Il Castellano è un torrente di una bellezza stratosferica, spesso buio, con rocce di arenaria molto scivolose e con enormi trote che vivono tranquillante protette dal divieto di pesca del Parco. In queste zone mi rifugio quando il secco dei boschi non permette nessuna altra possibilità di divertimento micologico, in questi spazi si trovano funghetti molto interessanti che difficilmente si vedono altrove. Per gli Aphyllophorales sembrerebbe essere l'habitat naturale e assai prolifico, molti i tronchi portati dalle piene che lentamente si deteriorano nel tempo, slavine ed altro assicureranno tanto lavoro ai nostri cari esperti. Se volete dare un'occhiata ad alcuni immagini del Torrente cliccate sul link: Link
Dopo questa premessa, spero non troppo noiosa, vi presento una crosta trovata ai bordi del torrente su legno di faggio che mostra un notevole lunghezza degli aculei oltre ad una variazione di colore nel soggetto giovane e quello più maturo, il tutto nelle foto chiedendovi se nella loro solo visione potete gia riconoscerlo.
Ne crois pas cela, Bruno! Il s'agit seulement d'hypothèses plausibles résultant d'une assez longue expérience personnelle en ce domaine. Mais en réalité, je dois avouer ne pas être vraiment friand de ce type de détermination-devinette, même si cet exercice ne porte pas à grande conséquence...
Bellissime fotografie ma, non so perché, la mente é andata verso un'altra specie. Forse mi sbaglio ed ha ragione Gérard (bentornato!), la miscroscopia ci darà il responso. Bruno, metti anche questo insieme agli altri: grazie!
I quattro neuroni che mi sono rimasti avevano funzionato anche se il colore del basidioma non è quello usuale. Le poche volte nelle quali ho trovato questa specie (Riserva di Sasso Fratino) il basidioma era bianco con leggerissime tonalità rosate ma la microscopia é proprio la sua. Si tratta di Dentipellis fragilis(Pers.) Donk, bellissima specie sia macroscopicamente che microscopicamente. Ha spore amiloidi e leggermente asperulate, ife con unioni a fibbia, numerosi gloeocistidi che si originano al centro dell'aculeo e si prolungano verso lo strato imeniale, possono essere moniliformi o più o meno cilindrici; leptocistidi o terminazioni ifali ottuso-appuntite che sporgono leggermente dallo strato imeniale; basidi molto vacuolati con quattro sterigmi. Mi dispiace non riuscire a spedirvi le immagini micro- ma spero che qualcuno lo faccia al posto mio. Complimenti Bruno, questa è una specie rara, indicatrice di aree poco antropizzate e...da proteggere!
Grazie Annarosa, non ho mai studiato D. fragilis perciò quando riceverò il campione sarà mia premura e mio grandissimo piacere aggiungere qui sotto la documentazione della microscopia e allungare con una specie rara la lista dei campioni inclusi nel nostro erbario.
Spore molto amiloidi, sub globose e a parete da liscia ad asperulata, più o meno ingrossata. Numero campioni =8 Lunghezza Larghezza Q Min 4,550 3,800 1,140 Media 5,042 4,307 1,174 Max 5,500 4,750 1,210 Varianza 0,121 0,142 0,001