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Subpoto
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Inserito il - 11 gennaio 2021 : 16:26:27 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia


Marco Bodon et al. hanno pubblicato
Unravelling the complexity of Corbicula clams invasion in
Italy (Bivalvia: Cyrenidae)
sul Boll. Malacol., 56: 127-171 (2, 30/11/2020)
Sono segnalate due specie di corbicula nuove per la fauna italiana

Corbicula leana Prime, 1867
Corbicula largillierti (Philippi,1844)

che si aggiungono alle già note

Corbicula fluminalis (Müller,1774)
Corbicula fluminea (Müller,1774)

Inserisco il riassunto del lavoro che mi è sembrato molto interessante.

Riassunto

Nel presente lavoro viene valutato lo stato tassonomico di numerose popolazioni di Corbicula, raccolte in diversi siti dell’Italia settentrionale e centrale. Sono state identificate almeno quattro specie differenti: Corbicula fluminalis (Müller, 1778), Corbicula fluminea (Müller, 1778), Corbicula largillierti (Philippi, 1844) e Corbicula leana Prime, 1867. I primi due taxa sono stati segnalati in Italia alcuni decenni fa; i secondi sono noti solo dal 2018 ma le nostre raccolte dimostrano che erano già presenti sul territorio italiano, rispettivamente dal 2014 (C. largillierti) e dal 2002 (C. leana). Inoltre, un altro taxon simile a C. fluminea,
qui chiamato C. cf. fluminea, viene rilevato per la prima volta in Italia.
L’identificazione delle diverse specie è stata effettuata principalmente sui caratteri della conchiglia (forma generale, numero di coste, aspetto e posizione dell’umbone, colore esterno e interno delle valve); ma per i taxa più difficili da determinare è stata effettuata anche un’analisi morfometrica, controllando in precedenza l’intervallo in cui la crescita segue un andamento grossolanamente isometrico. L’analisi morfometrica di C. fluminea, C. cf. fluminea e C. leana ha mostrato un’ampia variabilità di questi caratteri, che non sempre concordano con i caratteri diagnostici. Tuttavia alcuni rapporti sono utili per distinguere questi taxa, anche se spesso solo nei loro valori medi. Anche i caratteri anatomici, in particolare quelli relativi ai sifoni, sono abbastanza variabili e non concordano con altri caratteri diagnostici. Tali caratteristiche attesterebbero la presenza di più cloni distinti, come d’altra parte hanno confermato le indagini genetiche condotte su esemplari di altri Paesi.
C. fluminalis non è una specie molto comune. È presente solo nell’Italia settentrionale, in alcuni bacini lacustri, soprattutto nel Lago di Garda e, raramente, nel suo emissario, il Fiume Mincio. C. fluminea è la specie più diffusa nell’Italia settentrionale, nel Fiume Po a partire da Torino e soprattutto nei suoi affluenti di sinistra, ma anche nei bacini veneti, a est fino al bacino del Lemene, mentre è meno frequente in Toscana e nel Lazio. C. cfr. fluminea è abbastanza diffusa ma solo nell’area centro-occidentale del bacino del Po. C. largillierti è presente solo nel basso Lago di Garda, raramente nel suo emissario ed è stata raccolta
anche nel tratto terminale del Po. C. leana è abbastanza diffusa al nord ed è la specie più rappresentata in Toscana, nei bacini del Serchio e dell’Arno.
Le Corbicula occupano zone di pianura o moderata altitudine, colonizzando principalmente substrati a granulometria fine, sabbiosi o fangosi, soprattutto in ambienti lentici o lotici di natura potamale o comunque stabili, come canali artificiali o reti irrigue. Sono molto tolleranti all’inquinamento delle acque; tuttavia, non sopportano condizioni di forte anossia, mentre richiedono acque con una buona durezza, inoltre reagiscono negativamente alle condizioni aggressive dell’acqua, probabilmente la principale causa di corrosione umbonale che può portare alla formazione di buchi e alla morte degli esemplari.
Essendo le specie di Corbicula molto invasive, si spera che vengano adottati interventi di prevenzione, per evitare la loro diffusione in aree ancora libere, anche se le molteplici attività umane, che sono le principali cause potenziali di diffusione e l’attuale vasta distribuzione in tutto il nord Italia, lasciano poche speranze
per il futuro.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro

fern
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Città: Vicenza


2351 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 13 gennaio 2021 : 00:51:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non è la prima volta che si menzionano queste specie in Italia (e in altri paesi europei) e ne avevamo già discusso anche noi.
Può sembrare strano che tante specie siano giunte nei nostri fiumi e laghi in così poco tempo ma noto che sono utilizzate negli acquari, pratica cui dobbiamo questi e altri regali .

fern
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Antobalza
Utente Senior

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Prov.: Varese

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Inserito il - 13 gennaio 2021 : 10:24:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao,
più che agli acquari ricordo che la diffusione di Corbicula veniva imputata alle acque di sentina della navi commerciali (vivono anche in acqua salmastra) o al trasporto di imbarcazioni turistiche da un corso d'acqua ad un altro. Anche il trasporto naturale da parte di uccelli era stato preso in considerazione (Grano & Riccardo, 2020 - Sousa et al., 2008)
Ciao
Antonio

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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2351 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 13 gennaio 2021 : 18:07:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Secondo "Phylogeny and androgenesis in the invasive Corbicula clams (Bivalvia, Corbiculidae) in Western Europe", BMC Evolutionary Biology, 2011, le forme degli estuari sarebbero specie distinte da quelle di fiumi e laghi e nessuno dei campioni europei analizzati in quell'articolo appartiene a quel clade. Sono quindi tentato di escludere che siano state trasportate dalle navi ma riconosco che non è così semplice.
Dubito invece che gli uccelli possano averle trasportate da un continente all'altro, anche perché se così fosse non si capisce perché siano arrivate in massa solo negli ultimi decenni.

Approfitto per segnalare la curiosa modalità riproduttiva detta androgenesi, che consiste nel fatto che dopo la fecondazione il DNA nucleare della cellula uovo viene espulso. Il punto di partenza è quindi una cellula con DNA nucleare maschile e DNA mitocondriale femminile (lo spermatozoo ha un corredo diploide).

fern
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Subpoto
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Città: Roma
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Inserito il - 14 gennaio 2021 : 02:31:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di fern:

Non è la prima volta che si menzionano queste specie in Italia (e in altri paesi europei) e ne avevamo già discusso anche noi.
Può sembrare strano che tante specie siano giunte nei nostri fiumi e laghi in così poco tempo ma noto che sono utilizzate negli acquari, pratica cui dobbiamo questi e altri regali .

fern


Grazie fern per la segnalazione di quell'interessantissimo post, purtroppo sono rimasto indietro ed ho qualche anno da recuperare, dovendo aggiornare la check list ho citato quel lavoro.
Se mi segnalate qualche cosa urgente da sistemare potrei velocizzare gli aggiornamenti.



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Sandro
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