Vorrei conoscere il nome scientifico di questa alga calcarea che ha una discreta consistenza: le "foglie" o lamine hanno uno spessore di calcare dai 2 ai 3 mm e non era concrezionata con altro substrato, profondità 3 m , Stretto di ME costa calabra.
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Modificato da - Fabiolino pecora nera in Data 25 gennaio 2009 20:33:55
Ciao, sarebbe possibile avere qualche foto più ravvicinata?? Sarebbe molto utile per determinare questo esemplare poter vedere gli orli del tallo, se si assottigliano o sono inspessiti, e i concettacoli, se sono unipori o multipori (mi pare di intravederli nella foto, sono dei puntini rigonfi sul tallo...)....questo sono gli unici caratteri che ci permettono di arrivare al nome senza fare sezioni e portarle al SEM Con orli inspessiti (come mi pare) potrebbe trattarsi di Lithothamnion philippii Foslie (1909), ma prendi questo nome con le pinze...servirebbe un campione per poter dirlo con sicurezza.....
Credo che le tue indicazioni sono corrette , allego un'altra immagine più ravvicinata, se vuoi aggingere altra notizie riguardo la sua distribuzione, ecologia e ti ringrazio di quanto sopra
In questa nuova foto si vedono bene i concettacoli, purtoppo però non è possibile dire se sono multi- o uni-pori, quindi l'incertezza rimane....se dovesse trattarsi di Lithothamnion philippii, specie abbastanza frequente, ecco alcune indicazioni (da Bressan e Babbini, "Corallinales del Mar Mediterraneo: guida alla determinazione", 2003): Tallo incrostante substrato roccioso, fisso o raramente libero. Provvisto talvolta di lamelle avventizie e di rade mammellosità. Margine spesso libero, raramente revoluto; bordo appena più chiaro del tallo e leggermente inspessito.Colore del campione fresco rosa violaceo chiaro. Concettacoli prominenti, a forma di verruca, talvolta in gruppi molto addensati.Specie di profondità (attenzione, non è detto!!!!), TENDENZIALMENTE sciafila, contribuisce alle costruzioni organogene del coralligeno dove si trova in combinazione specifica con Spongites fruticulosus e Lithiphyllum stictaeforme. Vive spesso su riziodi di Laminariales. Vive a livello del circalitorale, da 25-80m. Segnalato in tutti i mari D'Italia e nel bacino occidentale del Mediterraneo.
...guarda, se mi chiedi perchè una specie al posto dell'altra la risposta è che facendo la chiave seguendo le indicazioni di strobus e le foto sono propenso per Lithothamnion philippii, e ripeto che il nome lascia un pò il tempo che trova non potendo analizzare accuratamente il campione...in effetti anche Lithophyllum incrustans potrebbe starci (ma alcuni caratteri vegetativi non mi battono...)....è dura da 2 foto....e io non ne so abbastanza
Correzione: Lithophyllum dentatum (kutzing) Foslie (1900a) La determinazione me l'ha corretta (bacchettandommi) Sara Kaleb, dottoressa dell'Università di Trieste specializzata in alghe calcaree...e quindi futura panettiera....
Correzione: Lithophyllum dentatum (kutzing) Foslie (1900a) La determinazione me l'ha corretta (bacchettandommi) Sara Kaleb, dottoressa dell'Università di Trieste specializzata in alghe calcaree...e quindi futura panettiera....
...ci stanno sia come Lithophyllum dentatum (kutzing) Foslie (1900a) che come Lithophyllum stictaeforme (Areschoug in J. Agardh) Hauck (1878). Senza fotografie molto più dettagliate sugli organi di riproduzione la determinazione però può essere solo probabilistica .... ossia quella che potrebbe essere la meno sbagliata. E a che serve tanta precisione tassonomica? Dobbiamo pensare che un nome di genere e di specie rappresentano un codice riassuntivo di pregno d'informazione: da una parte, informazione anatomica, citologica, quindi strutturale, ultrastrutturale .....tassonomica; dall'altra, informazione ecologica, corologica, biogeografica ..... Proprio sulla base di queste informazioni tratte dalla presenza (ma non solo) di queste alghe a ciclo vitale perenne e lunga permanenza in natura si possono trarre conclusioni sulle caratteristiche dell'ambiente. In questo caso sia L. dentatum che L. stictaeforme possono vivere anche come talli liberi,rotolanti, spostati dall'energia di fondo. L. stictaeforme in particolare subisce un adattamento meccanomorfico per cui le lamelle si presentano come quelle dell'immagine ....un pò serrate o chiuse su sé stesse Alla prossima Guido
Buongiorno Professore, e benvenuto in questo sito di studenti, appassionati, ricercatori e...professori . Spero che con la sua preparazione le alghe calcaree avranno meno segreti un po' per tutti, qui si tenta di determinare il tutto fino al "determinabile", ma i miracoli ovviamente non sono alla nostra portata quindi ci si ferma dove si può arrivare, e specie per le alghe il genere è spesso già una conquista. A presto Fabio
Cara Pecora nera ...... ...quasi mi devo scusare: non volevo invadere un sito condotto con tanto entusiasmo e amore per la natura, capacità di osservazione e interpretazione, portato avanti da tanti studenti, ricercatori appassionati, ecc.. Quindi mi muovo con stupore e rispetto. E' pur vero altresì che considero la conoscenza un bene di tutti (altrimenti che bene sarebbe?) e appropinquandosi al tempo della quiescenza (volgarmente: il giorno-limite per andare in pensione) spero di poter dare ancora qualche informazione, qualche orientamento in materia .... con profonda umiltà perché le alghe rosse calcaree sono tanto belle quanto "rognose" (e le cantonate dietro all'angolo). Considero quindi, nel limite del possibile, più la volontà di mettermi al servizio che di "ficcanasare". Guido
volevo ringraziarla per le informazioni che ci offre e per gli approfondimenti che ci suggerisce; per me c'è sempre da imparare e conoscere quello che osserviamo, per cui in attesa di fotografare qualche particolare di quest'alga (i concettacoli ?) approfitto delle sue conoscenze per ulteriori spiegazioni : mi può chiarire i significato di quel termine (kutzing) e (1900a) , e il doppio nome/autore per L. stictaeforme ?
volentieri: ---Kützing è il cognome di un illustre algologo del XIX secolo [probabilmente il "taglia e incolla" ha tolto la precisione della grafia - mi scuso per la rilettura distratta]; ---1906 accompagnato dalla lettera a sta a indicare che quello stesso Autore ha pubblicato più di un contributo scientifico nello stesso anno [quindi la a serve a distinguere]; ---il doppio nome delle Autorità risponde a regole riportate dal codice di nomenclatura botanica [ICBN]; si tratta di cambiamenti (dovuti quasi sempre a revisioni) di attribuzione a un genere "dopo" che è stata definita la specie attraverso la pubblicazione della diagnosi. Solitamente il nome dell'Autorità della specie resta tra parentesi. Questi eventi sono resi possibili grazie all'evoluzione tecnologica che mette a disposiziione nuovi strumenti atti a scendere maggiormente nel dettaglio delle analisi, sia morfologiche (strutturali, ultrastrutturali), chimiche, biochimiche, ecc.. Volendo approfondire, una ricostruzione storico - legale viene riportata nel sito Link Cordialità Guido
OK! Per un livello macroscopico, possiamo dire che la determinazione è molto probabilmente ristretta a: Lithophyllum stictaeforme (Areschoug in J. Agardh) Hauck (1878). Saluti Guido