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nani2
Utente Senior
   
Città: mozzate
Prov.: Como
Regione: Lombardia
1220 Messaggi Fotografia Naturalistica |
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steve93
Utente Senior
   

Città: catania
Prov.: Catania
Regione: Sicilia
1353 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 25 settembre 2009 : 15:38:41
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Si la Natrix avrebbe ingoiato senza neanche troppi problemi la trota...i buchi che vedi è un foro dove l'ofide riesce a respirare nonostante ha la bocca completamente piena, senza quello non potrebbe mangiare perchè non respirerebbe. Ciao
------------------------- La passione è il cuore della vita! |
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nicola
Utente Senior
   

Città: Castellana Grotte
Prov.: Bari
Regione: Puglia
2290 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 25 settembre 2009 : 16:07:07
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Sono daccordo.
------------------------------------------------------------------------ Ogni essre vivente ha il diritto di vivere e di compiere il ciclo della vita. Nicola Nitti.
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aspisatra
Moderatore
   

Città: Svizzera
Regione: Switzerland
2170 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 25 settembre 2009 : 17:02:58
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Bella documentazione!
Greg Meier
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roggah
Utente Senior
   
Città: Nuoro
Prov.: Nuoro
Regione: Sardegna
552 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 settembre 2009 : 20:30:44
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Senza parole! |
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jessica
Utente Junior
 
Città: pistoia
Prov.: Pistoia
Regione: Italy
52 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 25 settembre 2009 : 23:33:23
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Grazie per aver condiviso questo documento... avevo visto spesso natrix alle prese con rospi di diverse dimensioni ma con un pesce mai. Sarebbe stato molto interessante assistere alla scena..
adesso mi chiedo: le natrix hanno la ghiandola parotidea che secerne veleno (per noi esseri umani innocuo).. Ho letto di esperimenti fatti iniettando tale veleno in piccoli mammiferi dai quali si evince che tali animali ci mettono molte molte ore a morire e quindi è stato impotizzato che tale veleno non servisse a procacciarsi il cibo in quanto l'inseguire per 17 ore un topo in attesa della sua morte farebbe di questo strumento un qualcosa di poco utile evoluzionisticamente parlando, gli esperti conclusero che si trattava di un veleno che aiutava solo la decomposizione e quindi l'ingestione e la digestione delle prede. Parlando però con amici esperti mi dicevano che questi esperimenti fatti in Francia lasciano un po' il tempo che trovano in quanto negli anfibi (le prede più comuni per le natrix) il processo di attivazione del veleno a livelli profondi è più rapido (dicono immediato) a causa della composizione della loro pelle che permette un passaggio ed un'azione immediata della sostanza. Ho anche letto che tale veleno è presente anche a livello delle labbra (se sì..da dove esce?) e quindi vi faccio una domanda: ..potrebbe essere entrato in circolo il veleno nel pesce e quindi averlo portato alla morte entro qualche ora (considerando che a differenza degli anfibi i pesci hanno una diversa permeabilità cutanea e quindi un'attivazione del veleno più lenta)? grazie. |
Modificato da - jessica in data 25 settembre 2009 23:35:10 |
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aspis
Moderatore
   
Città: Bari
Prov.: Bari
Regione: Puglia
2627 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 settembre 2009 : 07:06:51
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Interessante quesito, Jessica, cui peraltro non vi sono molti elementi oggettivi per rispondere. Non ho notizia di evidenze scientifiche che riportino dati sulla tossicità della secrezione salivare delle ghiandole parotidee della Natrix tessellata sulla trota fario o su altri animali. Da quanto si osserva nelle foto, il rettile cercava di sollevare sull'argine il pesce, operazione assolutamente necessaria per poterlo poi ingollare iniziando dalla testa,in quanto la presa caudale glielo impediva a causa delle spine e pinne dorsali ventrali e laterali. Ora, premesso che in una ora e mezza di presa, se efficace sulla trota fario, la saliva avrebbe dovuto aver fatto per forza effetto, io credo che la preda sia sfuggita o semplicemente caduta in quanto il rettile non è riuscito a sollevarla sull'argine per la presenza delle radici e dei rami e del peso notevole del pesce.
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orsobblu
Moderatore
    
Città: Camorino (Svizzera)
7289 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 settembre 2009 : 09:49:22
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Bella documentazione!
Mi capita, andando a pescare, di imbattermi nella N. Tassellata. Lungo il torrente Morobbia, soprattutto nella parte bassa, è abbastanza diffusa. Lo scorso anno ne ho incontrata una che se ne stava sulla sabbia e ingoiava una trota che ho stimato dovesse misurare tra i 22 e i 24 cm (mi sembrava appena sotto la misura "legale"). Sono tornato dopo circa un'ora. La biscia era ancora lì, aveva terminato di ingoiare il suo pasto e senza troppa fretta si è lasciata scivolare in acqua. Sono rimasto impressionato anch'io dalle dimensioni del pesce per rapporto a quelle della Natrix.
Ciao!
Alessandro (orsobblu)
"La découverte du monde commence dans ton jardin" (X. Moirandat) |
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steve93
Utente Senior
   

Città: catania
Prov.: Catania
Regione: Sicilia
1353 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 settembre 2009 : 13:56:14
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Bella domanda jessica, il pesce potrebbe anche essere morto dopo e la Natrix l'ha ritrovato e mangiato, come fanno alcuni serpenti velenosi. Ma sono solo impotesi.
------------------------- La passione è il cuore della vita! |
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nani2
Utente Senior
   
Città: mozzate
Prov.: Como
Regione: Lombardia
1220 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 26 settembre 2009 : 19:44:35
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Ciao a tutti
Penso che sia difficile che l'abbia ripreso il torrente l'avrebbe portato lontano ma anche questa e solo una ipotesi
Ciao Angelo
nani2 |
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ktf
Utente Junior
 
Città: Trento
87 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 ottobre 2009 : 00:11:40
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Riferimenti bibliografici in relazione della eventuale tossicità di Natrix?
KTF (al tempo Alpinus, 237 msg) |
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jessica
Utente Junior
 
Città: pistoia
Prov.: Pistoia
Regione: Italy
52 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 ottobre 2009 : 17:59:27
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Non ricordo tutti i testi però mi pare che sul libro "Serpenti" di Silvio Bruno sia riportato l'esperimento di laboratorio a cui facevo riferimento e cioè la dimostrazione che prelevando il secreto di 2 ghiandole parotidee ad una natrix e iniettando tale composto direttamente nel peritoneo di una cavia questa muore in poco meno di 18 ore.
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gigi58
Moderatore Trasversale
    

Città: Trapani
Prov.: Trapani
Regione: Sicilia
17657 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 05 ottobre 2009 : 18:27:05
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Che documento, eccezionale!!! complimenti
Gigi |
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zulo
Utente Senior
   
Città: acilia (Roma)
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1949 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 05 ottobre 2009 : 18:41:58
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riporto testualmente
Silvio Bruno, serpenti, atlanti natura giunti, pagina 59, capitolo: biscia dal collare, paragrafo: veleno
"La biscia dal collare, come molti altri serpenti, ha nella cavità orale una ghiandola labiale superiore secernente un muco che rende viscoso il corpo della preda, facilitandone così l'ingestione da parte del serpente. Inoltre, come le altre specie del genere natrix e tanti altri colubridi, ha un altra ghiandola-la parotide-il cui secreto è velenoso e sembra avere lo scopo di provvedere al processo digestivo. All'atto del morso la secrezione parotidea, mista alla saliva del serpente, entra in contatto solo con gli strati sottocutanei più superficiali della preda, indipendentemente dalle dimensioni dell'animale morsicato, essendo i denti della natrix (come di molti altri colubridi) corti e pieni: inadatti quindi a portare il veleno nei tessuti connettivi, cioè più profondi, della vittima. In laboratorio questa secrezione ha un certo effetto sui piccoli mammiferi (il contenuto di 2 ghiandole inniettato nel peritoneo di una cavia domestica (cavia porcellus) ne ha causato la morte in meno di 18 ore) ma in natura la sua azione è molto scarsa, e assolutamente non pericolosa per l'uomo"
"Respingo i principi base della civiltà, specialmente l'importanza dei beni materiali". Tyler Durden "fight club"
Link giuliano petreri |
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