Un contatto diretto con squali dalle forme e dimensioni più svariate, si può ottenere grazie ai denti fossili sedimentati nelle argille senesi che risalgono ad un periodo chiamato pliocene.
Circa 4 milioni di anni fa, avremmo visto questi terreni quasi completamente sommersi dalle calde acque del mare tirrenico.
Nei millenni successivi, una forte spinta dovuta ad un sollevamento delle terre, hanno consentito all’erosione del vento, del gelo, ma sopratutto della pioggia, di scoprire ciò che il tempo ha preservato e, contemporaneamente, attraverso i fiumi, hanno permesso di riportare al mare i piccoli granelli di sedimento seguendo una sorta di percorso circolare che non ha mai avuto inizio e non avrà mai fine.
Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto. Simone Casati
Ma... qui si fanno progressi, appena mi perdo qualche giorno di lavoro! Molto interessante il commento inserito all'inizio del documentario, perfettamente abbinato il volume tra parlato e sottofondo musicale! Bene, bene.. quand'è che ti vedremo al posto di Alberto Angela? Ah, il 23 gennaio su National Geographic Adventure.. già scusa, mi ero dimenticato! Buon lavoro!!
Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)