ecco dopo tre ore a vuoto, lo scherzoso poemetto. ecazpita.
O PAVIDO UCCELLO
o pavido uccello che schivi il mio antipasto nella neve si che i calzini ho fradiciato tutto si che ti ho messo il lardo del prosciutto
o pavido uccello che scorgi come son ben capannato dal freddo pure il naso mi è arricciato ed il manfrotto l'ho listato a lutto potevi pur passare a fare un rutto
o pavido uccello l'uomo dietro un telone è sempre solo mastica duro, impreca anela un volo bestemmia quel tuo fare "algidamente" ed io na civettaccia sul barzolo.
Tu non lo sai, ma appena te ne sei andato è arrivato! Povero Big!
Ciao, Laura
"per viverli nella loro totale indifferenza. Oltre c'è il disturbo. E il disturbo significherebbe una cocente imperdonabile sconfitta" [D.Ruiu "I miei rapaci"]