Concordo con Aphyllo; considerata la crescita su Ciliegio si potrebbe pensare a P.tuberculosus . L’ipotesi è comunque da verificare con indagine micro(se hai il campione puoi spedirmelo).
Purtroppo,per varie ragioni, non ho raccolto campioni di questo lignicolo mi riprometto di farlo alla prima occasione ed allora, caro Fomes, ti contatterò.
Ok, hai fatto un bel lavoro! La tenacia del carpoforo da te descritta da la certezza che si tratti di un Phellinus sp. mentre la crosta della superficie superiore esclude alcune specie, ma secondo me è sempre necessaria la microscopia. Attendo il suo arrivo...
Ho eseguito l’indagine micro, ma prima di formulare un’ipotesi determinativa volevo confrontare le spore con quelle eventualmente trovate da Aphyllo. In particolare vorrei sapere se ha osservato spore destrinoidi, ho sempre il dubbio sull’efficacia del Lugol che attualmente sto utilizzando per i miei preparati microscopici. Per Bruno: sei sicuro che il carpoforo si è sviluppato su ciliegio selvatico?
Ciao Renato, sono abbastanza sicuro per averlo rivisto nel momento della raccolta, però mi devo lasciare un piccolo margine d'errore, è elemento importante per la determinazione?
Osservando la foto n. 1, non mi sembra legno di ciliegio che dovrebbe avere una corteccia più liscia, ma posso sbagliarmi. Sono curiosa di sapere il risultato dele osservazioni al microscopio. Ciao da Annarosa
Ciao Annarosa, inserisco un ritaglio di un'altra immagine in mio possesso spero ti/vi sia utile per riconoscere la pianta che ospita il fungo lignicolo che si vede anche in fondo la foto.
Posto le immagini e i dati dell’indagine micro che ho effettuato. Le spore per me sono non destrinoidi e con parete ispessita inferiore a 1 µm, in KOH assumono una colorazione giallastra, misure:
Label Lunghezza Larghezza Q 1 Min 4.230 3.630 1.030 2 Media 5.036 4.200 1.206 3 Max 5.670 4.750 1.380 4 Varianza 0.186 0.175 0.013
Le ife della trama e del contesto si presentano intrecciate e di colore bruno/rossiccio; hanno parete ispessita e quelle di dimensioni maggiori, presenti nella trama, hanno un diametro di 5 µm. Sono presenti sete imeniali ventricose/subulate. Attendo una conferma da Aphyllo sulla non destrinoidia delle spore e su tutti i caratteri micro che ho osservato.
Le mie personali considerazioni:
-Ho anch’io qualche dubbio sul tipo di substrato (ciliegio selvatico)su cui è cresciuto il carpoforo e questo mi farebbe scartare l’ipotesi P.tuberculosus, considerando anche che il ritrovamento è avvenuto in un’area boschiva;
-molti caratteri micro osservati sono riconducibili a quelli di Phellinus igniarius (questa è l’ipotesi determinativa per me più probabile), bisognerebbe comunque capire su quale pianta si è sviluppato il basidioma;
-Se la pianta è una Betulla (è possibile oppure ho detto una bestialità?.......) si potrebbe pensare anche a P.nigricans……….
Messaggio originario di Fomes: bisognerebbe comunque capire su quale pianta si è sviluppato il basidioma; -Se la pianta è una Betulla (è possibile oppure ho detto una bestialità?.......) si potrebbe pensare anche a P.nigricans………. Attendo le vostre considerarazioni……………
Ciao Renato, non hai detto "bestialità", ma le betulle da noi sono molto rare il che non vuol dire che non lo sia, con un pò di pazienza potremo risolvere anche questo dubbio.
In attesa di avere conferma o smentita sul substrato che ospita questo Phellinus ho dato un'occhiata al campione gentilmente inviato da Spirito: le mie indagini confermano pienamente quanto già sostenuto da Fomes. Le spore non sono destrinoidi e sono ialine in acqua distillata.
Misurano mediamente 5,3/4,1 micron con Q=1,30
Più precisamente (misurazioni in micron)
Numero campioni =14 Lunghezza Larghezza Q Min 4,890 3,670 1,180 Media 5,363 4,132 1,301 Max 6,330 4,810 1,450 Varianza 0,147 0,067 0,007