Sempre su Carrubo ho trovato Phanerochaete tuberculata (P. Karst.) Parmasto, un altro saprofita piuttosto frequente. E’ l’unica specie europea del genere Phanerochaete sprovvista di cistidi. Le sue spore sono ellittiche, lisce, ialine e non amiloidi Le ho misurate: Lunghezza Larghezza Q Min 4,740 2,530 1,710 Media 5,526 2,870 1,923 Max 6,500 3,110 2,090 Varianza 0,372 0,048 0,017
Le ife del subimenio sono ad intreccio lasso, come quelle dell’imenio sono senza giunti a fibbia
Arrivato al torrente Cardà, con parecchio ritardo rispetto alle altre tre per via dei miei interessi micologici, mi aspettava Brita…ed era veramente arrabbiata: ”la smetti di perdere tempo con quei benedetti funghi? in 4 ore abbiamo fatto 2 km!!”
Qui si può trovare la tipica “pietra di Taormina” utilizzata per vari portali di antichi palazzi nella cittadina. Nell’area del teatro greco-romano si può ammirare un pilastro alto quasi 2 metri, costruito con questa pietra e raffigurante la Tavola degli Strateghi, in lingua greca. In essa sono incisi i nomi degli strateghi messi a capo dell’amministrazione della giustizia. Al museo archeologico inoltre vi sono blocchi di questa pietra levigati con incisi rendiconti finanziari della polis. In più alcune delle basi delle statue qui presenti sono in pietra di Taormina. Eccola nelle sue due varietà, trovate a 2 metri l'una dall'altra.
Con le radici affondate tra le pietre il comunissimo ombelico di venere (Umbilicus rupestris) le cui foglie private della cuticola venivano strofinate sulle piaghe e sulle ferite per favorirne la cicatrizzazione.
In prossimità del torrente Cardà vi era anche un alaterno (Rhamnus alaternus): albero sempreverde chiamato anche volgarmente “legno puzzo” per via dell’odore sgradevole che emanano i giovani rami. I suoi frutti sono lassativi, e il suo principio attivo è sfruttato dalle case farmaceutiche. Inoltre veniva usato per tingere di giallo i tessuti.
Una massiccia presenza di questi eterotteri in una sola area di pochi metri quadrati. Il motivo è la vicinanza di un Oleandro, sul quale vivono. Lygaeus creticus in Italia è presente - e non comunissimo - in Sicilia e Sardegna. Sporadici i ritrovamenti nella Penisola. Trovare questa specie gregaria e svernante è stato davvero un bel colpo!
Passando questo ponticino si prosegue sul sentiero in direzione Serroghiastro (sopra Castelmola). Noi però non abbiamo proseguito e siamo ritornati indietro.
Per le determinazioni di Piante, alberi e insetti ringrazio gli utenti: Nimispl, Christiano, Paris, Paolofon, Brita, Caterina, Fox, Alessandro, Marsal e...spero di non aver dimenticato nessuno, ma se l'ho fatto spero che mi perdoni!
Non mi sembra un'orchidea, penso più a Charybdis pancration
Grazie! Non avevo proprio idea di cosa fosse e su suggerimento di altri avevo già corretto in Scilla sp. Ora ho dato un'occhiata sul web, ma c'è un po' di confusione: Urginea maritima (syn. Scilla maritima, Urginea scilla, or Drimia maritima) Ho visto che sono sinonimi di Charybdis pancration. Quale è il nome più corretto?
P.S. le piante allora sono anche peggio dei funghi come nomenclatura!!