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 Forum Geologia e Paleontologia - Natura Mediterraneo
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Whitedragon
Utente Senior


Città: Terralba (OR) - Tornato in Sardegna

Regione: Sardegna


1523 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 30 ottobre 2005 : 12:05:49 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Io ho una teoria... vorrei sapere se qualcuno può chiarirmi le idee.

Io credo che nella Marmilla, zona centro-ovest della Sardegna, si nasconda la più grande foresta pietrificata d'Italia... e perchè no.. magari dell'Europa!
Sappiamo che la Sardegna era interessata da eventi vulcanici il che favorisce la SICILIZZAZIONE delle piante fossilizzate. La Marmilla consiste in una zona collinosa nei pressi di piccoli monti... ma in realtà i monti sono vecchi vulcani spenti da miglioni di anni!

Se si scavasse sotto la Marmilla credo che affiorirà qualcosa di davvero eccezionale!

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Modificato da - Whitedragon in Data 30 ottobre 2005 12:07:33

Cello
Utente Senior


Città: Cuggiono

Regione: Lombardia


4727 Messaggi
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Inserito il - 31 ottobre 2005 : 11:55:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non sono un gran conoscitore della geologia della Sardegna, ho sempre lavorato sulla catea Alpina e non ho grande esperienza di fossili (lavoro sul basamento metamorfico). Però ho da fare qualche considerazione generale, che può essere anche discutibile:
1) normalmente vulcani e fossili non vanno molto d'accordo, i primi distruggono i secondi;
2) la silicizzazione è un processo di fossilizzazione, che spesso prende il silicio necessario dalle rocce circostanti (esempio rocce ignee/vulcaniche);
3) la conservazione dei fossili è un evento eccezionale, non la normalità;

se nella zona in questione ci sono state tutte le coincidenze per la conservazione dei fossili può essere, d'altronde è noto che la Sardegna è una delle zone che può esssere considerata quasi al livello di cratone, in quanto non interessata da orogenesi (processo di formazione delle montagne) o altre attività tettoniche da molti miglioni di anni, infatti è una delle poche aree italiane ove sono conservate rocce paleozoiche (cioè antecedenti l'epoca dei dinosauri). Quindi ora credo che se bnessuno ha ancora scavato in quelle zone il problema sia economico oppure la comunità scientifica non crede sia una zona potenzialmente ricce di fossili tale da giustificare investimenti finanziari (e qui si potrebbe aprire una dscussione lunghissima e tediosa, per cuui no comment).
Ciao

Osa, osa sempre e sarai simile ad un Dio
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Whitedragon
Utente Senior


Città: Terralba (OR) - Tornato in Sardegna

Regione: Sardegna


1523 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 31 ottobre 2005 : 22:53:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ma cello, per quanto ne so la silicizzazione delle piante avviene quando essa viene completamente sommerso dai residui dei vulcani... il chè qui in Sardegna non era difficile che succedesse!

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PER CHI SI INTENDE DI GEOLOGIA E PALEONTOLOGIA

Modificato da - Whitedragon in data 31 ottobre 2005 23:08:45
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bruno
Utente Senior


Città: Rovereto
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


1130 Messaggi
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Inserito il - 01 novembre 2005 : 09:29:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nella fossilizzazione i processi in gioco sono tantissimi. Dire "sommerso dai residui dei vulcani" può essere fuorviante...
Ho cercato "silicizzazione" ed ecco il risultato:
"In geologia, processo chimico di sostituzione di molecole di silice all'interno di un reticolo cristallino di altra natura. Si verifica grazie alla percolazione e infiltrazione di acqua ricca di silice in sospensione. Spesso questo processo avviene a spese della calcite, oppure a spese delle molecole organiche del legno."
Quindi si fa riferimento a percolazioni ed infiltrazioni di acqua, come succede all'interno di un terreno imbevuto d'acqua.
Bisogna però che l'ambiente sia asfittico, perché sennò i batteri ed i decompositori si pappano il legno.
Il processo è molto lungo (azzarderei migliaia di anni).
Ciao A tutti

Bruno
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Cello
Utente Senior


Città: Cuggiono

Regione: Lombardia


4727 Messaggi
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Inserito il - 01 novembre 2005 : 18:44:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Concordo con Bruno sul fatto che la silicizzazione sia un processo di sostituzione (la fossilizzazione è per definizione un processo di sostituzione delle molecole di carbonio che costituisce la materia vegetale o animale con cristalli di altra natura) quindi avviene indifferentemente dalle rocce che ci sono intorno. Inoltre la fossilizzazione avviene in rocce sedimentarie (sono rarissimi i casi in cui sono le piroclastiti, cioè le rocce vulcaniche a creare i "fossili", vedi esempio pompei). Affinchè ci sia fossilizzazione ci deve essere in giro del fluido e questo deve prendere da qualche parte le sostanze necessarie. Inoltre non tutte le rocce vulcaniche sono ricche di silice (esempio le andesiti, per esempio non sono così ricche in silicie, anche se ammetto non sono l'esempio migliore) mentre la silicie la si può trovare in molte altre rocce. Dire Sommersi dalle rocce vulcaniche normalmente vuol dire che tutto viene distrutto, ricordo che ad esempio il magma più freddo è il magma granitico che è fuso a 900°C, e non è che le colate piroclastiche in senso lato siano fredde. Comunque per essere più precisi bisognerebbe vedere con dettaglio la geologia dell'area e le condizioni dei fossili.
Ciao

Osa, osa sempre e sarai simile ad un Dio
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erpolacco
Utente Junior


Città: Chieti
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 01 febbraio 2007 : 14:59:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'idea di whitedragon non è del tutto campata in aria...

sebbene le attività vulcaniche non siano quelle classiche per consentire la fossilizzazione, effettivamente i processi sedimentari legati alle attività tettoniche quali laar, maar, tufi, tefra etc etc se da un lato distruggono dall'altro una volta sedimentati si comportano come qualsiasi altro corpo sedimentario e all'interno di essi è possibile rinvenire fossili...

paradossalmente i corpi dei caduti di pompei a seguito dell'eruzione del 79 d.c., conservati nel tufo, altro non sono che "fossili"... tra virgolette perché poi affinché possano essi essere considerati fossili veri e propri bisogna fare altre considerazioni...

esiste un luogo nel centro della sardegna, tra l'oristanese e il nuorese (se non erro, ma non ricordo assolutamente la località, sebbene ci sia stato) dove ci sono spessi ed enormi corpi sedimentati di origine vulcanica, laar e maar appunto, e all'interno di essi è possibile rinvenire fossilizzate pigne...

andrea
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Lepurisposu
Utente Senior


Città: Su Masu

Regione: Sardegna


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Inserito il - 01 febbraio 2007 : 20:38:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Carissimi amici,
l'amico Lisandru aveva in effetti ragione ed erpolacco ha fatto bene a "riesumare" questa discussione:

La Permineralizzazione con silice, pur non essendo la più frequente, è riscontrabile in diverse depositi del globo.
Il processo di silicizzazione completa dei legni si verifica SOLTANTO entro depositi piroclastici (oltre che per l'elevato contenuto di silice nelle acque interstiziali), proprio perchè l'elevata permeabilità di tali depositi facilita la circolazione delle acque mineralizzanti e la rapida eliminazione dei prodotti di demolizione della materia organica labile.
Le sostanze acide che si generano nella decomposizione dei legni fanno sì che il PH si abbassi notevolmente e provocano dunque la deposizione del gel siliceo dalle soluzioni sature di silice. Questa dunque riveste lentamente i canali legnosi sino al loro completo riempimento. Nel corso della diagenesi l'opale (forma amorfa della silice) viene trasformato in quarzo microcristallino e si passa così dai legni impregnati di gel di silice a legni silicizzati.
In genere la silicizzazine permette la perfetta conservazione della morfologia generale dei tessuti vegetali delle piante, anche in campioni paleozoici, tanto da notare i raggi midollari separati dai fibrotracheidi e le loro areolature.
La permineralizzazione a silice non coinvolge solo resti vegetali ma può permettere la conservazione anche di micro-organismi come i cianobatteri, che ci forniscono la documentazione delle prime forme di vita.

Casi famosi di permineralizzazione a silice, oltre i già citati e famosissimi tronchi della foresta (a Dombeyoxylon oweni) pietrificata di Zuri(Sardegna centrale)sommersa nei tufi eomiocenici e ora irraggiungibile perchè sommersa dalle acque dolci dopo la costruzione di una diga, sono le foreste pietrificate dell' Arizona (triassico) e dello Yellostone (pendii del Big Horn, foreste risalenti all' eocene), ma son stati rinvenuti legni di gimnosperme fossilizzti anche presso i complessi caotici dell' Apennino modenese.

un carissimo saluto a tutti
Frantzì-Lèpurisposu

àiri a pinta de caddaxu. pinnicadì linna crabaxu
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Lepurisposu
Utente Senior


Città: Su Masu

Regione: Sardegna


1912 Messaggi
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Inserito il - 02 febbraio 2007 : 13:47:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dimenticavo: sulla presenza di "foreste pietrificate" in Marmidda non si sa niente, personalmente lo ritengo improbabile perhè i due importanti fenomeni che in Sardegna hanno creato le condizioni ideali per delle silicizzazioni sono i due cicli calco-alcalini rispettivamente del Miocene inferiore e del Miocene medio, che hanno dato luogo a grandi deposizioni di ignimbriti e andesiti (denominati alfa1 e tau1 e alfa2 e tau2 rispettivamente per ciascuno dei due fenomeni) che talvolta hanno conservato dei tratti di foresta. Dato che però er trovare delle foreste "pietrificate" è ovviamente necessario che l'ambiente in quel eriodo fosse continentale e non marino, e dato che nel Miocene superiore e medio la Marmidda era quasi completamente ricoperta dalle acque (poco più a nord, 20-30 km circa sono stati studiati degli ambienti tipicamente di "linea di riva" e intertidali) ,anche se pochissimo profonde(in effetti son state trovate numerosissime foglie, rami, pigne, ma tutte trasportate da agenti come vento o acqua-fiumi per esempio-dalla non lontanissima terraferma fino al mare, ma sempre depositate in tipico sedimento marino) dubito che si possa rinvenire una foresta pietriicata intera...
poi chi lo sa, nel mondo della paleontologia e dei paleoambienti c'è ancora tutto da scoprire!!!!
un carissimo saluto
Frantzì

àiri a pinta de caddaxu. pinnicadì linna crabaxu
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bgiordy
Utente Senior


Città: Padova
Prov.: Padova

Regione: Veneto


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Flora e Fauna

Inserito il - 02 febbraio 2007 : 17:10:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se qualcuno vuole vedere una foresta fossile, anche se non silicizzata, può recarsi a Dunarobba, in Umbria, dove si trovano imponenti tronchi di Taxodium.

ciao



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bgiordy
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Subpoto
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Città: Roma
Prov.: Roma

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Inserito il - 02 febbraio 2007 : 18:03:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'ho vista anni fa e stava degradandosi rapidamente.Non so attualmente come è protetta,ma se non sono stati fatti interventi idonei fra poco tempo della foresta di Dunnarobba ci sarà solo il ricordo.

La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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Fred
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Inserito il - 21 febbraio 2007 : 20:10:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di bgiordy:

dove si trovano imponenti tronchi di Taxodium.

ciao



ciao non si tratta di Taxodium.
è un errore che c'è in molte guide.
Attualmente lo stato di conoscenza delle cose è che sono state fatte diversi tipi di analisi paleontologiche.
Nessuna è riuscita a determinare un'appartenenza generica concordante. di sicuro si sa che sono Taxodiaceae
le analisi che sono confrontabili sono le paleocarpologiche (Glyptostrobus europeus) e le palinologiche (incertezza fra i generi Sequoia Glyptostrobus e Taxodium)

da queste si vede che il genere è probabilmente Glyptostrobus.
Per ulteriori certezze servirebbero ulteriori studi.

Federico
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bgiordy
Utente Senior


Città: Padova
Prov.: Padova

Regione: Veneto


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Flora e Fauna

Inserito il - 21 febbraio 2007 : 20:18:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per l'informazione Fred

ero rimasto alle notizie di 20 anni fa, quando avevo visitato il sito.

ciao

bgiordy
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Fred
Utente V.I.P.

Città: Monteverde

Regione: Umbria


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Inserito il - 29 marzo 2007 : 18:56:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di bgiordy:

Grazie per l'informazione Fred

ero rimasto alle notizie di 20 anni fa, quando avevo visitato il sito.

ciao

bgiordy
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Ciao.
Bè se l'hai visitata 20 anni fa hai sicuramente il ricordo di una situazione pttimale. Attualmente lasciamo perdere.............

Federico
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bgiordy
Utente Senior


Città: Padova
Prov.: Padova

Regione: Veneto


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Flora e Fauna

Inserito il - 30 marzo 2007 : 12:47:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bè se l'hai visitata 20 anni fa hai sicuramente il ricordo di una situazione ottimale


Quando ho visitato il sito, non era ancora conosciuto al pubblico. I tronchi erano ben conservati, anche se non c'era alcuna protezione. Uno spettacolo decisamente affascinante!!

ciao

bgiordy
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CarloAG
Moderatore


Città: Napoli
Prov.: Napoli

Regione: Campania


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Inserito il - 30 marzo 2007 : 14:29:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un piccolo contributo: uno degli alberi della foresta pietrificata del L.Coghinas.+-250cm
Un piccolo rammarico: raggiunta Soddì le indicazioni per la foresta pietrificata portano ad un viottolo da SUV lungo 150 metri che termina con un bel cartello dove vengono illustrate con dovizia di schemi il processo di litificzione ed i fenomeni eruttivi del passato. Piazzale di sosta ottimamente asfaltato di 300mq e freccia per la direzione da prendere: peccato che ci sia una sbarra con un cartello di divieto di accesso perchè zona adibita ad esercitazioni delle Forze Speciali!
Luglio 2006

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Carlo A.G.
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