Povero Cerastium, ti credo che è diverso se lo trovi a livello del mare oppure a 2000mt (lo danno fino a 2900!), magari in un prato battuto dai venti alpini. Poi mi pare ben dotato di sottospecie ma, non avendo il Pignatti con me, non posso indicare, appunto, la sottospecie. Lo so, sono solo chiacchiere e Pignatti... A parte gli scherzi, mi pareva il più papabile per la proporzione petali/sepali, per il bordo dei sepali ed altre piccole caratteristiche che mi hanno fatto prendere questa decisione. Cmq la variazione anche molto forte di alcuni caratteri in base all'altitudine è comune.
"Mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto", (Stephen Jay Gould)
13) Finisco la carrellata con due Carduus (?) che mi sembrano diversi. So bene le problematiche del genere quindi immagino che non si può fare molto con solo queste foto, ma ci provo .
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Modificato da - Centaurea in data 08 luglio 2017 17:40:59
Prendilo come suggerimento perché con le composite spinose servono mooooolti particolari che qui non si vedono: il primo Carduus carlinaefolius, il secondo C. chrysacanthus
considerando che il Linum .sp lo hai trovato nei pressi della Maielletta, per esclusione non può essere il L. austriacum L. subsp. tommasinii che arriva max a 1000 mt, quindi potrebbe essere L. alpinum 2000 mt. ciaoantonio
Per Antonio: anch'io avevo pensato al alpinum, grazie per la conferma che potrebbe essere lei. Per Valerio: sì, lo so che sono bestiali da determinare . Per ora ti ringrazio per averti lanciato e ripasso la palla indietro. Tornando il prossimo anno, volendo arrivare ad una determinazione più certa, quali sarebbero le caratteristiche da fotografare?
"Mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto", (Stephen Jay Gould)
Sara, per me una regola piuttosto generale per le composite (che io non rispetto quasi mai...) è fare un bel servizio fotografico all'involucro. Per i cardi questo è particolarmente vero perché la forma delle squame interviene molto spesso nella chiave dicotomica. Per esempio su C. chrysacanthus sono abb sicuro, mentre per C. carlinaefolius ti posso dire che la tua pianta me lo ricorda per la forma della foglia ma, in quel caso, le squame si vedono malino essendo in ombra. Sono sicuro che la prox volta ci invierai delle belle macro delle squame. Ciao
Grazie Valerio, però scusami la mia ignoranza , cosa intendi precisamente per le squame. Ho altre foto soprattutto della seconda specie, quindi può darsi che riesco a tirare fuori qualcosa di più descrittiva.
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Ah ah ah, hai ragione! A forza di scrivere di queste squame sembra di parlare di serpenti invece che di piante Le squame sono quelle, diciamo, foglioline che costituiscono l'involucro del fiore delle composite, ovvero la parte sterile esterna proprio al di sotto dei fiori esterni. Insomma, quei "cosi" che in questi tipi di composite spesso sono pungenti per la presenza di una spina terminale e di consistenza quasi cuoiosa. L'ideale sarebbe prenderne qualcuna (inferiori e mediane) dall'involucro e fotografarne entrambe le facce su carta millimetrata perché anche le dimensioni possono essere importanti. Ok?
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