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zigolo
Utente Junior

Città: Paitone
Prov.: Brescia


56 Messaggi
Micologia

Inserito il - 25 settembre 2005 : 16:50:50 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Svegliatomi, stamane di buon ora, in preda a delirium micofotografico,
mi fiondo nel più vicino bosco e al forum sottopongo di conseguenza
questa carrellata confusa.
Provo a determinare qualcosa ma ...

Bosco misto latifoglie, 800 slm.

Lactarius chrysorrheus ?

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Amanita ... ?
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Coprinus plicatilis ?
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Scleroderma aurantium ?
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bo ?
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Lycoperdum perlatum ?
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Cortinarius traganus ?
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credo fungo dell'anice , esemplare molto piccolo 2-3 cm, ma io, tordo, non l'ho annusato ...
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Modificato da - Andrea in Data 02 gennaio 2008 14:49:20

Gaspy
Utente Senior


Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


1703 Messaggi
Micologia

Inserito il - 25 settembre 2005 : 17:34:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il Cortinarius è il violaceus.
Per lo Scleroderma, esso è molto pobabilmente il citrinum, ma, lo ripeterò sino alla nausea, non è così che si presentano i funghi soprattutto per coloro che cercano di imparare. Glio Schleroderma sono soltanto sette e consiglierei di studiarne le chiavi ed i caratteri, perché solo il proprio lavoro insegna qualcosa di utile.
Gaspy

B.Gasparini
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zigolo
Utente Junior

Città: Paitone
Prov.: Brescia


56 Messaggi
Micologia

Inserito il - 25 settembre 2005 : 18:27:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Citazione:
Messaggio inserito da Gaspy

Il Cortinarius è il violaceus.
Per lo Scleroderma, esso è molto pobabilmente il citrinum, ma, lo ripeterò sino alla nausea, non è così che si presentano i funghi soprattutto per coloro che cercano di imparare. Glio Schleroderma sono soltanto sette e consiglierei di studiarne le chiavi ed i caratteri, perché solo il proprio lavoro insegna qualcosa di utile.
Gaspy

B.Gasparini



Volentieri, se posso, li "presenterò" in modo diverso.
Se solo si potesse anche indicarmi-ci il come farlo,
o quantomeno in cosa consiste il nauseante errore ...
(anche tramite un link se già si è discusso dell'argomento).
grazie,
daniele.
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Andrea
Utente Senior


Città: ROMA
Prov.: Roma

Regione: Lazio


2764 Messaggi
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Inserito il - 25 settembre 2005 : 20:12:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salute Daniele,
anzitutto ti do il benvenuto in questa piazza virtuale, che si arricchisce dei tuoi apprezzabilissimi - e deliranti - scatti.
Suppongo che Bruno (Gaspy) non intendesse criticare le tue immagini, quanto piuttosto la tendenza che abbiamo un po' tutti, con rarissime eccezioni, a pensare che le nostre fotografie bastino a far distinguere una specie dall'altra, rendendo superflua la descrizione delle caratteristiche di ogni ritrovamento (morfologia, habitat, viraggi della carne, odori, sapori). Non è così che si impara qualcosa, su questo concordo con Bruno. Ma ci si può tenere in allenamento e condividere immagini ed idee (e gli errori) con un'infinità di persone...
Venendo alla sequenza da te proposta:
1) direi Lactarius del gruppo del Lactarius torminosus se non proprio lui (c'erano betulle nel bosco dietro casa?) o forse L. mairei, data la presenza di castagno: l'esemplare che hai trovato sembrerebbe presentare una "folta chioma" sul cappello, ma la caratteristica che lo distingue da L. chrysorrheus è il latice, bianco immutabile nel primo, rapidamente ingiallente nel secondo;
2) se la terza e la quarta immagine rappresentano la stessa specie, Amanita citrina: ti ci fanno arrivare il colore pileico giallo, la volva "circoncisa" ed il caratteristico odore di rapa. Quando fotografi una (presunta) Amanita, ricorda di evidenziare bene la presenza/assenza di anello (velo parziale)sul gambo e la forma della volva alla base del gambo (velo generale). Il rischio è che rimanga un' Amanita...presunta;
3) Coprinus sp. (difficile per me andare oltre il genere ed anzi anche arrivare correttamente a quello, dopo la revisione...)
4) Scleroderma sp. (utile una sezione dell'esemplare, la prossima volta): forse S. citrinum, forse S. verrucosum;
5)ipotizzerei Clitocybe sp. con lamelle poco decorrenti o Lepista sp.: lascio volentieri ad altri l'ardua (per me) sentenza;
6) il genere Lycoperdon è più complicato di quanto si sia portati a credere, comunque L. perlatum s.l. potrebbe starci;
7) bell'esemplare di Cortinarius violaceus;
8) Clitocybe odora: un'annusata ti e ci avrebbe tolto i pochi dubbi.

A presto,
Andrea

Modificato da - Andrea in data 25 settembre 2005 20:17:50
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Gaspy
Utente Senior


Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


1703 Messaggi
Micologia

Inserito il - 25 settembre 2005 : 21:26:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Andrea ha ragione. La mia critica non è sulle foto, indiscutibilmente belle, ma appunto sul prediligere l’ estetica alla descrizione.
Essendo tu nuovo, non preoccuparti per le mie soventi bacchettate, che non sono né di critica, né di di minimizzazione, ma sono finalizzate ad insegnare il metodo riosservare i funghi ed imparare a riconoscerli. Una foto, particolarmente carente di alcuni dettagli, lascia il determinatore nell’ incertezza e finisce talvolta per dare una determinazione non coretta che poi prosegue nella mente del propositore.
Per lo schleroderma, perché non mostrare lo spaccato?
Facciamo alcuni esempi.
Correttamente Andrea ha determinato il fungo numero 1 come Lactarius torminosus o meirei. La determinazione è fatta sulla base della notevole ed unica tomentosità.
Poi però Andrea giustamente chiede se c’erano betulle. Ciò in quanto il L. torminosus è simbionte della betulla, il meirei del faggio. Ergo l’ indicazione dell’ habitat è sempre indispensabile predeterminare quelle specie che hanno un habitat particolare.
Il Cortinarius violaceus è uno dei pochi facilmente determinabili: la notevole squamosità del cappello asciutto, il colore viol scuro quasi indaco, l’ odore di cuoio di Russia (o di matita o di incenso) lo determinano senza difficoltà, salvo che senza conoscere l’ habitat o le spore non si può distinguere la sottospecie harcynicus dalla sottospecie violceus.
Ma di Cortinarius ce ne sono a centinaia ed in genere sono ben più difficilmente distinguibili che non il C. violaceus. Bisogna saperli descrivere, non solo il colore, ma gli ornamenti (velo squame, fibrille, ecc.) il colore e la frequenza delle lamelle da giovane, l’ eventuale glutinosità sul cappello e/o sul gambo, il colore della carne, la presenza di un bulbo, il viraggio al taglio o alle palpazioni, la razione chimica ai comuni reagenti, l’ odore, il gusto ed infine le qualità microscopiche. E la stessa cosa vale per le russule.
A noi che vediamo funghi da decenni indovinare un fungo o l’ altro costa poco, ma a voi meno esperti, necessario acquisire la conoscenza degli elementi distintivi.
Gaspy


B.Gasparini
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