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 Escursione malacologica nel trapanese
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gigi58
Moderatore Trasversale


Città: Trapani
Prov.: Trapani

Regione: Sicilia


17657 Messaggi
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Inserito il - 23 febbraio 2009 : 20:36:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
eccone un'altro (visto la pioggia erano a spasso)
Immagine:
Escursione malacologica nel trapanese
155,72 KB

Gigi
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 23 febbraio 2009 : 20:38:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Qual'è il motivo per cui l'Helix mazzulli e la Litophaga litophaga (mangiatrice di pietra - il dattero di mare) sciolgono la roccia che suppongo sia calcarea per mezzo di acidi?
I datteri di mare ho sempre supposto che lo facessero per proteggere il proprio corpo sfruttando una nicchia ecologica diversa da quella dei cannolicchi che sono piuttosto simili e che lo proteggono sotto lo spessore della sabbia. Ma le Helix mazzulli per quale motivo lo fanno?

Grazie Beppe


I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier
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ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 23 febbraio 2009 : 20:49:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
probabilmente in questa maniera ottengono lo stesso vantaggio delle Lithophaga

ciao

ang
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Fabiomax
Moderatore


Città: Cefalù
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


2229 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 febbraio 2009 : 22:18:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di sg:



@Fabiomax: qui ho trovato questa affermazione: "Scavando delle nicchie il mollusco crea un ambiente umido che favorisce la crescita di uno strato di alghe di cui si nutre." Sai dirci qualcosa in più al riguardo?


s.g.

Link


Ciao S.G.
Per quel che ne so, le mazzullii si nutrono della vegetazione erbacea che nasce alla base delle pareti rocciose.
Dubito che un mollusco delle dimensioni di un mazzullii possa trarre sostentamento solo da un sottilissimo stato di "alghe" o licheni

Ciao Fabio


Sicilia: bellissima per natura
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 24 febbraio 2009 : 08:33:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ang:

probabilmente in questa maniera ottengono lo stesso vantaggio delle Lithophaga


Non saprei bene quale potrebbe essere lo stesso vantaggio: essere predati intendi? Le litophaga si trovano a loro agio su tratti rocciosi a bassa profondità dove forse può essere più pericolosa l'azione dell'onda marina che quella di un predatore. Magari, non producendo bisso per ancorarsi al substrato necessitano dello scavo per rimanere in situ, contrariamente a quanto fanno le cozze presenti a migliaia, altrettanto buone come cibo.
Lo stesso dicasi per i cannolichi che si vedrebbbero trasportati a riva dalle onde della prima mareggiata se non fossero ben affossati sui bassi fondali sabbiosi.
Ma le Helix mazzulli che convivono negli stessi luoghi frequentati dai "babbaluci" (le lumachine bianche che si fanno al sugo tanto per intenderci)
hanno un motivo ben valido per comportarsi in tal maniera se eventuali predatori hanno a disposizione migliaia di babbaluci di cui nutrirsi?
Ma forse mi sfugge qualcosa..
Ciao Beppe

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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 24 febbraio 2009 : 08:42:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Chiedo scusa all'amico Gigi, autore del post per aver stornato l'attenzione dall'argomento principale con questa mia osservazione che forse avrei dovuro postare a parte.
Abbi pazienza Gigi...ma ormai è andata così...

ciao Beppe
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ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 24 febbraio 2009 : 09:08:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
direi che l'argomento è assolutamente pertinente vista la particolarità di questa specie
vespa è vero quanto dici, d'altra parte il vantaggio di un rifugio come quello costruito dalla mazzullii è evidente dalla bellissima foto di gigi che ritrae una galleria che ospita anche altre specie tra cui scorgo Eobania vermiculata e Cantareus (o Cornu) aspersus
è probabile che i "babbaluci" che citi usino una diversa strategia, come ad es il vantaggio numerico visto che formano delle colonie numerosissime e il mimetismo probabilmente più efficace di quello della mazzullii
questo senza sapere a priori di quali predatori parliamo che potrebbero avere, per motivi che ignoriamo, delle preferenze per i grossi helicidi rispetto a specie più piccole

ciao

ang
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 24 febbraio 2009 : 09:48:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Angelo, è un'ipotesi più che plausibile quella del rapporto numerico, del tipo di predatore e della appetibilità.
Ciao Beppe
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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

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Inserito il - 24 febbraio 2009 : 10:12:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Beppe e bentornato,
capire i motivi del perché l'evoluzione di una specie si è mossa in una direzione piuttosto che in un'altra non è cosa facile.
Noi oggi possiamo vedere gli effetti prodotti da una serie di fattori che non conosciamo perfettamente(predazione,paleoclima ecc).
Da come ci ha segnalato Siciliaria C.mazzulli non è l'unica specie che pratica il saxicavismo ma ne esistono altre nel nordafrica, dunque questa linea evolutiva proviene da un passato abbastanza lontano.
Uno dei motivi principali che può aver spinto l'evoluzione in questa direzione è la creazione di un ambiente con microclima più favorevole alla sopravvivenza in un ambiente particolarmente arido.
La presenza di molte altre specie che sfruttano il lavoro di C.mazzulli ci dice che questo esperimento evolutivo è perfettamente riuscito.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 24 febbraio 2009 : 10:45:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Subpoto:
questa linea evolutiva proviene da un passato abbastanza lontano.
Uno dei motivi principali che può aver spinto l'evoluzione in questa direzione è la creazione di un ambiente con microclima più favorevole alla sopravvivenza in un ambiente particolarmente arido.
La presenza di molte altre specie che sfruttano il lavoro di C.mazzulli ci dice che questo esperimento evolutivo è perfettamente riuscito.


anche questa che proponi tu, Sandro ( la tua firma è estrememente emblematica in questo specifico contesto) configura una soluzione al quesito molto palusibile.
In effetti, ricercare esempi simili distribuiti a macchia di leopardo sulla faccia del pianeta può rappresentare uno dei pochi strumenti a disposizione, oltre alla nostra arguzia, per poter tentare di offrire una spiegazione a delle capacità di adattamento così particolari.
Devi sapere che il clima estivo di Trapani è tremendamente arido, non solo per la scarsa piovosità e per la fortissima insolazione (un lato a mare del monte Cofano è esposto al sole terribile del mezzogiorno che picchia su una superficie angolata nella giusta maniera anche nei mesi meno torridi) ma anche per la quantità di venti che interessano la parte terminale ovest della Sicilia.
Il trapanese è il lembo estremo della Sicilia infilata nel mare e.... c'è sempre ventilazione perchè è esposto praticamente a quasi tutti i venti(come farà Gigi a fare le sue macro...): non a caso sono state create lì le saline.
Un clima molto arido quindi che solo negli ultimi anni si è addolcito.
E' interessante notare la corrispondenza dei requisiti climatici che tu hai evidenziato per offrire un ulteriore elemento di studio.
Grazie quindi per la tua precisazione (ed anche per il bentornato )

ciao Beppe
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gigi58
Moderatore Trasversale


Città: Trapani
Prov.: Trapani

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Inserito il - 24 febbraio 2009 : 11:00:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Messaggio originario di Subpoto:
questa linea evolutiva proviene da un passato abbastanza lontano.
Uno dei motivi principali che può aver spinto l'evoluzione in questa direzione è la creazione di un ambiente con microclima più favorevole alla sopravvivenza in un ambiente particolarmente arido.
La presenza di molte altre specie che sfruttano il lavoro di C.mazzulli ci dice che questo esperimento evolutivo è perfettamente riuscito.


Il trapanese è il lembo estremo della Sicilia infilata nel mare e.... c'è sempre ventilazione perchè è esposto praticamente a quasi tutti i venti(come farà Gigi a fare le sue macro...): non a caso sono state create lì le saline.


Divento matto caro Beppe, infatti sapessi quante foto fuori fuoco faccio a causa della folata non prevista!!! Ormai uso spesso il flash che mi permette di usare tempi veloci e diaframmi chiusi che limitano gli effetti collaterali del vento congelando l'attimo, anche se la bellezza delle foto in luce naturale, magari tenue come quella del mattino o del pomeriggio, è impagabile

Gigi
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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32715 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 febbraio 2009 : 14:36:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ringrazio Beppe per avermi segnalato questa interessantissima discussione; io, di molluschi non ne capisco niente e penso che mi sarebbe sfuggita.

Bellissima la presentazione, le foto e anche l'organizzazione in team, assolutamente da copiare.

Eccezionale poi il soggetto; non credevo che i molluschi terrestri avessero sviluppato adattamenti così particolari.

Per quanto riguarda le elucubrazioni sul motivo (o quanto meno, l'utilità) di questo adattamento, mi convince molto la teoria di Subpoto, perché è quella che spiega meglio il fatto che questa specie e questo comportamento siano presenti solo in Sicilia e in Africa, mentre la predazione è presente ovunque.

Sarei curioso di sapere se esistono altri endemismi del genere in ambienti simili, come - la butto là - Alghero o Santa Maria di Leuca, oppure la Grecia.
Magari, certi fori esistono anche altrove, ma vengono attribuiti ad organismi marini che li avrebbero fatti quando le rocce erano ancora sommerse.

Complimenti a tutti!

Il cattivo tempo aguzza l'ingegno

luigi




Modificato da - elleelle in data 24 febbraio 2009 14:38:39
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Fabiomax
Moderatore


Città: Cefalù
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 febbraio 2009 : 18:46:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per chi volesse saperne di più

e' in fase di stampa sulla rivista Biogeographia edita dalla Società Italiana di Biogeografia:

Le popolazioni di Cornu mazzullii (De Cristofori et Jan, 1832) in Sicilia (Gastropoda, Pulmonata, Helicidae): risultati preliminari.
MARIASTELLA COLOMBA, FABIO LIBERTO, AGATINO REITANO, ARMANDO GREGORINI, SALVATORE GIGLIO e IGNAZIO SPARACIO.

In questa pubblicazione Siciliaria, io e company presentiamo i dati preliminari di uno studio morfologico e gentico sulle popolazioni di C. mazzullii in Sicilia.
Ringrazio fin da ora i gentilissimi Gigi58, Seahorse e gli altri amici che ci hanno aiutato



Il lavoro definitivo è quasi ultimato e verrà pubblicato su un'altra rivista scientifica.
Questo seconda pubblicazione sarà una vera e propria monogrfia, in cui verranno affrontati gli aspetti geonemici, morfologici, genetici, paleontologi e biogeografici di C. mazzullii

In fine stiamo pianificando un'altro lavoro in cui approfondiremo ulteriormente i rappoti tra le mazzullii di Sicilia e le altre Helicidae saxicave del Nord Africa

Ciao Fabio



Sicilia: bellissima per natura
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ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 24 febbraio 2009 : 22:07:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
mi era sfuggito il fatto che questo comportamento fosse condiviso da altre specie africane, questo assume un interessante significato biogeografico vista la comune origine geologica tra il maghreb e la sicilia occidentale

e su questo non vedo l'ora di saperne di più

ciao

ang
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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
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Inserito il - 24 febbraio 2009 : 22:44:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Complimenti ai nostri Fabio ed Agatino,tra poco la malacologia siciliana non sarà più un mistero.
Teneteci informati dell'uscita di questo lavoro.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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sg
Utente Senior


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Inserito il - 24 febbraio 2009 : 23:10:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Fabiomax:

Per chi volesse saperne di più

e' in fase di stampa sulla rivista Biogeographia edita dalla Società Italiana di Biogeografia:

Le popolazioni di Cornu mazzullii (De Cristofori et Jan, 1832) in Sicilia (Gastropoda, Pulmonata, Helicidae): risultati preliminari.
MARIASTELLA COLOMBA, FABIO LIBERTO, AGATINO REITANO, ARMANDO GREGORINI, SALVATORE GIGLIO e IGNAZIO SPARACIO.


Quindi il binomio attualmente accettato per questa specie è Cornu mazzullii ?

s.g.

Link

Modificato da - Fabiomax in data 24 febbraio 2009 23:24:00
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Fabiomax
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Inserito il - 24 febbraio 2009 : 23:25:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si S.G.

il nome è Cornu mazzullii (De Cristofori & Jan, 1832)


appena il lavaro sarà pubblicato
lo renderemo disponibile nella maniera più ampia possibile


Sicilia: bellissima per natura
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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
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Inserito il - 24 febbraio 2009 : 23:48:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Fabiomax:

Si S.G.

il nome è Cornu mazzullii (De Cristofori & Jan, 1832)


Finalmente ma ancora sub iudice



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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sg
Utente Senior


Città: Palermo

Regione: Sicilia


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Inserito il - 25 febbraio 2009 : 00:00:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Subpoto:

Messaggio originario di Fabiomax:

Si S.G.

il nome è Cornu mazzullii (De Cristofori & Jan, 1832)


Finalmente ma ancora sub iudice



Io ero passato da Helix mazzullii a Cantareus mazzullii ma intuisco che mi devo essere perso qualche puntata ... . Qualcuno mi fa un riassunto ?


s.g.

Link
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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

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Inserito il - 25 febbraio 2009 : 00:38:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Hai ragione sg,ti collego con un link alla discussione su quel tema e all'aggiornamento della check-list.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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