pastoncino all'uovo (queelo giallo x canarini)diluito cn dell'acqua. grazie
G.

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La passione è il cuore della vita!

sergio45
Utente Senior


Città: Sanremo
Prov.: Imperia

Regione: Liguria


547 Messaggi
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Inserito il - 13 maggio 2009 : 23:35:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Prova a leggere la discussione in rilievo "come aiutare un uccellino in difficoltà".
Ciao.
Sergio.

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Gli alberi e le erbe e ogni cosa che cresce o che vive in questa terra non hanno padrone.
(J.R.R. Tolkien)
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steve93
Utente Senior


Città: catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


1353 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 maggio 2009 : 00:46:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'ho letto ed è stato utile quando ho cresciuto un rondone...ma con dei passeri è tutta un'altra cosa..!! Qualcuno mi sà aiutare...?? Grazie

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La passione è il cuore della vita!

Modificato da - steve93 in data 14 maggio 2009 00:49:42
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dogy
Utente Senior


Città: Padova

Regione: Veneto


969 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 14 maggio 2009 : 08:34:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'alimentazione giusta la conoscono i genitori...
Comunque i passeri non possono essere considerati "carnivori" nel senso stretto del termine: sono uccelli granivori, si nutrono prevalentemente di semi!
Questo però non significa che si nutrono "solo" di semi: la loro dieta, come quella di altre specie, varia e spazia dalla frutta di stagione agli insetti. Se si facesse un discorso generale, allargato alle varie specie di uccelli, si potrebbe dire che la loro alimentazione è variabile anche a seconda dei periodi dell'anno. I passeri, durante l'allevamento dei pulli, portano al nido insetti, ma non solo quelli, lo sa bene chi ha un campo di grano o un frutteto!
Il consiglio che ti posso dare è quello di variare l'alimentazione e in questo caso, non limitarsi alle sole proteine animali. I semi ricordo vanno sbucciati, tolta quella pellicina protettiva. E' importante idratarlo, fallo con una siringa senza ago.
Devi rimetterlo in libertà, sarà in grado di farcela,importante però è limitare l'interazione con la sola alimentazione e pulizia sistemandolo in un luogo tranquillo e poco frequentato dalle persone così che resti diffidente nei nostri confronti.
Quando da alcuni giorni si alimenta da solo ed il piumaggio è completo puoi liberarlo, se nel frattempo lo tieni in una scatola ben rivestita, prima di liberarlo controlla il volo provando in una stanza della casa, se si alza da terra e va in alto non ci sono problemi. Quando provi fai attenzione a coprire le finestre o gli specchi perchè potrebbe sbatterci contro facendosi male.

Ciao dogy

Devi anche sapere che detenere uccelli selvatici è reato, anche se lo scopo è nobile come il tuo.
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Melanitta
Moderatore


Città: Manfredonia
Prov.: Foggia

Regione: Puglia


7889 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 maggio 2009 : 08:36:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ma quanto sono piccoli? Hanno già il piumaggio? Sono al loro primo involo?
Se così fosse, non riesco a capire perchè non si lasciano questi piccoli al loro posto! Saranno i genitori a dare le cure necessarie e a nutrirli, anche se lontani dal nido e anche se non riusciamo a vederli. Questa mania di raccogliere nidiacei, con l'errata convinzione di essere poi in grado di curarli non la riesco ancora a comprendere. Troppo spesso ho visto gente raccogliere inconsciamente nidiacei di ogni tipo, già sviluppati, ma che secondo loro avevano bisogno di cure perchè non in grado di volare e non so quanto danno si possa fare con un comportamento del genere.
Lasciamo i piccoli dove li troviamo, la Natura ha dotato questi esseri di un forte senso per le cure parentali e noi non siamo certo in grado di sosttuirci a loro e ad Essa.

Saluti

Massimo
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Stekal
Moderatore


Città: CANTU'
Prov.: Como

Regione: Lombardia


4435 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 14 maggio 2009 : 09:24:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Completamente d'accordo con Massimo, questo discorso l'abbiamo fatto più e più volte anche lo scorso anno.





Stefano
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Stefano Tasca
Utente V.I.P.

Città: Crespano del Grappa
Prov.: Treviso

Regione: Veneto


441 Messaggi
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Inserito il - 14 maggio 2009 : 10:29:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti,
sono nuovo del forum....
mi accodo a quanto consigliato. Molti uccelli escono dal nido ancora incapaci di volare e vengono imboccati ancora per alcuni giorni dai genitori. Tra questi i più comuni nei giardini (almeno da me) sono i Merli e i Passeri d'Italia.
Questi animali vanno assolutamente lasciati dove sono, anche se sembrano in pericolo (gatti, strade e altro). I genitori sono nei dintorni e osservano. Molte volte inoltre i piccoli escono tutti assieme dal nido, anche se non tutti sono ugualmente maturi. I più deboli possono non farcela, ma sono meccanismi naturali.
Anche la manipolazione con conseguente stress può essere un fattore di indebolimento. Al massimo se sono per terra e ci sono gatti nei paraggi si possono raccogliere e mettere velocemente tra i rami dell'albero più vicino.
Se sbaglio correggetemi.
Grazie e complimenti per questo straordinario forum che ho scoperto purtroppo con grande ritardo.
Stefano Tasca
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dogy
Utente Senior


Città: Padova

Regione: Veneto


969 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 14 maggio 2009 : 13:07:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ben venuto Stefano Tasca, tutto vero e giusto quello che dici, io sono più di 15 anni che non raccolgo pulli, e quando li vedo mi giro dalla parte opposta e tiro via diritto!!!! proprio per non incorrere nel pietismo, per poi raccoglierli portarli a casa nutrirli e dargli la possibilità di rientrare nel loro elemento naturale.
Invito pertanto l'amico steve93 a non seguire il consiglio che ho dato, ma attenersi scrupolosamente a quanto detto dai Moderatori: Melanitta e Stekal.
Sicuramente più esperti e preparati di me.

Però c'è una incongruenza su questo forum, prima si spiega come aiutare un uccello in difficoltà, e poi si invita a non fare nulla!

Ma forse basterebbe attenersi alle Leggi vigenti, quello che tutti possono fare è allertale le Autorità competenti e nulla più.

Colgo l'occasione per salutare tutti, e auguro felicità, Luca.

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Stefano Tasca
Utente V.I.P.

Città: Crespano del Grappa
Prov.: Treviso

Regione: Veneto


441 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 14 maggio 2009 : 13:59:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Luca,
non so se sia esattamente una incongruenza; forse ci sono casi particolari (particolari, sottolineo) in cui per salvare la bestiola bisogna intervenire. Mi ricordo ad esempio quando vicino a casa mia rifecero il tetto di una casa buttando nel giardino di sotto un paio di nidiate di storni ancora molto piccoli.
In quel caso se uno vuole tentare di salvarli può forse pure intervenire e quindi serve sapere come fare.
Ci sono poi problemi legislativi non da poco per la detenzione di specie anche comuni ma a vario titolo più o meno protette.
E comunque bisogna aggiungere che sono animali selvatici; una volta svezzati ho seri dubbi che sia possibile un loro reinserimento in natura senza condannarli nuovamente ad una veloce morte.
Ciao
Stefano
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steve93
Utente Senior


Città: catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


1353 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 maggio 2009 : 18:25:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Melanitta:

Ma quanto sono piccoli? Hanno già il piumaggio? Sono al loro primo involo?
Se così fosse, non riesco a capire perchè non si lasciano questi piccoli al loro posto! Saranno i genitori a dare le cure necessarie e a nutrirli, anche se lontani dal nido e anche se non riusciamo a vederli. Questa mania di raccogliere nidiacei, con l'errata convinzione di essere poi in grado di curarli non la riesco ancora a comprendere. Troppo spesso ho visto gente raccogliere inconsciamente nidiacei di ogni tipo, già sviluppati, ma che secondo loro avevano bisogno di cure perchè non in grado di volare e non so quanto danno si possa fare con un comportamento del genere.
Lasciamo i piccoli dove li troviamo, la Natura ha dotato questi esseri di un forte senso per le cure parentali e noi non siamo certo in grado di sosttuirci a loro e ad Essa.

Saluti

Massimo


Io condivido il vostro pensiero, ma sinceramente, preferisco aiutare un animale in dificoltà più tosto che girarmi.
Non è la prima volta che accudisco uccelli e la maggior parte di loro sono tornati liberi e ancora vivi.
Il passero non mi era mai successo e tutta questa voglia di provare non c'è l'avevo.
Ho prvato più volte a mettere i piccoli di nuovo nel nido, che dopo ho individuato, ma loro saltavano fuori e da quell'altezza avevo paura che si facessero male (anche se non penso)!!
Lì potevo lasciare lì, si è vero ma stava facendo buio e li passano macchine ed è pieno di gatti (infatti poco dopo ho visto un gatto nel punto dove erano i piccoli).
Ho semplicemente preso i piccoli per la notte, gli ho messi dentro una scatola con un nido improvvisato e gli ho dato un pò di pastoncino diluito con dell'acqua tiepida, che sembravano apprezzare.
Stamattina gli ho ridato un pò di pastoncino con acqua tiepida e un pò di banana frullata li in mezzo.
Dopo (sempre dentro la scatola) gli ho messi al sole in posto sicuro ma ben visibile.
Io li tenevo d'occhio e poco dopo è arrivata la madre e credetemi che non potevo essere più felice, ma se io ieri sera li lasciavo lì e come dice qualcuno giravo la testa, tranquilli che la madre non li avrebbe più trovati.
Io posso capire alle persone meno esperte (con questo non dico di essere esperto, ma sono qui da un pò e non è la prima volta con degli uccelli) si spieghi che non si devono raccogliere, ed è giusto, ma se io (che questa cosa la sò già) vi chiedo un consiglio è perchè ho dovuto fare così, tutti mi avete detto che dovevo lasciarli dov'erano invece di aiutarmi a capire cosa farli mangiare, e se quei poveri passeri non mangiavano da un pò, potevano morire.
Da precisare che non voglio polemizzare, mi trovo benissimo in questo forum e ho imparato un sacco di cose sulla natura (che io amo alla follia) grazie a delle persone esperte e competenti e spero di stare qui per tanto tempo ancora, ho voluto precisare solo perchè ci sono rimasto un pò male per le vostre risposte.

Ps. Sono consapevole che è illegale detenere animali autoctoni.
Grazie a tutti
G.

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alisea
Utente V.I.P.


Città: Brescia


322 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 14 maggio 2009 : 19:02:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao steve93, mi inserisco in questa discussione perchè anch'io l'anno scorso sono dovuta intervenire in una situazione simile con un passerotto. era in un angolo del marciapiede, tutt'intorno solo alti palazzi e stava iniziando a grandinare..non potevo mica guardarlo morire, ovvio che in quel caso l'unica cosa da fare era prenderlo..sono decisioni che si devono valutare sul momento.
purtroppo il piccolo era molto indebolito, a fatica sono riuscita ad aprirgli il becco (a proposito, ho letto come si deve fare, ma quando lo serrano ermeticamente è proprio difficile aprirglielo, pensavo di fargli male, è stata una fatica non indifferente, ero disperata!) e gli ho dato acqua con una siringa senza ago e briciole di biscotti ai cereali ammorbidite.
purtroppo era così stremato che mi è morto tra le mani qualche ora dopo, e mi sono sentita malissimo, quasi in colpa per non essere riuscita a nutrirlo di più..ma lui serrava il becco..
comunque, questa esperienza mi ha rattristato molto, ma se dovessi ritrovare le stesse condizioni estreme ci riproverei. la grandinata è stata fortissima, non sarebbe sopravvissuto e non era in grado di volare, io ero la sua unica possibilità.
a proposito, i tuoi spalancavano il becco senza problemi? erano molto piccoli?
un'altra volta mi è capitato che un piccino alle prese coi primi voletti abbia sbagliato l'aterraggio ed è finito direttamente dentro casa. era spaventato e cercava tutti gli angoli bui fichè zampettando si è ficcato sotto l'armadio! ripescatolo l'ho messo bene in vista sul terrazzo e dopo 3 ore è arrivata la mamma a riprenderselo. vi assicuro che 3 ore di CIP CIP senza sosta era straziante, ma bisogna avere fiducia che prima o poi i genitori arrivano! in quel caso però il mio terrazzo non presentava pericoli.
io sono d'accordo nell'intervenire in certi casi particolari, purchè usiamo la testa e non solo il cuore
Ale
Messaggio originario di steve93:

Messaggio originario di Melanitta:

Ma quanto sono piccoli? Hanno già il piumaggio? Sono al loro primo involo?
Se così fosse, non riesco a capire perchè non si lasciano questi piccoli al loro posto! Saranno i genitori a dare le cure necessarie e a nutrirli, anche se lontani dal nido e anche se non riusciamo a vederli. Questa mania di raccogliere nidiacei, con l'errata convinzione di essere poi in grado di curarli non la riesco ancora a comprendere. Troppo spesso ho visto gente raccogliere inconsciamente nidiacei di ogni tipo, già sviluppati, ma che secondo loro avevano bisogno di cure perchè non in grado di volare e non so quanto danno si possa fare con un comportamento del genere.
Lasciamo i piccoli dove li troviamo, la Natura ha dotato questi esseri di un forte senso per le cure parentali e noi non siamo certo in grado di sosttuirci a loro e ad Essa.

Saluti

Massimo


Io condivido il vostro pensiero, ma sinceramente, preferisco aiutare un animale in dificoltà più tosto che girarmi.
Non è la prima volta che accudisco uccelli e la maggior parte di loro sono tornati liberi e ancora vivi.
Il passero non mi era mai successo e tutta questa voglia di provare non c'è l'avevo.
Ho prvato più volte a mettere i piccoli di nuovo nel nido, che dopo ho individuato, ma loro saltavano fuori e da quell'altezza avevo paura che si facessero male (anche se non penso)!!
Lì potevo lasciare lì, si è vero ma stava facendo buio e li passano macchine ed è pieno di gatti (infatti poco dopo ho visto un gatto nel punto dove erano i piccoli).
Ho semplicemente preso i piccoli per la notte, gli ho messi dentro una scatola con un nido improvvisato e gli ho dato un pò di pastoncino diluito con dell'acqua tiepida, che sembravano apprezzare.
Stamattina gli ho ridato un pò di pastoncino con acqua tiepida e un pò di banana frullata li in mezzo.
Dopo (sempre dentro la scatola) gli ho messi al sole in posto sicuro ma ben visibile.
Io li tenevo d'occhio e poco dopo è arrivata la madre e credetemi che non potevo essere più felice, ma se io ieri sera li lasciavo lì e come dice qualcuno giravo la testa, tranquilli che la madre non li avrebbe più trovati.
Io posso capire alle persone meno esperte (con questo non dico di essere esperto, ma sono qui da un pò e non è la prima volta con degli uccelli) si spieghi che non si devono raccogliere, ed è giusto, ma se io (che questa cosa la sò già) vi chiedo un consiglio è perchè ho dovuto fare così, tutti mi avete detto che dovevo lasciarli dov'erano invece di aiutarmi a capire cosa farli mangiare, e se quei poveri passeri non mangiavano da un pò, potevano morire.
Da precisare che non voglio polemizzare, mi trovo benissimo in questo forum e ho imparato un sacco di cose sulla natura (che io amo alla follia) grazie a delle persone esperte e competenti e spero di stare qui per tanto tempo ancora, ho voluto precisare solo perchè ci sono rimasto un pò male per le vostre risposte.

Ps. Sono consapevole che è illegale detenere animali autoctoni.
Grazie a tutti
G.

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steve93
Utente Senior


Città: catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


1353 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 maggio 2009 : 19:38:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si i miei mi aprivano la bocca ogni volta che aprivo lo scatolo, anche se avvolte non volevano farlo, bastava che avvicinassi il dito e loro la aprivano.
Erano quasi tutti impiumati.
Hai ragione è brutto vederli mentre chiamano la madre, infatti io mi sono stato lì finchè non ho visto che era la madre e che li aveva riconosciuti (infatti li nutriva).
Mi dispiace per il tuo piccolo passero, ma capita secondo me hai fatto bene.
Purtroppo è capitato anche a me, 2 anni fà trovai un piccolo di merlo (tutto impiumato) era lì da diversi giorni e dopo un pò lo presi o lo misi in una scatola, il piccolo aveva fame ma io non avevo nulla a casa ed era tardi era tutto chiuso, non potti fare niente e il piccolo l'indomani morì.
Mi ha fatto troppa tenerezza e mi è dispiaciuto tanto che promisi a me stesso che nessun animale sarebbe più morto o sofferto se lo potevo impedire.
L'anno dopo ho cresciuto un Rondone, doveva mangiare ogni 3 ore e rinunciai anche ad andare a mare o uscire il pomerigio per lui, ma alla fine la gioia di vederlo volare insieme agli altri suoi simili nel cielo mi ha ripagato di tutti i sacrifici.
Grazie del tuo intervento alisea
Ciao
G.

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steve93
Utente Senior


Città: catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


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Flora e Fauna

Inserito il - 18 maggio 2009 : 22:27:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per chi è convinto che lasciare a terra un piccolo anche con i pericolo perchè tanto che la madre...oggi ho trovato i 2 piccoli che erano con me morti, nonostante la madre era con loro.

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Stefano Tasca
Utente V.I.P.

Città: Crespano del Grappa
Prov.: Treviso

Regione: Veneto


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Inserito il - 18 maggio 2009 : 22:55:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusate se riprendo questa discussione...
come si fa a dire che un uccello allevato a mano dopo un certo periodo "è libero e ancora vivo"?

Non sono ASSOLUTAMENTE un esperto, ma vorrei capire...credo infatti che una volta allevato il pullo, rimetterlo in liberta serva solo a condannarlo a morte.
Ha infatti perso tutto quel training che i genitori effettuano per insegnargli a salvare la pelle: come trovare il cibo, quali sono i pericoli da cui difendersi, come muoversi nel territorio...senza aggiungere i problemi relativi all'imprinting (si scrive così? non mi ricordo), al riconoscimento della propria specie, all'apprendimento del canto (che serve per riprodursi e che in parte viene appreso)e chissà quante altre cose che ora non mi vengono in mente.

Sbaglio o può essere così?
Ciao
Stefano Tasca
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steve93
Utente Senior


Città: catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


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Flora e Fauna

Inserito il - 18 maggio 2009 : 23:13:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sbagli, molte delle cose che hai detto sono nel DNA degli animali e non glieli insiegna la madre, come il canto, procurarsi il cibo o capire chi sono i predatori.

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Melanitta
Moderatore


Città: Manfredonia
Prov.: Foggia

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Flora e Fauna

Inserito il - 19 maggio 2009 : 06:37:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dimentichiamo una cosa fondamentale, cioè che il tasso di mortalità è altissimo i questi piccoli volatili. A volte ho trovato nidiate di Passera d'Italia con un successo riproduttivo pari a zero, in quanto tutti i piccoli implumi sono precipitati al suolo. Per fortuna la Natura ha dotato questi uccelli di una grande prolificità e quindi la possibiità di rimpiazziare la covata e/o di prolungare la stagione riproduttiva.
Una cosa sui piccoli, per quanto ci si possa sforzare di nutrirli adeguatamente, non riusciremo mai a procurare quei determinati insetti e le proteine adatte per un sano e corretto sviluppo. Lasciamo che la Natura si occupi delle sue creature, lo fa in maniera ineccepibile. La mano dell'uomo, sempre convinto di fare il bene, a volte può fare danni molto più gravi. E se da una nidiata di piccoli passeri, neanche uno si involerà, bisogna accettarlo: è una legge naturale.

Comunque il consiglio mio e degli esperti è sempre lo stesso: quando ci si trova di fronte ad un piccolo appena nato caduto dal nido ( parlo di pullo implume e ancora cieco ) le possibilità che possa salvarsi sono veramente molto scarse, anche se cerchiamo di prendercene cura. Mentre quando il piccolo è già adeguatamente provvisto di piumaggio e dotato di mobilità, bisogna lasciarlo sul posto.

Saluti
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Stefano Tasca
Utente V.I.P.

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Inserito il - 19 maggio 2009 : 08:30:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
si certo, DNA, ereditarietà e apprendimento, è un discorso antico e sicuramente non del tutto chiarito.
Però è provato che molte cose gli uccelli le apprendono, pur su una base genetica, il canto in primis. Uccelli allevati lontano dai genitori, che quindi non ne sentono i canti e i versi caratteristici, non imparano a cantare, ma emettono versi strani, anomali, non tipici della specie, in molti casi mescolati ai canti di altre specie che hanno sentito nei periodi sensibili. Questa è una cosa ampiamente provata, particolarmente con i fringuelli e conosciuta fin dal 1700 (cfr. Hans Heiner Bergamann Biologia degli Uccelli pag 175-222).
Il canto è fondamentale in molte fasi della loro vita, riproduzione prima di tutto.
Saluti
Stefano Tasca
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steve93
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 19 maggio 2009 : 11:56:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bè stefano io non credo per il semplice fatto che anche dentro il nido sento i canti di altri uccelli.
Mi ricordo quando ho cresciuto un rondone, lo lasciavo tutto il giorno fuori e sentiva solo i canti degli altri rondoni e lui faceva lo stesso, nonostante l'abbia cresciuto io.
E poi scusa a che servono i centri di recupero per animali selvaggi (uccelli sempre) se dopo che crescono una volta liberi è sicuro che muoiono perchè non cresciuti dalla madre, allora la Lipu è una presa per il Cul** serve solo per animali feriti. Allora non cominciamo a dire cavolate come queste.
Si è vero Melanitta che la mano dell'uomo ha fatto sempre danno alla natura, ma l'uomo si è intromesso con la natura da sempre facendo sempre danno, disboscamenti, inquinamento, caccia spietata, quindi se per una volta la mano dell'uomo si intromette per cercare di aiutare la natura non vedo il danno.
Come dici tu la maggior parte dei piccoli muoiono se caduti dal nido si impiumati che piumati, ma allora morti per morti preferisco dargli una mano.

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Stefano Tasca
Utente V.I.P.

Città: Crespano del Grappa
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Inserito il - 19 maggio 2009 : 13:48:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non mi sembrano esattamente cavolate, ma argomenti sulla quale la scienza ha indagato e ha dato delle risposte. Ti ho dato i riferimenti, i primi che ho trovato.
Cosa faccia la LIPU nei centri di recupero non lo so, penso facciano il meglio che possono. Comunque il reinserimento in libertà di molti animali, anche quando non fisicamente compromessi, è cosa estremamente complessa, per cui mi risulta si ricorra anche a tecniche molto particolari.
I piccoli di capriolo che ancora oggi vengono spesso raccolti perchè "abbandonati" sono destinati a vivere in recinti, quando va bene.
Anche chi raccoglie i piccoli di capriolo è convinto di "aiutare la natura". Bisogna poi vedere se la natura ha proprio bisogno di questi aiuti, io non sono in grado di saperlo.
Ciao a tutti
S.T.
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steve93
Utente Senior


Città: catania
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 maggio 2009 : 14:02:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi dispiace ma io non la penso così

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Melanitta
Moderatore


Città: Manfredonia
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 maggio 2009 : 16:30:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per avere informazioni valide e dettagliate sul soccorso degli uccelli selvatici consiglio la lettura del libro edito dalla Muzzio in collaborazione della LIPU " Nati liberi". Ci sono molti suggerimenti, e spiega chiaramente quanto è complesso e delicato far sopravvivere un piccolo uccello senza l'ausilio dei genitori.

Saluti
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