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 Forum Geologia e Paleontologia - Natura Mediterraneo
 PALEONTOLOGIA DEL MEDITERRANEO
 Dentini di squalo pliocenici
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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

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Inserito il - 18 gennaio 2009 : 21:20:16 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao a tutti!
Continua il lavoro di setaccio e studio dei sedimenti recuperati presso
la ex Cava di Cortiglione (Asti) che riserva sempre nuove e gradite sorprese!
Gli ultimi ritrovamenti in fatto di denti di selaci sono questi due esemplari che vi propongo.

Il primo è sicuramente da attribuire ad un Carcharhinidae. Le cuspidi laterali ricordano molto
il Carcharhinus borneensis , (BLEEKER, 1859) specie però tipica del Borneo e zone limitrofe,
come dice il nome stesso. Dubito quindi fortemente che la stessa specie potesse trovarsi nel
Mediterraneo durante il Pliocene. E' molto più probabile che ci sia qualche altra specie di Carcharhinidae
con i denti simili a questo, ma che per ora mi sfugge!

Misura circa 5 mm.

Immagine:
Dentini di squalo pliocenici
95,42 KB



Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in Data 18 gennaio 2009 21:31:45

Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
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Inserito il - 18 gennaio 2009 : 21:31:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sicuramente più difficile, nonostante la forma molto particolare, la
classificazione di questo secondo dente, dalla cuspide principale ricurva!
Misura appena 3 mm.

Immagine:
Dentini di squalo pliocenici
147,92 KB



Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Earth whales
Moderatore


Città: Firenze
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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 09:26:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Difficili da classificare anche per un esperto come l'amico Franco.... abbiamo già affrontato questo discorso e il risultato è sempre il solito: scarso materiale di riferimento e poche caratteristiche che differenziano i denti apparteneti alla famiglia Carcharhinidae. L'alto potrebbe essere una squatina, ma non l'ho mai visto così ricurvo.... mah!!

Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto.
Simone Casati
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MaCre
Utente V.I.P.


Città: San Casciano val di Pesa
Prov.: Firenze

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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 18:10:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusate se mi permetto, in un ambito che non è proprio il mio forte (non so dove sia il mio forte)dire il mio parere!!
Secondo me la seconda potrebbe essere una placca dermale forse di razza...ho visto tempo fa qualcosa di simile su internet...ebay america per la precisione.
Saluti



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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 22:09:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao MaCre, se riesci a recuperare le immagini te ne sarei grato!
In effetti non è da escludere che si tratti di una scaglia placoide (o dentello cutaneo) anche se ha qualche somiglianza con un dente, tipo Megachasma o Megascyliorhinus, ma sono aperto a qualsiasi suggerimento per capire di cosa si tratta!

Per ora di razza abbiamo recuperato alcuni dentini ma non volevo proporvi le foto perche le dimensioni sono veramente proibitive per le mie capacità fotografiche! Il seguente è un dentino di una razza sicuramente del genere Raja, forse aff. laevis.

Immagine:
Dentini di squalo pliocenici
27,64 KB


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in data 19 gennaio 2009 22:59:50
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Lucabio
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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 22:14:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per quanto riguarda il primo dente, ha alcune affinità anche con i denti laterali del Physogaleus latus (Storms, 1894) anche se con riserve.

Immagine:
Dentini di squalo pliocenici
138,47 KB


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in data 19 gennaio 2009 22:15:54
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Earth whales
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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 22:21:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Megachasma no!

Il Physogaleus mi sembra lui!!


Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto.
Simone Casati

Immagine:
Dentini di squalo pliocenici
3,28 KB
Non gli somiglia x niente!!
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Lucabio
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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 23:16:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si, vedendo anche altri denti presenti sulla pubblicazione che mi ha fornito Repetto:
PALEONTOS 1, Die Selachier und Chimaren des unteren meeressandes und schleichsandes im mainzer becken (rupelium, unteres oligozan), T. Reinecke, H. Stapf & M. Raisch. - Palaeo Publishing and Library, 2001. (non chiedetemi la traduzione perchè per me, tedesco e arabo sono la stessa cosa!! )
direi che si tratta proprio di un dente anteriore antero laterale (citando letteralmente) della mascella inferiore di Physogaleus aff. latus.


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in data 19 gennaio 2009 23:23:49
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Lucabio
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Inserito il - 20 gennaio 2009 : 21:51:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao!
Ringrazio MaCre che con il suo suggerimento mi ha portato ad approfondire l'argomento "dentello cutaneo"!

Tratto direttamente dal Manuale di Anatomia Comparata di Emanuele Padoa, Nuovi Saggi scientifici /Feltrinelli, consultabile anche on-line QUI , pag.129

Scaglia placoide:
Dentini di squalo pliocenici
65,65 KB


Nella maggior parte degli Elasmobranchi la cute è fornita di scaglie placoidi, chiamate anche dentelli cutanei.
Generalmente queste scaglie sono piccole, da osservare con la lente o microscopio; e sono disposte in linee regolari. La pelle di molti pescicani è zigrinata, liscia o ruvida al tatto a seconda che vi si scorra la mano in senso cranio-caudale o caudo-craniale; e questo succede perché ciascuna scaglia placoide è formata da una lamina basale piuttosto slargata, sormontata da un dentello con la punta inclinata, e rivolta caudalmente. La lamina basale è situata nel derma, e vi è trattenuta dai retinacoli, che si impiantano sulla sua faccia profonda. Il dentello, a sviluppo ultimato, perfora l’epidermide e sporge all’esterno. Nell’interno della scaglia si trova una cavità, simile alla cavità della polpa dei denti, occupata anch’essa da tessuto connettivale e da vasi. La parete della squama è di dentina, che differisce dal tessuto osseo perché non contiene i cosiddetti corpuscoli ossei cioè le cellule; ma è percorsa da sottili canalicoli che irradiano dalla cavità della polpa, e contengono i prolungamenti delle cellule che hanno costruito la dentina stessa. Il dentello è poi rivestito da un sottile strato che possiamo considerare smalto, perché lo vediamo elaborato, come lo smalto dei denti, da adamantoblasti di origine epidermica; ma non ha la struttura tipica dello smalto, a prismi.
[…]
L’organogenesi delle squame placoidi è veramente simile a quella dei denti, e alla fine il dentello fa eruzione sulla superficie cutanea, perde il rivestimento epiteliale, e rimane con lo smalto a nudo. Abbiamo detto che nella maggior parte dei pescicani le scaglie placoidi sono piccole e fitte, e che poche specie hanno la pelle nuda. Tra le razze, alcune hanno la pelle del tutto priva di scaglia (per es., le torpedini), o in gran parte nuda ma disseminata di poche robuste scaglie munite di un grosso dente.

............................................................

La cavità di cui si parla è presente anche nell'esemplare che avevo postato e che pensavo potesse essere un dente. Pulendo la radice in realtà si presenta un fondo concavo, e in corrispondenza della cuspide è presente un canale (indicato dalla freccia) che la risale internamente, proprio come nell'immagine proposta nel Manuale di anatomia comparata qui sopra e nella foto che ho cercato di fare alla lamina basale del dentello, anche se purtroppo non si vede troppo bene!

Lamina basale del dentello:
Dentini di squalo pliocenici
41,23 KB

Penso dunque che possa trattarsi, proprio come proposto da MaCre, di una scaglia placoide.
Aspetto le immagini di cui accennava Maurizio di scaglie di razza attuale, per un eventuale confronto!




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Modificato da - Lucabio in data 20 gennaio 2009 22:39:03
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MaCre
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Inserito il - 21 gennaio 2009 : 19:09:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono io che ringrazio te per tutto il lavoro che fai...
Appena ne ho la possibilità provo a postare alcune foto di placche dermali di razza e affini ... e vediamo che ne dicono gli esperti!!!
Saluti
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Lucabio
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Inserito il - 21 gennaio 2009 : 22:21:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Aspetto con ansia, Massimo, per vedere se si riesce a capire se si tratta
di una scaglia placoide di razza o di squalo, e magari il genere di appartenenza, ma so di pretendere forse un po' troppo!


Vi propongo di seguito alcune informazioni che ho raccolto e tradotto sulla descrizione e distribuzione dei Physogaleus!

Physogaleus, CAPPETTA 1980
Squalo requiem estinto — Paleocene - Pliocene
ORDINE: Carcharhiniformes, COMPAGNO 1973
FAMIGLIA: Carcharinidae, JORDAN & EVERMANN 1896


Descrizione dei denti:

Il Physogaleus è un genere estinto degli squali requiem, termine abitualmente usato per indicare gli squali della famiglia Carcharhinidae. Dei Physogaleus sono presenti diverse forme di denti fossili che sono una reminescenza di quelli del Galeocerdo (almeno quelli laterali). Generalmente la cuspide è a forma di lama e diretta (più o meno) distalmente. Il margine tagliente mediale continua sulla spalla e spesso presenta deboli dentellature. Il margine tagliente distale è più dritto generando un tallone o spalla distale. Questa spalla può essere fortemente dentellata con fino a quattro cuspidi simili alle dentellature dei denti posteriori.
Cappetta (1987) segnala che c’è un forte dimorfismo sessuale tra i denti anteriori inferiori (le cuspidi del maschio sono compresse lateralmente), mentre per gli altri denti, maschili e femminili, i profili sono simili. Il fronte basale della radice può differenziare spesso i denti superiori e inferiori. Nei denti inferiori, la superficie è piana e diritta, mentre nei superiori , è spesso concava. A seconda della posizione, i denti anteriori tendono ad avere la cuspide principale più dritta, meno, nel caso in cui ci siano cuspidi distali, e una più forte protuberanza linguale della radice (Proprio il caso del dente trovato nella Cava di Cortiglione!) Nelle posizioni più laterali, le cuspidi sono dirette più distalmente, e la spalla distale, ma anche quella mediale, sono più dentellate e le radici sono più compresse labio-lingualmente.


Distribuzione e classificazione:

I denti di Physogaleus sono stati segnalati nei depositi cenozoici di Europa, Africa, Asia e America del Nord. La forma del dente, come abbiamo visto, è altamente variabile a causa della posizione del dente e tra gli individui; ciò ha condotto in passato alla proposta di numerose specie che successivamente sono cadute in sinonimia con i taxa attualmente accettati.

- Physogaleus secundus (WINKLER, 1874)

- Physogaleus latus (TEMPESTE 1894) è il rappresentante di oligocenico di questo genere. Müller (1999) è stato il primo ha segnalare questo taxon in America del Nord.

- Physogaleus contortus (GIBBES 1849). Ward & Bonavia (2001) hanno spostato questa specie da Galeocerdo a Physogaleus, basandosi sulla forma dei denti. Poiché i denti del contortus sono molto più simili a Physogaleus, anche Elasmo.com ha seguito questa nuova assegnazione. Hanno inoltre suggerito che il contortus può essere considerato una sinonimia del Galeocerdo aduncus, che allora sarebbe stato attribuito a Physogaleus. Elasmo.com non ha trovato le loro discussioni sufficienti/convincenti e non segue questa proposta.


Sono alla ricerca di qualche pubblicazione storica che segnali la presenza di Physogaleus per il Pliocene italiano, per valutare a quale specie vengano attribuiti!



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Modificato da - Lucabio in data 21 gennaio 2009 22:25:33
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