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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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ATTENZIONE! Le indicazioni o considerazioni sulla commestibilità o tossicità dei funghi contenute nelle Sezioni del Forum non devono in alcun modo incoraggiare Frequentatori e Utenti al consumo indiscriminato di funghi selvatici. Per tali esigenze la Legge nazionale ha istituito gli Ispettorati Micologici presso le ASL. Allo stato attuale, gli Ispettorati Micologici sono le uniche strutture in Italia in grado di procedere al riconoscimento dei funghi selvatici ed alla relativa attestazione di commestibilità, previa esame gratuito (cernita ispettiva) delle raccolte richiesto dal cittadino. Le finalità del Forum di Micologia, in sintonia con gli scopi di NaturaMediterraneo, riguardano lo studio, l’approfondimento, la valorizzazione e la divulgazione, anche per finalità di tutela, del Regno Funghi. Si declina pertanto qualunque responsabilità, sia penale che civile, derivante dall’inosservanza di questa avvertenza.
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Autore |
Discussione  |
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Gaspy
Utente Senior
   
 Città: Trieste
Prov.: Trieste
Regione: Friuli-Venezia Giulia
1703 Messaggi Micologia |
Inserito il - 04 settembre 2006 : 21:45:57
Ordine: Agaricales Famiglia: Cortinariaceae Genere: Cortinarius Specie:Cortinarius cesiocortinatus
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Purtroppo la foto è scadente, dato che ho problemi con lka digitale. Habitat 400 m slm, misto peccio e faggio in terreno calcareo. Capp.:Ø 5-8 cm convesso, poi quasi piano,margine regolare, cuticola liscia, untuosam colore di fondo giallognolo, na verso l’ aranciato soprattutto al disco per il colore del velo. Lamelle fitte, L’ = 105, 1:1, alte 6 mm,, diritte, margine liscio,adnato, poi annesso-smarginate, di coore argilla con sfumature cerulee, poi tententi all’ocraceo Gambo:. 60 15 mm, cilindrico, 220 mm al bulbo subsferico, coore biancastro, violetto al sommo, ricoperto dal velo rossastro e da abbondanti fibrille della cortina Carne soda, bianca, tendente ad ingiallire un poì al taglio Odore , sgradevole, speziato, Gusto mite Velo rossastro, cortina cerulea. Reazioni chimiche nulla sulla carne, lievemente rosa sul cappello al KOH, nulla al guaiaco ed all afenoanolina++ Spore subglobose 10 x 8 µm con verruche salienti sublabirinriformi fittamente ripartite. (7,5-)8,5-9,9(-10,9) x (5,4-)6,6-7,7(-8,6) µm; ind. 1,2-1,4
Gaspy
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B.Gasparini
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Modificato da - Andrea in Data 29 settembre 2006 13:15:23
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Lgs
Utente V.I.P.
  

Città: Sarzana
Regione: Liguria
325 Messaggi Micologia |
Inserito il - 05 settembre 2006 : 15:27:33
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Cortinario flegmatico. Suppongo Aureo e turbinato. Non avresti nell'archivio una foto un poco più esemplificativa?
Luciano |
Modificato da - Lgs in data 05 settembre 2006 15:42:57 |
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Gaspy
Utente Senior
   

Città: Trieste
Prov.: Trieste
Regione: Friuli-Venezia Giulia
1703 Messaggi Micologia |
Inserito il - 05 settembre 2006 : 17:34:27
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No, purtroppo la macchinba fotografica non funzionava (si trattava soltrabto della batteria, per fortuna) e non ho potuto usae i varistrumenti alternatiovi, così che le fotosonosfocate. Ma si notano le due cose più iomportanti òa cortina cerulea e le spore rotonde. Ora c' solo un Phlegmacium che ha queste due caratteristiche ed il nome lo peende dalla.......cortina Gaspy
B.Gasparini |
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Gaspy
Utente Senior
   

Città: Trieste
Prov.: Trieste
Regione: Friuli-Venezia Giulia
1703 Messaggi Micologia |
Inserito il - 06 settembre 2006 : 16:33:26
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Evidentemente vi siete rassenati a non consultare neppur la guida alla determinazione --- del Moser. Si tratta del C. cesiocortinatus Gaspy
B.Gasparini |
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Lgs
Utente V.I.P.
  

Città: Sarzana
Regione: Liguria
325 Messaggi Micologia |
Inserito il - 06 settembre 2006 : 18:41:40
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Beh, bisogna lasciare un pochino di tempo a tutti per riflettere e consultare appena un poco di letteratura. Tra l'altro, proprio così operando, l'argomento sucita qualche dubbiosità specialmente se si tiene conto di quanto espresso da Soop (Cortinarius in Sweden, 2004) laddove c'è qualche differenziazione in relazione alle reazioni macrochimiche (reazione da rosso-marrone a rosso sulla cute e sul velo stipitale alle basi forti), al colore del velo (giallo con progressivo scurimento verso il marrone), alle lamelle di colore grigio pallido con (talora) un'evanescente tinta cerulea (tanto da farlo "estromettere" - da parte del predetto Autore - dalla Sezione dei Calochroi), all'odore (che viene definito come debole). Divergenze ve ne sono, del resto, anche sul Moser. Hai comunque piena ragione allorché la morfologia sporale può indirizzare alla determinazione della specie, ma soprattutto (per noi profani), come richiama il Soop, anche dalla caratteristica brillantezza del cappello giallo. E' piuttosto strana la disparità di vedute sull'odore; e siccome il naso, per chi va alla cerca sul campo, può essere di qualche utilità nella determinazione dei tuoi (complicatissimi) Cortinari (di Cortinari con odore speziato non ce ne sono molti) ti pregherei, in base alla tua esperienza, di darci il tuo parere. Infine la forma della base dello stipite: a me sembra (caratteristicamente?) submarginato. E' una costante? Porta pazienza, grazie e ciao.
Luciano |
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Gaspy
Utente Senior
   

Città: Trieste
Prov.: Trieste
Regione: Friuli-Venezia Giulia
1703 Messaggi Micologia |
Inserito il - 07 settembre 2006 : 14:41:47
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Caro Luciano,
Per prima cosa - mi dispiace dirlo – non gradisco leggere frasi quali “porta pazienza”. Un forum è luogo di discussione, dove ogni opinione può (direi deve) essere contrastata. Altrimenti esso diventa un esame. Sinceramente – e questo vale per gli altri partecipanti – postare una foto ed attendere la risposta (che poi possa essere giusta o errata, non conta!” – non serve a nessuno ed anzi, per qualcuno che sa qualcosa di più è una perdita di tempo. E pregherei vivamente altri di documentarsi e prendere parte alla discussione. Nel merito quanto scritto da Karl (siamo stretti amici e stiamo attualmente collaborando ad alcuni articoli) non è in alcuna contraddizione con il mio ritrovamento. Bisogna tener conto di acuni fattori. I caratteri possono variare nella stessa specie (anche nello stesso luogo) oppure per via delle diverse variabili PH del terreno latitudine, habitat, ecc. ma anche sensibilità dell'osservatore. Il mio ritrovamento era eccezionalmente - ripeto eccezionalmente - conforme alla descrizione originale e quella del Moser. Ma in precedenza l'avevo trovato privi di colori azzurri. Nell' osservazione di una specie esistono dei caratteri fissi (che anch'essi possono essere diversamente interpretati dai vari tassonomi). L' insieme di questi e l' esclusione di altre caratteristiche fanno la "specie buona" . Guarda che cosa ho scritto come commento alla mi scheda:
Annotazioni: Interessante Phlegmacium formante una sezione a se stante con caratteristiche in comune ai Glaucopodes, anche per la mancata reattività alle basi. La posizione separata (assieme al C. prasinocyaneus è stata notata da Frøslev et. al. (2005) e confermata recentemente da Garnica (comunic.pers, ined.) in una posizione intermedia tra alcuni Caerulescentes (C.caerulescentium, C. mairei, C. boudieri) ed i Glaucopodes. In antecedenza l’ esame del DNA (Garnica et al. 2005) lo aveva collocato in una strana posizione, vicino al C. cotoneus e non lontano dagli australi C. ardesiacus, C. archeri e C. sinapicolor. C’è da dubitare in questo caso della corretta determinazione da parte di chi fornì il materiale, ovvero se qualcosa di particolare sia occorso durante la sequenza. Si tratta di uno dei rari Phlegmacium (nel senso friesiano della parola) con spore rotondeggianti. Per certi versi può essere scambiato con il gruppo del C. calochrous (ma la carne è mite) o nel gruppo napus, per le lamelle argillacce. E tuttavia le lieve presenza di lilla al margine delle lamelle (come nel C.prasinocyaneus), la cortina cerulea e le spore rotondeggianti l’ allontanano da questo gruppo. Gaspy
B.Gasparini
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Modificato da - Gaspy in data 07 settembre 2006 14:45:25 |
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