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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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ATTENZIONE! Poiché la manipolazione dei rettili è potenzialmente dannosa e sempre causa di stress agli animali, soprattutto se operata da persone inesperte, invitiamo tutti gli utenti di questa sezione a non postare foto di esemplari 'maneggiati'. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori. Grazie a tutti per la collaborazione
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Autore |
Discussione  |
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Lucabio
Utente Senior
   
 Città: Mongardino
Prov.: Asti
Regione: Piemonte
4359 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 settembre 2009 : 12:58:07
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L'estate nera delle tartarughe marine
Scritto da Lou Del Bello Domenica 06 Settembre 2009 22:56
E' iniziato il 15 luglio, e nessuno immaginava le dimensioni che il fenomeno avrebbe assunto nei due mesi seguenti. La spiaggia romagnola è piena come al solito di turisti che nuotano, prendono il sole, passeggiano sulla battigia. Qualcuno si ferma, incuriosito da quello che a prima vista pare un rifiuto portato dalle onde, completamente incrostato di piccole conchiglie.
Invece, sorpresa, il piccolo relitto spinto a riva dalla corrente è una tartaruga marina ancora viva seppure completamente esausta, una Caretta caretta, specie diffusa nel Mediterraneo ma protetta perché a rischio di estinzione. E le minuscole conchiglie che ne ricoprono non solo il guscio ma anche le pinne, la testa e la coda sono balani, crostacei comunemente noti come 'denti di cane'.
La tartaruga è ancora giovane, come testimonia la dimensione del guscio lungo circa 25 centimetri, non ha più di un anno. E' debole e disidratata. Dopo il primo ritrovamento tanti altri, tutti con le stesse caratteristiche: individui giovani completamente ricoperti dai crostacei che normalmente aderiscono solo al guscio, senza causare particolari problemi ai loro ospiti. Fino ad oggi la Fondazione Cetacea di Riccione, che dispone di un ospedale veterinario specializzato nel soccorso delle tartarughe marine, ha ricoverato 64 esemplari affetti dagli stessi sintomi.
“L'epidemia è esplosa non solo sulle coste romagnole, in provincia di Ravenna, Forlì, Rimini – spiega il dottor Marco Affronte, responsabile scientifico della Fondazione – ma anche nella zona nord delle marche, nel ferrarese e sulle spiagge del veneto. In totale sono stati soccorsi circa 125 esemplari, che considerando la scarsa diffusione di questa specie sono un numero preoccupante.
[...]
L'articolo completo su: Link
   Luca
<<Non c'è niente come la paleontologia. Il piacere del primo giorno di caccia alla pernice o dell'apertura della stagione della caccia non si può paragonare a ciò che si prova nel trovare un gruppo di ossa fossili in buono stato, che raccontano la loro antica storia in un linguaggio quasi vivo>>. Charles Darwin
Link
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vespa90ss
Utente Super
    

Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 settembre 2009 : 13:23:02
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E' un vero peccato. Sarebbe interessante comprendere se riempiendosi di denti di cane le Caretta caretta perdono la capacità di muoversi con idrodinamicità nell'acqua e quindi si indeboliscono e si ammalano oppure se il fenomeno dipende da una malattia che in seguito, per vari motivi, le rende più suscettibili all'attacco dei balani rispetto agli individui sani. Ciao Beppe
Bottled beetles - salviamo le spiagge, i litorali, le dune dai barbari
Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore. Blaise Pascal - Pensées 1670.
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Mauro Grano
Moderatore
   

Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3855 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 settembre 2009 : 13:59:14
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Ciao a tutti, sono in contatto con il Prof. Giordano Nardini che si sta occupando di questo preoccupante fenomeno. Le tartarughe in difficoltà sono molte, tutte delle stesse identiche dimensioni, giovanissime e vengono recuperate a galla completamente incapaci di muoversi e di nutrirsi. La prima fase del protocollo prevede una stabulazione in acqua dolce per uccidere i balani e poterli rimuovere; contemporaneamente si applica una terapia antibiotica in attesa che i campioni di organi che sono stati prelevati, vengano analizzati per capire la natura del problema. Vi terrò aggiornati sulla situazione.
Mauro |
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zulo
Utente Senior
   
Città: acilia (Roma)
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1949 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 settembre 2009 : 14:08:51
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grazie mauro
"Respingo i principi base della civiltà, specialmente l'importanza dei beni materiali". Tyler Durden "fight club"
Link giuliano petreri |
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monitarta
Utente V.I.P.
  
Città: Massa Marittima
Prov.: Grosseto
Regione: Toscana
170 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 settembre 2009 : 17:23:52
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che peccato!!! è probabile che tutto ciò sia messo in relazione con il forte inquinamento dell'ecosistema marino. infatti sostanze come i pesticidi clorurati (HCB, PCBs, PAHs, di benzo furani, ecc)sono spesso responsabili di serie alterazioni a carico del sistema immunitario (oltre che a quello riproduttivo), rendendo di conseguenza l'animale più vulnerabile a parassiti, virus e batteri.
monica |
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Lucabio
Utente Senior
   

Città: Mongardino
Prov.: Asti
Regione: Piemonte
4359 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 settembre 2009 : 18:04:58
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Su di un'altro articolo on line (qui) ho trovato quanto segue:
Il fenomeno viene descritto come Debilitated Turtle Syndrome, cioè molto semplicemente la Sindrome delle Tartarughe debilitate. E’ stata individuata e studiata già da diversi anni, per esempio in Florida e in Georgia, negli USA. Fondazione Cetacea ha già contattato ricercatori americani per uno scambio di informazioni. Sebbene però individuata e studiata, non si conoscono le cause di questa sindrome. Quello che si sa è che normalmente una tartaruga molto debilitata tende a rimanere molto tempo ferma, ed è allora che i balani hanno tempo e modo di espandersi. Ma cosa ha prima debilitato la tartaruga? E se non fosse così? E se fosse che alcune cause ambientali sconosciute provocano un sviluppo spropositato di balani, che “attaccano” poi le piccole tartarughe, rendendo loro il nuoto difficoltoso, e da qui il profondo stato di spossatezza? Non lo sappiamo, ma nessuna ipotesi è da scartare. Ad esempio il caldo prolungato e intenso di luglio, con temperature sopra la media, può avere influito?
Anch'io li per li ho pensato che le cause fossero da imputare magari ad un innalzamento delle temperature o a qualche fenomeno che quest'anno avesse fatto riprodurre a dismisura i balani, ma questo li avrebbe portati credo ad aderire in modo massivo anche su altri cetacei cui sono soliti attaccarsi, balenottere, capodogli, ecc.. cosa che non mi risulta finora segnalata... o se sono aumentati i balani anche su altri cetacei, ancora nessuno se n'è accorto vista la loro mole?! Spero proprio che il fenomeno sia circoscritto e da attribuirsi solo a qualche problema delle tartarughe, e che possa risolversi in fretta...
   Luca
<<Non c'è niente come la paleontologia. Il piacere del primo giorno di caccia alla pernice o dell'apertura della stagione della caccia non si può paragonare a ciò che si prova nel trovare un gruppo di ossa fossili in buono stato, che raccontano la loro antica storia in un linguaggio quasi vivo>>. Charles Darwin
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spielhahn
Moderatore
   

Città: Tromello
Prov.: Pavia
Regione: Lombardia
2411 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 settembre 2009 : 00:47:00
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preoccupante...
grazie per aver riportato una cosa così interessante!
Gabri |
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Juventino
Utente Super
    
Città: Nizza
Regione: France
10135 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 settembre 2009 : 13:00:36
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Grazie mille, è molto interesante ma preoccupante anche... perchè doppo di guarire le tartarughe, cosa si pio fare non sapendo l'origine del fenomeno??? Ciao!!!
Link L’école buissonnière |
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