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 Il litorale alla Fiumara di Marina di Grosseto
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 15 settembre 2009 : 15:51:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questi post illustrano molto chiaramente di quali tipi di prede si nutrono principalmente i cicindelidi rammentati in precedenza.

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Asportare sistematicamente i depositi d'alga che vengono sfruttati dai Talitridae per nascondersi e per cibarsi, implica necessariamente una loro riduzione fino alla quasi totale scomparsa e quindi un vuoto fondamentale nella catena alimentare che in prima misura investe i Cicindelidae.
Tutto il legname che viene eliminato costituisce riparo per gli Scaritidae, per i rospi smeraldini, per la Nebria psammodes che non sono riuscito più a ritrovare nemmeno alla foce dell'Ombrone nonostante Ellelle ne avessse trovate diverse quando abitava a Grosseto (tanto per farti gli esempi conosciuti ai più).
Quindi il problema, come giustamente ha evidenziato Sarah, non è soltanto nella compressione (che comunque ha un ruolo fondamentale nella distruzione dell'ambiente) quanto nello stravolgimento e nella vagliatura dello strato sabbioso.
Non mi sembra ci sia bisogno di riportarti dei riferimenti bibliografici Alessandro. Basta recarsi al mare di tanto in tanto e vedere come funziona la faccenda.
Il passaggio dei mezzi meccanici oltretutto è finalizzato anche a spianare e colmare le pozze dunali che si formano naturalmente.
Aggiungo che mantenere accecato lo sbocco della Fiumara al mare per scopi balneari, violenta in maniera incredibile l'habitat che comunque ne subisce delle pesanti conseguenze, sia come apporto residuale di limo in battigia, sia come ricambio d'acqua all'interno della Fiumara stessa. Ciò non può che esercitare influenza negativa sulle fauna e sulla flora interessata da questo fenomeno di forzato ristagno.
Ciao Beppe

Bottled beetles - salviamo le spiagge, i litorali, le dune dai barbari


Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.




Modificato da - vespa90ss in data 15 settembre 2009 16:21:58
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32717 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 settembre 2009 : 17:32:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Supponiamo che il mezzo meccanico pesi (solo) 2 tonnellate, cioè poco più di un'auto) e che abbia gomme larghe (ben) mezzo metro; stimando un altro mezzo metro di lunghezza dell'impronta, si ottiene una superficie totale di 1 metro quadro. La pressione, quindi, sarebbe di 200 g/cmq.
Anche in questa ipotesi molto cautelativa, si tratta all'incirca della stessa pressione esercitata da un piede umano, solo che si esercita su una superficie molto maggiore. Sarebbe come se ci passasse una moltitudine di persone insieme.
Da tener presente poi che la ruota fa più danno perché non si appoggia soltanto, ma girando scava la sabbia e la spinge indietro.

A parte i tecnicismi che mi sfiziano sempre, credo anch'io che la pulizia si dovrebbe fare a mano, discriminando, come dice Sarah, cosa togliere e cosa lasciare.
Per inciso, gli enti pubblici farebbero meglio a dar lavoro a qualche disoccupato che a indebitarsi acquistando macchinari.

Questo è un tipico conflitto tra ecologia intesa in maniera seria e ambientalismo spiccio e demagogico.

Per gli ambientalisti di bocca buona, una spiaggia pulita dai detriti dove è rimasta solo sabbia è un bel risultato; per gli altri (cioè noi) è una catastrofe.

luigi




Modificato da - elleelle in data 15 settembre 2009 17:36:40
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mauretto
Moderatore


Città: pergine valsugana
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Micologia

Inserito il - 15 settembre 2009 : 18:16:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salve a tutti.
Inizio dicendo che, ogni volta che vedo dei servizi su ecosistemi costieri, rimango profonamente immalinconito dal fatto che, questie cosistemi, in alcune regioni per decine di chilometri bisogna cercarseli con il lanternino.
Magari chi ci vive non la pensa così, o non lo avverte, ma essendo cresciuto in Trentino, con la natura che domina ogni vista, mi sembra incredibile.

Detto questo, il discorso su antropizzazione "soft" si/antropizzazione "soft" no, in chiave di tutela e sviluppo del patrimonio ambientale, è un discorso interessante, che quantomeno interessa me, e sarebbe opportuno parlarne con animo sereno.

Alessandro, io stimo il tuo lavoro, la tua passione e per quello che ho potuto capire anche la tua persona, ti chiedo pertanto a titolo personale e non polemico di moderare i toni quando ti rivolgi a Beppe, mi sembra che questa volta tu sia entrato nel discorso con dei modi volutamente provocatori.

Trovo irragionevole il vostro continuo battibeccare, pur nelle vostre differenze tu e Beppe siete due persone che stimo tantissimo, trovo sempre spunti da quello che entrambe dite, e non mi va proprio giù questa vostra continua e manifesta acredine.
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 15 settembre 2009 : 18:23:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per me non c'è problema: ho dovuto necessariamente rispondere ma l'ho semplicemente interpretato come la solita tecnica del falso scopo. Quello di tenermi impegnato in una discussione oziosa per allontanarmi da un'altra in cui lui non si sta esponendo perchè interessato troppo direttamente ma lascia che lo facciano gli altri al suo posto.
Ciao Beppe

Bottled beetles - salviamo le spiagge, i litorali, le dune dai barbari


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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 15 settembre 2009 : 19:29:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Proseguo nel mio lavoro di documentazione mostrandovi altri modi per uccidere uno splendido litorale

un altro strumento utilizzato per "pettinare" il litorale. Questo serve proprio per estirpare le "erbacce".

Il litorale alla Fiumara di Marina di Grosseto



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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 15 settembre 2009 : 19:30:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
già che ci siamo perchè non sbancare le dune per farci un gazebo?
Il litorale alla Fiumara di Marina di Grosseto
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 15 settembre 2009 : 19:30:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

e intanto raccoglievo anche il polistirolo che non entrava nel mio sacchetto appeso al cinturone
Il litorale alla Fiumara di Marina di Grosseto

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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 15 settembre 2009 : 19:31:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ma sì, dai...se ci hanno dato il permesso per costruire le ville in pineta figurati che sarà mai sbancare le dune per il gazebo....
Il litorale alla Fiumara di Marina di Grosseto
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 15 settembre 2009 : 19:31:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

rigurgiti di pipistrello?
Il litorale alla Fiumara di Marina di Grosseto

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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 15 settembre 2009 : 19:32:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

no.... bottled beetles in vino
Il litorale alla Fiumara di Marina di Grosseto

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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 15 settembre 2009 : 19:32:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


bottled beetles in birra... a scelta
Il litorale alla Fiumara di Marina di Grosseto

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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 15 settembre 2009 : 19:33:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

e ora dove li scarico i detriti rimasti nell'erpice? semplice, quattro metri più in alto, arrampicando col trattore la duna
Il litorale alla Fiumara di Marina di Grosseto




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elleelle
Moderatore Trasversale

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Flora e Fauna

Inserito il - 15 settembre 2009 : 20:09:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beppe, se posti altre foto, divento un terrorista.
Passi che qualche privato, abusivamente, approfitti; qualche furbastro c'è sempre, e si può sempre sanzionare.
Ma se le istituzioni si mettono loro a distruggere, magari con la convinzione di far bene, allora non c'è speranza.
Conosco quei posti e ci ho passato i più begli anni della vita e ogni foto che posti è una fitta.

luigi




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canon fd
Utente V.I.P.


Città: Grosseto
Prov.: Grosseto

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Inserito il - 15 settembre 2009 : 20:22:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il problema è che molto spesso, o forse troppo spesso, chi deve gestire/salvaguardare un qualsiasi ambiente naturale non riesce a vederlo nel suo insieme geologico-botanico-zoologico.
Così una spiaggia non è considerata un delicato ecosistema ma solo una distesa di sabbia senza vita da adattare alle esigenze del turismo balneare eliminando tutta la "sporcizia" portata dal mare: basta sfogliare i quotidiani per trovare tantissimi articoli di arrabbiatissimi villeggianti che protestano per i residui delle sporadiche mareggiate estive, o magari per l'invadente presenza di qualche orrendo insetto nero.
Una pineta diventa un insieme di alberi da coltivare come fosse un frutteto, eliminando gli alberi vecchi o già morti e magari pulendo bene il sottobosco col risultato che molti uccelli ad esempio non trovano più dove nidificare.
Altre volte invece grossi errori sono stati fatti proprio nel nome della conservazione: la Diaccia_Botrona ad esempio dopo le ultime cure ha acquistato qualche fenicottero in più ma sono quasi scomparsi gli aironi rossi, tarabusi, falchi di palude che nidificavano numerosi fra le cannuccie che un tempo caratterizzavano gran parte del paesaggio


Daniele
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 15 settembre 2009 : 20:48:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Le foto che presenta Beppe, non sono tipiche solo di questa porzione di litorale, ma della maggior parte dei litorali italiani. Per questo motivo è necessario portare l'attenzione di tutti verso questi problemi.

La soluzione turismo, tanto biasimata, come forma di gestione dei litorali (non di tutti, di una parte) permette quanto meno di combattere certe forme di inquinamento quali i rifiuti.

Sono proprio le spiagge "abbandonate", ovvero non gestite, che presentano la maggiore quantità di rifiuti.

Bisogna però trovare le soluzioni e rispondere a queste domande:


Quanti turisti possono soggiornare? (capacità portante)

Qual è l'impatto dei singoli turisti e dell'intera popolazione turistica? (impronta ecologica)

Quali attività economiche sono compatibili con la presenza degli stabilimenti balneari?

Esistono controindicazioni all'attività turistica? Ci sono specie oppure habitat tali da comportare misure restrittive agli accessi?

Non dimentichiamo infatti che non esistono più aree wilderness bensì territori governati e di qua non si torna più indietro, volenti o nolenti!


Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

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Inserito il - 15 settembre 2009 : 20:53:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beh, Alessandro si domandava:

Mi chiedo allora se sono stati fatti degli studi sulla capacità portante, sull'impronta ecologica del turismo in quelle aree


Io credo che gli unici studi che sono stati fatti sono quelli sul costo/ricavo degli investimenti. Tutto il resto è stato attuato seguendo l'istinto locale della "bonifica" (vedi questo post).

Inoltre, per soddisfare la tua curiosità, ti dico anche di consultare questo post nella parte terminale dove parlo dello Zen di Castiglione che si integra a questo che avrai già consultato in precedenza.
Bene, quello schifoso complesso di fabbricati è stato bloccato da mesi perchè ci sono dei problemi con le autorizzazioni probabilmente collegate alle problematiche cui fai cenno tu. E quelle case sono all'interno, affacciate sulla Diaccia, a circa sei chilometri di distanza dalla zona della Fiumara....
Questi sono gli studi che vengono fatti caro Alessandro....



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Blaise Pascal - Pensées 1670.




Modificato da - vespa90ss in data 15 settembre 2009 21:16:20
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 15 settembre 2009 : 21:33:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vedremo di farli, parlerò con l'amico Direttore del Parco Regionale della Maremma Enrico Giunta che vedrò proprio venerdi al Parco dei Colli Euganei per il ventennale e poi si discuterà su elementi più scientifici

Alessandro PD


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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


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Inserito il - 15 settembre 2009 : 21:39:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi intrometto in punta di piedi in questa discussione per sottolineare alcuni aspetti che non andrebbero trascurati.
Anche se può sembrare una contraddizione devo dire che sono d'accordo con Alessandro il quale ha però in questo caso torto. Sono cioé d'accordo con tutte le sue enunciazioni di principio, anzi ... . Io mi spingo fino a dire che in alcuni casi è la caccia che ha tutelato gli ambienti, proprio perché gestita in modo sostenibile e sono stati i parchi a rovinarlo proprio perché hanno creato confini fittizi entro cui tutto è proibito ma al cui esterno tutto è consentito.
Tuttavia il discorso dell'uso sostenibile non può valere per un solo ambiente, ma per un sistema territoriale di ecosistemi diversi. Entro questo sistema territoriale, che non è altro che un puzzle in cui c'è dentro di tutto, vi sono però elementi estremamente più sensibili di altri. Oppure elementi estremamente più rari di altri. Faccio un esempio, se in una pianura intensivamente coltivata rimane un piccolo brandello di bosco planiziario questo può essere soggetto ad un flusso turistico e andrà gestito in un'ottica sostenibile ma andrà prima di tutto (prioritariamente) protetto, ed anche in modo estremamente prudenziale. Qualsiasi piccolo sbaglio di gestione potrebbe infatti portare ad una sua alterazione irreversibile. Diviene inevitabile farne un "santuario", sì accessibile, ma in modo strettamente regolato.
Ebbene i pochi tratti di littorale italiano ancora "selvaggi" sono ambienti estremamente sensibili E CONTEMPORANEAMENTE estremamente rari. Inoltre non sono loro a modificare l'economia di un territorio, quanto piuttosto i littorali già fortemente antropizzati (e turisticamente frequentati).
Trovo quindi indecoroso che nessuna amministrazione locale abbia la forza di vietare l'accesso libero (se non alla battigia che è demaniale) almeno a spiaggia e duna. Probabilmente "ingessare" poche centinaia di metri di spiaggia provocherebbe l'impoverimento delle popolazioni locali .
La duna è l'ecosistema più alterato e più a rischio dell'intero Mediterraneo.

Ciao Roberto

verum stabile cetera fumus
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 15 settembre 2009 : 21:50:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi fa piacere l'intervento di Roberto, perché riassuntivo di tutto ciò che è stato detto

Alessandro PD


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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 16 settembre 2009 : 08:17:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Vedremo di farli, parlerò con l'amico Direttore del Parco Regionale della Maremma Enrico Giunta che vedrò proprio venerdi al Parco dei Colli Euganei per il ventennale e poi si discuterà su elementi più scientifici



Con Enrico Giunta dovresti parlare anche di un problema molto più preoccupante di questo della Fiumara che non credo lo riguardi proprio direttamente, visto che è responsabile dell'area Parco della Maremma: parlo della pulizia dagli oggetti non biodegradabili trascinati dalle piene a Bocca d'Ombrone (ci sarebbe da riempire almeno uno o due camion) ed il tollerare la presenza del campo nudisti proprio sulle dune protette dell'Uccellina. Ambedue grosse problematiche irrisolte proprio nel cuore del Parco.
Beppe

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