Mi corre l'obbligo di chiarire perchè questa specie lessepsiana sia stata presentata come Chrysallida sp. In un lavoro del 1995 (Cisma XVI) il compianto Giovanni Buzzurro ed io confrontammo l'olotipo di pirinthella (British Museum) con gli esemplari comunemente rinvenuti in Mediterraneo e identificati con questo nome; emersero due differenze: - la striatura spirale negli esemplari mediterranei (ed anche del Mar Rosso) copre tutta la superfice del giro, mentre nell'olotipo scompare nella parte basale; - l'olotipo presenta un tubercolo nella parte alta della bocca, assente negli esemplari rinvenuti comunemente. Il secondo elemento è probabilmente dovuto ad una cicatrizzazione conseguente ad un trauma, ma il primo sembra un carattere discriminante abbastanza importante, a meno che non sia anch'esso conseguenza dello stesso trauma di cui sopra. Al momento non è perciò accertato il corretto nome per la specie lessepsiana rinvenibile nel Mediterraneo Orientale. I miei esemplari provengono da Israele, ma ne ho alcuni anche dal Mar Rosso.
Ciao, Italo
Amore a parte, a cosa dovrebbe tendere l'uomo se non alla qualità? (CRM Wilson)
Questa è una delle mie Chrysallida preferite, anche se, come ho già detto, preferirei chiamarla Trabecula; è completamente priva di striatura spirale, ha una protoconca francamente B, come ben si vede nella foto di Peter, motivi sufficiente, secondo me, per considerarla un genere a parte. Non la ritengo una Odostomella, come proposto dagli amici spagnoli, perché questo genere presenta conchiglie tutte vistosamente colorate o con fasce rossicce su fondo giallastro, oppure completamente fuxia, o ancora del tutto vitree con fasce scure; qualcuno può obiettare che la colorazione non è di grossa importanza fra i molluschi, ma in alcune famiglie lo è: pensate a Cypaaeidae, Marginellidae, TRicolidae ecc; lo è anche in Pyramidellidae. Ecco i miei ritrovamenti
Mediterraneo: Procida, Punta Pioppeto (NA) - 5 m Aydincik Ovest (Turchia) - 9 m Cabo de Palos (Murcia, Spagna) - 5 m S. Julien Bay, Malta, detrito spiaggiato
Atlantico: Fuerteventura, Isole Canarie (Spagna), detrito spiaggiato Salvaje Pequena, Isole Salvaje (Portogallo), detrito di marea
Ciao, Italo
Amore a parte, a cosa dovrebbe tendere l'uomo se non alla qualità? (CRM Wilson)
Questa è una specie decisamente rara, sia per l'habitat circoscritto a fondali profondi, quindi di dfficile campionamento (ma non per i nostri amici livornesi), che oggettivamente. I miei pochi esemplari provengono infatti da Capraia, - 400/440 m. Questa specie può confondersi con C. stefanisi che in esemplari giovanili presenta un aspetto simile e con la quale condivide parzialmente l'habitat. La distinzione risulta però agevole considerando i cordoncini spirali: solo 2 o 3 in brattstroemi, limitatti alla parte bassa del giro, e invece numerosi e fitti, su tutto il giro in stefanisi. Gli esemplari adulti di stefanisi sono decisamente più grandi e con un profilo non globoso ma turriculato. Questa specie ha un nome decisamente impronunciabile... se Warén avesse aspettato un altro anno per pubblicarla, l'avrei descritta io, con un nome sicuramente più eufonico... siamo stati sfortunati.
Ciao, Italo
Amore a parte, a cosa dovrebbe tendere l'uomo se non alla qualità? (CRM Wilson)
Questa specie è la mia croce: ne ho travata nel 1998 una in un detrito di 250/300 metri, in località Mezzaluna a ovest di Capraia. Felice come una Pasqua l'ho lavata e poi l'ho....aspirata senza accorgermene con una pipetta Pasteur e l'ho perduta. Inutilmente da allora la cerco. myzar