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 Rinechis agassizi
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Zoroaster
Utente Senior

Città: Pavia


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Inserito il - 01 luglio 2007 : 12:37:48 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Link

Certo, è la vecchia "Elaphe" scalaris, conosciuta da tutti almeno per sentito dire, ma dietro a questo serpente si celano così tanti misteri, che l'enigma delle miraude di Buronzo (Link) diventa una bazzecola al suo confronto.

Incominciamo con ordine, da ciò che di più recente mi trovo sotto mano: l'Atlante degli Anfibi e Rettili d'Italia della S.H.I.

A pagina 653 leggo che il Rinechis agassizi (sembra che non si possa chiamarlo Rinechis scalaris perché il nome "scalaris" è già stato usato sia da Schinz nel 1822 che da Gravenhorst nel 1807 per il nostro serpente, che fu nominato appunto "Coluber scalaris") non può essere considerato facente parte dell'erpetofauna italiana "perché la presenza in Italia di questa specie è basata su un unico reperto (Calmonte & Ferri, 1987)".

Sempre sullo stesso testo viene riportato l'amico V.Ferri (in litteris, 2001), che ci dice: "L'unica segnalazione fino ad oggi verificata di Elaphe scalaris in territorio italiano fa pensare al trasporto passivo dalla vicina costa francese dell'esemplare rinvenuto".

La cosa mi può anche andare bene, ma io mi chiedo: "Da cosa si può capire se il ritrovamento di un esemplare in un territorio è accidentale o probatorio circa la reale presenza di detta specie sul territorio stesso?".

E' chiaro che il ritrovamento di un pitone reticolato in provincia di Imperia non può essere che accidentale, ma il ritrovamento di un colubro scalare (vivo o morto ha poca importanza) in Liguria andrebbe valutato senza dubbio diversamente (e così, per carità, è stato fatto ).

A complicare ulteriormente la faccenda, mi pare proprio di ricordare da un racconto fattomi dallo stesso Ferri, l'habitat in cui è stato ritrovato quest'unico esemplare è andato poi in gran parte distrutto da incendi (tanto per cambiare...).

Ma guardiamo ancora cosa mi passa per le mani in questo momento.
Articolo di Benedetto Lanza, tratto dalla rivista "Silva" del 2 maggio 1987.
L'articolo si intitola "Tutti i serpenti italiani" di Benedetto Lanza.
A pagina 53 leggo: "Nel 1968 inclusi il colubro scalare in un libretto sulla fauna italiana, ipotizzando che prima o poi sarebbe entrato a farne parte, data la sua presenza nel Nizzardo. Ciò è avvenuto l'anno scorso, quando un colubro scalare e alcune "bucce" furono raccolti nei pressi di Ventimiglia (l'esemplare qui accanto è stato fotografato in Liguria occidentale)".

Leggendo quest'articolo abbiamo alcuni tasselli che sembrano aggiungersi al nostro puzzle.

1) C'è una fotografia di un esemplare catturato in Liguria occidentale.
Io presumo che debba essere lo stesso esemplare trovato nel 1986 da Calmonte e Ferri sul Monte Pozzo (citiamo anche il nome del posto, intanto l'hanno già incendiato...). Altrimenti gli esemplari rinvenuti in Liguria sarebbero per lo meno due e non uno solo.

2) Lanza parla chiaramente di "un colubro scalare ed alcune bucce".
Le bucce (non quelle delle banane) potrebbero essere due cose: exuvie; oppure esemplari morti da tempo sulle strade e ridotti quindi letteralmente a "bucce" schiacciate. Ma qui l'articolo non entra nei dettagli.
Sembrerebbe però, da come le cose vengono scritte, che le "bucce" non appartengano al colubro rinvenuto "per intero", ma ad esemplari differenti.

Cosa pensare a questo punto? Inesattezze nell'articolo di Lanza dovute a racconti riferiti e quindi distorti? Potrebbe anche essere...

Mi torna a questo punto in mente il racconto di un caro amico (che anche Hierophis conosce bene). Questa persona, che per motivi di privacy chiameremo Albert, mi pare proprio negli anni '70, soleva recarsi in villeggiatura a San Bartolomeo a Mare (Imperia).
Faccio presente che Albert conosceva benissimo i rettili, italiani e non, trovava senza problemi le lucertole ocellate appena fuori Sanremo, e di colubri di Esculapio, nella allora "selvaggia" periferia milanese, ne aveva già visti a diecine.

Un bel giorno, sotto un sasso, ai margini di una zona boschiva nei pressi di San Bartolomeo, trovò un piccolo colubride che lo lasciò letteralmente basito.
Non riusciva a classificarlo.
Dai suoi racconti: "somigliava ad un giovane colubro d'Esculapio, ma non lo era... non mi convinceva per niente...".

Sono d'accordo con voi che, ad anni di distanza, e nella confusione dei ricordi, quel serpentello poteva davvero essere di tutto. Io stesso ho trovato almeno un juv. di longissima con una colorazione particolarmente inusuale: molto, molto chiaro, per dirla in soldoni.

Ma l'espressione di sincera incredulità del mio amico Albert, mentre mi racconta questa vicenda, mi rimane ancora impressa. La sua opinione è che quel piccolo serpente "potesse" essere proprio un colubro scalare.
Che fine fece il misterioso e unico reperto?
Non so se qualcuno si ricorda del Prof. Gennari Litta, uno stravagante erpetologo che proprio negli anni '70 compariva spesso in televisione a parlare di vipere, biacchi o pitoni... Ebbene, il misterioso baby ligure, finì nelle altrettanto misteriose teche del prof. Litta...

Leggo infine sul sacro testo di Ludwig Trutnau "Schlangen", a proposito del colubro scalare:
"So fing ich auf einem heissen Julitag zwischen 23 und 2 Uhr nachts 6 Exemplare auf einer Landstrasse in der Naehe von Barcelona."

"Così io catturai, in una calda giornata di luglio, fra le 23 e le 2 del mattino, 6 esemplari su una strada di campagna nei pressi di Barcellona".


E questo cosa c'entra, mi chiederete voi?

Ma... da una parte si ricollega al post sulle "escursioni notturne" (Link) cui avevano partecipato molti utenti (Aspis, Bernardo, Ema, Zoro, ecc.), dall'altra è uno sprone per gli erpetologi liguri: se volete risolvere il mistero del colubro scalare, dovete girare (come al solito ) di notte!

Modificato da - Zoroaster in Data 01 luglio 2007 12:44:38

Zoroaster
Utente Senior

Città: Pavia


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Inserito il - 01 luglio 2007 : 13:44:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Orrori di errori...

Link

Questo ofide è stato catalogato come colubro scalare: in realtà è....

Lo avete riconosciuto ?

Altro erroraccio... questa volta commesso sull'italico suolo!

Link

Link

Catalogato come colubro scalare...

Avete capito cos'è ?
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Zoroaster
Utente Senior

Città: Pavia


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Inserito il - 01 luglio 2007 : 13:57:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ma per fortuna c'è anche chi i serpenti li sa riconoscere...

Link

Link

"Després de les fotografies vaig fer que tornes a l'altra banda del camí per a que no fos atropellada per algun automòvil."

Link

Link

Link

Sta mangiando un colubro ferro di cavallo ??!

In questo caso, mi pare si possano essere confusi ancora...

Link

Ecco il sito da cui è tratta la foto:

Link

Sapete cosa mi sembra tanto ? Una Coronella girondica!

P.S. Sono indeciso: la testa sembra da colubro scalare... ma con il cranio fracassato (ingrandite l'immagine...)...



Modificato da - Zoroaster in data 01 luglio 2007 14:13:12
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aspis
Moderatore

Città: Bari
Prov.: Bari

Regione: Puglia


2614 Messaggi
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Inserito il - 02 luglio 2007 : 07:12:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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ahi ahi Marta, questa non può essere una Natrix natrix, non vi pare?

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MattFala
Utente V.I.P.


Città: Cardano al Campo
Prov.: Varese

Regione: Lombardia


499 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 luglio 2007 : 14:59:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In dialetto piemontese il nome "mirauda" viene usato per i Biacchi....
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Zoroaster
Utente Senior

Città: Pavia


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Inserito il - 02 luglio 2007 : 21:11:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di MattFala:

In dialetto piemontese il nome "mirauda" viene usato per i Biacchi....



La "mirauda", regina delle bisce, già aspettava, lì vicino, pronta a scattare.
Ecco, spalanca la bocca, un brillio rosso fuoco, profondo, nel punto d'attacco della lingua, vibrante, bifida, e "zàc".
Il buio, finalmente.


Sergio Givone – FAVOLA DELLE COSE ULTIME – Einaudi Editore, 1998.

Questa sembrerebbe l'etimologia del termine:
Link

E poi c'è l'antico manoscritto che io ho trovato in una vecchia chiesa.... (vedi il mio post "Narra la leggenda": Link)



Modificato da - Zoroaster in data 02 luglio 2007 21:21:36
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Zoroaster
Utente Senior

Città: Pavia


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Tutti i Forum

Inserito il - 08 luglio 2007 : 12:17:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In questa foto vedete un colubro scalare che si difende dagli attacchi di un uccelletto (mi scusino gli ornitologi, ma non riesco ad essere più preciso...):

Link

In quest'altra, invece... (per vedere la foto, non cliccate sul link, ma fate il copia-incolla dell'indirizzo e caricate così la foto direttamente dalla barra degli indirizzi...)

Link

...la cosa che più mi colpisce non è tanto il fortunato "predatore" bipede, ma l'ambiente che ben si legge nello sfondo.
Vi sembra un ambiente da Elaphe ? Scusate: da Rinechis ?

Ebbene, il mio primo colubro scalare lo rinvenni morto proprio in un ambiente simile, di nude rocce e poche sterpaglie, nel torrido sud spagnolo, dove mai avrei collocato, col buon senso di un non esperto in Rinechis, un rappresentante del genere "Elaphe"...

Ma tant'è... probabilmente, degli Elaphe europei o ex tali, il colubro scalare è quello che meglio si è adattato agli ambienti pre-desertici della sponda europea del Mediterraneo ... (più in tema di così con il nostro Forum! )

Modificato da - Zoroaster in data 08 luglio 2007 12:24:41
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Zoroaster
Utente Senior

Città: Pavia


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Inserito il - 08 luglio 2007 : 12:57:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Approfondisco ulteriormente il discorso, e spero che, in questo tentativo di smuovere interessi (e di raggiungere i 500 post di utente senior!), mi venga in aiuto il caro Aspis...

Link

Eccoci dall'altra parte del Mediterraneo europeo, cioè in Grecia, alle falde (del Kilimangiaro? penserete voi...) del sacro monte Olimpo.
Ben si legge in questa foto l'ambiente tipico in cui si può rinvenire il colubro leopardino in Grecia: aree di macchia mediterranea ben conservata, alternate ad aree di gariga, con ampie zone aperte (rappresentate nel nostro caso da prati sassosi).
In Italia forse il colubro leopardino si può rinvenire anche in habitat meno "pittoreschi" e più spogli di questo della foto, ma io lascerei comunque il nostro avambraccio tatuato con la situla catturata sulla strada come esempio paradigmatico di habitat di colubro leopardino.

Il cervone, in base alla mia esperienza, si può rinvenire in aree anche relativamente aride, oltre che in aree boscose e ai margini di corpi d'acqua; in base alle esperienze di Aspis, il cervone lo si può rinvenire anche dentro automobili, damigiane, appartamenti di studenti ignoranti, ecc.

Il colubro di Esculapio, degli "Elaphe" europei, è quello a mio avviso più legato alla vegetazione. Anzi, più la vegetazione è "verde", rigogliosa, infestante e "ricca di acqua" (se volete posso spiegare meglio cosa voglio dire con questo), tanto lì sarà più probabile trovarvi il saettone. Non a caso la "longissima" è la più nordica fra le 4 "Elaphe" europee, vissuta in Danimarca finché l'uomo non ha deciso il contrario, e tuttora vivente, con un numero limitato di esemplari (importati), in Galles...

Si potrebbe quasi recitare, per rendere meno difficile il ritrovamento del saettone a chi muove i primi passi in questo campo: "Dove c'è verde, lì c'è il marrone..." Cioè: se c'è molta vegetazione, è facile che prima o poi sbuchi fuori un saettone (tipicamente di color marrone!).

Per tornare quindi al nostro colubro scalare... e per concludere, io credo che l'adattamento ai climi aridi del Mediterraneo, fra le 4 specie di "Elaphe", che in realtà sono adesso 5 (Zamenis lineatus! Memento!!!), possa essere riassunto, in ordine crescente, da questa classifica:


- Zamenis longissimus e Zamenis lineatus: legati, per lo più, ad ambienti mesofili, relativamente freschi e ricchi di vegetazione;

- Zamenis situla: presente anche in ambienti xerici, e, forse, sovrapponibili, come habitat, a quelli di Elaphe quatuorlineata...

- Elaphe quatuorlineata: colonizza anche ambienti xerici (uliveti, aree di gariga con zone rocciose, ecc.)

- Rinechis scalaris: come già detto, lo si può trovare in ambienti che sono più simili ad un pre-deserto che ad una gariga mediterranea!

P.S. I puristi potranno notare che ho tralasciato alcune specie...Elaphe sauromates innanzi tutto, ma anche Zamenis hohenackeri, Zamenis persicus, ecc.
Ebbene... l'ho fatto apposta ( ) per lasciare spazio ad altri nella discussione...

Cliccate poi velocemente (senza leggere il link) su questo Zamenis...
Link
...e ditemi sinceramente a cosa somiglia!

Modificato da - Zoroaster in data 08 luglio 2007 13:16:16
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Lepurisposu
Utente Senior


Città: Su Masu

Regione: Sardegna


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Inserito il - 08 luglio 2007 : 13:14:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
l'uccelletto è un Occhione (Burhinus oedicnemus) e lo scalare in questione aveva tutti i motivi per averne paura!

Link

Lèpurisposu

àiri a pinta de caddaxu. pinnicadì linna crabaxu
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Domenico Verducci
Utente V.I.P.

Città: Lucca
Prov.: Lucca

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Flora e Fauna

Inserito il - 03 settembre 2015 : 17:14:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salve
ho rispolverato questa vecchia discussione perchè ero curioso di leggere la breve nota di Calmonte T., Ferri V. - 1987 - Un serpente nuovo per la fauna italiana: Il colubro scalare, Elaphe scalaris (Schinz, 1822). Credo siano solo 3 pagine, qualcuno ce l'ha? se me la potesse inviare mi farebbe una cortesia, perchè non sono riuscito a trovarla, grazie

D.Verducci
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Domenico Verducci
Utente V.I.P.

Città: Lucca
Prov.: Lucca

Regione: Toscana


247 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 09 settembre 2015 : 15:38:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono riuscito a reperire l'articolo di Calmonte e Ferri, così da chiarire alcuni dubbi di Zoroaster. Vado per ordine, seguendo il suo testo:

1)"C'è una fotografia di un esemplare catturato in Liguria occidentale".
gli autori dell'articolo scrivono che l'esemplare è tuttora vivente in apposito stabulario, sarà stato fotografato lì;

2)"Le bucce potrebbero essere due cose: exuvie; oppure esemplari morti da tempo sulle strade e ridotti quindi letteralmente a "bucce" schiacciate".
gli autori dell'articolo scrivono che nella stessa località di rinvenimento del colubro sono stati rinvenuti anche i resti di una muta sempre di colubro scalare ed una muta completa di colubro lacertino.

altre notizie interessanti l'esemplare è stato raccolto dal solo Calmonte rifugiato sotto una grossa pietra in una zona a boscaglia bassa sempreverde

D.Verducci
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