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 PROTISTI: TECNICHE DI MICROSCOPIA E STUDIO
 Provocazione #4: il raccordo fotografico (ottica)
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enotria
Utente Senior


Città: Gaibanella FE
Prov.: Ferrara

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 26 marzo 2010 : 00:14:43 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Qui si entra nel veramente difficile, allora per semplificarci le cose prendiamo in esame due sole varianti per il nostro microscopio: con o senza oculare ed un altro paio di possibili varianti per la sola fotocamera: con o senza obiettivo.

Del resto, la stragrande maggioranza dei casi rientra in una di queste quattro combinazioni possibili.

A1) Microscopio con oculare, fotocamera con obiettivo.
Chiamato anche metodo afocale, è certamente il più diffuso ed il più flessibile. Sfrutta la possibilità della fotocamera completa di obiettivo di focalizzare i raggi di luce paralleli emessi dall’oculare, in una immagine sul sensore. Per farlo in modo corretto, l’obiettivo della fotocamera deve essere posizionato su infinito.
Perfetto per le leggere compatte digitali che così possono essere inserite anche al posto dei normali oculari per fare foto “al volo” sui microscopi, anche se non sono dotati dell’apposito raccordo.
Ha però due punti molto critici, due condizioni che devono essere rispettate: la pupilla di uscita dell’oculare DEVE corrispondere alla pupilla di entrata della fotocamera ed inoltre, il diametro delle due pupille deve essere il più possibile simile.
Il guaio è che mentre la pupilla dell’oculare è fissa, quella della fotocamera è variabile con lo zoom: si sposta avanti ed indietro e contemporaneamente cambia di dimensione.
La soluzione più facile è quindi quella di giocare con l’altezza della pupilla dell’oculare, facendo in modo che cada molto all’interno dell’obiettivo della fotocamera: a questo punto muovendo lo zoom si dovrebbe riuscire a trovare una posizione in cui il sensore è completamente coperto dall’immagine.
Inoltre, per non complicarci inutilmente la vita, evitiamo di utilizzare super fotocamere con grandi obiettivi super luminosi: la piccola pupilla del nostro microscopio non riuscirà mai a coprire a pieno la troppo grande pupilla della fotocamera, quindi avremmo fatto una spesa perfettamente inutile.

A2) Microscopio con oculare, fotocamera senza obiettivo.
Si sfrutta il principio che l’oculare proietta una immagine completa che si focalizza all’infinito.
Basta scorrere lungo il fascio emergente con un vetro smerigliato per vedere questa immagine che, man mano ci si allontana, diventa sempre più grande e sempre più a fuoco. Se potessimo allontanarci di parecchi metri vedremmo l’immagine perfettamente focalizzata, anche se purtroppo inutilizzabile per le esagerate dimensioni raggiunte e la conseguente troppo bassa luminosità.
Ci si accontenta allora di prelevare l’immagine molto più vicino al microscopio, in un punto in cui abbia le giuste dimensioni per il nostro sensore e di sopperire alla sua sfocatura andando a modificare la messa a fuoco principale del microscopio.
Pacifico che stiamo facendo volontariamente un errore, la modifica della messa a fuoco, per compensare l’errore precedente di aver intercettato l’immagine non all’infinito, ma in un punto troppo vicino al microscopio.

Altrettanto pacifico però è che se questo doppio errore non ci penalizza troppo e consente ugualmente risultati soddisfacenti, ci tappiamo il naso e sfruttiamo tranquillamente questo metodo, che in compenso è semplicissimo da utilizzare e da mettere a punto.

B1) Microscopio senza oculare, fotocamera con obiettivo.
Metodo ancora poco usato, ma che in futuro diventerà la normalità. E’ infatti il sistema utilizzato nei microscopi di ultima generazione, quelli con lunghezza di tubo infinita: l’immagine è portata da fasci paralleli di raggi paralleli, quindi la possiamo intercettare in qualsiasi punto con una semplice compatta dotata di obiettivo posto su infinito ed avere così la nostra bella foto.

B2) Microscopio senza oculare, fotocamera senza obiettivo.
Ci siamo ridotti ai minimi termini, ormai non abbiamo più nulla ! Non abbiamo più l’oculare, non abbiamo più neppure l’obiettivo della fotocamera.

In queste condizioni c’è solo un punto dove possiamo andare a prenderci l’immagine ed è l’immagine intermedia del microscopio, quella che si forma ad una distanza di 10 mm dalla battuta del porta oculare (comunque verificate la posizione esatta con un vetro smerigliato).
Per fotografare occorre che il sensore venga posto esattamente dove si forma l’immagine, solo così non abbiamo introdotto errori.
Purtroppo, nella pratica avviene che poi vogliamo adattare la copertura dell’immagine sul sensore e lo possiamo fare solo spostando avanti o indietro il sensore rispetto al punto in cui si forma l’immagine intermedia. Ma allora ancora una volta commettiamo un errore ed ancora una volta compensiamo questo con il secondo errore: il solito spostamento della messa a fuoco !
Ed allora vale qui quello che abbiamo già detto per la situazione in A2: se nonostante gli errori il risultato vi soddisfa, tappatevi il naso e fate finta di nulla !

Ed ora il quiz.
Sono dal fotografo che mi sta consigliando la miglior digitale da utilizzare in afocale sul mio microscopio, qual è la più adatta ?

A) Una reflex semi professionale, con obiettivo zoom 17-110 ed f/4 fisso, sensore a formato pieno 24x36
B) Una minuscola compatta con zoom di buona qualità, ma con rapporto solo 1:3
C) Una bridge con zoom rapporto 1:10 ultra luminoso
D) Una compatta con super zoom rapporto 1:10 e possibilità di fare macro in rapporto 1:1
E) Compatta di qualità medio alta, schermo LCD da 3”, possibilità di regolazioni manuali, macro fino a 1:1, zoom ottico equivalente a 35-400 f/5,6-16


Andrea ---> Link

Ogni oggetto ha la sua storia,
. . . io non vendo oggetti,
. . . . . . io racconto storie. (Enotria)

geppe
Moderatore


Città: lesmo
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Inserito il - 26 marzo 2010 : 08:27:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
partiamo dal quiz:

A) Una reflex semi professionale, con obiettivo zoom 17-110 ed f/4 fisso, sensore a formato pieno 24x36
non che non vada bene la reflx, anzi.
il metodo è nell'elenco delle cose che devo provare.
non ho il formato pieno, ma in questo caso non può dare differenze significative.
piuttosto quello zoom è inutile e dannoso, meglio un ottica fissa, magari un vecchio obbiettivo da ingranditore
lo zoom poi non lo sopporto; non mi piace in normale fotografia ( fa perdere il gusto della ricerca dell'inquadratura ) ma quì proprio non mi permette di tarare in modo sicuro la scala. non posso mica fare una misura ogni volta che regolo la macchina

B) Una minuscola compatta con zoom di buona qualità, ma con rapporto solo 1:3
direi che può andare, la posso utilizzare libera in mano o fissare al tubo in modo relativamente semplice.
non è difficile costruire una staffetta su cui semplicemente poggiarla e centrarla.
ho sempre il problema della scala variabile, a meno di non riuscire a lavorate con zoom al minimo o al massimo

C) Una bridge con zoom rapporto 1:10 ultra luminoso
[:204 troppo pesante e con problemi di attacco.
non voglio fare la fine di Volvox che ha problemi di fissaggio.


D) Una compatta con super zoom rapporto 1:10 e possibilità di fare macro in rapporto 1:1
che me ne faccio del macro 1:1 lavoro in afocale su infinito.
e anche il super zoom non serve a niente.
comunque la posso usare


E) Compatta di qualità medio alta, schermo LCD da 3”, possibilità di regolazioni manuali, macro fino a 1:1, zoom ottico equivalente a 35-400 f/5,6-16
se la qualità è medio alta non è certo un male, le regolazioni manuali servono sempre, lo schermo 3", magari con possibilità di zoom digitale può servire.
tutto il resto è inutile


alla fine la soluzione migliore è la b, possibilmente dedicandola solo all'uso con il micro.
quello che cercherei o che realizzerei subito smontandola è la possibilità di un comando remoto.
se la dedichiamo solo al micro si tratta ti portare fuori qualche filo.
altrimenti c'è sempre la possibilità di agire meccanicamente sul pulsante


per le considerazioni iniziali, direi tutto molto chiaro.

i miei consigli riflessioni:

A1) voglio provarlo, ma con un obbiettivo fisso

A2) lo stò utilizzando.
però piuttosto che provocare l'errore sfuocando l'obbiettivo,preferisco intervenire sulla lunghezza di tubo, spostando l'oculare fotografico.
in questo modo non penalizzo la visione oculare e non devo modificare il fuoco per fotografare

B1) non ho una lunghezza di tubo infinita e al momento non mi pongo il problema

B2) l'ho provato ma non mi ha entusiasmato

ciao ciao



Giuseppe
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escocat
Utente Super


Città: Messina
Prov.: Messina

Regione: Sicilia


6610 Messaggi
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Inserito il - 26 marzo 2010 : 11:09:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E?

Tanto più piccolo è ciò che osserviamo, tanto più grandi saremo.
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Volvox
Utente Senior


Città: Pisa
Prov.: Pisa

Regione: Toscana


3685 Messaggi
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Inserito il - 26 marzo 2010 : 18:44:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non ci ho capito una beneamata m...za, quindi opto per la soluzione F!

Volvox

"Omnia ab ovo".
Le còcce, pe' piacere, ner biologgico!
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enotria
Utente Senior


Città: Gaibanella FE
Prov.: Ferrara

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 26 marzo 2010 : 22:51:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molto esauriente la risposta di geppe, che mette in discussione ogni possibilità.

L'unica risposta accettabile era la B, una fotocamera modesta, ma che sicuramente si interfaccia senza problemi.

Erano invece da scartare le fotocamere con uno zoom molto pronunciato, in quanto diventa difficile raggiungere la pupilla di ingresso, per cui si dovevano scartare le ipotesi D ed E.

Altrettanto da scartare erano le fotocamere con obiettivo molto luminoso in quanto difficilmente la pupilla del microscopio riuscirebbe a riempire totalmente quella della fotocamera, quindi vedremmo solo un piccolo tondino di immagine immerso nel nero. Quindi scartate pure la ipotesi A e la C.

Vi ricordo sempre il III° Postulato: Quasi mai in Ottica il Massimo è meglio del Giusto.

Prossima Provocazione: l'Obiettivo (caratteristiche).

Cordiali saluti

Andrea ---> Link

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