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Syd77
Utente Junior

Città: Bormio
Prov.: Sondrio

Regione: Lombardia


42 Messaggi
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Inserito il - 15 febbraio 2009 : 14:41:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Considerazione preliminare personale verso i giornalisti che scrivono di questa faccenda: ma allora lo fate apposta a scrivere dati fuori da ogni logica?

Vabè... volevo passare un pomeriggio a riposarmi dopo la Coppa del Mondo di Fondo a Valdidentro (mamma quanto freddo ho preso!! ) ed invece temo dovrò regolare questo thread come avevo promesso (con una pausa per il rugby... concedetemela ).

Leggo nell'articolo che "A non essere rispettata è la densità ideale ovvero i 6 capi ad ettaro che permetterebbero ai cervi di vivere nelle condizioni migliori, in equilibrio con le altre componenti dell'ecosistema. "6 cervi per ettaro?!?"

Allora... da Wikipedia, definizione di ettaro ( Link) :
L'ettaro (simbolo ha) è un'unità di misura dell'area equivalente alla superficie di un quadrato con il lato di 100 metri. È un multiplo dell'ara.
Un ettaro è equivalente a:
* 100 are
* 10 000 m²
* 0,01 km²
Dunque un ettaro sono 10.000 m quadri... la gente vede 10.000 e pensa sia un grosso numero... chissà quanto territorio è!
Prendiamo un campo di calcio, che penso tutti più o meno abbiano presente: le misure standard, dettate dalla FIFA, sono 105 m x 68 m. L'area di un campo di calcio quindi è 105x68 = 7140 m quadri... azz, mica pochi! Facendo una semplice divisione, 10.000 / 7140 = 1,40056.
Quindi 1,4 campi di calcio equivalgono ad un ettaro. Teniamoci larghi: facciamo che un campo di calcio più una sua metà (1,5 cioè) sia un ettaro... d'altronde all'oratorio i campi non erano sempre regolamentari.
Immaginiamo quindi questo campo da calcio normale più una sua metà... in questo spazio di terreno dovrebbero vivere 6 cervi in equilibrio con l'ecosistema?!.
Qualcuno sa a quanto ammonta la superficie di Parco Nazionale dello Stelvio ricadente nella provincia di Brescia? Lo dico io. Sono 10726 ettari (cioè più di 15.000 campi da calcio). Seguendo il ragionamento di chi ha scritto l'articolo, nella sola porzione di Parco dovrebbero vivere 10726 / 6 = 1787 cervi (in equilibrio con l'ecosistema). E tenete presente che non ho escluso ghiacciai, roccia viva, pascoli d'alta quota o altre superfici non adatte all'ungulato, che fanno scendere la superficie utile per il cervo a 5446 ettari.

Il numero totale di cervi citato nell'articolo ("da Ponte di Legno a Vezza d'Oglio vivono 1106 esemplari") è pressochè giusto (sul Piano del Cervo sono 1134 ma nn mi formalizzo...), ma quello che è sbagliato è che è riferito all'intera Unità di Gestione dell'Alta Valcamonica. L'Unità di Gestione (UG) dell'Alta Valcamonica comprende non solo la porzione di PNS (10726 ettari) ma anche il comprensorio alpino "Ponte di Legno" (11590 ettari), per un totale di 22316 ettari (31250 campi da calcio). Questo perchè? Perchè il cervo non rimane tutto l'anno solo nel parco, anzi, tende a passare dalla zona interna al PNS a quella esterna a seconda della disponibilità alimentare (in particolare d'estate il 65% della popolazione che si trova sulla destra orografica della Val Camonica, e cioè circa 666 cervi, stazionano in parco, gli altri fuori).

A voi la parola.
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 febbraio 2009 : 14:47:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Complimenti Syd77 per la tua chiarezza...
Ho imparato a "filtrare" molto quello che scrivono i giornali...


Alessandro
"ELAFO"
___________________________


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albill
Utente Senior

Città: Poncarale
Prov.: Brescia

Regione: Lombardia


640 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 febbraio 2009 : 18:29:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
....10726 ha x 6 = 64356 cervi nel parco , ovviamente una cifra impossibile.

un saluto



Alberto
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blcamuno
Utente Senior


Città: Nave
Prov.: Brescia

Regione: Lombardia


1076 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 febbraio 2009 : 18:39:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Syd77:

Considerazione preliminare personale verso i giornalisti che scrivono di questa faccenda: ma allora lo fate apposta a scrivere dati fuori da ogni logica?

Leggo nell'articolo che "A non essere rispettata è la densità ideale ovvero i 6 capi ad ettaro che permetterebbero ai cervi di vivere nelle condizioni migliori, in equilibrio con le altre componenti dell'ecosistema. "6 cervi per ettaro?!?"

A voi la parola.


Grazie Syd77,
ho letto con molto interesse le tue note che, se ben interpreto, devono leggersi così:
- ogni capo di cervo dovrebbe disporre di una sup. di 6 ha (non 6 capi ogni ha!!!). Quindi: sup. PNS ricadente in Prov. di BS 10726/6= 1787 cervi (> dei 1106 capi censiti; cioè la popolaz. di cervi è inferiore di ca. 600 capi rispetto alla densità teorica). Se però considero la sup. utile al cervo ottengo 5446[ca. 51% di 10726]/6= 908 cervi (< dei 1106 capi censiti; cioè 198 capi in eccesso).

- Il territorio dell'alta Vallecamonica (inteso quello a nord di Edolo?) ricadente nell'unità di gestione (UG)è di 10726 (PNS) + 11590 (Comprensorio Alpino di Ponte di L.) = 22316 ha x 51% = 11381 ha di superficie utile al cervo.
Quindi 11381/6 = ca. 1900 capi di cervi potrebbero vivere nell'Alta Valle Camonica senza turbare l'ecosistema.

A tuo giudizio quale frazione di "paghe" attribuiresti ad 1 cervo?
(x i non malghes: "paghe" = n° massimo di capi da caricare su una malga d'alpeggio:
vacca dopo il 1° parto= 1
manzi o giovenche di 2 o 3 anni = 1
manzette o vitelli = 2/3
pecore e capre = 1/8
ecc.)

Questa era la situazione dei cervi in Prov. di Brescia nel 1975, come risulta da:
"Analisi ecologica r faunistico-venatoria della Provincia di Brescia: lineamenti per una pianificazione" di G. Finadri-L. Leporati-M. Spagnesi - Laboratorio di zoologia applicata alla caccia Bologna / Amm. Prov. Comitato Prov. della caccia Brescia.

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Ci son troppi cervi.........
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Al di là di ogni posizione sul problema dei cervi presenti nel PNS bisogna riconoscere che, in meno di 40anni, si sono fatti notevoli progressi, merito delle Amministrazioni dei Parchi, delle Provincie, delle Guardie addette ai controlli e ... dei CAMUNI.
blcamuno
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Syd77
Utente Junior

Città: Bormio
Prov.: Sondrio

Regione: Lombardia


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Inserito il - 15 febbraio 2009 : 19:39:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La regola fondamentale di internet (e dei forum) è di pensare almeno 24h prima di rispondere. Dopo che hai pensato 24h, pensa altre 24h e poi, se sei ancora convinto di ciò che dici, allora fai il tuo reply.
In questo caso ho pensato troppo poco e, forse complice il dato palesemente errato di 6 cervi per ettaro, ho clamorosamente toppato. Chiedo umilmente scusa, per aver indotto all'errore anche blcamuno che anche lui divide per 6 e non moltiplica per 6 come si dovrebbe! Credo che l'errore si fondi anche sul fatto che si ragioni in cervi/ha e non cervi/kmq come tutti fanno.

Ha ovviamente ragione albill. Se si assume esatta la densità di 6 cervi/ettaro, il totale di cervi ammissibili sull'intero territorio del PNS dovrebbe essere 10726 ha * 6 cervi/ha = 64356 cervi.
Il fatto è che la densità ottimale (dato che poi non è vero in assoluto, ma va valutato zona per zona) è di 6 cervi/kmq (anche se ho esperienza di realtà che giudicano soddisfacente una densità di 3 cervi/kmq).
In questo senso vedo di correggere alcune valutazioni di blcamuno approfondendo i dati sulle superfici a disposizione del cervo nel territorio dell'Alta Valcamonica, così come sono riportate sul Piano di Gestione del Cervo nel settore Lombardo del PNS.

Area PNS in prov. di BS: 10726 ha
Habitat giudicato potenziale: 5446 ha

Comprensorio Alpino (CA) Ponte di Legno (il quale ricade nella Unità di Gestione): 11590 ha
CA destra orografica: 5723 ha
CA sinistra orografica: 5867 ha (5723+5867=11590.. i conti tornano).
Habitat giudicato potenziale nel CA dx orografica: 5207
Habitat giudicato potenziale nel CA sx orografica: 5487

Totale habitat giudicato potenziale nella destra orografica (PNS + CA dx orografica): 10653 ha
Totale habitat giudicato potenziale nella sinistra orografica: 5487 ha

Cervi censiti nel 2008 nell'Area PNS prov. di BS: 666
Cervi censiti nel 2008 nel CA dx orografica: 358
Cervi censiti nel 2008 nel CA sx orografica: 110

Le densità seguenti si calcolano dividendo il numero di cervi censiti per l'area giudicata habitat potenziale espresso in 100 ettari e non in kmq.
Densità cervi nel PNS: 666 / 54,46 = 12.2 cervi/100 ha
Densità cervi nel CA dx orografica: 358 / 52.07 = 6.9 cervi/100 ha
Densità cervi nel CA sx orografica: 110 / 54.87 = 2.0 cervi/100 ha

Mi pare si possa concludere che ci sia uno squilibrio di densità all'interno del PNS.
Per quanto riguarda la domanda di blcamuno, mi spiace ma non ho ben compreso che intendi parlando di "paghe" (bel termine... non lo conoscevo). Puoi spiegarmi meglio?
Interessantissima invece la bibliografia del 1975. Si nota un approccio al cervo come se fosse una specie rara, quasi esotica!


(modificate le densità secondo quanto proposto da Luciano)

Modificato da - Syd77 in data 15 febbraio 2009 20:17:40
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Luciano54
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Inserito il - 15 febbraio 2009 : 20:13:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molto interessanti questi ultimi post
Credo che per evitare confusione occorra in primo luogo uniformare le unità di misura; non possiamo (o meglio non conviene) parlare di superfici in ettari e densità in Kmq. Dal momento che di recente si preferisce sostituire (valutando la densità) il Kmq ai classici 100 ettari (in termini di superfice perfettamente equivalenti), ... direi di fare altrettanto con le superfici di riferimento riportandole in Kmq.
Ciao.

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Luciano54
Moderatore


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Flora e Fauna

Inserito il - 15 febbraio 2009 : 20:18:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di blcamuno:
... ogni capo di cervo dovrebbe disporre di una sup. di 6 ha (non 6 capi ogni ha!!!). Quindi: sup. PNS ricadente in Prov. di BS 10726/6= 1787 cervi (> dei 1106 capi censiti; cioè la popolaz. di cervi è inferiore di ca. 600 capi rispetto alla densità teorica)....


Non è propriamente così Bruno; .. la densità ottimale (immagino valutata in funzione della capacità portante) viene di norma riferita aal Kmq (100 ettari) quindi si parla di 6 capi su 100 ettari, .... e non di un capo ogni 6 ettari.
Ciao

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blcamuno
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 15 febbraio 2009 : 20:30:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Luciano54:

Messaggio originario di blcamuno:
... ogni capo di cervo dovrebbe disporre di una sup. di 6 ha (non 6 capi ogni ha!!!). Quindi: sup. PNS ricadente in Prov. di BS 10726/6= 1787 cervi (> dei 1106 capi censiti; cioè la popolaz. di cervi è inferiore di ca. 600 capi rispetto alla densità teorica)....


Non è propriamente così Bruno; .. la densità ottimale (immagino valutata in funzione della capacità portante) viene di norma riferita aal Kmq (100 ettari) quindi si parla di 6 capi su 100 ettari, .... e non di un capo ogni 6 ettari.
Ciao

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Grazie Luciano della precisazione.
Dal momento che 6 cervi x ha mi sembravano impossibili, avevo pensato che il giornalista intendesse 6 ha x cervo.
ciao
bruno
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Syd77
Utente Junior

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Inserito il - 15 febbraio 2009 : 20:40:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un ulteriore appunto dopo l'errore commesso nel precedente reply.
Come ho già detto, abbiamo uno squilibrio abbastanza pronunciato per quanto riguarda le densità di cervo nella UG dell'Alta Valcamonica. Si passa da 12.2 cervi/100 ha dentro PNS, a 6.9 cervi/100 ha nella destra orografica per scendere a 2.2 nella sinistra orografica.
Prima di equivocare, vorrei chiarire che il Piano del Cervo NON PREVEDE IN QUESTA UG alcun abbattimento all'interno del PNS per riequilibrare queste densità, ma (pagg. 172-173 del sopracitato piano) propone:
  • un innalzamento della quota di cervi da abbattere nella destra orografica fuori-PNS
  • una ridistribuzione di tale quota per quanto riguarda le classi di età (nel 2007 su 100 capi da abbattere 47 erano maschi, 38 femmine e 15 piccoli, mentre la proposta è di 25-33% di maschi, 33-38% femmine, 30-33% piccoli
  • creazione di "aree di protezione bramito" in sinistra del fiume Oglio in modo da lasciare ai cervi zone tranquille nella parte con densità più bassa e quindi "abituarli" a spostarsi di più sulla sinistra orografica della Val Camonica.
  • cattura con finalità di marcaggio all'interno e all'esterno del PNS per ottenere informazioni sugli spostamenti dei cervi e sulla sottostima dei conteggi primaverili.

Modificato da - Syd77 in data 15 febbraio 2009 20:42:39
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blcamuno
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Flora e Fauna

Inserito il - 15 febbraio 2009 : 21:20:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Syd77:

Per quanto riguarda la domanda di blcamuno, mi spiace ma non ho ben compreso che intendi parlando di "paghe" (bel termine... non lo conoscevo). Puoi spiegarmi meglio?
Interessantissima invece la bibliografia del 1975. Si nota un approccio al cervo come se fosse una specie rara, quasi esotica!

(modificate le densità secondo quanto proposto da Luciano)


Conteggi OK (sono a prova d'asino: li ho capiti anch'io!).
Il termine "paghe" credo risalga agli antichi disciplinari camuni che fissavano meticolosamente quanto aveva attinenza con l'economia delle comunità rurali.
I consoli stabilivano, in base alla loro esperienza, il numero massimo di bestie da caricare in un determinato pascolo d'alpeggio estivo (malga).
Ogni proprietario doveva versare una somma di denaro per ogni "paga" che affidava al "malghes" (mandriano).
Il conteggio delle "paghe" era/è così fatto:
- vacca dopo il primo parto = 1 paga
- manzi o giovenche di 2-3 anni= 1 "
- toro = 1 "
- cavalla con puledro = 2 paghe
- cavalla o mulo con + di 2 a. = 1 paga
- asino = 1 "
- puledro o muletto sotto 2 a. = 1 "
- vitello o manzetta = 2/3 di paga
- vitello sotto l'anno = 1/4 "
- torello fino a 1 anno = 2/3 "
- bue adulto = 2/3 "
- maiale = 1/2 "
- pecora o capra = 1/8 "

La mia domanda:
"A tuo giudizio quale frazione di "paghe" attribuiresti ad 1 cervo?"
nasce dal mio spirito "montanaro", volto a capire il valore che i consoli avrebbero attribuito ad ogni cervo in concorrenza con il bestiame domestico (non bisogna dimenticare che per i confini dei pascoli d'alpeggio si arrivava a scambi di archibugiate con morti e feriti).
Stammi bene
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Luciano54
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Flora e Fauna

Inserito il - 15 febbraio 2009 : 21:22:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Giacomo delle delucidazioni, sempre molto interessanti e precise!
Così di primo acchito mi sembra di poter dire che i quattro punti che hai descritto siano premessa ad una azione ben congegnata ... che dovrebbe portare dei buoni risultati; ... l'unica perplessità è relativa al precedenti piani di prelievo ... mi chiedo come mai, se si poteva già ipotizzare una condizione di sovrannumero ... (ma anche senza questa ipotesi) si programmassero prelievi del 47% della classe maschile, .. a cui se aggiungi una probabile metà dei piccoli, ... porta ad un prelievo del 54,5% di maschi.
Ciao.

Non è necessario che mi spieghi le motivazioni la mia è solo l'espressione di una personalissima perplessità

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Tetrao
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Inserito il - 15 febbraio 2009 : 22:01:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io un idea di perchè siano stati prelevati tutti quei maschi me la sarei anche fatta,forse è la stessa di Luciano!
Però pur ricordando che l'argomento non è trattabile,sottolineo come l'attività venatoria attorno alle zone protette è soggetta a fenomeni particolari,positivi e negativi difficilmente risolubili!
Anche se l'idea delle zone di "tranquillità" in queste zone di confine cominciano a piacermi!

Se Syd77 fornisse le densità reali dei Cervi fuori parco nel settore di sondrio i dati sarebbero ancora più drastici!

Non c'è niente da fare nel Nostro paese una gestione faunistica corretta dobbiamo ancora costruircela!
Io sono comunque ottimista,un pò alla volta,anche se so che il procedere è a volte veramente demoralizzante ...
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carolan
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Inserito il - 21 febbraio 2009 : 04:38:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originale di TETRAO : Non c'è niente da fare nel Nostro paese una gestione faunistica corretta dobbiamo ancora costruircela!
Io sono comunque ottimista,un pò alla volta,anche se so che il procedere è a volte veramente demoralizzante ...

-----------------

La penso anch'io come te....

ciao! cornaro


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Luciano54
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Inserito il - 21 febbraio 2009 : 07:31:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Tetrao:
Anche se l'idea delle zone di "tranquillità" in queste zone di confine cominciano a piacermi!


Avrebbero inoltre anche lo scopo di creare dei "corridoi di espansione", ... cercando di limitare "l'effetto sbarramento" che di solito si verifica ai confini di un'area protetta ... quando all'esterno si pratica una intensa attività venatoria lungo tutto il perimetro, .... e che generano di solito anomale concentrazioni di animali in alcuni settori. Le avevamo "caldeggiate" anche anni fa nel piano territoriale del PNFC ..... (in alcuni tratti particolarmente favorevoli) ma non se ne è fatto nulla.
Ciao.


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Modificato da - Luciano54 in data 21 febbraio 2009 07:32:52
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Luciano54
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Flora e Fauna

Inserito il - 21 febbraio 2009 : 15:14:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
So che rasento un argomento "of limits" ma mi sembra che le cose si evolvano in maniera molto interessante e particolare; non intendo aprire un confronto di idee a riguardo ... prò mi sembra giusto informare il maggior numero possibile di persone sull'evoluzione degli eventi.
Prendo a prestito una parte di un post di Ni touche da altra discussione .....

Messaggio originario di Ni touche:

Se può interessare, ultimamente sulla stampa locale sono usciti un paio di articoli molto interessanti.
Il primo incentrato sul fatto che in alta valle si é cominciato a rifornire di fieno con l'elicottero alcune zone particolarmente colpite dalle abbondanti nevicate .....


In netta contrapposizione con queste notizie di foraggiamento ... si colloca un articolo relativo alla vicenda dei cervi del PNS, tratto dal Corriere della Sera ........

Stelvio. II caso del prelievo selettivo. Replica a Pratesi (Wwf) che aveva chiesto l'intervento del ministro dell'Ambiente . II presidente dell'ente: sono troppi, nel settore lombardo bisogna abbatterne 950

Manca poco a mezzogiorno e sotto il sole la neve comincia appena a gocciolare da qualche tetto quando, tra le case della frazione Madonna dei Monti, la Panda delle Poste sfreccia senza disturbare mamma e piccolo che brucano l'erba secca nelle prime chiazze restate libere dal gelo.
Non si spaventano questi due ne gli altri cervi che abitano la costa dove il sole è più caldo. Poco più in basso, nella frazione San Nicolo, eccone altri due: un giovane maschio e una femmina, appena una ventina di metri sopra la statale che, attraversando l'abitato, si chiama via per Bormio. Di fronte all'edicola, sulla costa che risale tra i pini, c'è un pollaio. Proprio lì, dall'intera mattinata, brucano i due cervi. «Quasi non hanno più un comportamento da animali selvatici» dicono Luca Pedrotti e Alessandro Gugiatti, rispettivamente coordinatore scientifico e consulente naturalistico del Parco dello Stelvio. Dove i cervi sono tanti: io mila nell'intero territorio; più di 2500 tra Alta Valtellina e Valle Camonica, 1300 soltanto in Valfurva. Appena un mese fa, a Bormio ne hanno sorpreso uno «prigioniero» di uno sportello Bancomat.
«Sono troppi. Per questo il Parco sta studiando il problema da più di dieci anni. Non abbiamo messo a punto un programma di caccia di selezione, ma di prelievo selettivo» dice il presidente dello Stelvio, Ferruccio Tornasi. Per dimostrare che i cervi sono entrati a far parte della vita dei paesi - e sono protagonisti di incidenti, razziatori di orti, mangiatori di germogli in danno del bosco, divoratori dell'erba dei pascoli - ha organizzato questo giro.
Non gli va giù la lettera con cui il presidente del Wwf, Fulco Pratesi ha chiesto al ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo che, prima di deliberare l'abbattimento di 1.700 cervi in 5 anni, si faccia almeno una valutazione strategica. Non gli va giù l'accusa di consentire ai cacciatori di sparare, essendo diventati «selecontrollori» con un corso di appena tré giorni.
«Fandonie e imprecisioni, dice. Primo: la Vas è prevista da un decreto del 2008. Ma il nostro studio è ben anteriore: nel 2000 è finita la prima parte, nel 2006 la nuova. Secondo: chi ha detto che i cervi da abbattere sono 1700? Dipenderà, tra l'altro, dall'andamento delle stagioni. Alla fine di questo durissimo inverno, per esempio, è prevedibile che ne muoiano molti. E allora il numero dei capi da abbattere cambierà. Comunque, nel settore lombardo, non saranno più di 950. Terzo: il corso di tré giorni a cacciatori già "esperti" in base agli esami della Provincia è un'indicazione. Può essere anche di cinque o dieci giorni».
Comunque, l'idea che si possa abbattere un cervo pagando 168 euro non suscita simpatie.... «Non si paga proprio niente. Si abbattono gli esemplari indicati dal Parco. Poi, volendo, si può avere il diritto di prelazione nell'acquistarli: 168 euro è la cifra indicativa per un esemplare medio. Però, ad esempio, il trofeo no, non è in vendita: resta proprietà del Parco».
Perché, sostengono presidente e tecnici, quella che si aprirà a novembre (se ministero e Ispra, ex Istituto per la Fauna Selvatica diranno sì) non è caccia, ma un vero e proprio intervento di salvaguardia dell'intero ecosistema.
Laura Guardini iguardini@corriere.it AValfurva «Belli da vedere, ma fanno tanti danni» VALFURVA «Sono belli da vedere, ma fanno tantissimi danni...». Il vicesindaco Onorino Mascherona, a bordo strada, osserva accigliato una coppia di cervi, intenti a mangiare in un prato vicino al centro di Valfurva. «Nelle frazioni alte, prima si riusciva a falciare, per fare fieno, ora, non più, per i tanti cervi, troppi». Mascherona rappresenta il disagio dei contadini che in primavera trovano sempre meno foraggio. «Dopo il loro passaggio l'erba smette di crescere. E nel sottobosco del Parco sono spariti mirtilli e lamponi, a differenza dell'area di Oga, dove la caccia al cervo non è vietata e tutto è rimasto intatto». «Tutti questi cervi in paese sono un disastro, quasi tè li ritrovi in camera sbotta Nicolino Rezzoli. Divorano erba e fiori e dove c'è un orto non ci pensano due volte: scavalcano la rete, anche alta due metri, e si pappano tutto». (Corriere della Sera)


A parte la ovvia perplessità .... mi piacerebbe chiedere alcuni chiarimenti al giornalista in questione:
prima di tutto ... quanti diamine sono io mila cervi??? (magari se si rilegge il pezzo prima della stampa si evitano queste ridicolaggini); secondo, .... questa descrizione dei cervi Attila
"... Dopo il loro passaggio l'erba smette di crescere... "
a chi giova? .... qual'è il motivo che spinge questi mercenari della carta stampata a dire tante castronerie così a cuor leggero.
Ciao.


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Tetrao
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Flora e Fauna

Inserito il - 21 febbraio 2009 : 16:51:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bello l'articolo e dato che quei posti e quelle genti le conosco,mi è piaciuto molto leggerlo!

Ci sono altre inesattezze che dato che non sei del posto non puoi sapere,la cerva nel Bancomat ad esempio è storia del 2000/2001,ma in quegli anni i cervi,almeno per personale opinione erano molti di più,e la neve anche!

Riguardo ai mirtilli e al sottobosco è più o meno tutto vero,trascurando solo che le zone di svernamento,molto solive ed aride già si prestan poco alla vegetazione bassa!
Riguardo ai prati,son curioso,perchè francamente ho il dubbio anch'io che interi prati non vengano più falciati è un perenne prato da golf,solo che a volte è marroncino e mai bello verde!
I caprioli se può servire da indice in alcuni posti sono spariti!
Manca poco verificherò gli sviluppi,curiosità personale,se vi interessa posterò qualche foto!

Poi come tutte le cose ognuno vede poi quello che vuol vedere ...
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Luciano54
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Inserito il - 21 febbraio 2009 : 17:58:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Tetrao:
.... Manca poco verificherò gli sviluppi,curiosità personale,se vi interessa posterò qualche foto! ....


Personalmente mi interessano sempre questi aggiornamenti, ... soprattutto quando a darli è una persona informata e obiettiva come te (non è una sviolinata ... quando qualcosa non mi garba lo dico).
Relativamente all'articolo, .... con il termine "castronerie" mi riferivo al modo di dare le notizie ... più che al loro contenuto; dato per scontato che i cervi siano in sovrannumero ..... e ipotizzando che mangino "quantità industriali" di erba, .... non mi sembra comunque corretto o "imparziale" descrivere l'evento con frasi da apocalisse come ....
.... i cervi sono entrati a far parte della vita dei paesi - e sono protagonisti di incidenti, razziatori di orti, mangiatori di germogli in danno del bosco, divoratori dell'erba dei pascoli -
.. e tutto l'ultimo periodo dell'articolo.
Ciao.


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Modificato da - Luciano54 in data 21 febbraio 2009 18:00:45
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Tetrao
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Inserito il - 21 febbraio 2009 : 18:27:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A beh quella è politica !!!

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carolan
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Regione: Lombardia


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Inserito il - 25 febbraio 2009 : 04:15:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
messaggio originale di LUCIANO: qual'è il motivo che spinge questi mercenari della carta stampata a dire tante castronerie così a cuor leggero.
Ciao.

--------------------------------

Sai Luciano che cos'è l'intelletto?
E' quella cosa che dovrebbe distinguere fra ciò che si è capito e ciò che non si è capito.
Penso che non si dovrebbe trattare ciò che non è stato capito come fosse qualcosa che si è capito.....
Mai predicare ciò che è stato udito da altri o ciò che è stato visto fare da altri.
Tanta umiltà ci vuole,....avere la convinzione di quanto non si capisce.

ciao! cornaro


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cedrone
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Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Inserito il - 25 febbraio 2009 : 18:17:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Luciano54:

[quote]Messaggio originario di Tetrao:
Anche se l'idea delle zone di "tranquillità" in queste zone di confine cominciano a piacermi!


Avrebbero inoltre anche lo scopo di creare dei "corridoi di espansione", ... cercando di limitare "l'effetto sbarramento" che di solito si verifica ai confini di un'area protetta ... quando all'esterno si pratica una intensa attività venatoria lungo tutto il perimetro, .... e che generano di solito anomale concentrazioni di animali in alcuni settori. Le avevamo "caldeggiate" anche anni fa nel piano territoriale del PNFC ..... (in alcuni tratti particolarmente favorevoli) ma non se ne è fatto nulla.
Ciao.



Qui da alcuni anni sono state create le "zone bramito" appunto dei corridoi dove e inibita la caccia fino alla fine dei bramiti questi dovrebbero servire x tutelare i maschi nel periodo riproduttivo e facilitarne gli spostamenti le zone non funzionano proprio benissimo ma e un primo passo .......
ciao

cedrone
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