Immagini e luoghi stupendi. Grazie per la possibilità che date anche a chi vive troppo lontano dalle montagne,come me ad esempio,di conoscere una flora cui normalmente non si è abituati. Mi piace molto la foto n.24,molto suggestiva.
E'vero leonella55edo47, mi si è rallegrata la mente
Ciao,Michele
---Ricordati che sei nato mortale per natura e hai avuto un tempo limitato:ma con i tuoi ragionamenti sulla Natura sei assurto all'infinità e all'eternità,e hai contemplato le cose che sono,che furono,che saranno....---(Metrodoro)
Bellissime immagini di una flora di altitudine che presenta adattamenti morfologici (pulvini) ed ecologici (ciclo vitale molto breve) per contrastare elementi climatici avversi (neve, vento, ecc.) L'immagine 3 è un Geum montanum, una rosacea.
Quella del Geum montanum è speciale per me (ricordi personali…), ma sono tutte veramente molto belle, anche i cuscinetti di Androsace, e poi quelle dei camosci, mi sono ricordato di quando li ho visti anch'io salire i canaloni così… Grazie.
Grazie, Alessandro, per le precisazioni, sai che confidiamo sempre in te! Dopo aver identificato perfettamente, malgrado il mio aiuto, tutti i fiori, Paola ha incaricato me del postare. Ed ecco spiegata la trasformazione del Geum montanum in Ranunculus ignorantium. Ma per quanto riguarda l'Androsace , qui eravamo stati in grandi ambasce e perplessità, non distinguendo bene l'alpina dalla brevis, in assenza della lunga penna nera che ci avrebbe dato la sicurezza dell'identificazione Sul Rasetti abbiamo poi trovato che il carattere maggiormente distintivo tra alpina, brevis e wulferiana sta nella smarginatura del petalo, sempre più accentuata nelle tre specie. Per questo avevamo optato per la alpina.
Grazie a tutti per gli interventi. Siamo felici che abbiate apprezzato il nostro lavoro(?).
Edo e Paola, tanti comlimenti per i bellissimi reportage che realizzate e per le piante che postate, quelle d'alta quota, le nostre preferite.
Concordo in tutto. Vorrei sottolineare in particolare anche il mio/mia interesse/passione per le piante di alta quota. Mi affascinano il colore intenso dei fiori, la loro forma a cuscinetto, ma soprattutto la loro ecologia che permette loro di sopravvivere ad ambienti cosi estremi.
Come dico sempre a Angela, Gino e Gianni che sono bravissimi ed acuti osservatori ... mi ripeterò ma lo devo dire anche a Paola ed Edoardo
Grazie ad Alessandro, Angela e Gianni. Siamo, come voi, ammaliati da queste minuscole meraviglie che sbocciano tra le rocce, apparentemente inospitali, dell'alta montagna. Piantine coraggiose le ha definite, con una bella immagine e grande sensibilità, la nostra Margherita. E, visto che le fioriture sono solo all'inizio, auguriamoci a vicenda incontri emozionanti.
Anche noi ieri speravamo di trovare dei bei cuscinetti d'alta quota ma, a parte il brutto tempo che ci ha fatto correre giu' a di corsa prima di rimanere imprigionati dalla nebbia, abbiamo trovato un ambiente completamente diverso: ancora tanta neve, fioriture tipiche del disgelo, un vento che pareva strapparci da terra, pioggia.
La silene acausis ad esempio è solo un pulvino marroncino. E' strano che al nord le fioriture siano piu' avanti delle nostre e anche a quote maggiori.
Magari è solo il brutto tempo che ci ha impedito di perlustrare la zona e vedere i fiori chiusi dalla mancanza di sole.