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1) Ciascuna discussione tratti una sola specie (avviate una discussione separata per ogni specie che volete trattare).
2) Per richiedere la determinazione è molto importante fotografare (da vicino!) il maggior numero possibile di dettagli, ritraendo da diverse angolazioni fiori (corolla, calice, capolini), foglie, steli, base, ecc… Fate anche una foto complessiva della pianta. Scattare una "bella foto", magari del solo fiore, è inutile per l'identificazione: evitatelo.
3) Inserite i dati geografici (provincia, comune, altimetria), la data e l'ambiente di ritrovamento; per piante molto rare evitate una localizzazione troppo precisa (o tali dati verranno nascosti).
4) Le piante si devono trovare in ambiente naturale; le discussioni su quelle coltivate (in giardini, aiuole, vasi), o contenenti piante recise, o sradicate, verranno rimosse.
5) Per le piante alloctone non naturalizzate, ma coltivate o ritratte in Paesi non dell'area mediterranea si usi la sezione "Piante nel mondo", o le discussioni verranno spostate in essa o rimosse.
6) Per ragioni legali, non è possibile discutere della commestibilità delle piante.


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 PIANTE DA DETERMINARE
 nontiscordardimè
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AngelaI
Utente Super


Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone

Regione: Lazio


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Inserito il - 23 gennaio 2007 : 10:33:20 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

E' solo un nontiscordardimè, ma comunque d'effetto.
Qualcuno sa perchè si chiama così?

Mese di maggio, m. 1000.

Angela e Gianni


Immagine:
nontiscordardimè
273,61 KB

AngelaI
Utente Super


Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone

Regione: Lazio


13740 Messaggi
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Inserito il - 23 gennaio 2007 : 10:34:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Immagine:
nontiscordardimè
278,38 KB
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AngelaI
Utente Super


Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone

Regione: Lazio


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Inserito il - 23 gennaio 2007 : 10:39:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'ho trovato.
Che romantici!

Angela

LEGGENDA: secondo una leggenda austriaca due innamorati, mentre passeggiavano lungo il Danubio, rimasero affascinati dalla grande quantità di fiori blu che venivano trasportati dalla corrente. Il giovane, nel tentativo di prenderne alcuni per l'amata, venne inghiottito dalla corrente e le sue ultime parole furono "Non ti scordar di me".
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saxicola
Utente Senior


Città: Piazza Armerina
Prov.: Enna

Regione: Sicilia


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Flora e Fauna

Inserito il - 23 gennaio 2007 : 10:46:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho trovato questa leggenda:
"Un tempo, in un regno prospero e felice, la giovane Daina abitava con la madre ormai vecchia in una piccola capanna dipinta di bianco, sul limitare di un campo di grano, vicino ad un ruscello che scorreva gioioso, alla quieta ombra di alberi secolari.
Era bello in inverno, coi severi alberi spogli, i rami immobili contro il cielo grigio e i bruni campi silenziosi dove volavano pigramente i corvi dalle nere, lucide ali. Ed era bello in estate, sotto le fresche foglie luccicanti dove tubavano le colombe innamorate l'una dell'altra, accompagnando con il loro linguaggio d'amore il lieto scorrere del torrente d'argento.
Le donne andavano a riempire di purissima acqua i loro secchi in quel luogo incantato, ed i viandanti si sedevano per riposare e parlare con Daina, flessuosa, dolce e paziente come l'animale di cui portava il nome.
Ella lavorava filando alla rocca tessuti leggeri e preziosi per le ricche signore del regno e sognava, filando, il bel viso piegato sotto il peso dei lunghi capelli neri, raccolti sul capo in una treccia splendida, degna di una regina, i grandi occhi liquidi e scuri levati talvolta ad osservare fiduciosi chi voleva fermarsi a parlare con lei.
Un giorno, uno dei viandanti la informò che il Nobile Signore, padrone del regno, stava visitando tutte le terre che gli appartenevano, e quindi certo sarebbe giunto anche lì.
Turbata - senza nemmeno ben capirne la ragione - per la prima volta nella sua breve, placida vita, Daina corse dalla madre, per chiedere alla saggezza di lei quale mai vestito dovesse indossare per rendere omaggio al loro Signore. Quanto ai gioielli, la scelta era obbligata. Daina e la madre erano molto povere, vivevano del lavoro della fanciulla, e non possedevano che la piccola capanna bianca dove vivevano ed uno splendido gioiello, un grande zaffiro che racchiudeva in sé tutti i tenui bagliori del cielo, incastonato in una montatura degna di un re.
Quello zaffiro era appartenuto ad un possente signore del regno, che in anni ormai lontani aveva amato la madre di Daina, bella allora come ora la figlia, e poi l'aveva abbandonata, lasciandole in dono la piccola e quel gioiello prezioso.
La madre, sgomenta per il turbamento della figlia, pregò in silenzio perché la storia non si ripetesse, perché alla fanciulla così ignara fossero risparmiati il dolore dell'abbandono e del disinganno, le lacrime dello struggimento e della solitudine, ma ben sapendo che ogni cosa è già scritta, aiutò comunque la sua bella figlia ad acconciare i lunghi capelli neri e ad indossare un abito bianco come l'alba del mattino, fermandole sul seno il gioiello azzurro colore del cielo.
Finalmente il Nobile Signore passò davanti alla piccola casa di Daina, che attendeva tremando, ma, anche se vide la graziosa capanna dipinta di bianco, la giudicò troppo piccola per prestarle attenzione e passò oltre senza badare alla bellezza di quell'angolo fatato; era estate, ma preso dai gravi pensieri del suo regno, egli non vide le lucide foglie dei grandi alberi, non udì il richiamo amoroso dei colombi innamorati, non fu attratto dal fresco gorgoglio del ruscello d'argento.
Daina però non poteva tollerare il pensiero di non aver reso alcun omaggio al suo Signore.
E così, in un gesto dettato da inconsapevole orgoglio, poiché anche nelle sue vene scorreva nobile sangue, e dalla delusione di un'inconfessata speranza, lanciò verso il Principe il suo prezioso gioiello di cielo.
Indifferente, il Principe passò col suo cavallo là dove il gioiello era caduto, e dietro a lui gli infiniti zoccoli dei cavalli di tutto il suo seguito numeroso. E il bello zaffiro si frantumò in numerose piccole schegge di luce azzurra, che riflettevano il sole.
Fu una dea pietosa che passava di lì a trasformare quelle schegge in migliaia di piccoli fiori azzurri, cui venne dato il nome di "non ti scordar di me" perché il ricordo del gesto orgoglioso e gentile della piccola Daina non andasse del tutto perduto.
Edoardo VIII, nel 1936, in un secolo dunque apparentemente privo di fiabe, rinunciò al trono di Inghilterra, assumendo il titolo di duca di Windsor, gettando così ben più che un monile di zaffiro ai piedi della donna che amava. La rinuncia al trono era infatti l'unico mezzo per rendere possibili l'anno successivo le nozze con l'americana, due volte divorziata, Wallis Simpson, che, a differenza del principe della fiaba, si chinò a raccogliere il dono.
Il duca volle che nel giorno delle nozze i "non ti scordar di me" decorassero a migliaia la loro abitazione, e che l'abito della sposa avesse quella particolare tonalità di chiaro azzurro che mostrano i petali del fiore sacro all'amore.
La piccola Daina, dal suo mondo di fiaba, deve pur aver visto tutto questo e certamente, nella sua generosità, ne ha sorriso felice."

Spero sia gradita...

Monia



Il comando divino di dominare la natura non è a scopi distruttivi (Giovanni XXIII)
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AngelaI
Utente Super


Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone

Regione: Lazio


13740 Messaggi
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Inserito il - 23 gennaio 2007 : 11:42:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Che bella! grazie.

Simpatico Edoardo VIII: moderno e anticonformista.

Angela
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Gioquita
Utente Senior


Città: Mattinata
Prov.: Foggia

Regione: Puglia


2239 Messaggi
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Inserito il - 23 gennaio 2007 : 13:37:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie ad Angela e a Monia
sappiamo qualcosa di più di questo splendido fiore.

Giovanni
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 23 gennaio 2007 : 13:51:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi piacciono tantissimo le leggende anche se alcune sono tristi. Non posso che ringraziare per questi elementi culturali le nostre amiche Angela e Monia, che arricchiscono in modo molto piacevole questa sezione del forum. Brave davvero!

Alessandro PD

Modificato da - a p in data 23 gennaio 2007 21:44:51
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saxicola
Utente Senior


Città: Piazza Armerina
Prov.: Enna

Regione: Sicilia


1338 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 gennaio 2007 : 16:40:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie a voi... che apprezzate ancora le ormai perdute leggende...

Monia

Il comando divino di dominare la natura non è a scopi distruttivi (Giovanni XXIII)
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theco
Utente Super




6117 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 23 gennaio 2007 : 22:14:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Pensavo si chiamassero così perchè sono talmente difficili da determinare che una volta riconosciuti sarebbe una follia scordarsene

Scherzi a parte sono molto belle le tradizioni che riguardano le piante. Sono moltissime, a testimonianza dello stretto legame che l'uomo ha sempre avuto con loro.

Ciao, Andrea
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Penelope
Utente V.I.P.


Città: Milano

Regione: Lombardia


378 Messaggi
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Inserito il - 27 gennaio 2007 : 16:38:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bellissima Monia la tua storia. Adoro le fiabe e le leggende soprattutto quelle che riguardano i fiori e le pietre.


Buona giornata a tutti. Grazie Angela per questi teneri fiorellini




Silvana
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