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 Forum Geologia e Paleontologia - Natura Mediterraneo
 GEOLOGIA DEL MEDITERRANEO
 Guida Geologica Regionale - Lazio - Itinerario N°10
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Maxiteris
Utente nuovo

Città: Fiano Romano


19 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 11 agosto 2022 : 16:50:47 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao a tutti,
iniziamo la Guida Geologica Regionale - Lazio con l'Itinerario N°10 da Passo Corese a Micigliano.
Ho eseguito la sosta 10.1 - Depositi sabbiosi-conglomeratici - del Pleistocene dove ho osservato il taglio lungo la riva del Fosso Corese che offre l'esposizione di uno spessore di depositi sabbiosi-conglomeratici del ciclo marino plio-pleistocenico che costituisce il riempimento del Graben del Tevere.
Di seguito foto del taglio e delle rocce ritrovate ...

Immagine:
Guida Geologica Regionale - Lazio - Itinerario N°10
87,99 KB


Quali rocce sono quelle in foto?
Immagine:
Guida Geologica Regionale - Lazio - Itinerario N°10
134,46 KB


Infine questo pietra può derivare da una conchiglia?

Video:
Link

mauriziocaprarigeologo
Moderatore



3470 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 13 agosto 2022 : 15:08:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il campione 4 è un calcare rosato fratturato,
il campione 3 sembra un'arenaria ben cementata
i campioni 1 e 2 non saprei; tra l'altro nell'1 quella macchia nera cos'è, un incluso o la superficie ossidata di una frattura?
per quanto riguarda il video, direi di no, ma non riesco ad ingrandire l'immagine per vederlo meglio.

maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Maxiteris
Utente nuovo

Città: Fiano Romano


19 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 16 agosto 2022 : 12:23:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bene,
allora:
- il 4 è rosato dovuto a cosa? Ossido di ferro non direi..
- il 2 mi sembra avere carattere granitico
- anche 1 mi sembra granitico a grana più grande e la macchia nera è un incluso..

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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



3470 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 17 agosto 2022 : 15:17:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
dei campioni 1 e 2 dovresti fare delle foto più dettagliate
il colore del campione 4 può anche essere dovuto semplicemente ad una alterazione di superficie, che consiste quasi sempre ad una ossidazione.

maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Dolasilla
Utente Junior

Città: miano


88 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 30 agosto 2022 : 16:11:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Almeno una parte dell'itinerario dovrebbe ricadere nel foglio geologico al 50000: 358 - Antrodoco, che si trova sul sito di ISPRA - Servizio Geologico

Link

Micigliano è al margine sinistro; non conoscendo la zona e non avendo quella guida BEMA, non so da che parte rimanga lo stop 1, e potrebbe anche trovarsi nel limitrofo foglio Rieti che non è ancora stato completato.
Comunque, dal poco che ricavo dal foglio 348, esiste nell'intorno di Micigliano una successione continentale pleistocenica complessa, riferita in legenda al bacino del fiume Velino, in cui sono state più unità diverse*, costituite anche da sabbie, ghiaie e conglomerati a clasti prevalentemente calcarei.
Quindi il tutto quadra con la guida e con le foto.

Trattandosi di ambienti continentali alluvionali o di conoide di vario tipo, l'alimentazione - il tipo di sassi che trovi dentro le ghiaie - è da ricercarsi nelle rocce affioranti a monte. Tutta la zona è caratterizzata da successioni mesozoiche prevalentemente carbonatiche, e poi ci sono in giro tutti le unità flischoidi più o meno arenacee del Terziario. Ora, non conosco la zona in dettaglio e ho solo un pezzo di carta geologica, ma grosso modo il quadro generale è questo. Il che quadra con le identificazioni già fornite dal collega sopra.

Non è zona in cui siano mai state segnalate intrusioni di granitoidi, quindi scarto che le prime due siano graniti; anche se si potrebbe obiettare che magari è un'intrusioncina-ina-ina mai segnalata prima, il contesto geodinamico di quel settore dell'Appennino mi porta ad escludere qualsiasi possibilità del genere.
Potrei pensare al massimo a materiale di riporto per fare la strada... senonché è palesemente - a mio avviso - alterato, e questo va d'accordo con l'appartenenza dei ciottoli a un deposito ghiaioso.

L'alterazione è uno dei punti chiave, secondo me.
Il calcare rosato appare poco alterato, al massimo una patina esterna, ma sostanzialmente per il fatto stesso di esistere non è decarbonatato, quindi proviene da una parte del deposito "profonda", che non è stata ancora raggiunta dalla pedogenesi. Essendo intatto, è di più facile riconoscimento: potrebbe venire da quelle unità del Giurassico medio che assumono facies nodulari, e che presentano colorazioni rosate dovute a una frazione non calcarea dispersa nel sedimento. Prendila come ipotesi, però... di fatto è un calcare anche secondo me.
Il campione 3 anche per me è un'arenaria, fine, e con un vistoso cortex di alterazione: un guscio a occhio di almeno 5 mm di colore diverso e ci scommetterei più friabile o comunque meno resistente del ciottolo inalterato. E' il tipico aspetto di un ciottolo tratto dalla porzione intermedia di un deposito ghiaioso, laddove la pedogenesi non è ancora arrivata a compiere il proprio lavoro, ma ha iniziato comunque a corrodere i clasti. E' un carattere che da noi in Prealpi trovo nei depositi del Pleistocene medio e primo Pleistocene superiore, richiede un po' di tempo insomma, però in Lazio la storia anche climatica è diversa, quindi non posso applicare gli stessi parametri. Comunque è un ciottolo vistosamente alterato, e non in tempi brevi.

Mi viene quindi da ipotizzare che anche 1 e 2 risentano di un'alterazione, che ce li rende indecifrabili , almeno a livello delle foto presentate. Certo la vistosa patina scura lungo un piano di frattura che si vede in 1, mi fa pensare a una figura tipica dell'alterazione piuttosto spinta. I campioni si presentano sani, o hanno qualcosa di sfatticcio, friabile o comunque che fa pensare che almeno i minerali meno resistenti abbiano iniziato a divenire altro?

* per le unità continentali pleistoceniche ISPRA richiede la distinzione di una successione per ciascun bacino idrografico, ento il quale le singole unità vanno a rappresentare altrettante fasi di evoluzione all'interno del bacino stesso, e non necessariamente correlabili con altri bacini limitrofi. Detto così a spanne. Nella cartografia al 50000 abbiamo usato un approccio al quaternario di tipo stratigrafico e non geomorfologico come una volta, quindi le legende appaiono molto più complesse e con più distinzioni.
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Maxiteris
Utente nuovo

Città: Fiano Romano


19 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 26 settembre 2022 : 15:51:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Gentilissimi,
riporto il coordinate Gmaps della sosta in questione: Link

Di segiuto gli estratti della Guida Brema per l'intinerario in oggetto:


Immagine:
Guida Geologica Regionale - Lazio - Itinerario N°10
108,37 KB


Immagine:
Guida Geologica Regionale - Lazio - Itinerario N°10
119,45 KB



Immagine:
Guida Geologica Regionale - Lazio - Itinerario N°10
119,92 KB



Di seguito le foto delle rocce che in effetti mostrano esternamente una lieve friabilità:



Immagine:
Guida Geologica Regionale - Lazio - Itinerario N°10
140,48 KB


Immagine:
Guida Geologica Regionale - Lazio - Itinerario N°10
148,19 KB


Immagine:
Guida Geologica Regionale - Lazio - Itinerario N°10
165,87 KB


Immagine:
Guida Geologica Regionale - Lazio - Itinerario N°10
98,95 KB


Modificato da - Maxiteris in data 26 settembre 2022 15:54:16
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



3470 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 26 settembre 2022 : 21:53:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'aspetto che nelle prime immagini ti ha fatto pensare a rocce granitoidi, per i campioni 1 e 3 (le due numerazioni non corrispondono: utilizzerò quella delle ultime foto), è invece dovuto, a mio parere, alla pervasività dell'alterazione di colore scuro che dal guscio esterno giunge nel volume della roccia attraverso la fitta rete di microfratture. Questo è particolarmente evidente nel campione 3, nel quale si vede che l'alterazione/mineralizzazione (di ossidi di manganese? l'aspetto dendritico lo farebbe pensare) si diffonde lateralmente, sulla superficie esposta, rispetto alle fratture che segue. La grossa macchia scura del campione 3 non è un incluso ma, come ti dicevo fin dall'inizio, una spalmatura su di una frattura. Credo che la natura dei campioni in questione (1 e 3) sia comunque calcarea (lo puoi verificare facilmente con un po' di HCl diluito). Confermo quanto detto per il campione 4; il campione 2 non sembra, come poteva apparire dalle prime immagini, un'arenaria (un calcare anche questa forse). Vedi come è importante avere delle immagini più dettagliate.

maurizio
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Dolasilla
Utente Junior

Città: miano


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Flora e Fauna

Inserito il - 29 settembre 2022 : 11:40:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bene... vista la localizzazione precisa, sei ben dentro il foglio Rieti, che è ancora in corso di rilevamento. Quindi abbandoniamo l'ipotesi "successione pleistocenica continentale" (vedi come è importante dare l'ubicazione precisa...).

Visto poi il testo, lo dicono gli esperti che si tratta di un deposito di spiaggia, quindi è già anche detto l'ambiente (e vedi come è importante fornire subito tute le informazioni in possesso...). Ovviamente dalla foto dell'affioramento da lontano, le caratteristiche sedimentologiche del "deposito di spiaggia" sfuggono, al massimo si intuisce la stratificazione orizzontale, ma quella va bene per quasi tutto ciò che non è stato tettonizzato troppo.

Sarebbe da trovare qualche articolo più dettagliato, in mancanza delle Note Illustrative, per vedere se è già stata analizzata la petrografia dei clasti.
Su di una spiaggia le onde rotolano ciottoli che arrivano dall'entroterra, e ne rispecchiano la geologia.
Qui siamo su di una paleospiaggia, e i ciottoli rispecchieranno le alimentazioni (corsi d'acqua che arrivano a mare) dell'epoca.
Quindi, mi aspetto le litologie più varie.

Quello che spicca resta comunque l'alterazione (sì, sono un geologo quaternarista, quindi l'occhio va lì, sugli ultimi maltrattamenti che il deposito ha subito...).
E' roba che è stata esposta e pedogenizzata per un bel po' di anni: patine di ossidi lungo le fratture e cortex sviluppati sono inequivocabili.

Detto questo, mi spiazza il tipo di alterazione; intendo dire che le condizioni climatiche e quindi le vicende pedogenetiche devono essere state veramente molto diverse da quanto vedo nelle aree non glacializzate delle Prealpi lombarde.
Dei calcari con sviluppo di patine di ossidi di quel livello, e con il cortex netto del campione 2 da noi non sarebbero più calcari, ma masse farinose e sfatticce, ammesso di trovarne ancora traccia, nel senso che quando l'alterazione arriva a quel livello, i carbonati che sono i primi ad andarsene sono già ben che sciolti. Però, ripeto, parlo di un contesto climatico e di vicende geoclimatiche definito, mentre qui siamo in tutt'altro contesto, e l'alterazione può essere che dia risultati per me "strani".

Veramente curiosa di vedere la prova dell'acido cloridrico, a questo punto, perché diviene dirimente e, per me, istruttiva...
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Maxiteris
Utente nuovo

Città: Fiano Romano


19 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 02 ottobre 2022 : 12:01:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Eccoci! Ho eseguito il test con Acido Tamponato che di solito è Acido Cloridrico al 15%.
A proposito la reazione del calcare all'HCl ci dice la roccia è composta da cabonato di calcio ma non è esaustiva della composizione della roccia... sto alludendo al fatto che l'intensita della reazione chimica dovrebbe esssere proporzionale alla percentuale di calcare contentuta dalla roccia... qui mi fermo e chiedo lumi...
Di seguito i video:

1
Link

2
Link


3
Link

4
Link

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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



3470 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 03 ottobre 2022 : 14:43:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
mi sembra di poter dire che la prova confermi quanto ipotizzato; tutti e quattro i campioni sono di natura francamente calcarea. La prova è principalmente qualitativa: dedurre le differenza nelle percentuali di carbonato di calcio o la purezza dei campioni, per confronto, mi sembra impossibile.
buona giornata

maurizio
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Flora e Fauna

Inserito il - 06 ottobre 2022 : 13:35:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Maxiteris:

Eccoci! Ho eseguito il test con Acido Tamponato che di solito è Acido Cloridrico al 15%.




...mi arrendo! a Sud del Po le condizioni di alterazione dei materiali nel corso del quaternario e olocene sono veramente ben diverse da quelle che hanno subito i nostri ciottoli prealpini!
Quel ciottolo 2 al massimo gli avrei concesso una natura arenacea con cemento calcareo, se fosse stato qui da noi.
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