Dopo aver visto, quest'anno per la prima volta, i chirocephalus diaphanus, mi è venuta la curiosità di esaminare le pozze temporanee di alta quota ed è quello che ho fatto ieri durante un'escursione nel PNALM. Nelle mie intenzioni avrei voluto controllare tre pozze abbastanza vicine, si trattava di salire ancora di quota ma è arrivata la pioggia e siamo dovuti riscendere di corsa. Nella prima pozza a circa 1900 metri li ho trovati e mi sembrano chirocephalus sp. Rispetto a quelli visti nelle due pozze precedenti, situate tra i 1400 e i 1500 metri di altitudine, questi mi sono sembrati più piccoli, soprattutto più sottili. Anche la forma differisce e si muovono in un modo diverso. Magari sono solo delle mie impressioni, non sarebbe la prima volta che prendo degli abbagli. Per fotografarli ho dovuto metterli temporaneamente in un piccolo recipiente perché non sono riuscita a farlo in acqua. Ho fotografato diversi esemplari di colori diversi. Le femmine hanno una piccola sacca ovigera, non troppo evidente. Intanto inserisco la foto di un maschio, poi sistemo il resto delle foto.
quello fotografato è un maschio adulto di Branchipus. E' un parente del Chirocephalus (appartengono entrambi all'ordine Anostraca), ma appartiene ad una famiglia differente (Branchipodidae vs. Chirocephalidae).
Complimenti per l'ulteriore reperto! :-)
Federico
Messaggio originario di AngelaI:
Comincio a pensare che non sia un chirocephalus, ci sono altre specie molto simili.
Le due foto precedenti sono del colore naturale, senza alcun intervento post scatto. Le prossime sono un po' contrastate per far risaltare meglio i dettagli.
Ho visto poche femmine. I maschi erano tutti vicino la riva nell'acqua bassa e tutti insieme. Le femmine invece erano più al centro, isolate, e nuotavano quasi a pelo d'acqua. Per prenderle mi dovevo sporgere molto.
Per chi adora gli Anostraci (e non solo) le tue foto Angela sono una manna In diverse popolazioni di Branchipus il rapporto numerico tra i sessi è sbilanciato, con molti più maschi che femmine, quindi, può capitare. Interessante la suddivisione spaziale che hai osservato! Quindi, se un grosso mammifero all'abbeverata ne ingoia qualcuno, non danneggia più di tanto la popolazione, trattandosi perlopiù di maschi. Il fatto che si muovano in modo diverso vedo che aiuta molto per "scremare" tra le specie anche tra gli insetti, gli anfibi... penso che, una volta che ci sia fatto l'occhio, sia universale o quasi. Trattandosi di filtratori il loro apparato digerente è sempre pieno, quindi producono grandi quantità di fango con i loro escrementi. Forse la parte centrale della pozza contiene più nutrienti, necessari per far sviluppare bene le uova. L'individuo con i pleopodi verdi però è stato a sua volta colonizzato da alghe, che ne dici Federico? Forse è un esemplare ormai anziano? Quella dell'ultima foto è una larva di zanzara, possono condividere l'habitat.
Chi sa vivere in armonia con la Natura sa vivere davvero
Ancora la stessa pozza in uno scatto del 5 agosto 2012, vista da un lato.
Lo scorso anno a luglio era scomparsa e ad agosto c'era nuovamente acqua. Io vi ho trascorso quasi tutte le mie ferie di agosto, all'alba e al tramonto, per fare le foto ai cervi, mimetizzata con un telo leggero a foglia. Penso che molti anostraci finisco nelle pance dei cervi. Ho intenzione di controllare le altre pozze della stessa zona, magari gli stessi cervi fungono da veicolazione.
Nella precedente risposta non avevo inserito la foto, neanche me ne ero accorta, andavo un po' di fretta. Rimedio adesso. Foto del 5 agosto 2012, visione laterale. Ovviamente la forma della pozza cambia un po' di anno in anno e secondo il periodo dell'anno.
Queste foto sono di ieri. Arrivata alla pozza alle ore 10:00 circa sono rimasta senza parole. Era tutto un ribollire di crostacei per tutta la superficie dell'acqua. La pozza è lunga 20 metri e larga 15.
Queste foto sono state fatte con un obiettivo 150 mm e prendono una piccola porzione dello specchio d'acqua. I cerchi che si vedono sono dovuti alle "baruffe" tra crostacei perché credo che una concentrazione così massiccia crea molta competizione. A occhio vedevo che oltre a quelli in superficie ce n'erano tanti sotto. Insomma la pozza ne è piena quindi sicuramente moltissimi entrano nello stomaco dei cervi.
Alle 13:00, dopo avere esaminato altre 4 pozze a 2.000 metri senza trovare nulla, sono tornata a questa pozza e con mia grande meraviglia non ho più visto niente. I branchipus sembravano spariti. Per vederli dovevi cercarli e con molta attenzione. I più erano sul fondo, mentre alcune femmine galleggiavano in superficie verso il centro. Alle 14:00 siamo dovuti riscendere per la pioggia. Mi sarebbe piaciuto attendere l'arrivo di qualche cervo per l'abbeverata e poi controllare la collocazione dei crostacei verso le 17:00 quando il sole non è più diretto. Sarà per un'altra volta.