ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori. Grazie a tutti per la collaborazione
Questa storia inizia a febbraio di quest'anno, quando con mio fratello decidiamo di andare a sistemare la rete che protegge l'orto della nostra casetta, celata fra le fronde dei boschi alle falde della Pania della croce, sulle Alpi Apuane.
Lungo il sentiero, nascosta fra la vegetazione, una vecchia pozza di raccolta dell'acqua di stillicidio, ormai riempita da detriti e materia organica, giaceva da anni dimenticata. In 27 anni che frequento quel sentiero non ricordo di aver mai trovato in quella pozza alcuna forma di vita superiore.
Così lavorando un po' di pennato ho cercato di liberarla dai rovi e dai rami. Il 19 marzo poi, approfittando della giornata libera, siamo tornati per andare a piantare le patate in una giornata Salamandresca...
Arriviamo, dunque, al nocciolo della storia. Questa è la pozzetta che a febbraio avevo liberato dalla vegetazione. Quel giorno, constatato che la pulizia superficiale di febbraio non aveva in definitiva cambiato niente e che ancora non v'era segno di vita, l'ho svuotata più che potevo dai detriti, con le mani e aiutandomi con un sasso piatto ().
Il risultato finale era questo, con l'acqua ancora un po' torbida. La profondità massima credo si aggiri intorno ai 25/30 cm, ma in molti punti l'acqua è più bassa..
Ieri ho deciso di passare la domenica nel mio paradiso montano, quindi con un amico parto alla volta delle Apuane.
Una volta arrivati, dopo un'oretta di sentiero, posiamo gli zaini e subito andiamo ad indagare nelle pozze del torrente vicino, dove infatti non mancano molte giovani larve di Salamandra...
Ma la cosa che più mi ha sorpreso è che in soli 19 giorni (ma probabilmente anche meno) siano arrivati...e tutto grazie al mio minimo "sforzo" (leggi: piacere ) di pulire dai detriti una vecchia, piccola pozza dimenticata..
Nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (leggi: Narco Pazionale delle Caseste Forentinesi ), con i Fratelli del Volont-anfibi, non ho potuto vedere la colonizzazione dei "nostri" laghetti e fontanili, se non in fotografia e nei loro racconti.
Stavolta ho potuto vedere e sorprendermi della rapidità con cui i nostri amici umidicci riescono a riappropriarsi dei loro spazi con un nostro MINIMO aiuto.
Eccoci quasi giunti alla fine (per ora) della storia.
Alla fine ho contato tre bei maschi e tre femmine dai ventri gonfi. L'aver assistito ad un corteggiamento mi fa ben sperare, e spero prestissimo di andare a controllare la situazione...
Nelle vicinanze di questa pozza poi, ho già individuato altre di zone da ripulire e che potrebbero diventare nuovi habitat per quella che spero essere una nuova, fiorente popolazione di Ichthyosaura alpestris apuanus.
Il prode Manuel sono sicuro mi aiuterà, e chissà che anche qualche altro Volont-anfibio si senta stimolato a venirmi a trovare
Vi saluto con questa ultima foto, ma spero presto di aggiornare questo post con altre buone notizie!
Un'altro pensiero, prima di chiudere, che mi è passato per la testa è che se in questa piccola pozza (approssimativamente 150x60 cm) dovessero deporre tutte e tre le femmine, la competizione fra i nascituri sarebbe molto alta...voi cosa ne pensate?
Comunque è stato un piacere raccontarvi questa storia, a voi che come me e più di me capite il valore che questi "piccoli" gesti hanno per la conservazione degli Anfibi, e della Natura in generale.
Grandissimo come sempre e bella ricostruzione degli eventi :) Non vedo l'ora di tornare in Apuane per vederlo con i miei occhi e naturalmente per trovare il sito madre!!! A presto!