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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 03 dicembre 2011 : 20:47:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E questo è l' episodio cui facevo riferimento. In un paese della Val Brembana è custodita una spina che la tradizione vuole che facesse parte della corona di spine portata sul capo da Gesù.

Sempre secondo la tradizione, ogni Venerdì Santo la spina produceva fiori miracolosi, finché il prodigio fu interrotto nel 1598 a causa del furto sacrilego da parte di un ex filatore del paese. La reliquia fu presto ritrovata, ma da allora il miracolo non ebbe più luogo.

Ed eccoci alla notte del 27 Marzo 1932. L'attesa nel paese era spasmodica già da alcuni giorni perché si sapeva che le spine conservate in altre chiese italiane (ad Andria ed a Napoli), davano luogo a manifestazioni "prodigiose" ogni qual volta il Venerdì Santo coincideva con il 25 Marzo.

Da mesi i fedeli della Val Brembana si preparavano all'evento con veglie, preghiere, digiuni e penitenze. Ed ecco che improvvisamente, dopo oltre 3 secoli, tornò anche la fioritura miracolosa.

Il vescovo di Bergamo, prontamente accorso, decise di far effettuarte una perizia sulla fioritura della spina ed affidò il prestigioso incarico al nostro don Caffi.

Ora, don Caffi era sì un valente naturalista, ma era pur sempre un sacerdote e tutti si aspettavano ovviamente la conferma del miracolo.

Senonchè, don Caffi, nella sua perizia affermò che "... non di fiore si tratta, ma di piccole goccie di colla, di quella che i falegnami chiamano graela".

Graela è un termine dialettale bergamasco che indica appunto un tipo di colla che si usa in falegnameria. Grandissimo fu lo sconcerto e la costernazione dei fedeli.

Il nostro don Caffi rischiò il linciaggio. Non quello morale, ma quello fisico vero e proprio. L' edificio in cui era ospitato fu preso d' assalto dalla folla inferocita che voleva il miracolo ad ogni costo. Riuscì a stento a sottrarsi al linciaggio, ma fu irremovibile. Ribadì che si trattava non di fiore, ma di "graela". Non era disposto a scendere a compromessi con la sua coscienza di scienziato.

Oggi che la morale è diventata più "elastica" si fa forse fatica a credere che ci potessero essere persone che anteponessero il proprio rigore morale a qualunque altra considerazione. Ma tant' è.

Il vescovo di Bergamo, credo fosse Monsignor Bernareggi, non sapeva più come uscire dalla faccenda, con i fedeli che premevano perchè fosse riconosciuto il miracolo. Nominò allora una commissione di esperti, guidata dal prof. Moretti, anticlericale e socialisteggiante.

Il prof. Moretti che era sì anticlericale, ma che aveva ben compreso come dal prestigioso incarico non potessero che derivarne guai a non finire (e che non voleva rischiare il linciaggio come don Caffi), dopo qualche giorno, rispose al vescovo che "verificata l' entità del culto riservata a quella Spina, non aveva ritenuto opportuno oltraggiare l' aspettativa del popolo sottoponendo l' oggetto all' indagine del microscopio".


Giuseppe
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 03 dicembre 2011 : 22:08:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il Museo ha anche una sezione dedicata all' etnografia. Posso mostrare questo tamburo proveniente dalla Costa di Guinea/Nigeria.


La Città Alta di Bergamo
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Giuseppe
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 03 dicembre 2011 : 22:15:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E soprattutto questo "tamburo da medicina" proveniente da tribù indiane del nord-america.

Durante le Olimpiadi invernali di Calgary (Canada) alcuni oggetti della collezione bergamasca furono presentati in un' importante esposizione di arte nativa amerindiana. Questo tamburo da medicina esposto nel Museo divenne il simbolo del catalogo.



La Città Alta di Bergamo
182,11 KB



La Città Alta di Bergamo
134,02 KB

Giuseppe
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior


Città: Lecco
Prov.: Lecco

Regione: Lombardia


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Inserito il - 03 dicembre 2011 : 22:38:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dopo o in mezzo a questa parentesi etnografica, e di questo mi scuso, intervengo con qualche pensiero riguardo ai fossili di pesce e alle fruttuose ricerche di quegli anni.

La storia geologica della bergamasca è lunga e interessante come interessanti sono tutte le storie geologiche di ogni località. Per suo conto Bergamo e le sue valli ha una storia bella da raccontare e che ha dato nel passato vari interessanti e “importanti” occasioni di scoperte. Fra queste ricordo, attraverso contatti avuti in maggior parte grazie ad amici comuni e anche direttamente, dei fossili che negli anni ’70 furono rinvenuti, in particolare resti di pesci, rettili, crostacei, testimoni di ere che lasciarono all’odierna bergamasca delle testimonianza di valore mondiale. Sono, infatti, diverse le specie rinvenute e riconosciute per la prima volta al mondo proprio in quelle località che recandosi in visita il Museo Caffi di Bergamo ognuno potrà conoscere. Ricordo per il clamore, o meglio, per l’importanza che suscitarono nell’ambiente dei paleontofili, il ritrovamento di pesci come Parapholidophorus nybelinii, Pholidoctenus serianus; rettili come Eudimorphodon ranzii (un rettile volante), Peteinosaurus zambellii, Drepanosaurus unguicaudatus; crostacei come Antrimpos noricus ed altri ancora (nella speranza di non aver sbagliato nel copiare appunti che conservo da allora). Per chi fosse interessato a questi ed altri reperti fossili consiglio di fare visita al museo dove si possono ammirare anche splendidi minerali (a me più congeniali) ed altri reperti naturalistici e antropologici di sicuro interesse.

Pezzo da Gaeta

Più conosco, più mi accorgo di non conoscere.
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 03 dicembre 2011 : 23:48:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ti ringrazio molto per il tuo intervento, anche perchè di fossili non mi intendo molto. Penso che possiamo rivolgere insieme un invito a chi si reca a Bergamo a visitare il Museo che è davvero interessante. L' ingresso è gratuito e chi ha preparazione specifica gradirà molto la visita, ma anche chi non ha particolari conoscenze in materia si divertirà. E' molto adatto anche ai bambini.

Giuseppe
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lucyb
Utente Senior

Città: Schio
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


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Inserito il - 04 dicembre 2011 : 00:59:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Complimenti anche per questa presentazione.Una bellissima città raccontata con splendide foto e interessantissimi approfondimenti. Molto coinvolgente.
Grazie.

Lucy
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nonnaivana
Utente V.I.P.

Città: bologna
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 04 dicembre 2011 : 01:23:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie anche da me!
Per il modo intelligente di raccontare, per il profilo di don Caffi e le affascinanti storie che scaturiscono da oggetti e collezioni!

Anche i fossili parlano...e arricchiscono le conoscenze della vita della terra!

p.s penso che non ci sia l'opzione per la notifica di risposte...non ne vedo in calce, né nella parte superiore...sono passata sperando di trovare nuovi contributi...mi ha fatto piacere trovarne di nuovi!


CuriosaMente
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Edhel
Utente nuovo

Città: Bergamo
Prov.: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 23 dicembre 2011 : 19:46:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Da bergamasco mi fa molto piacere sentir parlare della mia città!! davvero un ottimo lavoro!!

Signori, spetterà ai microbi l'ultima parola. (Louis Pasteur)
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 25 dicembre 2011 : 21:30:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Edhel e benvenuto nella discussione e più in generale nel forum.

Giuseppe
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 25 dicembre 2011 : 21:44:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vorrei adesso esaurire il discorso delle torri di Bergamo. Abbiamo già parlato della Torre Civica o Campanone (che può essere considerato il luogo simbolo di Bergamo), della Torre della Campanella e della Torre di Adalberto.

Come torri vere e proprie della città resta da parlare solo della Torre di Gombito e adesso la vedremo.

In realtà nella Bergamo medievale, secondo alcune ricerche storiche, c'erano oltre 40 torri. Bergamo non faceva eccezione rispetto al panorama delle città medievali italiane, che erano quasi tutte costellate di torri.

Le torri medievali avevano anche funzioni di difesa, ma erano soprattutto uno status symbol delle famiglie che le costruivano, un segno della loro potenza e della loro ricchezza. Secondo la teoria psico-analitica, le torri sono anche un evidente simbolo fallico e, probabilmente, a livello più o meno inconscio, giocavano un ruolo anche componenti psicologiche di questo tipo.

La Torre del Gombito fotografata dalla Torre Civica.

La Città Alta di Bergamo
207,77 KB

Giuseppe

Modificato da - marz in data 25 dicembre 2011 21:47:34
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 25 dicembre 2011 : 22:10:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Direi che, più ancora della Torre Civica, è la Torre del Gombito che rievoca l' epoca medievale, anche perchè nel corso degli anni è rimasta abbastanza immutata nelle forme compatte ed arcigne.

La Torre del Gombito sorge nel luogo dove, in epoca romana, si incrociavano il cardo ed il decumano (cioè, in pratica, tutto doveva passare da quel punto).

Anche se non ci sono fonti certe in proposito, si ritiene che la torre sia stata fatta edificare dalla potente famiglia bergamasca dei Del Zoppo.

Quello che è certo è che la torre in origine era alta circa 64 metri (ed era quindi più alta della Torre Civica fatta erigere dai Suardi). Successivamente, ma in epoca più recente, ne furono demoliti i 12 metri superiori per problemi di staticità.

La Torre di Gombito vista dal basso.

La Città Alta di Bergamo
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Giuseppe
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 25 dicembre 2011 : 22:14:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Attualmente la torre è di proprietà del Comune. E' possibile salire in cima alla Torre, ma occorre prenotarsi. Avendone la possibilità, consiglio senz' altro di farlo perchè la vista su Città Alta è magnifica (e, secondo la mia opinione, migliore di quella che si ha dalla Torre Civica).

Questa è la vista dalla Torre.

cliccare sulla foto
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Giuseppe
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 25 dicembre 2011 : 23:14:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In realtà, girando per i vicoli di Città Alta è possibile scorgere, facendo attenzione, i resti di diverse torri, che, già in epoca medievale, furono abbattute per la maggior parte della loro altezza e trasformate in abitazioni (le cosiddette case-torri).

Delle case-torri, gli esempi più conosciuti sono in Piazza Mercato del Fieno. Dalla foto (che mostra appunto le case-torri di Piazza Mercato del Fieno) si può facilmente evidenziare come le abitazioni furono ricavate da precedenti torri.


La Città Alta di Bergamo
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Giuseppe
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior


Città: Lecco
Prov.: Lecco

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Inserito il - 06 gennaio 2012 : 22:49:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi intrometto con una fotografia scattata ieri mentre ero in visita al Museo Caffi, visita generata dai tuoi ultimi post. In quel momento mi trovavo con i nipotini proprio davanti ad alcuni campioni "originali" di fossile di pesce, dei quali abbiamo già parlato in precedenza. Devo confessare che erano molti anni che non visitavo più il Museo (prima portavo mio figlio, ora porto i nipotini) e devo ammettere di averlo trovato molto cambiato. Con stupore ho visto che per la concezione delle esposizioni e per i reperti, è adatto sia alle persone adulte e sia ai ragazzi e ai bambini. Inoltre i diversi percorsi didattici, gli strumenti a disposizione e i percorsi tattili fanno di questo Museo un centro divulgativo accessibile a chiunque.

Pezzo da Gaeta

Immagine: In visita al Museo Caffi di Bergamo.
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marz
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Inserito il - 10 gennaio 2012 : 21:21:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Pezzo, hai fatto benissimo a portare i nipotini al Museo di Scienze Naturali.
Anzi inviterei tutti i nonni a seguire il tuo esempio.

Giuseppe
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior


Città: Lecco
Prov.: Lecco

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Inserito il - 10 gennaio 2012 : 22:52:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questa è la seconda generazione che porto

Pezzo da Gaeta
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marz
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Inserito il - 09 febbraio 2012 : 18:55:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Adesso bisogna che vi faccia vedere l' ennesima ca...stroneria giornalistica. E non di giornaletti di provincia. Questa è una querelle che vede coinvolti addirittura Panorama ed il Corriere della Sera.

Data un' occhiata a questo articolo comparso sul blog di Panorama (bisogna che lo leggiate prima che lo facciano sparire...). Poi vi spiego (date anche un' occhiata alla prima foto che ho inserito).

Link


Giuseppe
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 09 febbraio 2012 : 20:00:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E questa è la risposta del Corriere della Sera (che, occorre dire, in questo caso, ha tutte le ragioni).

Link

Giuseppe

Modificato da - marz in data 09 febbraio 2012 20:00:29
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 09 febbraio 2012 : 21:28:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Riassumo brevemente quello che è successo. Il Corriere della Sera per lanciare la nuova edizione di Bergamo ha fatto predisporre dei manifesti in cui si vede Città Alta con lo sfondo del Grignone (Grigna Settentrionale).


Panorama, a tal proposito, ha scritto testualmente nel suo blog:

Nell’immagine scelta dal Corriere per la campagna di promozione del nuovo sito dedicato alla città di Bergamo, alle spalle della Città Alta compaiono collne e monti che, nella realtà, NON CI SONO. E’ semplicemente frutto del lavoro di un grafico che ha copiato ed inserito una montagna, ma nemmeno una qualunque, il Grignone, cima simbolo di Lecco e della Valsassina.

Insomma, un tarocco bello e buono che i diretti interessati, cioè i bergamaschi, hanno subito smascherato e poco apprezzato. Tra tutte le critiche (facebook ed i forum sono pieni) copiamo una domanda: PERCHE’?

Che bisogno c’era di aggiungere altro ad un luogo meraviglioso di suo, al “naturale”? Nessuno.

Però, bisogna essere onesti fino in fondo con i colleghi di via Solferino, perché su una cosa la campagna non ha mentito. Nell’ultima riga si legge:

“Bergamo come non l’avevi mai vista…..“. Questo è poco ma sicuro…



A parte l' evidente acredine dell' articolo, il problema è che l' incauto Autore del testo di Panorama (che per diffusione dovrebbe essere il primo settimanale italiano) ha evidentemente scarsa dimestichezza con le prospettive ed il Corriere non ha fatto alcun fotomontaggio. Come immodestamente ho fatto vedere nella prima foto che ho inserito in questa discussione (e che ripropongo), il Grignone da Bergamo si vede benissimo . Basta scegliere la prospettiva giusta!


cliccare sulla foto
La Città Alta di Bergamo
288,3 KB


Giuseppe

Modificato da - marz in data 09 febbraio 2012 21:41:03
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Ale67
Utente Senior

Città: Vignanello
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


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Inserito il - 09 febbraio 2012 : 23:52:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono stato a Bergamo pochi giorni fa, vorrei ringraziare Giuseppe (Marz) per questa discussione che ho utilizzato come “guida turistica” per la visita della città. Tra l’altro le storie e gli aneddoti da lui riportati mi hanno fatto fare un figurone con il mio compagno di viaggio .
Che dire, la città alta è veramente bella, il Museo Archeologico e quello di Scienze Naturali sono ben organizzarti e cosa non comune, hanno l’ingresso libero.
Durante la visita al Museo di Storia Naturale ho avuto una breve e piacevole conversazione con la direttrice, che faceva presente dell’importanza assoluta di alcuni fossili triassici qui conservati. Leggo da alcuni opuscoli da lei forniti che il museo conserva il più antico rettile alato conosciuto e la più antica aragosta del mondo. Prima di salutarci ci ha “imposto” di ritornare per vedere i nuovi allestimenti del museo e per visitare il Parco Paleontologico di Cene.
Credo che tornerò...

Alessandro

Modificato da - Ale67 in data 09 febbraio 2012 23:54:11
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