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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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 Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d'Italia
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Inserito il - 27 settembre 2012 : 08:28:20 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia


Alpha-versione

Discussione in LAVORAZIONE


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Grazie per la collaborazione.









Chiave per gli Zigenidi d'Italia (Zygaenidae)


compilato da

Alessandro Margnetti, Camorino, Svizzera,
Clemens M Brandstetter, Bürs, Austria.


Modificato da - vladim in Data 13 giugno 2021 10:22:46

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Inserito il - 27 settembre 2012 : 08:28:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Letteratura usata/citata (tanto da Bertaccini & Fiumi):


Bertaccini E. & G. Fiumi 1999: Bombici e Sfingi d'Italia (Lepidoptera Zygaenidae). Vol. III - Paolo Russo, Monterenzio (BO).

Wagner, W. (2006): Präimaginalökologie mitteleuropäischer Zygaena-Arten – schwerpunktmäßig untersucht auf Magerrasen der Schwäbischen Alb – In: Fartmann, T. & G. Hermann (Hrsg.) (2006): Larvalökologie von Tagfaltern und Widderchen in Mitteleuropa. Abhandlungen aus dem Westfälischen Museum für Naturkunde.Heft 68 (3/4): 171–196.

Niehuis O , Hofmann A, Naumann CM, Misof B (2007): Evolutionary history of the burnet moth genus Zygaena Fabricius, 1775 (Lepidoptera: Zygaenidae) inferred from nuclear and mitochondrial sequence data: phylogeny, host-plant association, wing pattern evolution, and historical biogeography. - Biological Journal of the Linnean Society 92: 501-520.

Leraut, P. 2012: Moths of Europe. Vol. 3: Zygaenids, Pyralids 1 and Brachodids - N.A.P. Editions, 2012. ISBN 978-2-913688-15-5

Dupont P, Luquet G. Chr., Demerges D., Drouet E. 2013: Révision taxinomique et nomenclaturale des Rhopalocera et des Zygaenidae de France métropolitaine. Conséquences sur l’acquisition et la gestion des données d’inventaire. - Rapport MMNHN-SPN 19, 201 pp.





Siti in rete:

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La preparazione dei genitali è descritta qui da "The Classification of European Butterflies , Lionel Higgins".

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Inserito il - 27 settembre 2012 : 08:28:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Prologo


Per un inventario della fauna sono necessari tre dati:
1. quale specie abbiamo rilevato? ......
2. .....dove l'abbiamo rilevata? (provincia, comune, nome della località, coordinate, ...)
3. ..... chi ha osservato e determinato la specie segnalata?

Un Forum come FNM può contribuire ad aumentare la conoscenza. Bertaccini e Fiumi (1999) fanno notare che l'Italia centro-meridionale, il Molise, la Campania e la Calabria sono scarsamente indagate.

Paolo Mazzei ha scritto: "Non ci sono in giro tante immagini di larve di questa famiglia, e sarebbe interessante fotografarle e allevarle per avere la certezza della determinazione."

La qualità dei dati oggi è garantita da GPS, google-earth, mappe in internet ecc. alle quali si possono aggiungere foto digitali del biotopo, delle piante e animali che vi si trovano in modo da rendere facile e comoda la loro presentazione.
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Inserito il - 27 settembre 2012 : 08:32:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Informazione


Quella delle Zigene – in tedesco “Blutströpfchen”, gocce di sangue - è una famiglia di farfalle comune in tutto il mondo. Nei tropici africani, in Asia e in America si trovano specie dai colori magnifici. Nel mondo ci sono circa 800 specie.


Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Arniocera erythropyga da Sud-Africa (Foto: Ted C. McRae; perm.mail 11.11.2012)


Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Cyclosia papilionaris femmina da Thailandia (Foto: Norbert Böttger. Perm. Mail 11.11.2012)

Le Zigene sono indicatori ambientali importanti. Bastano piccole variazioni del loro habitat (il rimboschimento, un eccessivo uso di fertilizzanti, la frammentazione dell’areale) portano alla scomparsa delle colture foraggere e di conseguenza alla riduzione dello spazio vitale necessario a questi insetti. Tutte le Zigene sono termofile, sono quindi presenti sui versanti meridionali. Le colture estensive e i prati fioriti sono il loro habitat preferito. Così, l’edificazione sui pendii e l’agricoltura intensiva rappresentano una minaccia per queste specie. L’agricoltura estensiva e l’allevamento di capre e pecore che contengono la diffusione di piante arbustive invadenti, sarebbero consigliabili per preservare gli habitat. Per qualche specie sono importante margini boschivi digradanti in cespugli e siepi di cespugli frangivento.


Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Una pendice inaccessibile ma concimata - la biodiversità delle piante scompara (CMB).

Siccome per le Zigene non esistono chiavi di determinazione in italiano, questo è un tentativo di svilupparne una.

La chiave di determinazione è progettata in modo che, una volta affrontate le specie più comuni, si possa procedere a cascata lungo una catena di tratti distintivi. La chiave è prevista in modo che anche i dilettanti possano utilizzarla e giungere a un risultato utile in modo rapido e affidabile.

Nelle Alpi, e in particolare nelle valli esposte a sud, la biodiversità è enorme; in alcune zone si sono sviluppate specie endemiche che vivono solo, per esempio, nel Mercantour o nell’adiacente Piemonte.

In Italia, la famiglia degli Zigenidi è limitata a tre sottofamiglie:

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Inserito il - 27 settembre 2012 : 08:48:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

La sistematica degli Zygaenidae



FamigliaSottofamigliaGenereSottogenereSpecie in Italia
Zygaenidae1. Procridinae1.1. Theresimima1.1.1. Theresimima
1
1.2. Rhagades1.2.1. Rhagades
1
1.3. Jordanita1.3.1. Roccia
2
1.3.2. Lucasiterna
1
1.3.3. Jordanita
3
1.4. Adscita1.4.1. Adscita
5
2. Chalcosiinae2.1. Agalope2.1.1. Agalope
1
3. Zygaeninae3.1. Zygaena3.1.1. Agrumenia
5
3.1.2. Zygaena
15
3.1.3. Mesembrynus
9


La quarta sottofamiglia, quella dei Callizygaeninae si trova esclusivamente nell'Asia sudorientale.


Modificato da - orsobblu in data 10 novembre 2012 19:55:46
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Inserito il - 27 settembre 2012 : 12:59:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Chiave per le sottofamiglie degli Zygaenidae


Animali con ali di colore marrone (bruno), verde o verde-bluastro metallico: Procridinae

Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Procridinae




Questa sottofamiglia è rappresentata in Italia da una sola specie, Agalope infausta. Si tratta di una specie molto piccola e delicata che può essere immediatamente determinata: ali anteriori grigio-antracite/marrone, ali posteriori con una larga macchia rossa nella regione anale. In Italia è molto localizzata nel Piemonte (Exilles, Oulx, Val di Susa): Chalcosiinae


Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Foto: CMB




Animali con ali neri e macchie più o meno rosse (cerchiate di bianco; macchie gialle o bianche): Zygaeninae


Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Zygaeninae




La distinzione data la parte inferiore è parzialmente più facile; però non consideriamo questa modalità perché una foto dal di sotto rappresenta l'eccezione.


Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Foto: Roberto Cobianchi
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Inserito il - 27 settembre 2012 : 17:30:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Chiave per il Genere dei Procridinae


La differenza tra i generi è data dalla nervatura delle ali. Vorremmo elencare di seguito tutti gli attributi caratteristici.




Theresimima Strand 1917

L'unica specie italiana del genere è la Theresimima ampellophaga (Bayle-Barelle 1808). È una specie “meridionale” tipica delle zone dove si coltiva la vite. Oggi si trova in Italia settentrionale e centrale (nel sud e Sicilia la sua presenza non è più documentata).


Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Foto: Aldo Marinelli
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Inserito il - 27 settembre 2012 : 17:32:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Rhagades
Wallengreen 1863


Ha la spiritromba più corta di 2 mm. In Italia si trova una specie: Rhagades pruni (Denis & Schiffermüller 1775), una specie che si trova oggi solo nel Trentino-Alto Adige e nel nord del Veneto.
[Sphinx pruni [Denis & Schiffermüller, 1775]. Localité-type : environs de Vienne, Autriche]


Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Larva (Foto: Manuel Tomasini) e Imago (Foto: Philippe Mothiron - Link) - Mail 29.IX.2012
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Inserito il - 27 settembre 2012 : 17:33:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Jordanita
Verity 1946


Ci sono 3 sottogeneri (Roccia, Lucasiterna, Jordanita) con 2, 1 e 3 specie in Italia. La differenza tra Jordanita e Adscita è data dalle antenne maschili. Nel sottogenere Jordanita le antenne sono bidentate per tutta la loro lunghezza. Le larve vivono su Asteraceae. Nelle Adscita le antenne sono più massicce, con gli ultimi articoli dell'apice senza appendici libere e le larve vivono su Polygonaceae, Cistaceae e Geraniaceae.


Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Antenna di Jordanita (Foto: Marco Ferrante)

Vedi anche:
Rocci U., 1937 – La “Zygaena della vite” ed alcune specie italiane del gen. Procris F. (s. l.) (Lepidoptera Zygaenidae). - Boll. Ist. Entomol. Univ. Bologna, Bologna, 9 : 113 – 152.

Efetov K.A., F. Can, T.B. Toshova, M. Subchev, 2010: New sex Attractant for Jordanita anatolica (Naufock) (Lepidoptera: Zygaenidae: Procridinae). - Acta zool. bulg., 62 (2): 315-319.





Roccia Alberti 1954

Jordanita (Roccia) budensis (Speyer & Speyer 1858)


Dati sicuri in Piemonte (Val di Susa) e Alto Adige (Val di Mazia (BZ) e nel Trentino (Lago di Loppio, Monte Calisio). Secondo Lepiforum anche nel Friuli. Le località sono situate tra 1000 e 1600 metri. Vola da fine maggio a tutto giugno, si alimenta del genere Centaurea. Les chenilles se nourrissent sur Centaurea leucophaea Jord. dans le sud-est (Link). La consommation d’Artemisia alba Turra est attestée pour certaines populations.
[Ino budensis Ad. Speyer & Au. Speyer, 1858. Localité-type : « Gegend Ofen », Budapest, Hongrie]

da controllare




Jordanita (Roccia) notata (Zeller 1847)

Molto più presente in Italia rispetto alla specie precedente. Distribuzione dal nord fino al sud e Sicilia (locus typicus: Siracusa) tra 200 e 1600 metri.
La specie è caratterizzata da esemplari di grandi dimensioni, ali molto allungate, squamatura tenue e riflessi delle ali anteriori verdi-azzurri debolissimi. Le larve si alimentano, dopo svernamento, delle piante del genere Centaurea. Les chenilles se nourrissent sur différentes Centaurées dont Centaurea leucophaea Jord. dans le sud-est de la France (Link) et sur Centaurea aspera sur le littoral atlantique, de la Charente Maritime au sud de la Vendée (GUILLOTON, 2013).
[Atychia notata Zeller, 1847. Localité-type : Syracuse, Sicile, Italie]

Un link per l'apparato genitale maschile


Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Distribuzione secondo Stoch F., 2000-2006.
CKmap for Windows. Version 5.3.
Ministry for Environment, Territory and Sea,
Nature Protection Directorate, Link


Guilloton (Jean-Alain), 2013. — Atlas des lépidoptères Zygaenidae de la Loire-Atlantique et de la Vendée. Biohistoire et conservation. Lettre de L'Atlas entomologique régional (Nantes), 25 : 3-54.
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Lucasiterna
Alberti 1961

Jordanita (Lucasiterna) subsolana (Staudinger 1862)

La subsolona è molto localizzata tra i 600 e i 1600 metri dal nord al sud Italia, Sicilia compresa. Ha ali scarsamente pigmentate e colori piuttosto smorti. Non presenta mai riflessi metallici. Il bruco si nutre di Cirsium eriophorum (è segnalato anche su Carlina [in Austria su Carlina vulgaris] ed Echinops).
[Ino cognata subsolana Staudinger, 1862. Localité-type : « Ofen », Budapest, Hongrie]


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Inserito il - 27 settembre 2012 : 17:33:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Jordanita
Verity 1946

Jordanita (Jordanita) chloros (Hübner [1813])


Una specie molto rara e localizzata con una distribuzione nel nord Italia in località caldo-aride tra 400 e 1500 metri, in ambienti erbosi e stepposi. Il bruco mangia piante del genere Centaurea, in Italia C. maculosa e C. bracteata. Qualche individuo presenta un vistoso riflesso ramato. Il est probable que les populations françaises constituent une lignée particulière dont la zone-refuge au cours du dernier maximum glaciaire était localisée dans le sud-est de la France.
[Sphinx chloros Hübner, [1813]. Localité-type : Spasskoye, Orenbourg, Russie, lectotype désigné par EFETOV & TARMANN (1999)]


Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Foto: Enrico Ferrari


Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Foto: Agnese Rasura




Jordanita (Jordanita) tenuicornis (Zeller 1847)

La specie è un endemismo italico dell'Italia centro-meridionale e della Sicilia tra degli ambienti collinari/montani fino 1800 metri. La larva consuma Carlina, Centaurea, Cirsium. Il locus typicus della forma nominale è Siracusa; invece nell'Italia continentale, tra le Marche e la Calabria, è descritto J. t. turatii Bartel 1906 (Le antenne sono più robuste). I caratteri particolari che la distinguono da J. globulariae si trovano nelle armature genitali.




Jordanita (Jordanita) globulariae (Hübner 1793)

Una specie localizzata e non comune dell'arco alpino e delle Alpi Marittime sino agli Appennini.- Molto frequente dall'Emilia all'Abruzzo. Il bruco si nutre di Centaurea e Cirsium. Les chenilles sont principalement observées sur Centaurea jacea L.
[Sphinx globulariae Hübner, 1793. Localité-type : Iena, Thuringe, Allemagne, néotype désigné par TREMEWAN (1959)]

Un link per l'apparato genitale maschile
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Inserito il - 27 settembre 2012 : 17:33:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Adscita
Retzius 1783 (Procris Fabricius 1807, Ino Leach (1815))


Le antenne dei maschi sono più massicce, con gli ultimi articoli dell'apice senza appendici libere. Le Larve vivono su Polygonaceae, Cistaceae e Geraniaceae. In Italia si trovano 5 specie.


Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Antenna di Adscita (Foto: Marco Ferrante)


Adscita albanica (Naufock 1926)

Si trova in molte regioni dell'Italia continentale. È sempre molto localizzata e scarsa e abita le radure e i margini delle foreste tra 300 e 1400 metri. La larva si nutre di Geranium sanguineum. Difficile da differenziare da A. mannii! Dans l’état actuel de la connaissance sur la répartition de cette espèce, les populations françaises semblent isolées sur le versant français des Alpes maritimes.
[Procris albanica Naufock, 1926. Localité-type : Pashtrik, Albanie]




Adscita geryon (Hübner [1813])

È diffusa e comune nell'arco alpino dalle Alpi Liguri fino alle Alpi Friulane. Scarsa lungo la penisola; Abruzzo, Basilicata e Sicilia negli ambienti prativi e nelle radure di boschi fra 800 e 2500 metri. La larva si nutre di Helianthemum. Les chenilles se nourrissent principalement sur Helianthemum nummularium (L.). Una specie piccola, ma per distinguerla ci serve sempre l'esame dei genitali.
[Sphinx geryon Hübner, [1813]. Localité-type : Europe]
A. g. acutafibra Verity, 1946 présente en Italie centrale (localité type : Ascoli Piceno, Marches).




Adscita mannii (Lederer 1853)

La specie più comune in tutta Italia - manca in Sardegna. Preferisce ambienti caldi fino a 1700 metri. Il bruco si nutre di Cistus e Helianthemum. Le ali posteriori sono di colore grigio scurissimo con un tornus sporgente (si vede solo nell'esemplare preparato). Una determinazione sicura è possibile solo con l'esame dei genitali.
[Ino mannii Lederer, 1853. Localité-type : Split, Croatie]


Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Friuli, Mte.Simione, 1000m, 29.V.1966 (CMB)




Adscita alpina (Alberti 1937)

Localizzata, ma presente in tutte le regioni alpine d'Italia, escluso il Friuli-Venezia Giulia. Dalla Liguria fino all'Abruzzo; diffusa in Basilicata e Calabria sino all'Aspromonte e sulle pendici dell'Etna; tra 800 e 1700 metri (eccezione in Liguria: 300 - 400 metri). Elle est en limite d’aire en France dans les Alpes-Maritimes. Les chenilles sont supposées se nourrir sur Rumex scutatus L en France. la larva si nutre esclusivamente di Rumex. Per una determinazione certa della specie ci serve l'esame dei genitali!
[Procris alpina Alberti, 1937. Localité-type: Franzenshöhe, Haut Adige, Italie]

Parezan & Porcelli (2006) guardano Adscita italica (Alberti 1937) come buona specie (distribuzione meridionale).

Parenzan P., Porcelli F. 2006: I macrolepidotteri italiani Fauna Lepidopterorum Italiae (Macrolepidoptera). - Phytophaga, Palermo, XV: 1-1051.





Adscita statices (Linnaeus 1758)

Molto localizzata e non comune in Liguria, all'ovest del Piemonte, nell'Alto Adige e nel Friuli. Si trova tra 1000 metri sino al limite delle foreste. Il bruco si nutre di diverse specie di Rumex. Les chenilles se nourrissent principalement sur Rumex acetosa L. Solo l'esame dei genitali dà chiarezza sulla specie!
[Sphinx statices Linnaeus, 1758. Localité-type : Suède, LINNE faisant référence pour cette espèce à son ouvrage de 1746, Fauna Suecica]

Secondo Tarmann (1979) alcuni esemplari trovati in Valle d'Isarco sono ibridi di statices x alpina.
Tarmann, G. 1979. Die statices-Gruppe des Genus Procris F. Mitt. Münch. Ent. Ges. 68: 45–108.
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Inserito il - 27 settembre 2012 : 17:34:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Chalcosiinae

Aglaope Latreille 1809

Aglaope infausta

Si tratta di una specie molto piccola e delicata che può essere immediatamente determinata: ali anteriori grigio-antracite/marrone, ali posteriori con una larga macchia rossa nella regione anale. In Italia è molto localizzata nel Piemonte (Exilles, Oulx, Val di Susa). Si trova tra 500 e 1300 metri; la larva è polifaga su Rosaceae (preferiti sono: Crataegus, Prunus, Cotoneaster). Les plantes hôtes des chenilles sont des Rosaceae arbustives, principalement Prunus spinosa L. et Crataegus monogyna Jaq.
[Sphinx infausta Linnaeus, 1767. Localité-type: Europa australi, sud de l’Europe]

Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia
Foto: Sonia Richaud - Link
(Permis a A.M.)


Vedi anche:
Fänger H. & C.M. Naumann 2001: The morphology of the last instar larva of Agalope infausta (Lepidoptera: Zygaenidae: Chalcosiinae). - Eur. J. Entomol. 98:201-218

Dupont P, Luquet G. Chr., Demerges D., Drouet E. 2013: Révision taxinomique et nomenclaturale des Rhopalocera et des Zygaenidae de France métropolitaine. Conséquences sur l’acquisition et la gestion des données d’inventaire. - Rapport MMNHN-SPN 19, 201 pp.:
Les travaux de SCHMITT et SEITZ (2004) fondés sur l’électrophorèse enzymatique, montrent que la moyenne de la distance génétique de Nei (1978) entre 11 échantillons d’Allemagne et 1 échantillon du sud du Portugal est de 0,137. La distance génétique observée se situe au niveau d’une séparation à l’échelle spécifique. Pour expliquer ces résultats, les auteurs émettent l’hypothèse d’une période d’isolation ancienne au cours des glaciations du Pléistocène dans deux zones-refuges situées dans l’est et l’ouest de la péninsule Ibérique. Nous pensons que la présence d’une zone-refuge dans le sud-est des Alpes n’est pas à exclure. A notre connaissance, aucun taxon infra-spécifique semble avoir été décrit. De plus, la désignation d’un lectotype ou d’un néotype nous semble nécessaire.
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Inserito il - 27 settembre 2012 : 17:35:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Chiave per le sottofamiglie degli Zygaeninae


Bertaccini & Fiumi (1999) ricordano i tre sottogeneri Mesembrynus, Agrumenia e Zygaena, ma usano nella presentazione delle specie sempre il genere Zygaena.

Ma come si possono distinguere bene? Il loro disegno riflette la loro storia evolutiva - Mesembrynus è il più vecchio - i tre gruppi sono diversi per il disegno alare, per la forma del bozzolo e per le differenti piante di cui si alimentano.

La chiave è costruita per le Zygaeninae ed è riferita alla parentela genetica. Dapprima sono ricordate le specie più comuni: M. purpuralis, A. carniolica, Z. filipendulae, Z. transalpina, Z. lonicerae.

subgeneredisegno alareforma del bozzolopiante alimentarispecie
Mesembrynus Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia forma allungataUmbelliferae, Compositae, LabiataeM. saperdon, punctum, corsica, cynarae, brizae, rubicundus, erythrus, minos, purpuralis
Agrumenia Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia ovaleFabaceaeA. hilaris, fausta, orana, carniolica, occitanica
Zygaena Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia Chiavi di identificazione degli Zygaenidae d''Italia generalmente allungata a navettaFabaceaeZ. loti, oxytropis, rhadamanthus, exulans, romeo, osterodensis, viciae, lavandulae, ephialtes, transalpina, filipendulae, lonicerae, trifolii




Niehuis O , Hofmann A, Naumann CM, Misof B (2007) scrivono:
The molecular data reveal that a considerable number of currently recognized species groups in Zygaena are not monophyletic. The traditional subgeneric classification proves to be artificial as well; Agrumenia and Zygaena (sensu stricto) are polyphyletic. Only the subgenus Mesembrynus can be confirmed as a monophyletic species cluster. Optimization of larval host–plant associations and forewing patterns on sampled trees of the Bayesian analyses suggest convergent evolution of similar wing pattern types in distantly related species clusters and a shift from cyanogenic to acyanogenic host-plants.


Nell' introduzione al catalogo della collezione virtuale DeFreina/Witt (consultato il 14.X.2012) si trova:
Die Zygaeninae (Rotzygaenen) mit etwa 150 Arten sind in 4 Gruppierungen aus dem kapländisch-afrotropischen, dem orientalischen, dem ostasiatischen und dem palaearktischen Raum bekannt. Die derzeit mit etwa 90 Arten artenreichste Gattung Zygaena FABRICIUS, 1775 (Tribus Zygaenini) ist ausschließlich palaearktisch verbreitet. Sie wird als monophyletische Gruppe interpretiert, wobei bei der Aufstellung der Sammlung die Unterteilung in 3 Subgenera aus pragmatischen Gründen beibehalten bleibt. Gegen die derzeit praktizierte trigenerische Unterteilung in die Untergattungen Mesembrynus HÜBNER[1819], Zygaena FABRICIUS, 1775 und Agrumenia HÜBNER, [1819] sprechen aber verbindende Merkmalsübereinstimmungen, so daß es durchaus überlegenswert scheint, die subgenerische Aufteilung der Gattung auf die Genera Mesembrynus und Zygaena mit Synonym Agrumenia zu reduzieren.


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Inserito il - 01 ottobre 2012 : 20:52:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Mesembrynus
Hübner [1819]


Il gruppo di M. purpuralis

(M. brizae, M. erythrus, M. minos, M. purpuralis, M. rubicundus)





Dupont P, Luquet G. Chr., Demerges D., Drouet E. 2013: Révision taxinomique et nomenclaturale des Rhopalocera et des Zygaenidae de France métropolitaine. Conséquences sur l’acquisition et la gestion des données d’inventaire. - Rapport MMNHN-SPN 19, 201 pp.:
Pour la systématique des Zygaena, nous suivons HOFMAN & TREMEWAN (2009, 2010) qui, dans l’état actuel des connaissances, scindent le genre en trois sous-genres Zygaena Fabricius, 1775, Agrumenia Hübner, [1819] et Mesembrynus Hübner, [1819]. Les travaux de NIEHUIS & al. (2007), fondés sur le séquençage de plusieurs gènes mitochondriaux, ont montré que seul le sous-genre Mesembrynus semble monophylétique.


Il purpuralis-minos-complesso (Dual-Species)


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© Giuseppe Mazza


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tempi di volo

Secondo Naumann & al. (1983) è impossibile allevare i bruchi usando indifferentemente per l'una e l'altra specie Thymus o Pimpinella: morirebbero di fame.
Sulla distribuzione si può dire poco perché ci sono pochi esemplari esaminati!

Naumann, C. M., Richter, G. u. Weber, U. 1983: Spezifität und Variabilität im Zygaena-purpuralis-Komplex (Lep. Zygaenidae). - Theses Zoologicae Volume 2. 264 S., 137 Abb., 4 Karten. 1983. Braunschweig. Verlag von J. Cramer. ISBN 3-7682-1339-4

Niehuis O , Hofmann A, Naumann CM, Misof B (2007): Evolutionary history of the burnet moth genus Zygaena Fabricius, 1775 (Lepidoptera: Zygaenidae) inferred from nuclear and mitochondrial sequence data: phylogeny, host-plant association, wing pattern evolution, and historical biogeography. - Biological Journal of the Linnean Society 92: 501-520.





Mesembrynus purpuralis (Brünnich 1763)

[Sphinx purpuralis Brünnich, 1763. Localité-type: Asserbo, île de Seeland, Danemark]
La specie è diffusa e comune in tutte regioni d'Italia dal Nord sino alla Calabria; in Puglia solo nella regione dei Laghi Alimini; in Sicilia vicino a Palermo; normalmente da circa 700 fino 2000 metri, i bruchi (di colore giallo) si nutrono di piante del genere Thymus. Les chenilles se nourrissent sur des Thymus du groupe serpyllum (Miller).
L'imago di M. purpuralis non si può differenziare della specie seguente:

Mesembrynus minos (Denis & Schiffermüller 1775)

Secondo Bertaccini & Fiumi (1999) si è trovato M. minos nelle province di Cuneo, Verona, Frosinone, Aquila, Campobasso, Cosenza (Monte Pollino) dal livello del mare sino a circa 1600 metri; il bruco (di colore bianco) si nutre della Pimpinella saxifraga. Secondo Actaplantarum la Pimpinella si trova in tutta l'Italia tra 0 e 1800 metri, oltre la Sardegna e Sicilia, nell'Aspromonte non si è più trovata.
[Sphinx minos [Denis & Schiffermüller], 1775. Localité-type : environs de Vienne, Autriche]

Dupont P, Luquet G. Chr., Demerges D., Drouet E. 2013: Révision taxinomique et nomenclaturale des Rhopalocera et des Zygaenidae de France métropolitaine. Conséquences sur l’acquisition et la gestion des données d’inventaire. - Rapport MMNHN-SPN 19, 201 pp.:
HOFMANN et TREMEWAN (1996) retiennent la présence de deux sous-espèces en France:
M.m. normanna Verity, 1922. Localité-type : Pont-de-L’arche, Eure. Ce taxon caractérise les populations du nord l’Europe, du nord de la France au nord de la Russie.
M. m. viridescens Burgeff, 1926. Localité-type : Garessio, Piémont, Italie. Ce taxon s’applique aux populations du sud-est de la France, du Piémont Italien et des Apennins.
La fragmentation du peuplement français laisse cependant supposer une situation plus complexe. Les analyses basées sur le séquençage de l’ADN seraient utiles pour tenter d’interpréter cette situation.
CESARONI & al. (1989) ont montré, à partir d’une étude fondés sur l’électrophorèse enzymatique, et portant sur des populations des Apennins et de Calabre appartenant au complexe minos/purpuralis, qu’une population présente sur le Mont Pollino était génétiquement différente des autres populations de minos. La distance de NEI (1972) varie de 0,14 à 0,25.
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Inserito il - 03 ottobre 2012 : 09:13:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Come differenziare M. purpuralis e M. erythrus?


Claudio Labriola mi ha dato il permesso di usare il suo fotomontaggio del FEI


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La foto della M. purpuralis è stata presa in prestito da Link mentre quella della M. erythrus da Link

Vedi anche:
Brückmann S. V., J. Krauss & I. Steffan-Dewenter 2010: Butterfly and plant specialists suffer from reduced connectivity in fragmented landscapes. - Journal of Applied Ecology. 47: 799–809.
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Inserito il - 03 ottobre 2012 : 09:14:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Mesembrynus erythrus
(Hübner [1806])


Molto localizzata nelle regioni settentrionali; diffusa e comune in tutte le regioni centrali e meridionali sino alla Sicilia in località secche e rocciose, a substrato calcareo , in presenza della pianta alimentare: Eryngium campestre. L'imago si trova da 0 sino a 1700 metri. Locus typicus è la Campania, nelle zone attorno al Vesuvio.

Dupont P, Luquet G. Chr., Demerges D., Drouet E. 2013: Révision taxinomique et nomenclaturale des Rhopalocera et des Zygaenidae de France métropolitaine. Conséquences sur l’acquisition et la gestion des données d’inventaire. - Rapport MMNHN-SPN 19, 201 pp.:
HOFMANN et TREMEWAN (1996) retiennent la présence d’une sous-espèce en France:
M. e. actae Burgeff, 1926 (localité-type : Menton, Alpes-Maritimes). Ce taxon déborde en Italie dans la Ligurie. Il y a ensuite une discontinuité avec les autres populations italiennes. LERAUT cite le taxon pedemontana Rocci, 1926 (erreur de date) comme ayant priorité sur actae. Le taxon pedemontana Rocci, 1930 (localité-type : Alpes du Piémont) est un synonyme de miserrima Verity, 1922 (localité-type : Monte Musinè, Piémont, Italie).
FAUNA EUROPAEA retient trois autres sous-espèces en Italie. En attendant des études de phylogénie moléculaire, nous gardons acteae Burgeff, 1926 pour décrire les populations françaises avec le sud-est de la France comme zone-refuge au cours du dernier maximum glaciaire.



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Foto: Marco Esposito (bruco), Mirko Tomasi (imagines)
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Inserito il - 04 ottobre 2012 : 08:16:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Mesembrynus brizae
(Esper 1800)


Molto localizzata e scarsa nell'Italia nord-occidentale: Alpi Liguri, a ridosso del Piemonte, e nella Val d'Aosta. Si trova tra 900 e 1600 metri, in ambienti umidi e sui pendii dov'è presente la pianta alimentare: Cirsium arvense, C. eriophorum, C. tuberosum. Bertaccini & Fiumi (1999) guardano la M. vesubiana come ssp. di M. brizae, mentre Parezan & Porcelli (2006) danno la Zygaena vesubiana Le Charles 1933 come buona specie.
[Sphinx brizae Esper, 1800. Localité-type: Ofen, Budapest, Hongrie]

Parenzan P., Porcelli F. 2006: I macrolepidotteri italiani Fauna Lepidopterorum Italiae (Macrolepidoptera). - Phytophaga, Palermo, XV: 1-1051.

Dupont P, Luquet G. Chr., Demerges D., Drouet E. 2013: Révision taxinomique et nomenclaturale des Rhopalocera et des Zygaenidae de France métropolitaine. Conséquences sur l’acquisition et la gestion des données d’inventaire. - Rapport MMNHN-SPN 19, 201 pp.:
Plusieurs taxa infra-spécifiques ont été décrits. La sous-espèce vesubiana (localité-type : Saint-Martin-Vésubie, Alpes-Maritimes) est présente en situation allopatrique dans le sud-est de la France. Elle est en limite d’aire en Italie dans le sud du Piémont et en Ligurie. Dans l’attente d’études complémentaires, nous considérons que cette sous-espèce constitue une lignée différente de la sous-espèce nominative. Le refuge de ce taxon au cours du dernier maximum glaciaire était vraisemblablement situé dans le sud-est de la France.


Come differenziare M. purpuralis e M. brizae?

Nelle ali anteriori di brizae, le macchie rosse sono riunite sino a formare due fasce. La più sviluppata ha la porzione apicale regolarmente arrotondata che oltrepassa solo di un millimetro la cellula discoidale.


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Foto: Philippe Bricaire (with permission. Mail 04.X.2012)
e Roberto Cas: M. purpuralis (a destra)

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Inserito il - 04 ottobre 2012 : 23:12:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Mesembrynus rubicundus
(Hübner [1817])


La specie è endemica nell'Italia centro-meridionale; localizzata ma non scarsa dalla Romagna sino alla Calabria, dal livello del mare sino a 1500 metri. Le larve si nutrono di Eryngium amethystinum.
Specie simile: Zygaena punctum forma rubicundiformis Verity che è stata trovata nella Marche, San Leo (PS). Per la determinazione delle due specie simili è necessario l'esame dei genitali.


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Foto: Marco Paolucci
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Inserito il - 06 ottobre 2012 : 11:00:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Il gruppo di M. punctum


(M. punctum, M. saperdon)





Mesembrynus punctum Ochsenheimer 1808

Comune e diffusa in tutta l'Italia meridionale (LT: Italia centrale-meridionale) e la Sicilia (ssp. ledereri Rambur 1858); localizzata nelle regioni centrali, diviene più scarsa salendo al nord; tra il livello mare sino a 1700 metri, in terreni calcarei con scarsa vegetazione arborea. La pianta alimentare è esclusivamente Eryngium.


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Foto: Marcello Romano


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Distribuzione di M. punctum (nero) e Z. romeo (grigio) in Italia
(secondo Bertaccini & Fiumi 1999)
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Inserito il - 06 ottobre 2012 : 11:19:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Mesembrynus sarpedon
(Hübner 1790)


Una specie che si trova in alcune aree ovest del Piemonte e della Liguria; si trova dal livello del mare sino a 1200 metri. I bruchi vivono su Eryngium. Si distingue facilmente da M. punctum per la presenza del cingolo rosso addominale; le due specie sono vicarianti (non si trovano mai le due specie insieme).
[Sphinx sarpedon Hübner, 1790. Localité-type: Languedoc, HÜBNER ([1796-1828])]


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Foto: Arturo Pascual

"Good people don't go into government" (D. Trump)

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