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lynkos
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Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 17 ottobre 2007 : 08:32:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si comincia con le cose semplici perché sono quelli alla portata di tutti, il settore dove l'accumulo di individui, modificando il loro comportamento anche da poco, può incidere in modo non trascurabile. Onestamente mi pare che il settore del riscaldamento sia abbastanza riconosciuto, anche al livello statale. Ci sono agevolazioni fiscali fino a 30%, per esempio, sull'installazione di una nuova caldaia meno inquinante e dispendiosa d'energia (tipo caldaia a condensazione), anche per la sostituzione dei serramenti e l'isolamento della casa.
Per quanto riguarda la questione dei trasporti, il problema è riconosciuto ad ogni livello ma purtroppo anche con agevolazioni e incentivi, i trasportatori rimangono poco entusiasta all'idea di rinunciare alla libertà del trasporto per strada. C'è la consapevolezza crescente ai livelli più alti che bisogna affrontare il problema a monte, ma vorrebbe dire mettere in dubbio la strategia di decentralizzazione adottata con entusiasmo un po' ovunque nell'era dei prodotti petroliferi di basso prezzo e l'ignoranza beata per quanto riguarda i pericoli dell'inquinamento.
Mi trovo sconcertata dal fatto che, anche in un forum naturalistico, le parole "verde" e "ambientalista" vengono usate al meglio con un sorriso di compiacimento, al peggio con un connotato peggiorativo.
Se qualcuno esprime preoccupazioni per lo stato attuale del pianeta, si fa presto ad etichettarlo "estremista" o "integralista", peggio ancora se afferma anche la volontà di fare qualcosa fattiva, anche se solo un piccolo gesto.
Ma quando mai si sente parlare di un "consumismo estremista"? Invece è quello la frase che mi viene in mente ogni volta che vado al supermercato e mi trovo davanti a 30 tipi diversi di detergenti per piatti (ognuno di quali pulisce i piatti benissimo), 40 prodotti differenti per pulire la casa, 15 tipi di carta igienica (nessuno di quale prodotto con carta riciclata)... ci avviciniamo alla pazzia pura!
E che dire delle vie di molti centri città dove si può camminare (volendo ) per chilometri fra vetrine e negozi che vendono esclusivamente il superfluo, ciò che NON serve, ciò che è prodotto esclusivamente per essere venduto, consumato e sostituito il più veloce possibile per poter vendere di nuovo? Come mai nessuno parla mai di "capitalismo integralista"?

Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (S. J. Gould)
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