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Ravenna ed i suoi mosaici

Stampato da: Natura Mediterraneo
URL Discussione: https://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=163875
Stampato il: 30 settembre 2025

Discussione:


Autore Discussione: marz
Oggetto: Ravenna ed i suoi mosaici
Inserito il: 31 dicembre 2011 15:33:15
Messaggio:

Sollecitato dall' amico Theco, ravennate doc, (con cui in passato ho avuto epiche discussioni, il che non ci ha però impedito di tenere rapporti di amicizia e di stima reciproca) avvio questa discussione, di carattere sperimentale , in cui in linea di massima gli proporrei di mettere io le foto e lui i testi (spero sia d' accordo). Ovviamente è ben accetto il contributo di tutti, a cominciare dall' amico Maurizio.

Due parole di premessa. Non conoscevo Ravenna, che ho avuto modo di visitare solo durante l' ultimo ponte dell' Immacolata. La città mi è piaciuta particolarmente sia per la sua vivibilità, sia per le numerose testimonianze artistiche, fra cui i meravigliosi mosaici.

Comincio con questa foto che mostra il Duomo ed il Battistero Neoniano

cliccare sulla foto

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Giuseppe

Risposte:


Autore Risposta: marz
Inserita il: 31 dicembre 2011 15:57:22
Messaggio:

Intenderei procedere in questo modo. Dapprima inserirò le foto che ho scattato in notturna (senza nessun filo conduttore specifico, nell' ordine in cui, tranne la prima già inserita, le ho scattate girovagando senza nessuna meta particolare, di notte per Ravenna). Le inserirò un pò per volta per dare tempo a Theco (ed a chi avrà voglia) di intervenire. Poi inserirò le foto dei mosaici.

Alcune precisazioni, per così dire tecniche . Dopo la cena e dopo aver lasciato gli amici in albergo, mi sono messo a girare per Ravenna di notte, munito dell' apparecchio fotografico e di un solido treppiedi (accessorio indispensabile per fare buone foto in notturna), tra gli sguardi un pò incuriositi dei (pochi) passanti.

Di valido supporto, oltre al treppiedi, mi è stata la mezza bottiglia (abbondante... ) di ottimo sangiovese bevuto a cena, che mi ha proficuamente supportato nell' affrontare i rigori invernali. Ma questi sono dettagli tecnici di scarso interesse... Partiamo.


Basilica di Sant' Apollinare Nuovo

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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 31 dicembre 2011 16:01:05
Messaggio:

Il Campanile della Basilica di Sant' Apollinare Nuovo (prima di proseguire attendo un cenno da Theco ).



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Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 01 gennaio 2012 19:05:01
Messaggio:

Come sai, Giuseppe, le 'cose sperimentali' mi piacciono.

Mi piacerebbe però che fossi tu stesso a narrare le immagini, io mi limiterò ad aggiungere particolari al tuo racconto, dal punto di vista dell'osservato più che da quello dell'osservatore.

E se di esperimento si deve trattare, che esperimento sia fino in fondo: chi non conosce Ravenna, ma ama affabularsi, potrebbe utilizzare il flusso principale del racconto proposto da Beppe come spunto per proporci diversioni ed emissari verso altri mondi (sempre che marz sia d'accordo e che non si finisca tutti agli antipodi senza biglietto di ritorno).

Ciao, Andrea


Autore Risposta: theco
Inserita il: 01 gennaio 2012 22:09:01
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cliccare sulla foto

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Il Duomo di Ravenna, in un'insolita visione posteriore.

A differenza di molte altre città, a Ravenna, il Duomo è una delle chiese meno interessanti (spero che l'attuale inquilino non se ne abbia a male). Si tratta di un edificio del 18° secolo, il cui principale pregio risiede nel fatto che ricalca l'impianto di una precedente chiesa 'un tantinello più antica': si tratta della Cattedrale Ursiana, edificata dal vescovo Orso a metà del 4° secolo.

Siamo molto indietro nel tempo, grosso modo al periodo dell'editto di Costantino, cioè dell'atto imperiale che pose fine alle persecuzioni 'governative' contro i cristiani (e tanti altri culti) e qui già sorgeva una cattedrale a cinque navate. I pochissimi resti musivi di quella antica cattedrale sono visibili dietro la luminosa stella cometa nella foto di marz: quello è l'ingresso del museo arcivescovile, un piccolo museo ravennate di fama minore (e di dubbio gusto negli addobbi natalizi) che però vale la pena visitare.

Museo a parte nella foto di marz ci sono due cose incompatibili con un architettura ottocentesca: quali sono?

Ma basta con le date e la storia, vediamo un po' di colore locale... per fare questa foto marz ha appoggiato tutti e cinque i piedi sul marciapiede dell'Inps, uno dei luoghi moderni dove, durante il giorno, si formano code di miseria umana, sempre più lunghe in tempi di spread.

A proposito dell'inquilino: Ravenna è un arcidiocesi metropolitana, quindi non ha un vescovo, ma un arcivescovo metropolita che tuttavia, dopo il Concilio Vaticano II, ha mantiene poteri gerarchici molto limitati nei confronti delle altre diocesi suffraganee.

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 01 gennaio 2012 23:17:17
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Ciao Theco. Leggo con grande interesse le tue puntualizzazioni e, sul momento, non sono in grado di rispondere sulle "incompatibilità". spero lo faccia qualcun' altro.

A quanto hai già detto, mi sento di aggiungere che in effetti il Duomo generalmente non viene visitato dai turisti (nè io l' ho fatto). Però, come hai detto, il Museo Arcivescovile la cui entrata è quella sotto la cometa natalizia, merita senz' altro di essere visto.

Stranamente è anche l' unico posto in cui è vietato fotografare. Non ho capito perchè, mentre è tranquillamente possibile scattare foto in tutte le chiese (sia pure, giustamente, senza cavalletto e flash), mosaici compresi, nel Museo Arcivescovile è vietato fotografare.

Del Museo mi ha colpito particolarmente la straordinaria Cattedra d' Avorio dell' Arcivescovo Massimiano, probabile dono dell' imperatore Giustiniano (è un vero peccato che non possa farvela vedere).

Mi ha molto incuriosito anche una lastra di marmo che conteneva il calendario liturgico per il calcolo della Pasqua per il periodo dal 532 al 626. Magnifica.

Ma è un pò tutto il Museo ad essere interessante, andrebbe visitato e consiglio senz' altro di farlo.

Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 01 gennaio 2012 23:34:26
Messaggio:

Proseguendo il mio itinerario notturno e girando un pò a caso sono arrivato in Piazza del Popolo, che credo possa essere considerata la Piazza principale di Ravenna. In questa foto vediamo la Torre dell' Orologio e l' albero di Natale addobbato col tricolore. Per far prima riporterei un commento (in un' altra discussione) di Theco.

Questa è Piazza del Popolo, la piazza centrale, per l'occasione adorna di addobbi natalizi... è la prima volta che si fa un albero tricolore, immagino si tratti dell'ultimo tributo al 150tenario; anche le bancarelle in legno fanno parte del Natale, spariscono subito dopo.
L'orologio della torre segna le 22.20 e questo giustifica il deserto immortalato da Giuseppe, a quell'ora così tarda il centro città è poco frequentato... tutti a letto presto

L'edificio a sinistra, attualmente sede di Unicredit, era la residenza di uno dei quattro rami di una famiglia nobile locale, i Rasponi del Sale... era la casa di Gugù (indaghi, chi è curioso); completamente riedificato alla fine del 18° secolo.

L'edificio di fronte è ciò che risulta dall'unione di due antiche chiese (San Marco e San Romualdo) ad opera di Camillo Morigia (seconda metà del 18° secolo) oggi Torre dell'Orologio.

L'edificio a destra è il Palazzo del Governo, da sempre sede di tutti gli organi amministrativi centrali e ancora oggi sede della prefettura. Data all'inizio del 18° secolo, siamo nel periodo del tardo barocco romano (confontate il portale di questo palazzo con quello di Palazzo Farnese a Roma).

La cupola che si intravede in fondo, nell'angolo a sinistra, è Santa Maria dei Suffragi, una simpatica chiesetta barocca di inizio 1700.

Però il palazzo più bello della piazza è quello che si trova alle spalle di Giuseppe, si tratta della residenza municipale, si chiama Palazzo Merlato ed è un ricordo del breve periodo di dominazione veneziana su Ravenna... qui, in oltre duemila anni di storia, hanno dominato più di una decina di popoli diversi, provenienti da ogni parte del mondo antico e questo ha regalato alla città 8 siti dichiarati patrimonio dell'umanita dall'Unesco (... è un record mondiale per una sola città)




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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 01 gennaio 2012 23:46:32
Messaggio:

Questa è invece l' altra parte di Piazza del Popolo. Si vede bene il Palazzo Merlato (che prende il nome dalla merlatura in cima al Palazzo).
Le due statue in cima alla colonna raffigurano San Vitale (quello con la picca in mano) e San Apollinare, entrambi patroni di Ravenna,

A dire il vero, inizialmente al posto di San Vitale, c' era il Leone di San Marco, perchè le due colonne furono collocate durante il breve dominio veneziano. Successivamente il leone fu sfrattato e San Vitale prese il suo posto.



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Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 02 gennaio 2012 18:55:14
Messaggio:

Messaggio originario di marz:
sul momento, non sono in grado di rispondere sulle "incompatibilità". spero lo faccia qualcun' altro.


Coraggio signori, quasi di quiz si tratta: quali elementi 'stonano' in quel quadro?

La stradina in pavè (si scrive così?...) dalla quale hai fatto la foto porta il nome di uno dei miei concittadini preferiti: tale Romolo Gessi, esploratore dell'ottocento in terra d'Africa, conoscitore di mille popoli e mille idiomi, persecutore di schiavisti e, non ultimo, insignito del titolo onirifico di Pascià.

Ma la cosa curiosa è che circa una decina di anni fa la strada a lui intitolata fu divisa in due segmenti e uno di questi fu intitolato ad un altro ravennate, probabilmente più celebre, ma di certo meno affascinante: tale Raul Gardini, che forse i meno giovani ricorderanno.

Nell'occasione ci fu una crasi cittadina tra chi sosteneva l'opportunità di dedicare una via al fondatore della chimica italiana e chi invece riteneva deprecabile intitolare una via ad una persona coinvolta al massimo livello nei meccanismi di tangentopoli.

Voi che ne pensate?

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 02 gennaio 2012 19:02:08
Messaggio:

Io posso solo dire che quando ho letto il nome della via Raul Gardini in pieno centro a Ravenna mi sono stupito tantissimo e facevo fatica a crederci (a dire il vero non so quanti, fra gli iscritti del forum, ricordino chi era Raul Gardini).

Non ho però conoscenze sufficienti per esprimere un giudizio sulla sua persona e perciò non mi sento di farlo. In linea generale credo che ogni personaggio debba essere giudicato in relazione al contesto storico in cui è vissuto. Ma non vorrei fare discorsi troppo difficili.

Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 02 gennaio 2012 21:19:07
Messaggio:

Messaggio originario di marz:

Questa è invece l' altra parte di Piazza del Popolo. Si vede bene il Palazzo Merlato (che prende il nome dalla merlatura in cima al Palazzo).
Le due statue in cima alla colonna raffigurano San Vitale (quello con la picca in mano) e San Apollinare, entrambi patroni di Ravenna,

A dire il vero, inizialmente al posto di San Vitale, c' era il Leone di San Marco, perchè le due colonne furono collocate durante il breve dominio veneziano. Successivamente il leone fu sfrattato e San Vitale prese il suo posto.



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Giuseppe


Personalmente penso che Raul Gardini 'abbia fatto grandi cose, terribili certo, ma grandi' per mantenere il parallelismo della citazione è un po' come se a Hogwarts campeggiasse 'via di colui che non deve essere nominato'.

Il mio parere, che non rappresenta per nulla quello della mia città, è che le pubbliche vie non dovrebbero necessariamente essere intitolate sulla base di un giudizio etico: Gardini ha fatto molto per Ravenna, nel bene e nel male, non vedo perchè non riconoscerlo (e di certo nessun'altra città italiana si sognerebbe di intitolargli una via)... l'unico dispiacere è che mi abbiano dimezzato l'amato Romolo Gessi.

Ma veniamo ai merli... in simpatico stile veneziano.

Le statue qui sono conosciute con l'appellativo, a dire il vero poco rispettoso, di 'bamboz imburnè'... come sempre le traduzioni dal dialetto restituiscono il senso delle cose ma non la loro anima, ciò non di meno tradurrò nel migliore modo possibile: pupazzi fuligginosi, con riferimento al fatto che, a parte i periodi di pulizia recente come l'attuale, sono solitamente nerastri.

Il patrono di Ravenna è Sant'Apollinare, si festeggia il 23 luglio, un discepolo niente meno che di San Pietro, martirizzato a Ravenna nel 1° secolo le cui reliquie sono nell'omonima Cattedrale di Classe.

San Vitale è un martire del 3° secolo, anch'egli martirizzato a Ravenna e custodito nella Basilica di San Vitale, a mio parere il più bell'edificio della città, che si trova un poco più avanti nella passeggiata di marz.

Ma per trovare i veneziani dobbiamo fare un salto in avanti di 13 secoli e di una decina di dominazioni: nel 1441 i veneziani si impossessano della città di cui manterranno il controllo per una settantina di anni, tutto sommato un periodo florido per la città, testomoniato non solo dal palazzo dietro le cui bandiere si riunisce oggi la giunta comunale, ma anche dalla Rocca Brancaleone (è un po' fuori dal centro, non so se marz è riuscito a passarci) e poi proprio da quelle due statue, i bamboz imburnè, eretti in cima a due colonne a immagine e somiglianza... indovinate un po' di quale famosa piazza italiana? (leone compreso...)

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 02 gennaio 2012 21:37:43
Messaggio:

Beh, Theco, visto che hai lanciato questo parellelismo fra Ravenna e Venezia (che invece conosco abbastanza bene), adesso andiamo sul raffinato e su una storia che quando racconterò sembrerà incredibile (ma è incredibilmente vera).

C'è un sottile (e neanche tanto sottile) filo conduttore che lega il ravennate Raul Gardini a Venezia. Vi faccio vedere una foto un pò enigmatica; poi, se nessuno lo saprà, spiegherò...



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Giuseppe


Autore Risposta: RockHoward
Inserita il: 02 gennaio 2012 22:05:16
Messaggio:

quello in ristrutturazione coperto dai teli è il Palazzo Ca' Dario, in stile rinascimentale (1487), costruito da Pietro Lombardo.
Ha la triste fama di essere maledetto poichè molti suoi proprietari hanno perso la vita in modo violento, (l'ultimo dei quali fu l'industriale Raul Gardini).



Ciao Nicola
--
Un fiore schiacciato sotto ai piedi si vendica donando l'ultimo suo profumo. (Anonimo)


Autore Risposta: Albisn
Inserita il: 02 gennaio 2012 22:33:08
Messaggio:

Sono da quelle parti tutte le estati, ho consultato diverse guide della città, conosco luoghi e persone, ma qui imparo diverse cose inaspettate e per giunta con divertimento e curiosità crescente.

Ravenna ha una storia complicata e importante legata soprattutto alla fine dell'Impero Romano e alle acque con cui ha sempre interagito. Il tessuto urbano appare quello di un tranquillo borgo romagnolo padano, interrotto da gioielli di straordinario valore storico artistico e contiguo a una natura di grandissimo interesse: almeno pinete e piallasse (queste da valorizzare).

Bravissimi Marz e Theco a cui lascio la parola e che ringrazio.
Alberto

"Ogni nostra cognizione prencipia da sentimenti".
"Come è più difficile a 'ntendere l'opere di natura che un libro d'un poeta"
"La natura è piena d'infinite ragioni, che non furon mai in isperienzia." (L.d.V.)


Autore Risposta: marz
Inserita il: 03 gennaio 2012 19:00:18
Messaggio:

Grazie Alberto per il commento che mi ha fatto molto piacere. Fra un pò racconterò la storia di Ca' Dario (pare però che il palazzo, dopo molti anni in cui nessuno avevo più voluto acquistarlo dopo la morte di Raul Gardini, sia stato recentemente acquistato da una multinazionale che dovrebbe farne un hotel di lusso, come è successo per molti palazzi che si affacciano sul Canal Grande). Ho bisogno di un pò di tempo.

Nel frattempo inserisco un' altra foto di Piazza del Popolo.



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 03 gennaio 2012 19:03:41
Messaggio:

Dopo Piazza del Popolo ho raggiunto la Basilica di San Vitale (un pò meno a caso, perchè ho seguito alcune indicazioni turistiche).
Il Campanile della Basilica.



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Giuseppe


Autore Risposta: mauriziocaprarigeologo
Inserita il: 03 gennaio 2012 20:56:39
Messaggio:

seguo con estremo interesse il lavoro di marz e theco e...un commento "geologico" in senso lato, tanto per tenermi caldo: alcuni di questi luoghi e monumenti della Ravenna storica hanno per caso subito gli effetti dell'abbassamento del suolo verificatosi in quella parte della pianura?

ciao




maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)


Autore Risposta: marz
Inserita il: 03 gennaio 2012 21:01:22
Messaggio:

Quello che posso dirti io è che, ad esempio, la Basilica di San Vitale oggi è al livello della falda freatica e viene tenuta asciutta solo con l' ausilio delle pompe. Credo che Theco potrà essere sull' argomento molto più esaustivo.

Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 03 gennaio 2012 21:05:35
Messaggio:

Inserisco ancora un paio di foto della Basilica di San Vitale, che viene generalmente considerata la più bella chiesa di Ravenna (ed anch' io sono di questo parere). Poi si sa che i gusti sono gusti.



173,27 KB

Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 03 gennaio 2012 21:07:28
Messaggio:

Particolare della Basilica di San Vitale.



144,3 KB

Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 03 gennaio 2012 21:13:30
Messaggio:

Allora Alberto appuntamento anche con te alla prima occasione.
La città riserva sorprese e curiosità, ma appena fuori c'è un mondo da scoprire, di natura ma anche e soprattutto di storia.

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 03 gennaio 2012 21:27:35
Messaggio:

Tornerei un attimo su questa foto. Siamo a Venezia sul Canal Grande. Quello che si vede sullo sfondo è la magnifica chiesa di Santa Maria della Salute. Si vede anche un palazzo coperto da alcuni teli. Come ha detto Nicola, quel palazzo è Ca' Dario, sicuramente uno dei più bei palazzi di Venezia.

Non ho una sua foto non coperta da teli, ma vi assicuro che è magnifico. C' è però un piccolo problema. Quasi tutti i suoi proprietari ( e l' ultimo è stato il ravennate Raul Gardini) hanno fatto una brutta fine.

Per far prima riporto quanto afferma, non un giornaletto scandalistico, ma il sito ufficile della della Giunta Regionale del Veneto:

Partiamo dalla fine: Ca’ Dario è rimasto ufficialmente in vendita da tre lustri, da quando l’ultimo proprietario, Raul Gardini, che l'aveva da poco acquistata, morì suicida, travolto dallo scandalo di Tangentopoli. La sua fine è il sigillo definitivo, se mai ve ne fosse stato bisogno, apposto sulla funesta storia del palazzo che fin dalla costruzione, nel 1487, ha visto morire in modo violento uno dopo l’altro quasi tutti i proprietari, in un impressionante catalogo di sangue.

Mi sarebbe piaciuto raccontare io ed in modo più dettagliato la sua storia, ma toglierebbe troppo spazio a Ravenna. Lo farò in un' altra circostanza. Vi rimando al link della Regione Veneto che ne riassume la storia.
Link

Immagine:

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Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 03 gennaio 2012 21:33:35
Messaggio:

Mentre marz prosegue con S.Vitale rispondo a Maurizio.

Qua la subsidenza è un affare serio: Ravenna si trova al centro di un bacino subsidente per natura geologica, il pacco di sedimenti sciolti sul quale poggia è spesso circa 3 km. A questa situazione naturale, già di non semplice gestione, abbiamo aggiunto un colpo di genio: negli anni '70 abbiamo estratto ingenti quantità di fluidi dal sottosuolo, portando la velocità di abbassamento della superficie a livelli record in Italia.

Ora va un po' meglio, ma la maggior parte del territorio, ivi compreso il centro storico, resta all'asciutto grazie ad un complesso sistema di canali di bonifica e pompe idrovore.

Senza questo 'piccolo' accorgimento San Vitale sarebbe visitabile con l'acqua al ginocchio.

In molti punti della città, di solito all'interno di chiese oppure di palazzi edificati su antiche chiese sono conservati (e talvolta visitabili) gli antichi pavimenti della chiesa o della cripta, spesso ricoperti di monetine, ma invariabilmente ricoperti dalla falda freatica.

Un metro e più di acqua per un pavimento che ha circa un migliaio di anni di età, il bilancio della subsidenza è presto fatto.

A questo dato andrebbe aggiunta la considerazione che l'antica diversione dei principali corsi d'acqua all'esterno del centro abitato ha privato quest'area dell'unico meccanismo in grado di contrastare naturalmente la subsidenza, cioè la deposizione fluviale, ma qui il discorso di farebbe lungo...

Resta un fatto che Ravenna va giù, ma ad una velocità più ragionevole rispetto a quella di qualche decennio fa, quando la questione era diventata emergenza nazionale.


Messaggio originario di mauriziocaprarigeologo:

seguo con estremo interesse il lavoro di marz e theco e...un commento "geologico" in senso lato, tanto per tenermi caldo: alcuni di questi luoghi e monumenti della Ravenna storica hanno per caso subito gli effetti dell'abbassamento del suolo verificatosi in quella parte della pianura?

ciao




maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)



Ciao, Andrea


Autore Risposta: Istrice
Inserita il: 03 gennaio 2012 21:57:20
Messaggio:

Cripta della chiesa di San Francesco Ravenna

Il pavimento della cripta è sommerso dall'acqua ma si possono vedere frammenti di mosaici della primitiva chiesa di Neone: per illuminare la cripta basta inserire una monetina per accendere per qualche minuto l'illuminazione interna.
Immagine:

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Autore Risposta: pica pica
Inserita il: 03 gennaio 2012 22:36:17
Messaggio:

bellissimo questo servizio su ravenna, ci sono stata solo una volta di passaggio, mi sono fermata solo un paio d'ore ma non ho visitato le chiese.
se sapevo tutto ciò mi sarei soffermata di più.

Ciao
Ale

flickr


Autore Risposta: theco
Inserita il: 04 gennaio 2012 19:48:16
Messaggio:

Messaggio originario di Istrice:

Cripta della chiesa di San Francesco Ravenna

Il pavimento della cripta è sommerso dall'acqua ma si possono vedere frammenti di mosaici della primitiva chiesa di Neone: per illuminare la cripta basta inserire una monetina per accendere per qualche minuto l'illuminazione interna.
Immagine:

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Se S.Vitale è la chiesa che mi piace di più... San Francesco è la mia chiesa.

Il vero nome sarebbe San Pietro Maggiore, ma se provate a chiedere indicazioni in tal senso vi risponderanno probabilmente che non vi trovate a Roma... tutti la conoscono come San Francesco, per il semplice motivo che è la chiesa di un convento francescano... in tutto quattro frati, ma di quelli in gamba, che da soli mandano avanti tutta l'adiacente zona dantesca. Spero che marz o qualcun'altro abbia una foto della facciata e della piazzetta antistante e perchè no, del fantastico chiostro che sta sul retro.

Nella cripta, posta direttamente sotto l'altare, potete vedere il pelo della falda freatica di cui si diceva sopra, ma vi invito a guardare quelle macchioline più scure vicino alla colonna in basso a dx... Aldo ha immortalato una cosa simpatica, sono proprio ciò che sembrano: pesci, un tempo rossi.

Uno dei padri francescani, mancato qualche anno fa in tardissima età (mea maxima culpa, non riesco in questo momento a ricordarne il nome) si prendeva cura di un gruppetto di pesci rossi che qualche mano burlona aveva rilasciato nella cripta. Con ottimi risultati... tra un'omelia e un sermone i pescetti si sono moltiplicati e adattati, penso che lì sia in corso un piccolo esperimento di speciazione: considerate che la cripta è praticamente sempre al buio, quella finestrella che vedete in fondo è di alabastro spesso parecchio cm e l'unica luce è quella artificiale fornita dalle persone in visita; un minuto di luce gialla poi clic... i pesci non sono più rossi, ma tirano avanti.

La chiesa di Neone ci riporta indietro nel tempo fino a 5° secolo, appena appena 1000 anni prima dei veneziani e soprattutto ci riporta indietro nelle foto, fino alla prima postata da marz, della quale dovete ancora dirmi qual'è l'elemento che mal si sposano con l'edificio del duomo, visto che è coevo della chieda di Neone.
Ma non basta... la chiesa di attuale San Francesco, costruita sulla chiesa di Neone ci riporta invece al secondo elemento non coevo da individuare nella prima foto, anch'esso del X secolo, così come la mia cara San Francesco.

Ciao, Andrea


Autore Risposta: theco
Inserita il: 04 gennaio 2012 19:51:20
Messaggio:

Dimenticavo... per gli appassionati di letteratura... in San Francesco si è tenuto il funerale di un tale, cacciato da Firenze, che descrisse le pinete ravennati con l'appellativo di 'selva oscura', vi dice nulla?

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 04 gennaio 2012 20:12:20
Messaggio:

Questa la fai raccontare a me (o lo facciamo insieme, se preferisci). A me le diatribe fra Ravenna e Firenze per contendersi le spoglie del Divin poeta hanno sempre incuriosito (ed anche un pò divertito).

Il nostro Dante ebbe una vita travagliata, ma anche dopo morto non è che riposò molto tranquillo.

Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 04 gennaio 2012 20:37:12
Messaggio:

Messaggio originario di marz:

Questa la fai raccontare a me (o lo facciamo insieme, se preferisci). A me le diatribe fra Ravenna e Firenze per contendersi le spoglie del Divin poeta hanno sempre incuriosito (ed anche un pò divertito).

Il nostro Dante ebbe una vita travagliata, ma anche dopo morto non è che riposò molto tranquillo.

Giuseppe


Vai Giuseppe...

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 04 gennaio 2012 20:58:15
Messaggio:

Dante, il nostro maggior poeta, morì a Ravenna il 14 settembre del 1321 (di ritorno da una missione a Venezia), molto probabilmente perchè, nel viaggio di ritorno, contrasse la malaria nelle Paludi di Comacchio.

Perchè il fiorentino Dante si trovasse a Ravenna è presto detto: i suoi concittadini nel 1302 lo condannarono al rogo ed alla distruzione delle case. Dante fu raggiunto da quello che in pratica (non trovandosi a Firenze) era un provvedimento di esilio, mentre era a Roma.

Sebbene cercasse disperatamente di rientrare a Firenze, non vi riuscì mai, perche gli "scelleratissimi fiorentini", come lui stesso chiamò i suoi concittadini in una famosa invettiva, proprio a Firenze non ce lo volevano più (ed in parte, per ragioni che nulla c' entrano con Ravenna, non avevano tutti i torti).

Da allora Dante cominciò le sue peregrinazioni per l' Italia, in vari posti (soprattutto a Verona), finchè negli ultimi anni della sua vita trovò accoglienza in Ravenna, presso Guido da Polenta, all' epoca Signore della città.

Quelli di Ravenna furono forse gli anni più tranquilli della sua travagliatissima vita. Guido da Polenta gli affidava alcune leggere missioni diplomatiche, ma sostanzialmente lo lasciava tranquillo a lavorare sulla Divina Commedia (e questo probabilmente fu il più grande merito dell' allora Signore di Ravenna).

I funerali di Dante si svolsero in Ravenna, nella Chiesa di San Francesco, di cui vi hanno già fatto vedere la cripta e di cui vi faccio vedere l' esterno (continua...)



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 04 gennaio 2012 21:41:28
Messaggio:

E fin qui è una storia abbastanza nota. Molto meno conosciute sono le traversie delle spoglie mortali di Dante, che furono a lungo contese fra Firenze e Ravenna.

I fiorentini dopo che Dante morì e si cominciò a considerarlo il più grande poeta italiano, si pentirono amaramente di come l' avevano trattato in vita e cercarono in tutti i modi di farsi restituire i suoi resti mortali.

I ravennati fecero sempre orecchie da mercante e sostanzialmente rispondevano ai fiorentini: non l' avete voluto da vivo, non si capisce perchè dobbiamo darvelo da morto. Furono sfiorate guerre tra le due città (non diplomatiche, ma vere e proprie). Comunque i ravennati non ne vollero mai sapere.

Nel frattempo però Ravenna era entrata a far parte dello Stato della Chiesa e ad un certo punto furono eletti due papi entrambi della famiglia dei Medici ed entrambi fiorentini, Leone X e Clemente VII.

Per farla breve, sia Papa Leone X , che Clemente VII ordinarono ai frati francescani di Ravenna, che avevano in custodia le ossa di Dante, di restituirle a Firenze. Fu messo di mezzo persino Michelangelo, cha mandò una supplica ai ravennati.

I francescani di Ravenna, di fronte all' intimazione papale, non ebbero altra scelta che consegnare il sarcofago di Dante ai fiorentini, Ma quando questi a Firenze aprirono il sarcofago, si accorsero che era vuoto .

I frati francescani di Ravenna infatti, poco tempo prima, avevano praticato, dal retrostante chiostro, un buco nel muro per asportare i resti del poeta, che furono poi nascosti in un luogo segreto.

Non so che fine abbiano fatto i francescani che avevano disobbedito così palesemente agli ordini papali, quel che è certo è che le ossa di Dante rimasero a Ravenna.

Questa è l' attuale tomba di Dante in Ravenna. La costruzione francamente non mi sembra granchè e mi hanno detto (vediamo se Theco conferma) che i ravennati la chiamano ironicamente (ed un pò irriverentemente) la "zuccheriera", presumo per la sua forma.



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 05 gennaio 2012 00:11:48
Messaggio:

In realtà la storia è più complessa, in quanto, anni dopo, le leggi napoleoniche obbligarono i frati a lasciare il convento e quindi a cambiare nuovamente il nascondiglio. Ad un certo punto delle ossa di Dante si perse ogni traccia, finchè nel 1865 la cassetta delle ossa fu ritrovata fortuitamente da alcuni operai durante alcuni lavori di sistemazione del quadrarco di Braccioforte.

Ma ancora non è finita, perchè durante la fine della seconda guerra mondiale le ossa di Dante furono ancora spostate in questo tumulo (che vedete sotto).

Insomma Dante anche da morto ebbe le sue peripezie. Theco, qualora voi ravennati ci ripensiate, tieni presente che a Firenze hanno già la tomba pronta per che lo aspetta.




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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 05 gennaio 2012 00:13:59
Messaggio:

La via Raul Gardini non l' ho fotografata, ma la via Guido Da Polenta (dove il trova la tomba di Dante) sì.



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 05 gennaio 2012 00:18:51
Messaggio:

E questo è il bassorilievo che raffigura Dante, che è all' interno della sua tomba.



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Giuseppe


Autore Risposta: lucyb
Inserita il: 05 gennaio 2012 00:42:19
Messaggio:

Bellissima discussione! Complimenti marz.
Anch'io ho visitato questa città in inverno e quindi, in gran parte , con il buio.Nella notte i suoi splendidi monumenti mi sono sembrati ancora più suggestivi.
Molto interessanti le immagini e gli approfondimenti!

Lucy


Autore Risposta: marz
Inserita il: 05 gennaio 2012 01:01:18
Messaggio:

Grazie Lucy. Io sono d' accordo con te. Anche per me Ravenna è più bella di notte (mosaici a parte, naturalmente, che sono di una bellezza unica e vanno visti per forza di giorno). Sono curioso però di sentire il parere di Theco in proposito.

Giuseppe


Autore Risposta: lucyb
Inserita il: 05 gennaio 2012 11:57:35
Messaggio:

Hai sicuramente ragione.Attendo con curiosità le immagini dei mosaici (so che saranno bellissime!).Secondo me, come lo sfondo d'oro pone le figure rappresentate dai mosaici fuori dallo spazio, così il buio e il silenzio della notte di Ravenna esaltano l'essenzialità degli esterni dei monumenti e li collocano quasi fuori dal tempo.

Lucy


Autore Risposta: marz
Inserita il: 05 gennaio 2012 20:23:43
Messaggio:

Condivido molto anche queste interessanti osservazioni. Non farai mica di mestiere il critico d' arte ?

Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 05 gennaio 2012 21:02:22
Messaggio:

Messaggio originario di marz:
qualora voi ravennati ci ripensiate, tieni presente che a Firenze hanno già la tomba pronta per che lo aspetta.


Giammai, sebbene difficilmente potrebbe finire in un mausoleo più bruttino della 'zucarira'.

Penso che il fascino notturno che avete avvertito, e sul quale concordo, sia dovuto ad un buon sistema di illuminazione dei monumenti, ma soprattutto al fatto che può capitare facilmente di trovarsi lì, nel silenzio, completamente soli, di fronte a pietre impilate con sapienza da mani di duemila anni fa: è una bella esperienza, che magari è più difficile vivere in città meno sonnolente... non escludo nemmeno il fatto che un quartino di sangiovese serale nel pancino possa aiutare a sentire e vedere cose sulle quali la coca-cola di mezzogiorno non ha giurisdizione.

Riguardo alla prima foto i due elementi cronologicamente estranei sono gli unici due dotati di illuminazione artificiale, il battistero Neoniano e il campanile del Duomo: il primo è del V secolo ed è quindi coevo della cripta pesciolina che sta sotto San Francesco (immagino che vedremo meglio il battistero in seguito perchè contiene importanti mosaici), il campanile invece è coevo dell'edificio attuale di San Francesco, quello fotografato da marz, siamo nel X secolo.

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 05 gennaio 2012 21:12:55
Messaggio:

Messaggio originario di theco:

Messaggio originario di marz:
qualora voi ravennati ci ripensiate, tieni presente che a Firenze hanno già la tomba pronta per che lo aspetta.


Giammai, sebbene difficilmente potrebbe finire in un mausoleo più bruttino della 'zucarira'.

Ciao, Andrea


Eh, in effetti..., giacchè avete difeso il possesso delle spoglie di Dante ad ogni costo, potevate metterle anche in qualcosa di meglio di una "zuccheriera" !
Se non sbaglio, a Firenze han pronta la sua tomba, nel caso glielo restituiste, nella Basilica di Santa Croce. Non so se mi spiego...


Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 05 gennaio 2012 21:39:26
Messaggio:

Termino le foto in notturna con le due costruzioni citate per ultimo da Theco.
Questo è il campanile del Duomo.



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 05 gennaio 2012 21:43:35
Messaggio:

E questo (in primo piano) è il Battistero Neoniano, che contiene bellissimi mosaici e che vedremo dopo nel dettaglio. Per i mosaici devo rimandare a lunedì, perchè nei prossimi giorni 2-3 probabilmente non potrò intervenire.



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Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 05 gennaio 2012 21:55:17
Messaggio:

Stiamo saltando avanti e indietro tra i millenni come giovani lontre... mi piace, però lasciatemi dare una piccola bussola cronologica, spero non troppo noiosa, che potrete seguire se l'onda lunga della navigazione marz-iana vi farà perdere l'orientamento

La storia comincia più indietro, ma vi risparmio l'ultima glaciazione e salto subito ai Romani, che nel 3° sec. a.c. intraprendono la conquista della Cispadania: Ravenna è già una città, ma chi ci abita? non è facile rispondere perchè le vestigia archeologiche, grazie alla subsidenza di cui abbiamo parlato, giacciono ormai a profondità irraggiungibili.

Sulle origini vi propino una delle molte teorie, appena un po' migliore di quella che vuole Ravenna fondata da un pronipote di Noè... la padania era stata occupata ormai da secoli sia da popolazioni galliche provenienti dal nord, sia dagli etruschi provenienti dal sud, ma a quanto pare sia gli uni che gli altri non erano riusciti (o forse non avevano trovato utile) conquistare quel piccolo borgo immerso in paludi ampie e malsane, quindi a quanto pare all'arrivo dei romani in mezzo alle zanzare ci viveva ancora un popolo antico, i Tessali, provenienti dall'antica Grecia, d'altra parte Ravenna ha sempre mantenuto un baricentro fortemente 'orientale' e le sue origini non fanno eccezione.

Sull'origine del nome Ravenna ci sono teorie ancora più strambe e, in realtà, nessuna seppur minima documentazione, l'unica cosa certa è il suffisso 'enna' che tradisce una chiara origine etrusca: il nome però, non la sua gente.

Ma ritorniamo alla conquista romana del nord Italia... Ravenna non si ispira al villaggio di Asterix in Armorica, anzichè contrastare i romani stringe con loro alleanza, come si direbbe oggi 'concede l'uso delle sue basi' e grazie a questa politica resta l'unica città pseudo-libera della padania, non le viene imposto lo statuto di colonia romana ma assurge al titolo di 'civitas foederata', mantenendo una sostanziale autonomia, ma soprattutto gettando le basi di un futuro rapporto con la grande Roma molto proficuo.

Che ne dite: fu forse coraggio o forse fu paura?

(to be continued, dopo qualche foto disintossicante di marz)


Ciao, Andrea


Autore Risposta: theco
Inserita il: 05 gennaio 2012 22:07:24
Messaggio:

Messaggio originario di marz:
Se non sbaglio, a Firenze han pronta la sua tomba, nel caso glielo restituiste, nella Basilica di Santa Croce. Non so se mi spiego...
Giuseppe


Bisogna che gli amici fiorentini imparino a tenersi strette le loro cose, magari useremo le spoglie di Dante per fare a cambio con la Monna Lisa...

Scherzi a parte tutti i grandi esiliati 'controvoglia' della storia sono sepolti nella terra d'adozione, penso che sarebbe un po' tradirli il riconsegnarli da morti a chi non li ha voluti da vivi.

Comunque non si cruccino i lanciatori di bandiere d'oltre appennino, ne hanno ancora tanta da far impallidire chiunque nell'orbe terracqueo.

Ciao, Andrea


Autore Risposta: FOX
Inserita il: 05 gennaio 2012 22:10:08
Messaggio:

Messaggio originario di theco:

Messaggio originario di marz:
Se non sbaglio, a Firenze han pronta la sua tomba, nel caso glielo restituiste, nella Basilica di Santa Croce. Non so se mi spiego...
Giuseppe


Bisogna che gli amici fiorentini imparino a tenersi strette le loro cose, magari con le spoglie di Dante si fa a cambio con la Monna Lisa...

Scherzi a parte tutti i grandi esiliati 'controvoglia' della storia sono sepolti nella terra d'adozione, penso che sarebbe un po' tradirli il riconsegnarli da morti a chi non li ha voluti da vivi.

Comunque non si cruccino i lanciatori di bandiere d'oltre appennino, ne hanno ancora tanta da far impallidire chiunque nell'orbe terracqueo.

Ciao, Andrea








simo






Osserva in profondità, nel profondo della natura, solo così potrai comprendere ogni cosa. - Albert Einstein


Autore Risposta: mauriziocaprarigeologo
Inserita il: 06 gennaio 2012 08:08:51
Messaggio:

Messaggio originario di theco:

La storia comincia più indietro, ma vi risparmio l'ultima glaciazione



Sempre più interessante..

Non ho resistito ed allego solo un’immagine...

Immagine:

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sulla faccenda dei Romani, credo che, come diceva Robert De Niro, abbiano fatto ai ravennati di allora la solita proposta che non avrebbero potuto rifiutare

Theco, non siamo ancora riusciti ad identificare gli ooparts della prima immagine di marz…

buona giornata a tutti

maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)


Autore Risposta: theco
Inserita il: 06 gennaio 2012 10:02:26
Messaggio:

Allora è colpa di Maurizio, mi ci ha tirato lui ad andare più indietro e io ho preso impegno di commentare tutte le immagini... La sua immagine si riferisce all'ultimo periodo post glaciale, per inquadrarla meglio occorre farsi ancora un po' più indietro

Nel quaternario ci sono state più glaciazioni, l'ultima delle quali, denominata Wurm, ha investito il globo all'incirca 70.000 anni fa. Il congelamento di ingenti masse di acqua ha portato ad un generale abbassamento del livello medio marino che ha innescato un generale arretramento delle linea di costa. Questo evento glaciale si concluse circa 17.000 anni fa e siamo al primo step dell'immagine di Maurizio: la regressione generale aveva trasformato tutto il nord Adriatico, fino circa all'altezza di Ancona, in una pianura emersa.

La trasgressione olocenica, determinata dal miglioramento climatico che pose fine alla glaciazione wurmiana, invertì la tendenza portando ad un arretramento progressivo delle linee di costa (step 2 e 3). La trasgressione raggiunse il proprio apice circa 6.000 anni fa (step 4 della foto), in questo periodo, la linea di costa (ravennate) si stabilizzò una ventina di chilometri nell'entroterra rispetto all'attuale, all'incirca all'altezza di Russi.

Per arrivare ai tempi nostri manca un ultimo step: a partire da circa 3.000 anni fa ebbe inizio la regressione marina che ha portato la linea di costa sulle posizioni attuali: la storia della città di Ravenna si è quindi svolta interamente all'interno di una dinamica morfologica che ha visto la linea di costa ritirarsi progressivamente nel tempo, con la creazione ad oriente di nuove terre emerse... è un dato molto importante, sia per la storia della città, sia soprattutto per la storia del suo ambiente naturale.

Ciao, Andrea


Autore Risposta: mauriziocaprarigeologo
Inserita il: 08 gennaio 2012 08:53:49
Messaggio:

Messaggio originario di theco:

[quote]Messaggio originario di mauriziocaprarigeologo:

Per arrivare ai tempi nostri manca un ultimo step: a partire da circa 3.000 anni fa ebbe inizio la regressione marina che ha portato la linea di costa sulle posizioni attuali: la storia della città di Ravenna si è quindi svolta interamente all'interno di una dinamica morfologica che ha visto la linea di costa ritirarsi progressivamente nel tempo, con la creazione ad oriente di nuove terre emerse... è un dato molto importante, sia per la storia della città, sia soprattutto per la storia del suo ambiente naturale.

Ciao, Andrea


chissà...è una mia idea, ma credo che la pianura stepposa del Po che si spingeva fino all'altezza di San Benedetto del Tronto fosse terra abitata anche durante l'ultima glaciazione e che il mito del diluvio universale sia in realtà il ricordo mitizzato di questa millenaria migrazione dei popoli di tutto il mondo dalle coste e dalle pianure abitate di allora ai "nuovi territori", sospinti dall'avanzata inarrestabile delle acque; d'altronde il fenomeno è stato relativamente molto veloce...una, dieci, cento villaggi preistorici sepolti sotto i sedimenti olocenici in mezzo all'Adriatico!!

a presto, buona giornata a tutti



maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)


Autore Risposta: theco
Inserita il: 08 gennaio 2012 16:26:22
Messaggio:

E arriviamo ad Augusto, sul finire del tempo avanti Cristo, il primo imperatore romano fece di Ravenna una città importante, dividendo in due la flotta romana: a Miseno per il mare occidentale e a Ravenna per il controllo del mediterraneo orientale: dieci legioni (diecimila uomini) e 250 navi... uno dei più grandi porti dell'epoca, con un faro che Plinio dice avere simili solo ad Alessandria e Pozzuoli.
Ravenna e il suo porto condivideranno per 4 secoli le sorti dell'impero, fino alla sua decadenza nel 4° sec. ed è proprio allora che per Ravenna comincia il periodo più importante della sua storia.

Riguardo questi primi 4 secoli vi riporto due brani che parlano di Ravenna e, pur nelle loro iperboli, mi pare che diano un senso molto preciso di cosa significhi un impero che decade...

Il primo brano è di Strabone, geografo del 1° secolo, che parla della Ravenna augustea: "Posta nelle lagune é la grande Ravenna, costruita interamente su palafitte e attraversata da canali, che si passano o su ponti o su traghetti. Durante l’alta marea é inondata da una considerevole quantità d’acqua del mare e così le acque stagnanti sono condotte via e l’aria che é nel mezzo delle paludi é perfettamente innocua". al punto che lo stesso Strabone riferisce della presenza a Ravenna di una scuola frequentata dai gladiatori per la salubrità del luogo.

Di tenore diverso la descrizione della città fatta da Sidonio Apollinare, verso la metà del 5° secolo... Ravenna è ancora una città importante, però: "... è un pantano, dove tutto va all'incontrario: i muri precipitano, le acque ristagnano; le torri affiorano e le barche si arenano; i bagni gelano e le case si infuocano; i vivi muoiono di sete e i morti galleggiano; i ladri vegliano e le guardie dormono; i preti esercitano l'usura e gli usurai cantano i salmi; i mercanti imbracciano le armi e i soldati fanno commercio; gli eunuchi studiano l'arte della guerra e i guerrieri barbari studiano la letteratura. E' una città di terra che non possiede che acqua e la cui popolazione originaria é composta solo di zanzare e di ranocchi".

Eppure quel pantano tardo imperiale era l'inizio della grandezza...

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 08 gennaio 2012 19:56:59
Messaggio:

Eh, sì, c'è stato un periodo che la tranquilla Ravenna è stata Caput Mundi (o quasi ).


Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 09 gennaio 2012 18:46:37
Messaggio:

Mentre Theco continuerà (penso) la sua storia di Ravenna, io ho bisogno di dare brevemente qualche notizia storica introduttiva ai mosaici, che consenta di meglio comprenderli.

Non sono in molti a saperlo, ma la tranquilla Ravenna è stata capitale per tre volte.

1) dell'Impero Romano d'Occidente (402 - 476). Nel 402 la capitale dell' Impero Romano d' Occidente fu portata a Ravenna, perchè ritenuta meglio difendibile di Roma e di Milano (dove era stata portata in un primo tempo).

2) del Regno degli Ostrogoti (493 - 553). E qui avremo a che fare con Teodorico e l' arianesimo.

3) dell'Esarcato bizantino (568 - 751). E qui avremo a che fare con i bizantini e Giustiniano in particolare.

I mosaici di Ravenna risalgono tutti ad uno dei tre periodi indicati, in cui si incontravano (o si scontravano, a seconda dei gusti o delle interpretazioni ) tre elementi culturali distinti, quello latino-romano, quello germanico e quello greco-bizantino.

Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 09 gennaio 2012 19:05:30
Messaggio:

Vediamo adesso i mosaici e cominciamo da quelli del Battistero degli Ariani.

Comincio dal Battistero degli Ariani, un pò perchè cronologicamente ho iniziato da lì, un pò perchè non c'è nessun' altra città al mondo che abbia conservato un battistero dedicato al culto Ariano, con decorazioni murali.

Questo è l' esterno. Come quasi tutti gli altri edifici che vedremo, l' esterno non fa presagire nulla di quello che troveremo all' interno. Ciò dipende da tanti fattori e principalmente dal fatto che gli edifici sono interrati e non è possibile ammirarli nelle originarie proporzioni.



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 09 gennaio 2012 19:09:25
Messaggio:

La cupola nel suo insieme.



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 09 gennaio 2012 19:17:21
Messaggio:

E questo è il particolare del Battesimo di Cristo. E' certamente una rappresentazione di Cristo che non siamo abituati a vedere, ma ricordo che stiamo parlando di culto Ariano. Il Battistero risale ai tempi di Teodorico e del Regno Ostrogoto.

Il medaglione rappresenta Cristo mentre riceve il Battesimo da San Giovanni. Si riconosce bene sul capo di Cristo la colomba dello Spirito Santo. Cristo è immerso a metà nelle acque del Giordano (il fiume è rappresentato dal vecchio con a fianco un otre da cui sgorga l' acqua e due chele di granchio sul capo (attributo tipico delle divinità marine e fluviali).

Sono curioso di sapere se a voi fa lo stesso effetto, direi più che altro di incomprensione, che ho provato io.





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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 09 gennaio 2012 19:36:50
Messaggio:

Questo invece è il dettaglio che mostra il trono (probabilmente rappresenta l' immagine figurata dell' Imperatore). A destra del trono troviamo San Pietro (già rappresentato con le chiavi del Paradiso), mentre a sinistra, con la consueta calvizie, c' è San Paolo che porta due volumi (il rotolo delle Leggi).



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Giuseppe


Autore Risposta: Istrice
Inserita il: 09 gennaio 2012 21:34:17
Messaggio:

Aggiungo questa foto di insieme (Marz se reputi che ti ho interrotto la sequenza eliminala pure)
Immagine:

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Autore Risposta: marz
Inserita il: 09 gennaio 2012 21:48:19
Messaggio:

No, anzi, la tua foto è molto bella e probabilmente dà il senso delle proporzioni meglio della mia.

Quello che colpisce nell' immagine mostrata è la figura di Cristo, rappresentata in modo molto diverso da quello in cui siamo abituati.
Il Cristo del mosaico non ha nulla di divino, è un uomo a tutti gli effetti, un uomo giovane e nudo, immerso nell'acqua fino ai fianchi.

Secondo la dottrina ariana Cristo era figlio di Dio e vero uomo conservando la sua natura umana: fu solo attraverso il rito del battesimo che la natura divina venne comunicata a Cristo.

L' "eresia" ariana non è sopravvissuta, ma resta in questo Battistero l'immagine del Cristo e dello Spirito Santo con caratteri ariani. Ed in questo consiste l' eccezionalità dell' immagine. Come già scritto, non c'è nessun' altra città al mondo che abbia conservato un battistero dedicato al culto Ariano, con decorazioni murali.

Il mosaico risale ai tempi dei Goti e del Re Teodorico, che erano appunto ariani.


Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 10 gennaio 2012 20:43:10
Messaggio:

Andiamo adesso a vedere il Mausoleo di Galla Placidia. Galla Placidia fu un' imperatrice romana; raccontare la sua biografia è un' impresa quanto mai complessa ed eviterò di farlo. Vi dirò soltanto che quanto a nobiltà di parentela aveva davvero pochi rivali.

Basti pensare che era nipote di tre imperatori, figlia di un imperatore, sorella di due imperatori, moglie di un re e di un imperatore (diversi), madre di un imperatore, zia di due imperatori (e imperatrice lei stessa). Credo sia un vero e proprio record, difficilmente battibile .

Se con il Battistero degli Ariani le figure storiche di riferimento erano i Goti e Teodorico, qui l' elemento caratterizzante è quello romano-latino.

Galla Placidia fece costruire intorno al 425-450 questo piccolo Mausoleo, anch' esso per i noti fenomeni di subsidenza di Ravenna (di cui ha parlato Theco in precedenza) parzialmente interrato.

Anche in questo caso, l' esterno dell'edificio è molto semplice, in contrasto con la ricchezza della decorazione musiva dell'interno, la più antica di Ravenna.



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 10 gennaio 2012 20:51:26
Messaggio:

I mosaici di Ravenna che mi sono piaciuti di più sono quelli del Mausoleo di Galla Placidia, che ho trovato, in qualche caso, di una modernità sorprendente.
Purtroppo erano anche quelli più difficili da fotografare senza flash e cavalletto.

I mosaici della cupola.


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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 10 gennaio 2012 21:02:45
Messaggio:

Splendido, da lasciare senza fiato, è, a mio giudizio, il cielo stellato della cupola. La croce latina è contornata da 570 stelle disposte in cerchi concentri, il cui intenso scintillio illumina il blu intenso del cielo.
Ai lati della cupola sono raffigurate le quattro figure viventi dell' Apocalisse: il leone, il vitello, l' uomo e l' aquila (purtroppo la foto non rende bene lo splendore del mosaico).



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 10 gennaio 2012 21:15:41
Messaggio:

Nella lunetta in fondo (che si trova sopra la porta di ingresso) c'è la raffigurazione del Buon Pastore. Magnifica la decorazione della volta a botte.



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 10 gennaio 2012 21:19:36
Messaggio:

Nella bellissima lunetta di destra è rappresentato il martirio di San Lorenzo.



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 10 gennaio 2012 21:27:03
Messaggio:

Altra lunetta del Mausoleo. Sono rappresentati due cervi dalle grandi corna che si abbeverano.



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 10 gennaio 2012 21:28:57
Messaggio:

Particolare della decorazione della volte a botte.



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 10 gennaio 2012 21:31:41
Messaggio:

Dettaglio della sorprendente modernità della greca del sottarco (per oggi mi fermo qua).



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Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 10 gennaio 2012 22:16:17
Messaggio:

Però, bellini 'sti mosaici.
Faccio una corsa per raggiungere marz, in fuga con i seguaci di Ario...

Il 5° secolo è fondamentale.

Abbiamo lasciato Ravenna in età imperiale, ve la ripresento nel 402.
L'imperatore Onorio, decide di fuggire a Ravenna la capitale dell'impero romano d'occidente, Mediolanum aveva il difetto di non offrire nessuna difesa contro l'avanzata di Alarico, re dei Visigoti.

E Alarico lo insegue fin quasi a Ravenna, qui giunto riflette sul fatto che da una parte ci sono venti km di paludi piene di legionari imbufaliti che lo dividono dalla città, dall'altra parte c'è Roma, senza difese e con comode strade che la collegano... non ci pensa su molto, lascia il pusillanime imperatore a ragionare con le zanzare et voilà... il Sacco di Roma.

Ma più di Onorio potè la sorella, Galla Placidia, dalla vita decisamente movimentata che diventò imperatrice nel 421 (cercate in rete la sua biografia: è singolare). Poi gli ultimi imperatori fino al 476, data nella quale Odoacre pone fine all'impero romano d'occidente (sic transit...), diventando rex e stabilendo la capitale del suo regno (grosso modo l'Italia e i paesi balcanici) ancora a Ravenna... ma non durò molto, nel 493 Teodorico, re degli ostrogoti assediò Ravenna fino alla resa di Odoacre... sono arrivati gli Ariani.

Le stesse ragioni difensive che avevano indotto Onorio a rifugiarsi a Ravenna e Odoacre a rimanervi, decisero anche Teodorico a farne la propria capitale. Un secolo importante nel quale Ravenna si è trasformata da vecchio porto tardo imperiale in capitale... una seconda fioritura, nuova gente e nuovi monumenti: San Giovanni Evangelista e il mausoleo di Galla Placidia al tempo di Onorio, il battistero e la cattedrale degli Ariani (oggi la cattolica Spirito Santo) e la cappella Palatina (oggi Sant'Apollinare Nuovo) al tempo di Teodorico.

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 10 gennaio 2012 22:26:52
Messaggio:

Messaggio originario di theco:

Però, bellini 'sti mosaici.
Faccio una corsa per raggiungere marz, in fuga con i seguaci di Ario...

Ciao, Andrea


Una sola precisazione, probabilmente inutile, ma a scanso di equivoci ...
Ario, gli ariani, i Goti e Teodorico non c' entrano nulla di nulla con le farneticazioni naziste relative ad una presunta e fantomatica "razza ariana", il cui concetto ha tutt' altra origine.

Giuseppe


Autore Risposta: lucyb
Inserita il: 11 gennaio 2012 13:04:11
Messaggio:

Sempre bellissima questa discussione!Grazie a marz, theco e altri per gli interessanti contributi!
Vorrei commentare, come richiesto da marz, l'immagine del Battesimo di Gesù del Battistero degli Ariani. Non mi sbilancio su considerazioni sull'eresia ariana, di cui conosco troppo poco; mi limito ad annotare l'impressione che questo mosaico ha suscitato in me.
Penso che i nostri (miei) occhi e la nostra (mia) mente siano piene di secoli di immagini ben diverse : Cristi Pantocratori , regali e maestosi nella loro DIVINITA', giganteschi e imponenti in tante absidi delle nostre chiese. Nelle rappresentazioni che , nel tempo, hanno invece sottolineato l'UMANITA' del Cristo, mi sembra che si incontri comunque grandezza, se non altro quella della sofferenza e del martirio, l'esaltazione di Colui che , pur essendo Dio , ha accettato di morire , nel dolore , per noi uomini.
Ma qui, chi riconoscerebbe il Messia? Questo fanciullo anonimo e anche un po' sgraziato rende l'immagine quasi irriverente...
Eppure , mi viene da pensare , questo Cristo privo di grazia è , forse , più vicino al reale di quello che siamo soliti raffigurare nella nostra immaginazione: in fondo era "figlio" di Giuseppe , nato alla periferia del mondo , amico di pescatori e prostitute , talmente "normale" , nella sua umanità , da lasciarci nel dubbio...

Lucy


Autore Risposta: Stefania
Inserita il: 11 gennaio 2012 15:55:53
Messaggio:

Avete mai provato a fare del birdwatching in San Vitale? (intendo la Basilica, non la pineta...)
Esperienza meravigliosa se a guidarvi è un esperto, tale Fabribor che qualcuno, forse, conosce......
Grazie per avermi ridato la mia Ravenna.
Stefania

Stefania
ciao


Autore Risposta: mauriziocaprarigeologo
Inserita il: 11 gennaio 2012 18:50:10
Messaggio:

bellissime immagini e interessantissime spiegazioni;
seguo con interesse

maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)


Autore Risposta: theco
Inserita il: 11 gennaio 2012 20:04:10
Messaggio:

Messaggio originario di marz:

Dettaglio della sorprendente modernità della greca del sottarco (per oggi mi fermo qua).



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Giuseppe


Davvero sorprendente il dinamismo di queste forme, considerando che l'arte musiva è stata spesso criticata per la staticità delle forme e l'approssimazione prospettica. Complimenti più che meritati a marz per la luminosità delle sue foto senza flash all'interno di Galla Placidia... chi non c'è stato non può immaginare quanto sia buio l'ambiente.


Messaggio originario di Stefania:

Avete mai provato a fare del birdwatching in San Vitale? (intendo la Basilica, non la pineta...)
Esperienza meravigliosa se a guidarvi è un esperto, tale Fabribor che qualcuno, forse, conosce......
Grazie per avermi ridato la mia Ravenna.
Stefania


Ciao Stefania, alla questione dell'osservazione naturalistica in città aggiungo che proprio in mezzo al piccolo cortile che unisce San Vitale a Galla Placidia vive il secondo essere più grande della città: un maestoso platano, chissà se in qualche scorcio di marz si riuscirà a vederlo.
Fino a qualche anno fa era il terzo... poi l'allora secondo in classifica, una bellissima farnia fu abbattuta su viale Randi perchè ormai rosa dal tempo e dai parassiti.
Ma il più grande in assoluto resta un cedro che vive all'interno del bosco Baronio, non l'ho mai visto... si tratta del bosco privato e recintato di una grande villa privata... prima o poi vado a suonare il campanello.

Per quanto riguarda l'omonimia (S.Vitale) tra la basilica e la pineta... non è casuale. quel bosco si chiama così perche appartenne al monastero benedettino di San Vitale per qualcosa come 1000 anni... monastero che aveva la propria sede presso la basilica.

Questo ci porta ad una delle tante intersezioni tra la città e l'ambiente naturale circostante, ma questa è un'altra storia... sto meditando l'acquisto di una reflex, se mai mi deciderò per il salasso prometto di avviare una nuova discussione su questo argomento, qualcosa a metà tra la geomorfologia e la regola benedettina, sperando di riuscire a documentarla con belle immagini.


Messaggio originario di lucyb:

Non mi sbilancio su considerazioni sull'eresia ariana, di cui conosco troppo poco


Considerazioni davvero interessanti e condivisibili le tue, Lucy.
D'altra parte un'ersia è tale solo quando si è imposta un'ortodossia, nel 5° secolo la questione era ancora in divenire.

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 11 gennaio 2012 20:08:56
Messaggio:

Ringrazio per i commenti e rispondo a Lucy.
Anche in questo caso sono d' accordo con te e la cosa comincia a preoccuparmi (scherzo naturalmente).

E racconto un breve aneddoto. Quando ho visitato il Battistero degli Ariani, sapevo che all' interno era rappresentato il Battesimo di Cristo. Dopo aver visto il mosaico, ho chiesto all' addetto del Battistero: scusi, ma il Battesimo di Cristo dov'è?

Non mi sembrava possibile che l' immagine che vedevo fosse la raffigurazione di Cristo, perchè, come hai detto, siamo abituato a vederlo rappresentato molto diversamente.

Occorre tenere presente però che siamo nel V-VI secolo.
Che le cose in materia andassero all' epoca molto diversamente di adesso, secondo me, è evidenziabile dal confronto con il Battistero Neoniano, detto anche Battistero degli Ortodossi. Anticipando un pò quanto farò vedere dopo, ricordo che il Battistero degli Ortodossi va interpretato secondo il significato dell'epoca, che intendeva per ortodossi i cristiani della "retta" dottrina in contrapposizione all'eresia ariana. Per intenderci, questa è una rappresentazione di Cristo assolutamente in linea con i canoni ufficiali della Chiesa.

Come si vede dal raffronto, le differenze ci sono, ma non è che siano particolarmente evidenti. Non sono certamente un esperto di iconografia cristiana, ma mi pare che, in generale, all' epoca, Cristo fosse rappresentato anche dalla Chiesa ufficiale in modo diverso dal modello che si è affermato successivamente.


Battistero Neoniano (degli "Ortodossi")

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Battistero degli Ariani

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Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 11 gennaio 2012 22:46:15
Messaggio:

Quando nel 5° secolo arrivarono i Goti portando con sè l'arianesimo, il Concilio di Nicea aveva già condannato da due secoli l'eresia ariana che, ciò non di meno, si era diffusa tra i popoli 'barbarici'.

La chiesa ravennate ortodossa dell'epoca era già pinamente sviluppata: la basilica ursiana e il battistero neoniano esistevano già.

Con il dominio dei Goti in Italia le due confessioni venivano a trovarsi insieme, con i rischi di conflitto che queste situazioni portano sempre con sè.

Invece nulla avvenne, i due culti convissero pacificamente fin (quasi) alla fine del regno dei Goti. Come mai?

Odoacre era una 'brava persona', basti dire che quando nel 476 pose fine al più grande impero che il mondo occidentale aveva mai e non avrebbe mai più visto, si limitò a deporre l'ultimo imperatore (Romolo Augustolo) lasciandolo libero e anzi riconoscendogli un vitalizio. Odoacre non interferì mai con la chiesa cattolica e altrettanto non interferì con l'arianesimo l'allora vescovo di Ravenna, Giovanni, che era in pessime relazioni personali con l'allora papa Simplicio.

Teodorico era di pasta diversa... quando venne il suo turno di deporre Odoacre quest'ultimo gli offrì la propria resa chiedendo in cambio la salvezza per la gente di Ravenna... Teodorico accettò l'offerta e mantenne la parola non perpetrando stragi, ma tre giorni dopo essere entrato a Ravenna fece uccidere Odoacre. Anche Teodorico però fu tollerante con il 'culto locale' perchè covava un disegno politico di fusione del popolo goto con il latino. Verso la fine del suo regno però Teodorico cambiò idea e pose fine alla pax religiosa, condannando a morte un paio di vescovi e imprigionando l'allora pontefice Giovanni. Infine emise un famoso decreto che sospendeva il culto cattolico che non entrò mai in vigore per la morte del re nel 526.

Carducci ci racconta una delle leggende che avvolgono la fine di Teodorico:
Link

Con lui finisce il regno dei Goti in Italia, ad opera di un nuovo personaggio, di primissima grandezza, salito al soglio imperiale d'oriente pochi mesi dopo la morte di Teodorico: si tratta di Giustiniano, con il quale Ravenna conoscerà la sua terza rinascita.

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 11 gennaio 2012 23:56:28
Messaggio:

Ciao Theco. Permettimi un contraddittorio. Non è che voglia prendere le difese di Teodorico, che, come si sarà capito, mi "stava simpatico" , ma la tua ricostruzione, su cui non ho nulla da obiettare, non tiene conto, secondo me, di alcune valide giustificazioni.

Teodorico mostrò una grande tolleranza religiosa. Nella Ravenna da lui dominata convivevano pacificamente ariani e cattolici e, come giustamente dici, lui più che altro puntava alla fusione fra i Goti ed i Latini.

E' verissimo che cambiò radicalmente atteggiamento negli ultimi anni del suo Regno, ma aveva le sue giustificazioni.
Giustino I, l' imperatore bizantino, in accordo con la Chiesa, nel frattempo aveva bandito un editto contro gli eretici che, nei territori da lui controllati, li escludeva dalle funzioni civili e militari ed aveva fatto riconsacrare le chiese ariane al culto cattolico. Teodorico reagì male e sbagliò, ma reagì ad evidenti provocazioni.

Molta minore tolleranza di Teodorico dimostrerà, ad esempio, Giustiniano.


Giuseppe


Autore Risposta: Albisn
Inserita il: 12 gennaio 2012 00:02:19
Messaggio:

Messaggio originario di theco:
Ciao Stefania, alla questione dell'osservazione naturalistica in città aggiungo che proprio in mezzo al piccolo cortile che unisce San Vitale a Galla Placidia vive il secondo essere più grande della città: un maestoso platano, chissà se in qualche scorcio di marz si riuscirà a vederlo.


Non resisto alla tentazione di intromettermi. Conosco quel platano gigantesco e credo di averlo fotografato.

Aggiungo che a Ravenna, fra la stazione e il centro (in Via di Roma), davanti a un liceo classico, c'è uno splendido Ginkgo biloba. Di quello ho la foto di sicuro. Appena la trovo la metto qui.

Ecco la foto, forse era meglio quella di Google Street View...
Immagine:

240,1 KB

Saluti
Alberto.
PS. Mi sembra che le foto di Marz ci facciano vedere cose che dal vero si vedono poco. Penso in particolare al Cristo Ariano. Non so se è l'effetto del teleobiettivo che amplifica i dettagli o la ridondanza delle bellezze di Ravenna, che alla fine stordiscono e confondono l'osservatore.

"Ogni nostra cognizione prencipia da sentimenti".
"Come è più difficile a 'ntendere l'opere di natura che un libro d'un poeta"
"La natura è piena d'infinite ragioni, che non furon mai in isperienzia." (L.d.V.)


Autore Risposta: marz
Inserita il: 12 gennaio 2012 00:30:20
Messaggio:

La foto non è niente male. E ti dirò di più. Quell' albero credo di averlo fotografato anch' io. Adesso è tardi, ma domani sera lo cerco .

Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 12 gennaio 2012 20:43:17
Messaggio:

Guarda, a me sembra lo stesso magnifico albero (in versione tardo-autunnale). Penso si potrebbe postare nella sezione alberi monumentali.



219,72 KB

Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 12 gennaio 2012 20:54:35
Messaggio:

Messaggio originario di Albisn:

Immagine:

240,1 KB



Come ha già ricordato Alberto, quell'edificio che si intravede dietro il poderoso Gingko (dovreste vederlo in autunno ) è il liceo classico cittadino, edificato durante il ventennio. In ossequio al suo stile ha forme squadrate, rigide, è rivestito di travertino bianco, questo in particolare presenta anche la pianta a forma di M

A questo punto però si impone una foto del platano placidiano... chi la trova?

Ciao, Andrea


Autore Risposta: RockHoward
Inserita il: 12 gennaio 2012 21:19:03
Messaggio:

immagino che il platano di cui si parli sia questo:

Link

Volevo farlo alla fine ma approfitto della circostanza per complimentarmi con Giuseppe, Andrea e con quanti stanno rendendo questa discussione veramente interessante ed istruttiva.
A questo punto non mi resta che fare una visita a questa bellissima ed interessantissima città.

Bravissimi tutti!!!


Ciao Nicola
--
Un fiore schiacciato sotto ai piedi si vendica donando l'ultimo suo profumo. (Anonimo)


Autore Risposta: theco
Inserita il: 12 gennaio 2012 22:08:24
Messaggio:

Messaggio originario di marz:

Ciao Theco. Permettimi un contraddittorio. Non è che voglia prendere le difese di Teodorico, che, come si sarà capito, mi "stava simpatico" , ma la tua ricostruzione, su cui non ho nulla da obiettare, non tiene conto, secondo me, di alcune valide giustificazioni.

Teodorico mostrò una grande tolleranza religiosa. Nella Ravenna da lui dominata convivevano pacificamente ariani e cattolici e, come giustamente dici, lui più che altro puntava alla fusione fra i Goti ed i Latini.

E' verissimo che cambiò radicalmente atteggiamento negli ultimi anni del suo Regno, ma aveva le sue giustificazioni.
Giustino I, l' imperatore bizantino, in accordo con la Chiesa, nel frattempo aveva bandito un editto contro gli eretici che, nei territori da lui controllati, li escludeva dalle funzioni civili e militari ed aveva fatto riconsacrare le chiese ariane al culto cattolico. Teodorico reagì male e sbagliò, ma reagì ad evidenti provocazioni.

Molta minore tolleranza di Teodorico dimostrerà, ad esempio, Giustiniano.


Giuseppe


Tutto giusto ciò che dici... forse vale la pena approfondire un altro po' il rapporto tra Bisanzio e Teodorico.

Teodorico si lanciò nella campagna d'Italia 'su commissione' dell'allora imperatore bizantino Zenone, il quale aveva dapprima legittimato Odoacre nel suo dominio sull'Italia, poi aveva cominciato a preoccuparsi quando Odoacre cominciò ad allargarsi in Dalmazia e nei Balcani, avvicinandosi pericolosamente a Bisanzio. A questo punto Zenone 'mosse' Teodorico in Italia contro Odoacre e la mossa fu vincente: l'alleanza tra Zenone e Teodorico non si basava su posizioni ideologiche, ma esclusivamente sul denaro, che l'imperatore pagava ai capi Goti per la loro alleanza.

Zenone morì nel 491, ma il regno di Teodorico fu più lungo e dopo un paio di altri imperatori salì al trono Giustino, il quale iniziò una dura repressione contro gli ariani, alla quale Teodorico rispose per le rime.

Teodorico fu prima sostenuto e poi perseguitato da Bisanzio, ovviamente ciò non toglie nulla al suo valore, nè al fatto che fu un campione di tolleranza.

Ciao, Andrea


Autore Risposta: theco
Inserita il: 12 gennaio 2012 22:15:14
Messaggio:

Ottimo Nicola, è proprio lui, peccato che nella foto manchi la base, è vicina ad un sarcofago che messo lì pare piccino piccino.

Ed ecco anche il Gingko in versione invernale... sono sinceramente impressionato da quanta parte del mondo esista anche in immagine.

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 12 gennaio 2012 22:32:09
Messaggio:

Stasera pensavo di affrontare la Basilica di San Vitale, ma ho avuto qualche contrattempo e devo rinviare a domani, anche perchè San Vitale è la chiesa più interessante di Ravenna (e probabilmente l' argomento comporterà anche un contraddittorio con Theco sulla figura di Giustiniano).
Theco, per cortesia, lasciami la moglie di Giustiniano (nel senso, naturalmente, di lasciare parlare a me della "first lady").

Per stasera dovete accontentarvi solo di questa foto di San Vitale.



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Giuseppe


Autore Risposta: nonnaivana
Inserita il: 12 gennaio 2012 23:02:41
Messaggio:

Si preannuncia...accattivante, ma soprattutto interessante per l'oggetto trattato!
Aspetto quindi il San Vitale nelle belle immagini che saprai inviarci...e nella storia!!!
(Nel frattempo mi riprendo fuori un'"opera divulgativa illustrata" di Dario Fo su Ravenna!!!) :wink

Grazie, Giuseppe!!!

CuriosaMente


Autore Risposta: lucyb
Inserita il: 13 gennaio 2012 10:25:36
Messaggio:

Belle immagini,arte, storia,curiosità,scambi di opinioni in amicizia e ,ora, anche attesa e suspense...Che meraviglia! Bravissimi!

Lucy


Autore Risposta: theco
Inserita il: 13 gennaio 2012 20:28:55
Messaggio:

Messaggio originario di marz:
Theco, per cortesia, lasciami la moglie di Giustiniano (nel senso, naturalmente, di lasciare parlare a me della "first lady").


la signora è tutta tua, però racconta anche la storia del di lei marito e non ti scordare di farceli... vedere

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 13 gennaio 2012 21:16:36
Messaggio:

Grazie Theco. Se il Mausoleo di Galla Placidia ci riporta ai tempi dell' Impero Romano d' Occidente e il Battistero degli Ariani ai tempi di Teodorico, la Basilica di San Vitale ci porta alla dominazione bizantina ed inevitabilmente ci rimanda col pensiero all' imperatore Giustiniano ed alla sua bella e disinvolta consorte, l' imperatrice Teodora. Ne vedremo delle belle, ma l' argomento è un pò scabroso e ne parleremo solo alla fine, senza mescolare il sacro con il profano.

La Basilica di San Vitale rappresenta uno straordinario esempio di architettura bizantina, filtrata dalle esperienze costruttive romano-ravennati.

La chiesa, strutturalmente, è molto diversa da quelle a cui siamo abituati ed anche a questo occorre un pò adattarsi, per non sentirsi disorientati. Non abbiamo la classica basilica a tre navate, ma un nucleo centrale a pianta ottagonale, sormontato da una cupola e tutto poggiato su otto pilastri e archi. Insomma è da vedere.

L' abside della Basilica


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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 13 gennaio 2012 21:25:51
Messaggio:

Dettaglio dell' abside con al centro il Redentore seduto sul globo celeste.



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 13 gennaio 2012 21:28:12
Messaggio:

La cupola del presbiterio.


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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 13 gennaio 2012 21:32:36
Messaggio:

Lunetta di sinistra del presbiterio. I mosaici illustrano episodi della vita di Abramo.



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 13 gennaio 2012 21:35:38
Messaggio:

Lato destro del presbiterio. I mosaici della lunetta illustrano i sacrifici di Abele e Melchisedech.



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 13 gennaio 2012 22:04:57
Messaggio:

Capitello.


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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 13 gennaio 2012 22:07:05
Messaggio:

Pavimento.


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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 13 gennaio 2012 22:11:49
Messaggio:

Pavimento.


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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 13 gennaio 2012 23:08:03
Messaggio:

Ai lati dell' abside ci sono due mosaici, che qui vedete in una foto d' insieme, per comprenderne la collocazione all' interno della Basilica. Nel mosaico di sinistra è collocato l' imperatore Giustiniano, nel mosaico di destra la di lui consorte, l' imperatrice Teodora.

A dire il vero nè l' imperatore Giustiniano, nè Teodora vennero mai a Ravenna. La scena fu fatta eseguire dall' arcivescovo di Ravenna Massimiano, anch' egli raffigurato nel mosaico (accanto a Giustiniano) ed ha un carattere di cerimoniale simbolico, inteso a sottolineare la devozione al culto dei due augusti consorti.

Massimiano, al di là della funzione religiosa che rivestiva, era in pratica il rappresentante del potere imperiale di Bisanzio in Ravenna.

I due mosaici sono, dal punto di vista strettamente storico, i più importanti di Ravenna (e, credo, anche l' unica raffigurazione dell' imperatrice Teodora, che sia sopravvissuta ai nostri giorni).



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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 14 gennaio 2012 00:05:17
Messaggio:

L' imperatrice Teodora è una delle figure storiche più controverse in assoluto. Non ho letto la storia di Ravenna di Dario Fo (se non qualche stralcio), ma suppongo che anche a lui fosse antipatica, soprattutto per le arie che si dava da imperatrice.

Diciamo subito che Teodora in gioventù aveva esercitato quello che comunemente viene detto il mestiere più antico del mondo. E oltretutto ha avuto anche la sfortuna che lo storico bizantino Procopio di Cesarea descrisse nella sua "Storia segreta" in maniera molto puntuale ed analitica le performance sessuali della futura imperatrice. Io non mi formalizzo eccessivamente per queste cose, ma in questo caso preferisco evitare i dettagli.

L' unico episodio che posso raccontare e lo faccio anche perchè mi risulta riportato da Dario Fo nel suo volume è l' esibizione teatrale che era solita fare presso l' ippodromo di Bisanzio. La futura imperatrice compariva sulla scena seminuda, coperta da qualche frutto e da semi di miglio ed orzo, finchè venivano messe in scena alcune oche ammaestrate che lentamente beccavano i semi, fino a che rimaneva del tutto nuda. Insomma, credo che abbiate capito il genere teatrale.

Forse approfondiremo l' analisi storica di Teodora ed, almeno per quel che mi riguarda, non credo sia giusto condannare nessuno per errori di gioventù. Il problema è che poi Teodora, una volta diventata imperatrice, ha puntato a sacralizzare la sua figura e questo, dati i precedenti, mi sembra un pò troppo fuori luogo.

Questo è comunque il suo mosaico all' interno della Basilica.


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Giuseppe


Autore Risposta: nonnaivana
Inserita il: 14 gennaio 2012 00:29:04
Messaggio:

Grazie Marz!
Hai dato quella luminosità dorata che affascina, e mi hai fatto rivivere la mia prima visita di tantissimi anni fa, in quello spazio circolare che sembrava moltiplicare l'emozione della scoperta di forme, colori, di simbolismo, nella continuità di scenario!
Vedo che poi hai citato qualcosa di Fò, che, da uomo cultore di arte visiva e architettonica, ben espressa nel disegno, ha però, da istrione del teatro, sottolineato l'aspetto voiyeuristico, scenografico dei personaggi, di Teodora, nel nostro caso!





CuriosaMente


Autore Risposta: marz
Inserita il: 14 gennaio 2012 00:31:42
Messaggio:

Grazie Ivana per il commento. E questo è invece il mosaico di Giustiniano. L' imperatore è quello con l' aureola (simbolo del potere imperiale di origine divina). Quello calvo al suo fianco con la croce in mano è invece l' arcivescovo Massimiano (che, come detto, fece eseguire il mosaico).
Per un paio di giorni non posso aggiungere altro.



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Giuseppe


Autore Risposta: nonnaivana
Inserita il: 14 gennaio 2012 10:53:07
Messaggio:

Non preoccuparti, sono interventi che hanno bisogno di essere ben assimilati!
Mi piace scoprire che anche nella "natura" più "incontaminata possibile" che qui viene presa in considerazione, ci possa essere spazio anche per "l'uomo" del Mediterraneo, preso nella sua natura vera di creatura pensante, di genio, positiva, e nei suoi manufatti e opere d'arte, nella sua facoltà non di dominatore, ma di collaboratore della bellezza del creato!

Chiedo scusa per le mie proposizioni, che spesso sembreranno degli sproloqui senili!!! :ooops


CuriosaMente


Autore Risposta: lucyb
Inserita il: 14 gennaio 2012 19:04:10
Messaggio:

Sempre molto belle le tue immagini, marz.Sinceri complimenti.E'vero che non sono foto semplici da realizzare; quelle che ho scattato io negli interni dei monumenti di Ravenna (e che ,comunque, per ricordo , conservo )sarebbero assolutamente improponibili in forum.Sei molto bravo!
Per quanto riguarda Teodora, bisogna tenere presente che ciò che si conosce di lei ci deriva soprattutto da Procopio, che le era ostile.Non dubito che la realtà storica sia abbastanza vicina a quella riportata ma è possibile anche che tutto sia dovuto alla malevola invidia di un maschio nei confronti di una donna giunta ,dal nulla , a un così grande potere.
Mi verrebbe da fare considerazioni sui tempi presenti (anzi, diciamo, su ieri) ma uscirei dai limiti del forum....


Lucy


Autore Risposta: marz
Inserita il: 14 gennaio 2012 20:59:43
Messaggio:

Lucy, stavolta non sono d' accordo con te , anche se secondo alcuni Procopio era perdutamente innamorato di Teodora e le sue rivelazioni sarebbero in buona parte le invenzioni e la vendetta di un uomo respinto.

Personalmente, non sono per niente d' accordo con questa intepretazione. Alcuni dettagli che Procopio racconta sono troppo particolareggiati per essere inventati di sana pianta. E ci sono anche altre fonti che confermerebbero i suoi racconti. Quello che probabilmente è vero è che Procopio a volte esagera, come quando racconta che in una notte Teodora avrebbe avuto rapporti con oltre sessanta uomini.

Parlerò anche di Giustiniano, anche se spero che Theco lo faccia prima di me, ma al momento sono in giro .

Giuseppe


Autore Risposta: lucyb
Inserita il: 14 gennaio 2012 23:37:56
Messaggio:

So che c'è qualche altra fonte che riporta i trascorsi di Teodora ma le esagerazioni, la quantità di dettagli riferiti e il livore di Procopio mi sembrano un po' sospetti.E, se è vero che più di qualche donna è arrivata a ricoprire ruoli importanti o ,addirittura ,come in questo caso,ad entrare nella storia grazie a "virtù" che virtù non sono,mi infastidisce un po' che la si valuti,alla fine,solo per questo.Senza contare che accanto ad una donna che usa il sesso in modo immorale e calcolato a proprio vantaggio, c'è sempre almeno un uomo che di questo genere di sesso è schiavo.Ma mi rendo conto che non sto più parlando di Teodora e Giustiniano...


Lucy


Autore Risposta: theco
Inserita il: 15 gennaio 2012 14:54:25
Messaggio:

Dovremmo cercare di storicizzare: Procopio è una fonte contemporanea ai fatti e portatrice di interessi, i suoi scritti possono solo suggerirci domande, non certo fornirci risposte.

Dovremmo anche cercare di emendare il ragionamento da considerazioni etiche che si rifanno ad epoche successive ai fatti: non abbiamo fonti storiche che ci raccontino delle abitudini sessuali di Odoacre, Teodorico, ecc., ma se trovassimo testimonianza di un loro atteggiamento disinvolto probabilmente a nessuno verrebbe in mente di interpretare il personaggio storico alla luce di quei fatti... per una donna non è bene, per un uomo non significa nulla o addirittuta aggiunge fascino al personaggio.

Tornando a Teodora potremmo cercare di farci un'idea di lei a prescindere dal pesante giudizio che esprime Procopio, ma basandoci su quelli che immaginiamo possano essere fatti compatibili con l'epoca in cui visse.

Teodora era di modesta estrazione sociale, questo è un fatto, tanto è vero che Giustiniano per poterla sposare dovette modificare leggi e costumi, come accade in ogni bel feuilleton che si rispetti, tra il principe e la cenerentola di turno.

Teodora aveva un'atteggiamento disinvolto nei confronti della morale cattolica ortodossa (tra l'altro lei ortodossa non era). Al di là dei particolari 'leggendari', che ritengo inquadrabili nello stile iperbolico che contraddistingue la narrazione di tutti i documenti storici dell'epoca, direi che possiamo essere ragionevolmente certi del suo atteggiamento disinvolto per il solo fatto che sia arrivata a frequentare la corte ai massimi livelli, partendo da una posizione sociale molto lontana.
Allora, come forse anche oggi, in assenza di quattrini o di lignaggio sociale una donna poteva senz'altro arrivare al talamo imperiale, ma restava comunque un'invisibile, una comparsa inconsistente, destinata ad esaurire il proprio copione nell'arco di una notte.
Teodora, come probabilmente tante altre, fu sicuramente abbastanza disinvolta per procurarsi un'occasione a corte ma, a differenza di tutte le altre, ebbe la capacità di trarre il meglio dall'occasione.

Cosa poteva mai avere Teodora in più rispetto a tutto quanto Giustiniano poteva comunque possedere? e su cui molto probabilmente sentiva di avere diritto?

Non saprei, ma sono portato a pensare che per un imperatore tanto la bellezza, quanto le arti amatorie fossero merce non troppo rara da incontrare e che per giunta si trattasse di merce che perdeva vieppiù valore al prolungarsi della relazione, di fronte alle nuove offerte del mercato. Cosa rimane allora?... le cronache raccontano che Giustiniano fosse innamorato di Teodora e credo proprio che questo sia un terzo dato di fatto innegabile, non aveva alcun possibile interesse in quella relazione, solo grane... molto probailmente era davvero innamorato.

L'ultimo punto su cui vorrei riflettere è il seguente: la storia di Giustiniano non è quella del principe povero di spirito, la cui moglie, in forza di un maggior carattere o di una migliore capacità, dirige di fatto la cosa pubblica dietro le quinte, in nome del marito. La storia è piena dei principi e delle loro donne in tale condizione, ma non è proprio il caso di Giustiniano... lui era davvero un grandissimo uomo. Una persona, probabilmente l'ultima della storia, in grado di avere una visione universale dell'impero, la capacità politica per realizzarla e la capacità amministrativa per darle respiro e continuità.
Giustiniano era un uomo molto colto, capace di essere tanto diplomatico quanto implacabile all'occorrenza, che ha lasciato il proprio segno in molteplici campi della cultura oltre che della politica. Cosa poteva mai fare innamorare un uomo simile? la sola bellezza? la sola raffinatezza erotica? personalmente credo poco credibili queste risposte.
Penso che per un uomo come Giustiniano sia doveroso ipotizzare un coinvolgimento morale e intellettuale con la persona che ha condiviso la sua vita... quindi ritorno alla domanda iniziale su Teodora, cosa aggiunse alla disinvoltura per diventare imperatrice? penso che abbia aggiunto la capacità di sedurre intellettualmente un uomo che non avevi pari nel suo tempo.

Qui concludo il mio ragionamento, naturalmente privo di qualsiasi riscontro documentale, che vi invito quindi a considerare solo come una possibilità o forse ancor meno, come una bella storia di fantasia a lieto fine.

Ciao, Andrea


Autore Risposta: lucyb
Inserita il: 15 gennaio 2012 18:35:04
Messaggio:

La tua interpretazione, per quanto "romantica", sembra anche a me la più verosimile.Non credo che Teodora possa essere stata solo una licenziosa profittatrice.E, sminuendo troppo lei, si nega credito e valore anche a Giustiniano che ne ha fatto un'imperatrice.

Lucy


Autore Risposta: nonnaivana
Inserita il: 15 gennaio 2012 19:00:58
Messaggio:

Senz'altro è facile dar ascolto al "gossip", ma bisogna andare più in là di questo!
Le persone evolvono, col tempo sanno anche prendere altre vie, riscattarsi!
Erano due personaggi intelligenti, e avranno avuto fiducia l'uno nell'altra.
Gli impegni imperiali non sono cosa da poco, lei ha imparato presto, era in fondo ancora una ragazza, lui era più vecchio, e la sua intelligenza, come dice anche Andrea, è un dato di fatto, e avrà visto in lei delle qualità certe, per collocarla al suo livello!
Sono stati anche provati da gravi malattie, la sofferenza li avrà uniti maggiormente! Studiosi hanno avuto materia per le ricerche sul cancro e le malattie veneree, ammesso e non concesso, che Giustiniano ne abbia sofferto!

Buona serata!!!


CuriosaMente


Autore Risposta: marz
Inserita il: 16 gennaio 2012 18:46:07
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Vedo che su Teodora sono stato messo in minoranza . Potenza della sua seduzione !

Io non condivido le interpretazioni di Teodora in chiave proto-femminista. La mia opinione è che Teodora, dotata di indubbia intelligenza, era più che altro una scaltra arrampicatrice sociale, che aveva fatto perdere la testa a Giustiniano (così come in precedenza aveva fatto con altri uomini). Certamente era una donna dotata di molto fascino e conosceva bene le debolezze degli uomini.

Detto questo, credo che la verità storica sulla sua figura non si raggiungerà mai e che perciò ognuno può legittimamente rimanere delle proprie opinioni.

Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 17 gennaio 2012 19:37:31
Messaggio:

Ero indeciso se proseguire con l' analisi storica di Giustiniano. Tutto sommato, se era opportuno accennarne, come ha giustamente fatto Theco, un' analisi approfondita del suo operato è forse fuori dallo scopo di questa discussione. Mi limito a dire che il mio giudizio storico nei suoi confronti è diverso da quello di Theco. Ma la cosa non deve stupire, perchè Giustiniano, come Teodora, è destinato a dividere gli appassionati di storia in sostenitori e detrattori.

Proseguo con Ravenna. Diamo un' occhiata al campanile della Basilica di San Vitale e dirigiamoci verso il Battistero Neoniano o degli Ortodossi (che vedremo in serata).

Il campanile della Basilica di San Vitale.


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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 17 gennaio 2012 22:31:19
Messaggio:

Il Battistero Neoniano (chiamato così dal vescovo Neone che lo fece costruire) è situato di lato al Duomo. E' anche chiamato Battistero degli Ortodossi per distinguerlo da quello degli Ariani, fatto erigere da Teodorico.

E' il più antico dei monumenti ravennati, almeno come inizio di costruzione, risale alla fine del IV secolo o inizio del V secolo. E' una costruzione in laterizi di forma ottagonale, con le porte interrate (il livello originario è circa 3 metri sotto l' attuale piano).

Questa è la struttura esterna.


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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 17 gennaio 2012 22:33:44
Messaggio:

Il mosaico della cupola del Battistero Neoniano.


284,93 KB

Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 17 gennaio 2012 22:36:09
Messaggio:

Particolare della cupola (San Giovanni che battezza il Cristo).


231,66 KB

Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 17 gennaio 2012 22:42:30
Messaggio:

Particolare della cupola (sono riconoscibili 5 Apostoli).


238,53 KB

Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 17 gennaio 2012 22:44:16
Messaggio:

Particolare degli interni.


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Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 18 gennaio 2012 23:34:24
Messaggio:

Messaggio originario di marz:

Ero indeciso se proseguire con l' analisi storica di Giustiniano. Tutto sommato, se era opportuno accennarne, come ha giustamente fatto Theco, un' analisi approfondita del suo operato è forse fuori dallo scopo di questa discussione. Mi limito a dire che il mio giudizio storico nei suoi confronti è diverso da quello di Theco.


Marz il Goto contro theco il Bizantino
... a proposito dei bizantini non posso non ricordare le parole del grande Teofilatto dei Leonzi (Gianmaria Volontè ne L'Armata Brancaleone) che, riferendosi alla propria gente di origini bizantina, li apostrofa più o meno così: "membra febbrili, fiacchi alla spada, ma ratti al pugnale; gente meglio da perdere che da trovare".

Torniamo a noi con l'ultimo capitolo...

Dopo la morte di Teodorico i Goti ebbero alcuni altri re di poco conto... il solo Totila si distinse riuscendo a riconquistare Roma per ben due volte alle armate imperiali, ma il regno dei Goti in Italia volgeva ormai al termine, i tempi di Teodorico il Grande (che aveva fatto tremare la stessa Bisanzio) erano lontani e le truppe di Giustiniano guidate da Belisario e Narsete riuscirono a riportare l'intera Italia sotto l'impero.
Gli anni del regno dei Goti in Italia (476-554), a parte la sua parabola finale, furono un periodo di pace, per quel poco che poteva significare questa parola nell'alto medioevo.

Ravenna diventò sede della Prefettura d'Italia e fu la città italiana per la quale Giustiniano ebbe le maggiori attenzioni, favorendone lo sfarzo con la grandiosità delle opere... Massimiano (quello il cui trono in avorio ha colpito marz al museo arcivescovile) fu l'uomo che Giustiniano inviò a fare di nuovo grande Ravenna e Massimiano lo fece davvero... in meno di dieci anni costruì un numero impressionante di chiese di cui oggi ci resta solo il nome, ma qualcosa è sopravvissuto al tempo: le basiliche di San Vitale e Sant'Apollinare Nuovo, la cui costruzione fu avviata dai Goti e completata dai bizantini che le rivestirono anche dei complessi musivi che marz ci ha mostrato.

Dunque Ravenna ritornava capitale per la terza volta, della Prefettura d'Italia poi, dal 584, dell'Esarcato d'Italia voluto da Bisanzio.

Però Bisanzio era destinata a godersela poco l'Italia, nel 568, pochi anni dopo la sua riconquista un nuovo formidabile popolo arrivò dal nord a rivendicarne il dominio, erano i Longobardi, guidati da re Alboino. Progressivamente conquistarono tutta la penisola, lasciando ai bizantini solo la striscia di territorio che unisce Roma alla Romagna e stabilendo la loro capitale a Pavia.

I due regni e le due capitali avrebbero convissuto in Italia ancora per molto tempo, buona parte del quale in forma di una non disprezzabile tregua armata. Nel VI e VII secolo Ravenna fu la più popolosa città italiana, centro di rapporti politici ed economici, con le più alte gerarchie militari, politiche e religiose (grazie ad un editto bizantino di autocefalia, l'arcivescovo ravennate non era più sottoposto al primate romano).

Tutto ciò sarebbe durato fino al 751 quando Ravenna capitolò ai Longobardi e Bisanzio scomparve definitivamente dall'Italia. I longobardi avrebbero poi ceduto al Pontefice romano i territori dell'Esarcato: Roma ritornava capitale e Ravenna ritornava palude.

Dal 402 (fuga di Onofrio a Ravenna) al 751 (conquista da parte del Longobardi) ci sono 350 anni nei quali Ravenna é stata la città italiana più importante e per tre volte capitale... le belle immagini di marz ci mostrano i segni di questa epoca d'oro, sono una delle principali testimonianze dell'arte paleocristiana, tutelata con l'istituzione di 8 siti Unesco: Galla Placidia, battistero Neoniano, Sant'Apollinare Nuovo, battistero degli Ariani, mausoleo di Teodorico, San Vitale, Sant'Apollinare in Classe, Cappella Arcivescovile.

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 18 gennaio 2012 23:48:56
Messaggio:

Messaggio originario di theco:

Marz il Goto contro theco il Bizantino
Ciao, Andrea


Hai ragione Andrea, sembra di essere tornati ai vecchi tempi .
Ma rinuncio alla sfida, un pò perchè gli anni passano anche per i Goti, un pò perchè Ravenna è troppo bella e vicina ai miei gusti per aver voglia di litigare.
Se solo avesse un pò di montagne !

Giuseppe


Autore Risposta: lucyb
Inserita il: 19 gennaio 2012 11:31:59
Messaggio:

Molto bello, piacevole e interessante per me (anzi, penso, per noi) se continuate in questa che, più che una sfida, mi sembra un'ottima collaborazione!


Lucy


Autore Risposta: marz
Inserita il: 19 gennaio 2012 19:05:18
Messaggio:

Non farti ingannare dalle apparenze, Lucy. Io e Theco saremmo capaci di litigare ferocemente su Giustiniano !
E' che abbiamo concordato un gentlemen's agreement !

A dire il vero, avrei voglia di fare alcune battute su Giustiniano, ma lo farò solo dopo che Theco me ne avrà dato il consenso.

Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 19 gennaio 2012 20:53:03
Messaggio:

Messaggio originario di marz:

Non farti ingannare dalle apparenze, Lucy. Io e Theco saremmo capaci di litigare ferocemente su Giustiniano !
E' che abbiamo concordato un gentlemen's agreement !

A dire il vero, avrei voglia di fare alcune battute su Giustiniano, ma lo farò solo dopo che Theco me ne avrà dato il consenso.

Giuseppe



Ma no, marz, non siamo così astiosi come ci dipingi... Qualche volta ci siamo un poco punzecchiati, ma solo per amore di verità

Questa chiacchierata mi e piaciuta, andiamo senz'altro avanti con le tue immagini e le tue opinioni su giustiniano, ne io ne lui ci offenderemo

Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 19 gennaio 2012 21:16:19
Messaggio:

Come immagini mi sono rimaste solo quelle della Basilica di Sant' Apollinare (che devo rimandare a domani) e qualche foto spicciola. Il mio programma prevedeva di vedere anche altro di Ravenna, ma i mosaici mi sono piaciuti troppo ed ho preferito concentrare su di essi il tempo che avevo a disposizione.

Sulle battute su Giustiniano preferisco toglierle ed autocensurarmi, non per Theco che sarebbe stato allo scherzo ed avrebbe replicato nel modo giusto, ma perchè contenevano riferimenti alla situazione politica recente e preferisco evitare che qualcuno possa sentirsene disturbato.


Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 19 gennaio 2012 22:43:18
Messaggio:

Messaggio originario di marz:
Sulle battute su Giustiniano preferisco toglierle ed autocensurarmi, non per Theco che sarebbe stato allo scherzo ed avrebbe replicato nel modo giusto, ma perchè contenevano riferimenti alla situazione politica recente e preferisco evitare che qualcuno possa sentirsene disturbato.


Giuseppe


marz, avevo inserito una risposta spero altrettanto divertente della tua, ma poi l'ho cancellata subito perchè non c'era più la tua base a sostenerla...

Comunque eri stato grande...

Ciao, Andrea


Autore Risposta: lucyb
Inserita il: 20 gennaio 2012 00:12:55
Messaggio:

Cosa mi sono persa?!

Lucy


Autore Risposta: marz
Inserita il: 20 gennaio 2012 21:16:10
Messaggio:

Eh, Lucy, ti sei persa un parallelismo storico fra la vita e le opere di Giustiniano e quelle di un politico dei nostri tempi !

Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 20 gennaio 2012 22:38:56
Messaggio:

Ed entriamo adesso nella Basilica di Sant' Apollinare Nuovo (da non confondere con l' altrettanto bella Basilica di Sant' Apollinare in Classe, che si trova a 5 Km da Ravenna).

La chiesa fu fatta edificare da Teodorico per il rito ariano, ma riconsacrata nel 561 al culto cattolico.

Dell'antica costruzione sopravvivono i meravigliosi mosaici della navata centrale, che probabilmente sono la più vasta superficie musiva che sia giunta a noi dall'antichità. L' interno, molto semplice, esalta ulteriormente la bellezza dei mosaici.

Veduta generale della parete sinistra


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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 20 gennaio 2012 22:44:57
Messaggio:

Parete di sinistra. In basso, particolare del corteo delle vergini.


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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 20 gennaio 2012 22:46:44
Messaggio:

I Magi che offrono doni.


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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 20 gennaio 2012 22:49:17
Messaggio:

La Madonna con il Bambino.


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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 20 gennaio 2012 22:50:36
Messaggio:

Il Cristo Redentore.


254,85 KB

Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 20 gennaio 2012 22:51:57
Messaggio:

Rappresentazione musiva del Palazzo di Teodorico.


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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 20 gennaio 2012 22:55:24
Messaggio:

Rappresentazione musiva del porto e della città di Classe, con cui chiudo.


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Giuseppe


Autore Risposta: marz
Inserita il: 20 gennaio 2012 23:27:39
Messaggio:

Consentitemi adesso alcune considerazioni su Ravenna, di natura personale.

Ci sono città con cui uno si sente in sintonia o che piaciono particolarmente. Ciò non sempre dipende solo dalle bellezze della città, ma spesso influiscono altri fattori, come, ad esempio, il tempo atmosferico, oppure la compagnia con cui si è, oppure l' umore della giornata, oppure banalmente se si è trovato l' albergo od il ristorante giusto.

Ravenna è una città che mi è piaciuta davvero molto e non credo che il mio giudizio sia influenzato più di tanto dagli altri fattori che ho citato. Ho trovato la città molto vivibile e piena di meravigliosi monumenti. E' chiaro che qualcuno nel visitare una città può avere altri interessi o priorità e dare legittimamente un giudizio diverso dal mio.

Dal punto di vista storico (e Theco ne ha illustrato brillantemente i dettagli) Ravenna per un certo periodo, sia pure molto lontano nel tempo, è stata probabilmente la più importante città italiana. Di quel periodo conserva testimonianze uniche e preziose, che meritano di essere viste.


Giuseppe


Autore Risposta: theco
Inserita il: 11 febbraio 2012 21:52:05
Messaggio:

Messaggio originario di marz:
Se solo avesse un pò di montagne !
Giuseppe


Vuoi dire così?

dalla mia finestra questa mattina

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Ciao, Andrea


Autore Risposta: marz
Inserita il: 12 febbraio 2012 23:56:21
Messaggio:

Eh, certo che quest' anno in Romagna la neve non ve la siete proprio fatta mancare !

Giuseppe


Autore Risposta: nonnaivana
Inserita il: 13 febbraio 2012 12:54:45
Messaggio:

anche Bologna non si è lasciata mancare niente in quanto a neve,
ci stanno persino "disputando" gare di Sci di Fondo" cittadino!

Grazie ancora per il bellissimo thread!

CuriosaMente


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