Inserito il - 18 luglio 2014 : 16:11:07
Nazione: Italia Regione: Toscana Provincia: MS Comune: Pontremoli Localitŕ:
Ciao a tutti
Dopo un po’ di latitanza dal forum torno per raccontavi un’escursione fatta il 23/6/2014. Questa è un’escursione che porta alla scoperta degli stretti di Giaredo ossia un canyon scavato dal torrente Gordana. L’escursione è un po’ particolare e lo capirete dall’attrezzatura che occorre per effettuarla. -Una scarpa da ginnastica, uno scarponcino o un sandalo che possano entrare completamente in acqua; -Il costume; -Un asciugamano; -Un materassino o ancora meglio un canotto dove posizionare gli zaini e l’attrezzatura fotografica (se presente); -Un ricambio di vestiti.
Ma andiamo con ordine. Iniziamo a capire come si raggiunge il punto di partenza dell’escursione. Bisogna uscire dal casello autostradale di Pontremoli e continuare sulla statale provinciale per Zeri (SP37), passare sotto i viadotti dell'autostrada e proseguire per i tornanti. Nei pressi di una curva a gomito si svolta a sinistra in direzione "Cavezzana Gordana Valunga". Si scende lungo questa strada, rimanendo sempre a destra. In breve tempo, si arriva ad un bivio in corrispondenza di una casa; qui si prosegue a sinistra e si percorre ancora un tratto di strada asfaltata fino ad arrivare ad una curva a gomito. Qui si segue la strada sterrata che continua a scendere fino ad un piccolo parcheggio.
Si indossano le calzature adatte e il costume e si prosegue verso destra risalendo il corso del torrente. Dopo 10 minuti arriviamo davanti all’imbocco degli stretti.
Il posto è affascinante ma anche inquietante, per l’aria fredda che esce e perché non si capisce bene cosa ci aspetterà. All’ingresso degli stretti c’è subito un laghetto da superare. L’acqua non sembra alta, ci arriverà al massimo sotto la vita (almeno così pensavo io). Gonfiamo il materassino e posizioniamo sopra zaini e macchine fotografiche e iniziamo a procedere nell’acqua. L’acqua è gelata e sale inesorabilmente: ginocchio-punto vita-torace. Ma il bello deve ancora venire perché subito dopo non si tocca più e ci troviamo a nuotare. Il tratto è breve ma sembra interminabile perché l’acqua gelida ci stringe in una morsa. Arrivati a terra ci asciughiamo immediatamente, ma il problema è che dentro la gola non filtra un raggio di sole e quindi non si riesce a scaldarsi. Dopo esserci un po’ ripresi ci accorgiamo che siamo arrivati in un posto incredibile. Siamo dentro a un canyon con pareti verticali altissime che sembrano quasi chiudersi su di noi.