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Nuova famiglia: Platyarthridae (Platyarthrus hoffmannseggii)

Stampato da: Natura Mediterraneo
URL Discussione: https://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=133910
Stampato il: 14 maggio 2024

Discussione:


Autore Discussione: Lucabio
Oggetto: Nuova famiglia: Platyarthridae (Platyarthrus hoffmannseggii)
Inserito il: 17 gennaio 2011 12:53:57
Messaggio:

Carissimi,
è davvero incredibile la varietà di specie che si possono nascondere sotto una mattonella in giardino... un mondo che fino a 3 settimane fa avevo sempre ignorato e di cui ignoravo l'esistenza.

Sotto la stessa mattonella dove due settimane fa trovai questo, sta mattina ho trovato tre nuove creature.

Il corpo si presenta completamente bianco, con sette paia di zampe ambulatorie, e solamente 5 segmenti delle antenne! Questo mi ha mandato inizialmente in crisi perchè ho dovuto escludere sia Oniscus che Porcellio, anche se inizialmente ho pensato, viste le dimensioni molto ridotte (appena 3 - 4 mm) che potessero essere i piccoli di qualche specie.. e invece cercando online sono arrivato alla famiglia a cui appartengono: Platyarthridae.

Le specie segnalate per il nord italia non sono molte e si possono trovare sulla Checklist online della fauna italiana:


Family Platyarthridae

Platyarthrus Brandt, 1833

Platyarthrus aiasensis Legrand, 1953 (S, Si, Sa)
Platyarthrus briani Verhoeff, 1931 (S, Si) [E]
Platyarthrus caudatus Aubert & Dollfus, 1890 (N, S, Si, Sa)
Platyarthrus costulatus Verhoeff, 1908 (N, S, Si, Sa)
Platyarthrus haplophthalmoides Arcangeli, 1932 (S) [E]
Platyarthrus hoffmannseggii Brandt, 1833 (N, S, Si)
Platyarthrus lerinensis Vandel, 1957 (S, Si)
Platyarthrus schoebli Budde Lund, 1885 (N, S, Si, Sa)
Platyarthrus sorrentinus Verhoeff, 1931 (S) [E]

Trichorhina Budde Lund, 1908

Trichorhina buchnerorum (Verhoeff, 1942) (S)
Trichorhina paolae Caruso, 1978 (Si) [E]
Trichorhina sicula Vandel, 1969 (Si) [E]



In questi articoli, Tartally, Hornung, Espadaler, 2004 e Hornung, Vilisics e Tartally, 2005 gli autori mostrano le immagini di Platyarthrus schoebli e Platyarthrus hoffmannseggii e dalle stesse è possibile escludere che si tratti di P. schoebli.

Molte sono le immagini online di Platyarthrus hoffmannseggii e mi sembra che l'affinità sia davvero notevole! Non ho però termini di paragone con le altre due specie citate nella checklist per il nord Italia: P. costulatus e P. caudatus, per cui per ora non mi sbilancio oltre e vi lascio alle immagini!








Risposte:


Autore Risposta: Lucabio
Inserita il: 17 gennaio 2011 13:04:35
Messaggio:





Autore Risposta: Lucabio
Inserita il: 17 gennaio 2011 13:05:15
Messaggio:





Autore Risposta: Lucabio
Inserita il: 17 gennaio 2011 13:06:00
Messaggio:





Autore Risposta: Lucabio
Inserita il: 17 gennaio 2011 13:06:41
Messaggio:





Autore Risposta: Lucabio
Inserita il: 17 gennaio 2011 13:07:20
Messaggio:






Autore Risposta: Lucabio
Inserita il: 17 gennaio 2011 13:08:00
Messaggio:







Autore Risposta: Lucabio
Inserita il: 17 gennaio 2011 13:09:30
Messaggio:




Autore Risposta: Lucabio
Inserita il: 17 gennaio 2011 13:28:25
Messaggio:

Alcune caratteristiche:

Flagello delle antenne, con due sezioni separate.
Antenne corte e robuste,
Testa triangolare,
Cieco senza ocelli,
Completamente bianco,
Uropodi a forma di lancia allungata.

Lunghezza: fino a 5 mm.


Habitat e Abitudini:

Platyarthrus hoffmannseggi si trova comunemente nei formicai dove possono coesistere con molte specie di formiche che vivono nel suolo o nei tronchi marciscenti. Tuttavia, può essere trovata al di fuori dei formicai, sotto le pietre, comunemente anche nei cunicoli delle talpe o conviventi con varie specie di coleotteri xilofagi (Sono stati segnalati con Sinodendron cylindricum L.; Elate balteatus L.; Rhagium bifasciatum F.; Hylobius abietis L.).

I Platyarthrus non sono alimentati dalle formiche, ma si nutrono degli scarti delle formiche e degli escrementi delle formiche. Questo onisco è quindi uno spazzino dei formicai. Questo piccolo isopode è anche goloso, ha infatti l'abitudine di raccogliere le secrezioni zuccherine emesse dagli afidi.

Quando Platyarthrus hoffmannseggi non vive con le formiche, si nutre di sostanze vegetali: piante marciscenti, muschi, epatiche, funghi, spore di piante inferiori, ecc.


Ecco alcune immagini online: qui, qui, qui e qui



Ciao!




Luca




Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata. Albert Einstein

Non c'è niente come la paleontologia. Nessun piacere può essere paragonato a ciò che si prova nel trovare un gruppo di ossa fossili in buono stato, che raccontano la loro antica storia in un linguaggio quasi vivo. Charles Darwin

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Autore Risposta: paolofon
Inserita il: 17 gennaio 2011 15:35:48
Messaggio:

Grazie, Luca, per queste tue esplorazioni in angoli taxonomicamente poco conosciuti nel nostro Forum!

Davvero interessanti!



Paolofon


Autore Risposta: Lucabio
Inserita il: 17 gennaio 2011 15:43:37
Messaggio:

Messaggio originario di paolofon:

Grazie, Luca, per queste tue esplorazioni in angoli taxonomicamente poco conosciuti nel nostro Forum!

Davvero interessanti!



Paolofon


Ciao Paolo, come avrai notato sono esplorazioni del tutto casuali, senza nulla di metodico...
Sto semplicemente affacciandomi su un mondo a me ignoto, quello che vive sotto le mattonelle del mio giardino, e che mi sta affascinando parecchio..
Se queste mie osservazioni possono essere utili o interessano anche ad altri non può che farmi piacere condividerle!



Ciao!




Luca




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Autore Risposta: Lucabio
Inserita il: 18 gennaio 2011 17:43:47
Messaggio:

Aggiungo alcune informazioni tratte da:

Atti della Società italiana di scienze naturali e del Museo civico di storia naturale di Milano. v.61, 1922 (1896) Page 210 - 211







Autore Risposta: Lucabio
Inserita il: 18 gennaio 2011 17:45:24
Messaggio:








Autore Risposta: Lucabio
Inserita il: 18 gennaio 2011 17:53:46
Messaggio:

Dopo aver già escluso in precedenza Platyarthrus schoebli possiamo confrontare ora la forma particolarmente corta del pleotelson e questo ci porta ad escludere che si tratti di Platyarthrus caudatus e Platyarthrus costulatus, e ad affermare con certezza che l'unica altra specie presente nel nord Italia è quella a cui appartiene l'esemplare presentato:

Platyarthrus hoffmannseggii Brandt, 1833



Ciao!




Luca




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Autore Risposta: paolofon
Inserita il: 18 gennaio 2011 21:01:35
Messaggio:

Complimenti!



Paolofon


Autore Risposta: Carlmor
Inserita il: 18 gennaio 2011 21:18:27
Messaggio:

Bravo Luca ... una discussione esemplare
per l'impegno e i risultati

Carlo


Autore Risposta: PaoloMarenzi
Inserita il: 18 gennaio 2011 22:08:14
Messaggio:

ti ringrazio anch'io per presentarci questi preziosi amichetti, dalla veste così arcaica e affascinante .-)

...E più diventa tutto inutile più credi che sia vero....


Autore Risposta: Lucabio
Inserita il: 19 gennaio 2011 09:32:18
Messaggio:

Messaggio originario di betelges:

ti ringrazio anch'io per presentarci questi preziosi amichetti, dalla veste così arcaica e affascinante .-)

...E più diventa tutto inutile più credi che sia vero....

In effetti gli isopodi terrestri mi ricordano molto i trilobiti!


Sono io che devo ringraziarvi per gli apprezzamenti ricevuti, che sicuramente non merito! Il risultato finale in realtà è stato possibile solo perchè le specie segnalate non erano molte e ho trovato questo lavoro di A.Arcangeli che consetiva di discriminare tra le quattro specie presenti nel nord Italia. Purtroppo mi sto rendendo conto in questi giorni che non si è sempre così fortunati, anzi le cose si complicano parecchio quando si affrontano gruppi più numerosi (penso ai Diplopodi che ho postato recentemente: tra Glomeridae, Polydesmidae, Craspedosomatidae... ma anche gli stessi Porcellionidae) sovente diventa difficile arrivare anche solo al genere, per mancanza di immagini online taxate con sicurezza su cui fare affidamento e per la mancanza di lavori storici con immagini esplicative.

In questi giorni ho trovato molto utile fare ricerche, per quanto riguarda gli Isopodi terrestri, partendo dalla banca dati WoRMS (World Register of Marine Species) che include anche queste specie terrestri. Da li, cercata una specie si può arrivare a parecchie fonti bibliografiche attraverso la voce LINK, che collega direttamente alla Biodiversity Heritage Library e a tutte le pubblicazioni disponibili (storiche e recenti) che citano quella specie. Se si ha un po' di fortuna tra tutte, una con delle tavole e delle immagini si può anche trovare!






Ciao!




Luca




Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata. Albert Einstein

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Autore Risposta: Juventino
Inserita il: 19 gennaio 2011 15:34:03
Messaggio:

Grazie mille!!
Di questi non ne avevo mai sentito parlare!!
Hai fatto davvero un lavoro buonissimo!!

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