Segni dell’attività trofica L’istrice, al fine di raggiungere radici, tuberi e rizomi di cui si ciba, suole scavare piccole buche nel terreno. La conformazione di tali buchette è peculiare perchè la terra scavata è riportata sempre nella direzione opposta alla concavità della buchetta stessa. Alcune volte si possono rinvenire anche i bulbi del ciclamino (che peraltro è velenoso) mangiato dall’istrice nonchè le foglie del gigaro come resto alimentare. In periodi di magra, l’istrice può scortecciare piante o radici legnose superficiali.
Immagine: 115,05 KB Segni di scortecciamento su radici superficiali. Tale dieta alimentare si rinviene tipicamente in periodi di magra. Foto effettuata nell'inverno 2008-09 nella Riserva Naturale di Monte Rufeno dove in quel periodo era introvabile la ghianda
Tane e sentieri Le tane e quindi gli ingressi di queste sono scavate principalmente su declivi questo perchè da un lato l’animale è agevolato nella rimozione della terra estratta, dall’altro questi luoghi sono poco o per nulla interessati dall’attività agricola (aratura, erpicatura ecc.) per cui l’animale può insediarvi la tana. Non risulta un orientamento preferenziale (es. sud, est ecc.). Non esiste “la tana di istrice”, nel senso che questo animale utilizza anche tane scavate da tasso e volpe e questi fanno la stessa cosa tra loro e con l’istrice. Comunque, potendo scegliere, ogni animale vive per conto suo. L’ingresso della tana in genere è scavato sotto sassi o radici di alberi, all’interno di grotte e persino in cantine di casali di campagna abbandonati. Dalle mie parti dove vi sono tombe etrusche si rinvengono tane anche all’interno di queste. Frequentemente la tana è situata a metà di costoni di macchia o sulla sommità di questi probabilmente perchè maggiormente drenanti e in luoghi dove la vegetazione è particolarmente fitta. È probabile che questo abbia funzione protettiva ma è da correlarsi anche con la fotofobia di questa specie che viene quindi ad essere schermata dalla luce e dai riflessi lunari nel momento in cui esce. Una tana occupata e frequentata appare con gli ingressi aventi terra polverosa e fresca, con orme, e privi di germogli ed erba per l’attrito esercitato dall’animale che entra ed esce abitualmente. Se si devono cercare tane e quindi gli ingressi consiglio di farlo in inverno quando la vegetazione è meno densa e i terrapieni dovuti allo scavo appaiono più facilmente individuabili soprattutto se si cammina dal basso verso l’alto del costone. Utile può essere percorrere i sentieri prodotti dagli animali che abitualmente utilizzano determinati luoghi. Non è facile ma se si è fortunati ci si può imbattere negli ingressi della tana. Solo l'osservazione delle tracce esterne agli ingressi può far attribuire o meno l'occupazione della tana.
Immagine: 135,91 KB Si noti come il terrapieno dovuto allo scavo sia ben visibile anche a distanza in questo costone di macchia tagliata
Immagine: 116,15 KB Quest'ingresso di tana presentava un notevole quantitavito di terra estratto. L'osservazione successiva che feci sull'ingresso comportò la determinazione di tassi e istrici all'interno.
Immagine: 169,1 KB Ingresso di tana al momento non frequentato. Si possono vedere germogli che non sono presenti quando l'animale utilizza l'ingresso abitualmente
Immagine: 258,98 KB Le tane quasi sempre sono situate su declivi e in punti altamente boscati o con fitta vegetazione. Nel caso in esame questa tana occupata di istrice era posizionata su una parete a strapiombo ed un sentiero portava gli animali direttamente nel bosco
Immagine: 282,78 KB Questa tana occupata dall'istrice oltre al foro di ingresso (prima freccia in alto) presenta due tracce: un aculeo (freccia in basso) e una marcatura odorosa (freccia centrale)
Immagine: 210,94 KB Tipico sentiero ottenuto per abituale passaggio dell'animale. Questi sentieri non necessariamente sono segni di presenza attribuibili alla sola specie istrice ma possono essere anche prodotti dal tasso ed utilizzati da altri animali (es. volpe). Certo la mole dell'istrice e del tasso più di ogni altro determina "attrito" nell'ambiente che quindi viene ad essere privato dell'erba con conseguente formazione di un sentiero. Perlustrare questi sentieri da parte di un osservatore può comportare il ritrovamento di orme e/o aculei... In questo caso si è anche fortunati perchè si vede una buchetta segno decisibo dell'attività alimentare dell'istrice
Alessandro
Modificato da - Hystrixcristata in data 23 maggio 2009 21:55:00
Marcature odorose e grattatoi Sono decisamente le tracce più difficili da trovare ed identificare. Consistono in lasciti di secrezioni odorose. Ad oggi li ho sempre trovati su sassi ed una sola volta su di un tronco riverso a terra. La funzione presumibilmente è quella di marcaggio. Ritengo possa trattarsi di un secreto ghiandolare; probabilmente, ma posso sbagliarmi, anche frammisto ad urina. L’odore è inconfondibile e assai pungente. È il tipico odore dell’istrice per chi ha avuto modo di odorarlo.