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 filogenesi molecolare delle Candidula
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ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 11 novembre 2017 : 14:24:37 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

vi segnalo un lavoro da poco uscito on-line di chueca et al. sulla filogenesi delle Candidula (v. qui)
il lavoro si concentra specialmente sulla penisola iberica, ma anche l'italia è ben rappresentata, anche grazie al contributo di sandro, marco palmieri e del nostro indimenticabile beppe
come abbiamo già sperimentato in altri casi recenti, i lavori genetici, specialmente quelli che riguardano la malacofauna continentale, stravolgono la sistematica basata sulla morfologia e ci prospettano nuovi scenari
questo non fa eccezione; il gen. Candidula come finora inteso non è monofiletico e il suo uso viene ristretto a C. unifasciata (specie tipo), diffusa nell'italia centro-settentrionale e francia, C. rugosiuscula, diffusa in francia meridionale (provenza) e C. cavannae dei monti del matese
per quanto riguarda le altre specie italiane considerate nello studio, viene utilzzato il gen. Xerogyra Monterosato, 1892 per X. spadae (specie tipo), distribuita nell'appennino centrale, X. fiorii, endemismo del gran sasso e X. grovesiana (monti dell'abruzzo meridionale); un altro gen. di monterosato e nuovi generi vengono utilizzati per collocare le altre specie considerate nello studio; purtroppo altre entità italiane come ad es. la Candidula grovesiana var. scissa (v. qui) o la Candidula claudia (v. qui) non sono state incluse nel lavoro e il loro status rimane sospeso
come abbiamo visto recentemente con lo studio di razkin et al. che ha portato alla suddivisione della fam. Hygromiidae in Hygromiidae, Geomitridae e Canariellidae (ne avevamo parlato qui), anche in questo caso i generi vengono definiti essenzialmente su base genetica, dato che come già visto anche in altri casi (es. gen. Albinaria, Monacha, ecc.), i caratteri morfologici utilizzati a livello specifico (conchiglia e anatomia) non sempre sono utilizzabili a livello sopraspecifio perché spesso si tratta di strutture che tendono a ripresentarsi anche in gruppi distanti
infatti guardando l'albero filogenetico ottenuto si vede che le Xerogyra sono più vicine al gruppo Cernuella+Cernuellopsis che alle Candidula

ciao

ang



Anche se nessuno di noi sa esattamente dove sta andando o dove andrà a finire.....comunque lascerà la sua indelebile striscia di bava (Beppe/papuina)

iperione
Utente Senior

Città: Cremona


2262 Messaggi
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Inserito il - 11 novembre 2017 : 16:10:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Generalmente con gli approfondimenti genetici ci si accorge dell'esistenza di una biodiversità maggiore di quella che si supponeva, ma ci restano da scoprire le cose che (per me) sono le più interessanti, cioè quali siano le ripercussioni pratiche (morfologiche, ecologiche, etologiche, ecc.) delle differenziazioni "biochimiche" degli organismi.
Come al solito, lo studio, pur così esteso ed approfondito, non esaurisce le conoscenze, ma anzi apre nuove ed ancor più vaste prospettive di ricerca.
Intanto, egoisticamente, mi compiaccio di sapere che le Candidula delle mie parti sono rimaste unifasciata (le conferme rassicurano, le novità invece possono provocare un po' di smarrimento...)
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2327 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 12 novembre 2017 : 19:02:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per l'informazione. Sono piacevolmente sorpreso che l'articolo sia ad accesso libero. Parecchi anni fa, nel forum, Alessandro Hallgass aveva chiesto aiuto per la raccolta di Candidula, mi pare proprio per Gomez-Moliner, ma ormai pensavo che il progetto fosse morto.
La prima cosa che ho fatto è stata cercare la lista delle località di raccolta che non c'è, nonostante sia scritto che si trova nei "materiali supplementari": lì ci sono solo cartine ma senza una buona tabella non si possono capire certe cose. Per esempio, è evidente che hanno analizzato C.unifasciata vincae (è la C. unifasciata in fig. 2 e un paio di punti nella cartina di fig. S3E potrebbero corrispondere). Se i campioni 1839 e 1840 nell'albero filogenetico (fig. 3) corrispondono a questo taxon avremmo una conferma genetica della sua validità, al limite della buona specie, ma con i dati forniti non si può dire niente. Ma per ora ho guardato solo le figure.
E' pur vero che non so aprire il file .nwk, ma pare che contenga solo alberi filogenetici (per inciso, qualcuno di voi la sa aprire?).


fern
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ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


11306 Messaggi
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Inserito il - 12 novembre 2017 : 19:58:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
anch'io avevo notato l'assenza di una tabella con i dettagli degli es. utilizzati nello studio (il testo rimanda genericamente a supplementary material, può darsi che per errore la tabella non sia stata messa on-line), ma la questione della vincae mi era completamente sfuggita; strano perché se fosse così come ipotizzi tu ne avrebbero dovuto parlare nel testo; è possibile anche che gli autori si siano concentrati maggiormente sulla fauna iberica

ciao

ang



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garagolo
Moderatore


Città: Cerretti di Santa Maria A Monte
Prov.: Pisa

Regione: Toscana


3455 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 12 novembre 2017 : 21:07:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ero insieme a Sandro quando raccogliemmo gli esemplari di C.u. vincae e Sandro disse che li avrebbe appunto spediti a Gomez-Moliner per lo studio sulle Candidula.
Mi sono ostici lavori così specialistici di genetica e non posso dire di aver compreso molto ma mi chiedo se di unifasciata sia stata analizzata solo la popolazione della vincae da noi rinvenuta a Campo Cecina nei pressi del rifugio Carrara, ignorando le altre popolazioni di candidula italiane che presentano, morfologicamente, caratteristiche decisamente diverse dalla vincae. La "forma" delle apuane, la vincae appunto, si discosta morfologicamente molto dalla Candidula unifasciata unifasciata generalmente conosciuta e mi chiedo se sia logico analizzare solo tale "forma" per stabilire la collocazione genetica della specie.

Alessandro


"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più sicuro" (Umberto Eco)
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marco palmieri
Utente Senior

Città: Bologna


1875 Messaggi
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Inserito il - 12 novembre 2017 : 22:30:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io e Beppe avevamo raccolto e spedito degli esemplari dall'Appennino bolognese

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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


2262 Messaggi
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Inserito il - 12 novembre 2017 : 23:38:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marco palmieri:

Io e Beppe avevamo raccolto e spedito degli esemplari dall'Appennino bolognese


Sono vostri anche quelli del "pallino" emiliamo-romagnolo di pianura?

P.s.: neanch'io riesco a vedere l'nwk.

ciao

Iperione
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marco palmieri
Utente Senior

Città: Bologna


1875 Messaggi
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Inserito il - 13 novembre 2017 : 08:42:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non riesco al momento a vedere la cartina. Non escludo che avessimo campionato l'unica popolazione a me nota presente in pianura, che si trova al confine tra Bologna e Ferrara, in prossimità della riva destra del fiume Reno. Se il punto è quello siamo stati noi

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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2327 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 13 novembre 2017 : 11:28:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il mistero si infittisce: nel testo si dice che le sequenze geniche sono state caricate nella banca dati GenBank, con riferimento al materiale supplementare. Però non solo queste informazioni mancano nei supplementi, ma non sono nemmeno presenti in Genbank.
Nel frattempo ho scorso il testo e vedo che la discussione tassonomica vera e propria è contenuta in una sola pagina (su 12!) e si limita praticamente all'introduzione di nuovi generi. Forse i dettagli mancanti sono riservati ad una prossima pubblicazione.

fern
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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


2262 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 13 novembre 2017 : 12:34:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marco palmieri:

Non escludo che avessimo campionato l'unica popolazione a me nota presente in pianura, che si trova al confine tra Bologna e Ferrara, in prossimità della riva destra del fiume Reno. Se il punto è quello siamo stati noi

Secondo me il pallino emiliano potrebbe essere quello; peccato che non siano state studiate le Candidule cremonesi (me le aveva determinate Sandro Link ) che sono presenti in almeno due (piccole) popolazioni distinte, ma probabilmente mi è sfuggita la possibilità di inviare campioni (oppure ho saputo troppo tardi che le "mie" lumache erano Candidule).
Probabilmente non sarebbero venute fuori cose particolarmente rilevanti, però è pur sempre un'occasione di approfondimento persa.
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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 09 gennaio 2021 : 18:36:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Finalmente grazie al nostro grande fern ho potuto esaminare i dati sulle popolazioni inviate per la revisione delle Candidula italiane e ve ne sono di molto interessanti, un po' di tempo per approfondire e li posterò sul forum.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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