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 Il Lago di Ledro e l' arrossamento da Planktothrix rub.
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marz
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Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 02 novembre 2009 : 21:43:39 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia  Latitudine e Longitudine 45.87447321690062, 10.76608657836914 clicca per visualizzare la mappa Google dal Satellite

Nazione: Italia Regione: Trentino - Alto Adige Provincia: TN Comune: Localitŕ:
Nei giorni scorsi su alcuni quotidiani italiani era riportata la notizia di un improvviso arrossamente del Lago di Ledro.

Tra gli altri, il quotidiano "Trentino-Corriere delle Alpi" scrive: "A quasi quindici anni di distanza dall'ultima comparsa, nel lago di Ledro è tornata a fiorire la planktothrix, alga unicellulare appartenente alle cianoficee che provoca sulla superficie dell'acqua una colorazione rossastra, tendente al mattone. Il fenomeno è stato osservato nell'ultimo fine settimana, con particolare intensità nello specchio di lago antistante il Museo delle palafitte, a causa (dicono gli esperti) delle correnti che ammassano nell'imbuto terminale dello specchio d'acqua concentrazioni più alte dell'alga."

Incuriosito dalla notizia, fidandomi poco dei giornalisti (in particolare quando trattano le materie ambientali) ed avendo una giornata libera, domenica sono andato a verificare come era effettivamente la situazione sul lago. E questo ne è il relativo reportage.

Innanzitutto diciamo subito che la notizia è decisamente fondata ed il lago presenta evidenti zone colorate di rosso.

Fra la colorazione di rosso e gli splendidi colori autunnali dei boschi circostanti, lo spettacolo era veramente unico.


Il Lago di Ledro e l'' arrossamento da Planktothrix rub.
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marz

marz
Utente Super

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Inserito il - 02 novembre 2009 : 22:08:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il fenomeno è provocato dalla proliferazione di una particolare alga, la Plankthotrix rubescens, detta anche alga rossa, per le sue fioriture dal tipico colore rossastro, appartiene alla famiglia dei Cianobatteri-Cianoficee e si sviluppa soprattutto nei laghi, nei bacini artificiali e nei fiumi a lento scorrimento.

La sua capacità di sviluppo è legata essenzialmente alla grande disponibilità di composti azotati e in misura minore a quella di fosfati, alla temperatura dell’acqua e alla luce. Solitamente quest’alga è veicolata da siti già contaminati per mezzo di uccelli acquatici che la trasportano in forma di spora.

La presenza dell' alga è stata segnalata un pò in tutto il mondo ed in diversi laghi italiani, dove però raramente raggiunge concentrazioni tali da colorare di rosso le acque. Casi analoghi, con vistosi arrossamenti delle acque, sono comunque stati segnalati anche in altre regioni italiane.

Il problema è che queste alghe possono produrre delle microcistine, tossine che provocano irritazione alle mucose, gastroenteriti se ingerite, reazioni di tipo allergico se vengono respirate ed anche, potenzialmente, problemi più gravi.



Il Lago di Ledro e l'' arrossamento da Planktothrix rub.
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marz
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marz
Utente Super

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Inserito il - 02 novembre 2009 : 22:30:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vedremo dopo nei dettagli se l' alga è effettivamente pericolosa e quali sono gli eventuali rischi per la salute umana.

Cominciamo intanto a conoscere il Lago di Ledro. Siamo nel sud-ovest della Provincia di Trento, molto vicini al Lago di Garda.

Questi sono i dati geografici essenziali:
superficie 2,1877m²;
lunghezza 2,83Km;
larghezza da 770 a 1,5Km;
perimetro 8Km;
profondità max. 48m e media 35;
altezza sul livello del mare 655m.

Amministrativamente appartiene ai Comuni di Pieve di Ledro e di Molina di Ledro.

Presso una sponda del lago sono stati ritrovati dei reperti di una civiltà palafitticola dell'Età del Bronzo, che rendono il lago un sito archeologico di notevole rilevanza.

Questo è il lago visto dalla vetta del Monte Tremalzo (che ho raggiunto nel corso della stessa giornata).


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marz
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marz
Utente Super

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Inserito il - 02 novembre 2009 : 22:35:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E questa è una panoramica dalle sponde del lago. A domani.


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marz
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bepilovato
Utente V.I.P.

Città: bolzano
Prov.: Bolzano

Regione: Trentino - Alto Adige


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Inserito il - 03 novembre 2009 : 05:22:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Marz, sei sicuro che sia il monte Tremalzo quello da te salito?? non è per caso il monte Corno? almeno a vedere la valle sotto la cima propenderei per la seconda soluzione.
ciao

bepi
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 03 novembre 2009 : 10:44:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tremalzo al 100%. Il Corno della Marogna è comunque molto vicino.
Il Tremalzo è molto panoramico con vista veramente notevole che arriva sino alle vette del confine italo-austriaco. Stasera posto un paio di foto dal Tremalzo che ti stupiranno per le cime che si riescono a distinguere.

marz
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bepilovato
Utente V.I.P.

Città: bolzano
Prov.: Bolzano

Regione: Trentino - Alto Adige


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Inserito il - 03 novembre 2009 : 12:19:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
No non il Corno della Marogna, da quello non vedi il lago di Ledro, ma il monte Corno, sopra Prè di Ledro, a destra, salendo, della grande frana, mentre il Tremalzo rimane a sinistra sopra il passo Tremalzo. ma se dici che è il monte Tremalzo ti credo, hai visto che schifo di antennona che cè in cima?? d'altronde se vogliamo telefonare qualche scotto bisogna pagarlo.
(dalla prima foto mi sembra che quella punta a destra sia il monte Corno)

bepi
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ametista
Moderatore


Prov.: Padova

Regione: Veneto


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Flora e Fauna

Inserito il - 03 novembre 2009 : 14:55:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
leggendo questa discussione mi viene in mente la Glenodinium sanguineum del lago di Tovel,
chissà che non possa ricomparire anche lei un bel giorno...
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 03 novembre 2009 : 19:05:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Gli interventi di bepilovato e di ametista mi danno lo spunto per due digressioni dall' argomento principale (che ovviamente poi riprenderò), che mi consentono di sviluppare due temi che mi interessano molto.
Comincio a rispondere a bepilovato e poi ad ametista.

Questa è una foto più allargata della zona del Lago di Ledro con le relative identificazioni.
Nella foto non sono visibili nè il Monte Corno (che rimane sulla sinistra), nè il Corno della Marogna (che rimane sulla destra).
Il Monte Corno è quello, come hai detto, che si vede nella prima foto con la punta che si riflette nel lago.
Non è visibile neanche la parte più occidentale del lago (quella che dà verso Pieve di Ledro), che dal Tremalzo non si vede perchè coperta dalle pendici del Monte Corno.


Il Lago di Ledro e l'' arrossamento da Planktothrix rub.
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marz
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marz
Utente Super

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Inserito il - 03 novembre 2009 : 19:26:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il Monte Tremalzo, che in effetti ha in cima un' antenna per comunicazioni (a dire il vero non enorme, ma che rovina un pò il fascino della vetta), consente però una vista veramente notevole sulle montagne trentine (e non solo).

Queste sono, ad esempio, le Dolomiti di Brenta viste dal Tremalzo, con le relative identificazioni.
Ma è possibile scorgere, sia pure in lontananza, buona parte delle Dolomiti e molto altro (pensavo però di farci un post apposito nella sezione montagne).


Il Lago di Ledro e l'' arrossamento da Planktothrix rub.
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marz

Modificato da - marz in data 03 novembre 2009 19:26:54
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marz
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Inserito il - 03 novembre 2009 : 20:36:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il problema posto da Ametista è invece molto più complesso.
In effetti, relativamente al fenomeno dell' arrossamento delle acque lacustri in Trentino (e direi forse in Europa), il caso più famoso è quello del Lago di Tovel.

Il Lago di Tovel era un tempo chiamato anche lago rosso per un fenomeno naturale unico al mondo: l'arrossamento delle acque per via di un'alga particolare che, proliferando in modo abnorme, affiorava in superficie durante il periodo estivo. Questo spettacolare naturale, che si manifestò intensamente fino alla metà degli anni '60, è via via diminuito fino a scomparire del tutto.

La scomparsa della colorazione è stata analizzata da tantissimi studiosi ed in materia ci sono state diverse pubblicazioni scientifiche.

E le sorprese non sono mancate (ad esempio il fatto che, secondo le più recenti ricerche, il microrganismo responsabile non sarebbe il Glenodinium sanguineum, la la Tovellia sanguinea).

Consiglio in proposito la lettura di questa interessantissima pubblicazione Link

E' molto specialistica e con un linguaggio forse non accessibile a tutti, ma spiega in maniera molto puntuale il fenomeno (ed in parte anche le cause della sua scomparsa).
Del resto, però, i problemi naturalistici o si affrontano in modo scientifico o si finisce col fare sempre la solita sterile demagogia.

Se Ametista ritiene ne riparliamo, perchè l' argomento è di eccezionale interesse.

Il caso del Lago di Ledro è però diverso, per tanti motivi ed innanzitutto perchè l' alga è diversa e la Planktothrix rubescens qualche problema per la salute umana può crearlo (lo vedremo in maniera approfondita in seguito).


marz
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albill
Utente Senior

Città: Poncarale
Prov.: Brescia

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Flora e Fauna

Inserito il - 03 novembre 2009 : 21:01:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ottimo reportage Marz, sono molto interessato al seguito ...

Alberto
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marz
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Inserito il - 03 novembre 2009 : 23:54:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ti ringrazio molto Albill per la fiducia.

Tornando al Lago di Ledro (ma il confronto con quanto è successo con il Lago di Tovel magari è da approfondire), direi che adesso è importante capire qual' è il suo ricambio idraulico, cosa da esaminare sempre con attenzione in questi fenomeni.

In questa tesi di cui suggerirei la lettura è approfondito l' aspetto del ricambio idraulico del lago e della sua evoluzione trofica (nella tesi la Planktothrix rubescens è chiamata Oscillatoria rubescens, ma i due termini sono sinonimi ed indicano lo stesso microrganismo) Link

Riassumendo la situazione, possiamo dire il Lago di Ledro a partire dal 1929, anno del completamento della centrale idroelettrica e delle condotte Ledro-Garda che esportano acqua nel Garda, è diventato un bacino semiartificiale.
Lo sfruttamento idroelettrico come è ovvio modificò profondamente il regime di ricambio idraulico e la biologia del lago.

Attualmente il Lago riceve le acque da alcuni torrenti che sfociano in esso e da sorgenti sotterranee, mentre le sue acque vengono fatte defluire principalmente nel Lago di Garda attraverso condotte sotterranee che alimentano una centrale idroelettrica.

Il lago visto da Pieve di Ledro.


Il Lago di Ledro e l'' arrossamento da Planktothrix rub.
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marz
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marz
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Inserito il - 04 novembre 2009 : 00:05:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Prima di vedere le motivazioni che hanno portato all' imprevista proliferazione dell' alga, alcune foto del lago.

Questa è la parte orientale del lago (quella dove ci sono i resti delle palafitte dell' Età del Bronzo) vista dal Tremalzo.


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marz
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Inserito il - 04 novembre 2009 : 00:07:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questa è la proliferazione algale vista da vicino.


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Inserito il - 04 novembre 2009 : 00:09:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ancora un dettaglio delle acque "arrossate".


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bepilovato
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Inserito il - 05 novembre 2009 : 21:58:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho letto da qualche parte che da quando hanno vietato il pascolo delle mucche in quel di Tovel, l'alga non ha più proliferato e l'acqua è tornata del colore normale. non sò quanto di vero ci sia, ognimodo il lago non ha più il suo fascino.

bepi
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ametista
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Inserito il - 06 novembre 2009 : 14:58:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Se Ametista ritiene ne riparliamo, perchè l' argomento è di eccezionale interesse.



certo che lo ritengo, è molto interessante. Ci devi ancora spiegare perchè quest'alga è un problema per la salute umana!
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marz
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Inserito il - 06 novembre 2009 : 22:09:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Riprendo dal mancato arrossamento del Lago di Tovel, avvenuto per l' ultima volta nel 1964.
Il lago di Tovel si trova in Trentino a 1178 metri sul livello del mare. E' abbastanza piccolo, lungo circa 1 km, largo m 570 e con una profondità massima è di 39 metri.

Fino a pochi decenni fa era soggetto ad un fenomeno di arrossamento naturale unico al mondo per intensità di colore ed estensione. A quei tempi il turismo di massa non era ancora diffuso, ma la colorazione stupenda del lago (che anche a vederlo solo in foto non si può che rimanerne meravigliati) attirava turisti da tutto il mondo.

L'inspiegabile scomparsa del fenomeno verso la metà degli anni '60 non era mai stata chiarita, nonostante decine di studi e analisi.
La colpa del mancato manifestarsi del fenomeno era stata attribuita un pò a tutto:
1) cambiamenti climatici globali
2) aumento dell' inquinamento atmosferico
3) la presenza, in prossimità del lago, di attività umane in misura maggiore che non nel passato (nuova strada, alberghetti, seconde case etc)
4) la realizzazione dell'invaso artificiale di Santa Giustina con conseguente cambiamento del clima locale
5) lo svaso eccessivo delle acque del lago effettuato nell'estate del 1964
6) le modifiche dei regimi di gestione del bosco e dell'uso del sottobosco, accusate di aver variato l'equilibrio naturale della valle
7) la frutticoltura della Valle di Non, ed in particolare la sua intensificazione con l'aumentata necessità di impiego di fitofarmaci, che potevano spostarsi nell'aria come una specie di "aerosol".

Per chiarire il mistero del mancato arrossamento, la Provincia Autonoma di Trento ha deciso di finanziare il progetto SALTO (Studio sul mancato Arrossamento del Lago di Tovel).
I risultati di questo studio (in parte ancora da verificare) sono stati sorprendenti (a cominciare dall' identificazione dell' alga responsabile).

Sintetizzando, ma se l' argomento dovesse interessare, si può anche approfondire la cosa, il fattore determinate del mancato arrossamento del lago di Tovel consiste nei cambiamenti intervenuti nell'ultimo secolo nella gestione dell'alpeggio. Il carico estivo di nutrienti (azoto e fosforo) conseguente alla monticazione del bestiame infatti, creava i presupposti per la spettacolare fioritura algale.



marz
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marz
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Inserito il - 06 novembre 2009 : 22:27:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tornando al Lago di Ledro, nelle scorse settimane è stato interessato da un fenomeno apparentemente simile, ma abbastanza lontano come spettacolarità e come origine.

Tuttavia, come credo si sia visto dalle prime foto inserite, i cromatismi erano ugualmente notevoli, il fascino di vedere un lago tingersi di rosso è sempre da prendere seriamente in considerazione ed una puntatina in loco è stata un' esperienza decisamente interessante.

Prima di capire perchè la Planktothrix rubescens è meglio tenerla sotto controllo (anche se vedere la sua fioritura è comunque uno spettacolo), faccio vedere dove l' ho vista.
La sua presenza era abbastanza evidente lungo la riva, soprattutto all' estremità orientale del lago.
Guardate questa foto e ditemi se non è un quadro d' insieme spettacolare, fra lago tinto di rosso, colori autunnali e montagne riflesse nel lago.


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Inserito il - 06 novembre 2009 : 22:30:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Era evidenziabile però, anche una fioritura algale, più limitata, al centro del lago.


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