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 Galleria Tassonomicadi 
	Natura Mediterraneo
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                | Autore |  Discussione  |  |  
                | fernUtente Senior
 
     
 
                Città: Vicenza
 
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 Flora e Fauna
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                      |  Inserito il - 13 novembre 2009 :  17:08:38     
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           	| Approfitto della fase di stanca per proporre una questione che sto ruminando da tempo, ma che non si puo' risolvere senza un grande numero di osservazioni sul campo. Credo di poter dire che sulle Prealpi lombarde e su quelle venete occidentali (M.Baldo, Lessini, Pasubio) la specie alpestre per eccellenza, che domina le quote maggiori (diciamo intorno ai 2000m o piu') e' Chilostoma cingulatum nelle sue varieta' piu' specializzate (hermesianum, frigidum, insubricum ...).
 Sul Baldo, Lessini e Pasubio non ho mai osservato specie di Arianta, che invece compare sull'Altopiano di Asiago ed e' comunissima sulle Dolomiti dove sembra dominare le quote maggiori, soprattutto A.stenzii, relegando in basso Chilostoma cingulatum.
 Sul M.Pramaggiore ho osservato Chilostoma cingulatum in zona sommitale, due piccolissimi gruppi frammisti ad Arianta stenzii, assai piu' numerosa e diffusa.
 La transizione fra i due tipi di dominanza dovrebbe trovarsi sull'altopiano di Asiago, dove qualche cima e' dominata da Arianta stenzii e qualche altra da Chilostoma cingulatum.
 Il problema e' che l'ipotesi basa su poche osservazioni, dato che in passato non facevo attenzione a queste cose; chissa' se mettendo insieme altre osservazioni possiamo farci un quadro chiaro. Ciao,
 
 fern
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                | papuinaUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 14 novembre 2009 :  15:17:01     
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                      | In effetti bisognerebbe utilizzare il vecchio e classico taccuino del naturalista di campagna.....quello di una volta. Io durante le lumacate raccolgo qualche guscio ma non prendo appunti sulle speci anche comuni che trovo in una determinata zona e mi avvalgo della mia scarsa memoria.
 Farlo a lungo termine potrebbe fare risaltare dati interessanti.
 Beppe
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                      |  |  |  
                | angModeratore
 
      
 
 
 
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                      |  Inserito il - 14 novembre 2009 :  23:17:48     
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                      | possiamo comunque cominciare ora, prendi una mappa e comincia a mettere un po' di bandierine, sullo stile di quella preparata da sandro per le Siciliaria appenniniche (vedi qui), in carta si riesce a ragionare molto meglio e si può fare un lavoro collettivo se poi la domanda è se le specie si sostituiscano una all'altra e la presenza dell'una inibisca quella dell'altra la questione si fa più complessa...
 
 ciao
 
 ang
 
 
 
 Altissimum planetam tergeminum observavi (Galileo)
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                | SubpotoModeratore
 
      
 
 
 
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                      |  Inserito il - 16 novembre 2009 :  11:41:01     
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                      | Interessantissima la proposta di fern,sicuramente uno studio sul terreno è essenziale per comprendere una specie e la sua diffusione,colpa mia se ancora non ho reso operative le mappe in cui tracciare gli areali delle specie che ognuno decide di "inventariare". Solo così è possibile chiarire molte situazioni che tuttora sono vaghe e confuse.
 Questo lavoro è molto utile,direi indispensabile, all'interno del gruppo specie con tutte le sue variazioni locali.
 Più aleatorio mi sembra il poter valutare con questo metodo la dominanza tra Arianta arbustorum/stenzii e Chilostoma cingulatum.
 Per quello che so su queste specie, e non è molto, mi sembra che i due gruppi occupino nicchie completamente diverse, praticolo il primo gruppo e rupicolo il secondo, non credo che si possa parlare di vicarianza.
 Probabilmente l'odierna diffusione è più legata ad eventi paleoclimatici che hanno favorito o sfavorito la presenza o meno di una specie o dell'altra in un determinato territorio.
 
 
 
 La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo
 
 Sandro
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                | fernUtente Senior
 
     
 
                 
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                      |  Inserito il - 19 novembre 2009 :  23:07:50     
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                      | Come giustamente osserva Ang, vi dovevo una cartina con un po' di "bandierine". Mi sono limitato alla regione orientale perche' conosco la situazione lombarda da notizie di letteratura oltre che dagli ottimi interventi di Vittorio (Snailbrianza) e mi risulta che dovrebbe essere dominata "interamente" da Chilostoma cingulatum (Vittorio correggimi se sbaglio). Su M.Baldo, Lessini e Pasubio ho segnato l'intera zona sommitale, dove ho molte osservazioni personali, mentre lascia molto a desiderare la regione orientale. Cio' che mi ha stimolato e' stata l'osservazione che sull'altopiano dei Sette Comuni si osserva una dominanza alternata e mi vien da pensare che segni il punto di transizione.
 Quanto alla differenza ecologica non posso non concordare, ma qualche dubbio mi resta, per esempio l'esemplare di Arianta stenzii della mia ultima foto in questa discussione l'ho trovato in un'area, per quanto ricordo, di roccia pura. Basti pensare che fino a non molti anni fa era occupata da un ghiacciaio ormai scomparso (Fradusta).
 
 
 
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                      | Modificato da - fern in data 19 novembre 2009  23:09:24
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                | SnailBrianzaModeratore
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 20 novembre 2009 :  15:10:55     
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                      | Ciao Fern, effettivamente la specie di alta quota dominante nelle prealpi lombarde è, come dici tu, Chilostoma cingulatum.
 Arianta arbustorum mi è capitato solo una volta di incontrala a 2400 metri circa sul monte Frerone (BS) in una forma molto piccola (14-15 mm) e leggermente rugosa.
 Chilostoma adelozona l'ho trovata lungo la cresta del monte Resegone (LC) a 1800 metri ma solitamente, sulle altre montagne, la trovo molto più in basso.
 
 Vittorio
 
 
 "La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca." (M.Heidegger)
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                | SnailBrianzaModeratore
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 20 novembre 2009 :  15:26:29     
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                      | ... dimenticavo di ricordare il ritrovamento che hanno effettuato alcuni miei amici di un nicchio vuoto di Chilostoma cf. achates/adelozona sul corno di Grevo (Adamello) a circa 2500 metri di quota. Appena avrò un po' più di tempo libero cercherò, come ha fatto fern, di fare un quadro generale sulla distribuzione delle specie di alta quota e di quelle più rappresentative delle prealpi lombarde.
 
 Vittorio
 
 
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