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 La Città Alta di Bergamo
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nonnaivana
Utente V.I.P.

Città: bologna
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 28 ottobre 2011 : 00:39:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
p.s, avevo messo il dubbio che fosse palazzo visconteo, avevo desunto palazzo dalla Sala Viscontea...solo per quello!

Altro mio piccolo dubbio sta sul Palazzo del Podestà (per non parlare dell'attualità!)!

Mi era dispiaciuto vedere che questo thread era stato interroto mesi fa!
E' tutto, per il momento!
Buona notte grazie e scusa la mia petulanza!

CuriosaMente
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chiara83
Utente nuovo

Città: firenze


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Inserito il - 31 ottobre 2011 : 17:24:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Giuseppe, ma che gran belle foto, i miei complimenti!! Io ho iniziato da un mese il corso di fotografia di Link e spero di eguagliare alcune delle tue inquadrature. Trovo sia molto difficile scattare foto cittadine che non risultino banali e per me te ci sei riuscito in pieno :)
Continua cosìììì!!
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 03 novembre 2011 : 01:19:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Innanzitutto ringrazio Chiara per i complimenti che fanno sempre piacere. Considerando che è appassionata di fotografia, sono molto contento che le siano piaciute le mie foto.

Sono rimasto invece un pò perplesso leggendo l' ultimo intervento di nonnaivana a proposito del Palazzo del Podestà, perchè l' edificio in questi mesi a Bergamo è stato un argomento "caldo" politicamente e per un attimo ho avuto l' impressione che conoscesse meglio Città Alta di quanto sembrasse apparentemente. Poi ho intuito che, con ogni probabilità, ne avrà parlato qualche guida nel corso della sua visita alla città ed affronto l' argomento.

Il Palazzo del Podestà è un edificio di non facile comprensione ed è parecchio complesso ricostruirne storia ed architettura. Sinteticamente (l' argomento lo approfondiremo successivamente), direi che il Palazzo può essere diviso in due parti distinte: il Palazzo del Podestà vero e proprio (il Palatium Potestatis), che è la parte che si sviluppa intorno alla Torre Civica ed il cosiddetto Palazzo del Podestà Veneto, che delimita ad ovest Piazza Vecchia.

Nel Palatium Potestatis sono in corso lavori di restauro oramai da una quindicina di anni circa e mi sa che continueranno ancora per un bel pezzo. Pare però che a fine anno un piano del Palazzo verrà finalmente aperto al pubblico e dovrebbe ospitare il Museo della Bergamo del Cinquecento. Anche se la notizia è ufficiale, uso il condizionale perchè in questi 15 anni già altre volte ne era già stata promessa l' apertura. Se verrà effettivamente aperto, ve ne fornirò ampia documentazione.

La polemica politica più recente ha riguardato invece il Palazzo del Podestà Veneto, cioè la parte che si affaccia più direttamente su Piazza Vecchia e che negli ultimi anni era stata sede dell' Università di Bergamo (ora trasferita).

Con un certo stupore dei bergamaschi, quest' edificio è stato inserito dall' amministrazione comunale nell' elenco dei beni "alienabili", cioè di quelli che potevano essere venduti ai privati.

Credo che, a prescindere dagli schieramenti politici, i bergamaschi siano del tutto contrari alla vendita del Palazzo del Podestà Veneto. Io lo sono senz'altro e la ritengo un' assurdità da ogni punto di vista. Detto questo, sono convinto che alla fine la ragione prevarrà ed il Palazzo del Podestà Veneto rimarrà ad uso pubblico (preferisco non approfondire ulteriormente la faccenda per evitare qualunque possibile polemica politica in proposito).

La foto sotto mostra sia il Palatium Potestatis (quello in restauro), che è quella parte dell' edificio che si sviluppa intorno alla Torre Civica, sia il cosiddetto Palazzo del Podestà Veneto, che si sviluppa lungo Piazza Vecchia.


La Città Alta di Bergamo
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Giuseppe
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 06 novembre 2011 : 19:21:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beh, visto che nonnaivana ci ha portato in Cittadella, rimarrei in zona. Quando dice che molti confondono la Torre di Adalberto con la Torre della Campanella, non ha tutti i torti. Basta fare una piccola ricerca con Google immagini e si vede che persino bed and breakfast di Bergamo confondono le torri . Se non altro questo ci insegna a non prendere per veritiero tutto quello che gira in internet.

Sulla Torre di Adalberto non saprei dirvi molto. Quello che posso raccontarvi è che Adalberto era un vescovo di Bergamo che nel 904 ricevette dal re Berengario la piena giurisdizione, civile e militare, sulla città, dando così inizio al governo vescovile (qualche maligno sostiene che in realtà il governo vescovile a Bergamo duri anche ai nostri giorni ). Comunque, storicamente parlando, il governo vescovile terminò nel 1098 quando, durante il periodo della lotta per le investiture, il vescovo di Bergamo, filo-imperiale, venne deposto.

Questa è la Torre di Adalberto.


La Città Alta di Bergamo
228,6 KB

Giuseppe
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 06 novembre 2011 : 19:29:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E questo invece è il Passaggio della Torre di Adalberto, che porta in Cittadella.


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Giuseppe
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 06 novembre 2011 : 20:21:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dal passaggio della Torre di Adalberto si accede agli uffici amministrativi dell' Orto Botanico ed alla Sala Viscontea, spazio espositivo che ospita le mostre temporanee, i laboratori educativi per le scuole del territorio, le proiezioni e tutte le iniziative correlate alle esposizioni dell' Orto Botanico.

La Sala Viscontea.

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Giuseppe
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chiara83
Utente nuovo

Città: firenze


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Inserito il - 08 novembre 2011 : 15:52:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Innanzitutto ringrazio Chiara per i complimenti che fanno sempre piacere. Considerando che è appassionata di fotografia, sono molto contento che le siano piaciute le mie foto.


Figurati, è un piacere ammirarle! :)
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macromicro
Utente Super


Città: Piovene Rocchette
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


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Macrofotografia

Inserito il - 08 novembre 2011 : 18:33:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Effettivamente non era molto facile.
Questi segmenti erano le antiche unità di misura della città di Bergamo.

Adesso siamo talmente abituati al sistema metrico decimale che ci appare naturale misurare tutto in metri, decimetri e così via.

Nel Medio Evo non era così e praticamente ogni città aveva le proprie misure, che spesso erano diverse da quelle delle città anche vicine.

Le antiche misure bergamasche erano: il braccio di fabbrica (che corrispondeva a 53,1 cm), il pettine dei tessitori (91,5 cm), il cavezzo (2,63 m) e così via.

Erano sulle pareti della Basilica anche perchè, quando, ad esempio, qualcuno comperava al mercato (che era situato nelle vicinanze), 2 cavezzi di tessuto, poteva andare presso la Basilica a misurare la stoffa e vedere se la misura corrispondeva od il venditore aveva, per così dire, "arrotondato".



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marz


Molto interessante ed istruttivo

Gianfranco
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 18 novembre 2011 : 20:45:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ringrazio per i commenti. Bene, andiamo a dare uno sguardo alla Cittadella (o meglio, a quello che rimane dell' antica cittadella viscontea).

Se La Torre Civica, il Palazzo della Ragione o Santa Maria Maggiore ci rimandano all' epoca dei Comuni, la Cittadella ci rimanda inevitabilmente all' epoca delle Signorie e del dominio milanese. E soprattutto ci rimanda a Bernabò Visconti, che nel 1355 fece costruire la Cittadella.

Credo si possa tranquillamente affermare che Bernabò Visconti, anche se dotato di indubbie capacità politiche, fu uno dei personaggi storici più crudeli ed imprevedibili del periodo.

Anche nel suo caso è difficile distinguere fra leggende e realtà storica, ma se fossero vere anche una minima parte delle vicende che si raccontano di lui, ci troveremmo comunque di fronte ad un personaggio di rara ed efferata malvagità, che, spesso, rasentava la follia.

Tra gli episodi che si tramandano, posso raccontare di una sua figlia, che fece arrestare con l'accusa di adulterio e, dopo essere stata torturata, fece murare viva nella Rocchetta di Porta Nuova a Milano, dove morì dopo sette mesi di agonia, ormai ridotta a uno scheletro.

Un episodio meno efferato fu quello avvenuto nei pressi del castello di Melegnano (vicino Milano), dove il Visconti incontrò due monaci benedettini giunti per consegnargli le lettere di scomunica di Papa Innocenzo VI. Si racconta che Bernabò li raggiunse sul ponte levatoio che attraversava il fiume Lambro, chiedendo loro se preferivano bere o mangiare. La domanda era sarcastica, dato che la scelta consisteva nell'essere gettati in acqua e annegati piuttosto che nell'inghiottire l' intera Bolla pontificia. I due inviati papali preferirono senz' altro consumare un pasto a base di pergamene di scomunica e sigilli vari di ceralacca.

Altra curiosa storia è quella dei cani. Si racconta che ne possedesse cinquemila. Non potendoli tenere tutti a palazzo, li distribuiva ai propri sudditi, i quali avrebbero dovuto provvedere a mantenerli in buona salute. Periodicamente questi dovevano recarsi alla casa del signore per farne verificare le condizioni. Qualora i cani apparissero in cattivo stato, ai malcapitati affidatari venivano inflitte pene corporali severissime.

Si sussurrano anche vicende più particolari, con giovani e belle donne che dopo essere entrate nelle sue dimore ed avere partecipato a festini, misteriosamente sparivano.

Io non saprei dirvi con certezza quanto di vero ci sia sugli episodi che si tramandano su di lui. Quello che è certo è che il Bernabò morì nel 1385 dopo che un suo nipote, Gian Galeazzo Visconti, lo fece prima rinchiudere nelle celle del Castello di Trezzo d' Adda e poi avvelenare. Di sicuro la sua scomparsa fu rimpianta da pochi ed, in ogni caso, non certamente dai bergamaschi.

Nel passaggio della Torre di Adalberto, vi è questa ricostruzione di come doveva apparire la Cittadella ai tempi del Visconti. Adesso l' area è mutata in misura considerevole. Tuttavia nella ricostruzione sono ben riconoscibili sia la Torre di Adalberto che la Torre della Campanella.



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Giuseppe
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 18 novembre 2011 : 21:26:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ed entriamo in Cittadella. Purtroppo la Piazza della Cittadella è adibita per la maggior parte a parcheggio auto (mi auguro ancora per poco) e non è ben apprezzabile. In ogni caso, dai tempi in cui Bernabò Visconti la fece edificare, è profondamente mutata.

La foto mostra il lato nord della Piazza.

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Giuseppe
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 18 novembre 2011 : 21:51:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il dominio dei Visconti su Bergamo durò, sia pure in modo non continuativo e con ripetuti tentativi di ribellione, per circa un secolo, finchè, nel 1428, Bergamo entrò a far parte della Serenissima Repubblica di Venezia, di cui, come abbiamo visto in precedenza, costituiva il confine occidentale.

Il lato ovest della Piazza della Cittadella. A destra sullo sfondo, la Torre di Adalberto.

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Giuseppe

Modificato da - marz in data 18 novembre 2011 21:54:10
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marz
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Inserito il - 18 novembre 2011 : 23:22:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In Cittadella sono collocati quelli che probabilmente sono i due musei più interessanti di Città Alta: il Museo Archeologico Link ed il Museo di Scienze Naturali Link

In particolare consiglierei la visita al Museo di Scienze Naturali, che trovo molto interessante e abbastanza ben organizzato. Ne parleremo.


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Giuseppe

Modificato da - marz in data 18 novembre 2011 23:33:30
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nonnaivana
Utente V.I.P.

Città: bologna
Prov.: Bologna

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Inserito il - 19 novembre 2011 : 13:37:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Giuseppe, mantengo così sempre viva la mia entusiastica ammirazione di Bergamo Alta, visitata solo così fuggevolmente, e quasi all'oscuro di tutta la storia che vi è dietro.

Infatti il mio breve percorso ha avuto inizio proprio dal Passaggio della Torre Adalberto, con quei voltoni possenti, tozzi, ingentiliti dalla pittura alla "courrege anni Sessanta" (!)...ed ora ho la possibilità nelle tue descrizioni così accurate, anche se veloci, di sfogliare un interessante libro di storia!

Buon sabato a tutti!!!

p.s non riesco a visualizzare l'opzione per avere la notifica di risposte...grazie dell'aiuto...sono un po' lenta a famigliarizzare con il sito!

CuriosaMente

Modificato da - nonnaivana in data 19 novembre 2011 13:42:07
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marz
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Inserito il - 03 dicembre 2011 : 17:54:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per il sempre gentile commento. Non ho mai usato l' opzione di notifica delle risposte e non sono in grado di aiutarti. Spero che qualcuno l' abbia fatto nel frattempo.

Andiamo adesso a dare un' occhiata al Museo di Scienze Naturali. Nel salone subito dopo l' entrata verremo accolti dalla ricostruzione di un mammut (Mammuthus primigenius).

Reperti fossili appartenenti a questo grande elefante del Quaternario sono stati trovati a pochi chilometri da Bergamo (Petosino).


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Giuseppe
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marz
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Inserito il - 03 dicembre 2011 : 18:08:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Illustrare in modo completo le raccolte del Museo è fuori dallo scopo di questa discussione. Mi limito a far vedere qualcosa di più facile impatto.

Questo è il fossile di un pesce di mare trovato nelle vicinanze di Bergamo. Per quanto possa sembrare strano a qualcuno, 220 milioni di anni fa a Bergamo c' era il mare . Il mare era caldo e poco profondo (una specie di Tropici), ma nessun bergamasco se lo è mai goduto, perchè l' Homo sapiens era ancora al di là dal venire.


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Giuseppe

Modificato da - marz in data 03 dicembre 2011 18:11:29
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marz
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Inserito il - 03 dicembre 2011 : 18:17:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il calco del cranio di un nostro lontano antenato, l' Australopithecus boisei.


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Giuseppe
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marz
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Inserito il - 03 dicembre 2011 : 18:19:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La ricostruzione dello scheletro di un allosauro.


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Giuseppe
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior


Città: Lecco
Prov.: Lecco

Regione: Lombardia


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Inserito il - 03 dicembre 2011 : 18:57:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Marz per avermi fatto vedere uno dei pesci trovati grazie alle ricerche condotte negli anni '70 dagli amici di Stezzano.

Pezzo da Gaeta
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 03 dicembre 2011 : 19:04:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie a te, Pezzo. Se hai voglia, raccontaci qualcosa di più in proposito.

Giuseppe
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 03 dicembre 2011 : 19:12:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il Museo di Scienze Naturali di Bergamo è intitolato a don Enrico Caffi, che ne fu anche il primo Direttore.

Credo che quello di Bergamo sia uno dei pochi musei di scienze naturali al mondo ad essere intitolato ad un sacerdote, ma il motivo c'è ed è essenzialmente il fatto che si deve al suo impegno ed alla sua passione la fondazione del Museo.

Diciamo subito che il nostro don Caffi non faceva nulla per apparire simpatico, nè bonario, nè moderno. Era un professore (di scienze naturali) all' antica, amante della disciplina e che incuteva un certo timore ai suoi allievi.

Tuttavia era anche un uomo di grande correttezza e competenza. Credo che ci sia un episodio che possa illustrare meglio di ogni altro la sua personalità (ed il suo rigore morale) e cioè l' episodio del "miracolo" della Sacra Spina (che fra un pò racconterò).

Questa è la sua foto.

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Giuseppe

Modificato da - marz in data 03 dicembre 2011 19:17:49
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