Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
giusto: prima e seconda Locusta migratoria e terza e quarta Oedaleus decorus Oedaleus decorus lo si riconosce bene anche perchè ha quattro segni che formano una sorta di X bianca sul torace
Permettetemi di aggiungere, in questa interessante discussione, un primo piano di una femmina in fase solitaria di Locusta migratoria cinerascens, che sono riuscito ad avvicinare nell'ottobre dello scorso anno, durante una giornata particolarmente uggiosa, fra i templi di Selinunte. Si notano bene i caratteri diagnostici propri di questa specie, già ricordati da Carmine: 1) Pronoto convesso e carenato 2) Tegmine cosparse di piccole macchie brune 3) Tibie posteriori generalmente rossastre all'apice
P.S. - Un caloroso abbraccio a Carmine, col quale da qualche tempo (troppo) non ci incrociamo sul forum Ma cercherò di rimediare e, per la prossima stagione, gli prometto una ricca carrellata di ortotteri siculi
Avendo ottenuto l'autorizzazione dalla moderazione a postare il link a cui vi accennavo vi chiederei la cortesia di andare ad osservare questo esemplare che è stato identificato come Locusta migratoria ma che è piuttosto diverso dall'esemplare trovato da me:
Secondo voi come è possibile che sia così differente? Spero che questa immagine possa servire per alimentare la nostra discussione e per avanzare nuove ipotesi ed altre considerazioni.
la tua corrisponde bene a quella illustrata da fontana come Locusta migratoria cinerascens in "cavallette etc del veneto"; quella del tuo link (che corrisponde meno bene) ha il capo più voluminoso, superiormente più convesso e più sporgente, il pronoto più "insellato", non riesco a vedere se ha anche le ali più lunghe
a quanto ricordo, dovrebbe trattarsi delle differenze tra la fase solitaria (la tua) e quella gregaria, o almeno una transizione alla fase gregaria; probabilmente nella didascalia del link c'è anche scritto, ma... lì ci capisco quanto te, cmq ricordati che per molto tempo le due fasi di questa specie, solitaria e gregaria, sono state considerate due specie distinte (rispettivamente Locusta danica e L. migratoria)
però per essere sicuri qui ci vorrebbe davvero uno specialista di ortotteri! (carmine & carlo, ci siete ?)
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare
Scusate. Che vuol dire esattamente "fase gregaria"? Si tratta di una generazione diversa che, allo stato giovanile, ha trovato condizioni diverse e, da adulta, sviluppa ali più lunghe e altre caratteristiche diverse? Sono generazioni che appartengono ad annate diverse, oppure seconde e terze generazioni nella stessa annata? luigi
ti ringrazio Maurizio per la fiducia, ma conosco solo superficialmente gli ortotteri come gli altri insetti ... in attesa del parere di Carmine, riporto le differenze evidenziate da Bellmann & Luquet in "Guide des sauterelles, grillons et criquets d'Europe Occidentale": ... nella forma gregaria, la carena del pronoto, un po' meno elevata è piana e visibilmente concava nella sua parte mediana; le ali sono lunghe solitamente più del doppio dei femori posteriori; la colorazione è bruna, con due strie longitidinali nere sul pronoto e le tibie posteriori giallo chiaro. Tra queste due fasi esistono numerose forme di transizione.
il link riportato da Beppe, come ha ipotizzato Maurizio, potrebbe essere una forma di transizione ...
riporto il link alla pagina di wikipedia con una foto e un po' di informazioni
ho trovato anche una bella foto di Linnea di L. migratoria in fase gregaria qui sul forum
Scusate. Che vuol dire esattamente "fase gregaria"? Si tratta di una generazione diversa che, allo stato giovanile, ha trovato condizioni diverse e, da adulta, sviluppa ali più lunghe e altre caratteristiche diverse? Sono generazioni che appartengono ad annate diverse, oppure seconde e terze generazioni nella stessa annata? luigi
La fase gragaria di alcune locuste come ad esempio Locusta migratoria o Schistocerca gregaria, è quella tristemente famosa per le infestazioni e le devastazioni che in alcuni casi milioni di individui di queste specie possono causare. Solitamente gli individui delle due fasi hanno un aspetto molto differente tanto da poter essere considerate specie differenti, come ha ricordato Maurizio.
Scusate. Che vuol dire esattamente "fase gregaria"? Si tratta di una generazione diversa che, allo stato giovanile, ha trovato condizioni diverse e, da adulta, sviluppa ali più lunghe e altre caratteristiche diverse? Sono generazioni che appartengono ad annate diverse, oppure seconde e terze generazioni nella stessa annata? luigi
Grazie. La mia domanda, però, era un po' più "tecnica". Mi interessava sapere come si origina una fase gregaria, quanto dura acc...
luigi
La fase gragaria di alcune locuste come ad esempio Locusta migratoria o Schistocerca gregaria, è quella tristemente famosa per le infestazioni e le devastazioni che in alcuni casi milioni di individui di queste specie possono causare. Solitamente gli individui delle due fasi hanno un aspetto molto differente tanto da poter essere considerate specie differenti, come ha ricordato Maurizio.
... La mia domanda, però, era un po' più "tecnica"...
ciao luigi
lo immaginavo, infatti mi stavo preparando a rispondere (per quel poco che so ...)
normalmente, i singoli individui delle locuste in questione vivono solitari, magari numerosi in una data area, ma senza alcuna tendenza a unirsi gli uni agli altri, tranne che al momento degli accoppiamenti; questa è la "fase solitaria"
in determinate condizioni particolarmente favorevoli di disponibilità di cibo, andamento climatico etc (condizioni che tendono a ripetersi regolarmente in determinate aree, che costituiscono le cosiddette "aree gregarigene"), si ha una moltiplicazione abnorme del numero di individui
al di là di una determinata soglia, l'aumento della densità di popolazione innesca un processo per cui la generazione successiva è formata da individui notevolmente differenti sia per l'aspetto che per il comportamento: dimensioni maggiori, differenze morfologiche (in particolare, ma non solo, ali più sviluppate) e spiccato comportamento gregario, il che incidentalmente aumenta l'affollamento e stimola quindi ulteriormente il passaggo alla fase gregaria vera e propria
quest'ultima è ormai formata da un numero sterminato di individui, che dopo aver divorato tutto quanto di commestibile si trovava nell'area di origine, prendono il volo in sciami enormi e compatti, capaci di spostarsi su distanze notevolissime, che calano su un dato territorio, si rimpinzano come cavallette (questa non me la passano liscia ) di tutto ciò che trovano, incluse radici di erbe e cortecce di giovani rami, e quando non c'è rimasto più niente riprendono il volo
a un certo punto, il processo si inverte, e la generazione successiva è uno stadio intermedio verso il ritorno alla fase solitaria, in cui la specie rimane per un tempo variabile, fino al verificarsi delle condizioni che provocheranno nuovamente la comparsa della fase gregaria
aspetto di sentirmi dire quante castronerie ho detto nel corso di quanto sopra
maurizio
p.s.
Messaggio originario di Hemerobius:
Come mi ha insegnato Marcello/Velvet ant, basta usare un traduttore automatico ! La didascalia dice: Locust is Asian (migratory).
a costo di ripetermi... come faremmo senza di te ?
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare
Modificato da - gomphus in data 14 dicembre 2008 15:01:11
Come hanno già scritto Maurizio e Carlo, le differenze morfologiche sostanziali che permettono di distinguere la fase solitaria da quella gregaria risiedono nella forma del pronoto e nella lunghezza delle tegmine. Quest'ultimo carattere probabilmente si evidenzia per favorire l'eventuale migrazione che ne conseguirebbe da un'inevitabile scarsità di cibo a causa del gran numero di individui che si nutrirebbero in una stessa area piuttosto ristretta.
Le cause che determinerebbero questo incremento individuale sono descritte in quest'altra discussione, dove l'ortottero incriminato è il Catantopino Miramella formosanta.
Per quanto riguarda, invece, le variazioni morfologiche, avverrebbero innanzitutto allo stadio di neanidi che si troverebbero a "stretto" contatto le une con le altre, stato determinato dall'eventuale incremento favorito dalle condizioni descritte nel post sopra indicato.
Quindi, questo continuo contatto fisico, un vero e proprio sfregamento in particolare dei lati dei femori posteriori, andrebbe a stimolare delle sostanze ormonali che determinano, in maniera più evidente rispetto ad altre parti del corpo, la caratteristica conformazione "anomala" del pronoto che, anzichè convesso, inizia ad assumere durante la crescita dei giovani un andamento chiaramente concavo.
Le cause di tutto ciò sono ancora sconosciute.
Riguardo alle varie sottospecie della L. migratoria, non ho bibliografia che mi consente di conoscere le differenze per discriminarle .
P.S. Carissimo Marcello, vedi che ti prendo in parola e per la prossima bella stagione mi aspetto, quindi, una bella carrellata dei troppo interessanti insetti saltatori della tua isola .
Carmine
Dare un nome agli organismi che osserviamo, identificarli, riconoscerli, è innanzitutto un esercizio che appaga l'innato desiderio di scoperta e conoscenza, insito nell'animo umano (Fontana - Cavallette, grilli, mantidi e insetti affini del Veneto).
Non avevo ancora letto l'interessantissima (e forse più attinente) risposta di Maurizio .
Vabbè, non abbiamo scritto proprio la stessa cosa e qualche notizia in più non fa mai male .
Carmine
Dare un nome agli organismi che osserviamo, identificarli, riconoscerli, è innanzitutto un esercizio che appaga l'innato desiderio di scoperta e conoscenza, insito nell'animo umano (Fontana - Cavallette, grilli, mantidi e insetti affini del Veneto).
... se oltre a questo, in "quest'altra discussione" inserisci anche il link alla medesima, magari capiamo anche noi ...
maurizio
Ops!
Aggiunto il link .
Carmine
Dare un nome agli organismi che osserviamo, identificarli, riconoscerli, è innanzitutto un esercizio che appaga l'innato desiderio di scoperta e conoscenza, insito nell'animo umano (Fontana - Cavallette, grilli, mantidi e insetti affini del Veneto).
beh...a dire il vero vi devo ringraziare io che ho smosso tutto questo marasma per poterci capire qualcosa. Mi sta venendo il dubbio che qualcosa del genere non possa accadere anche in altri ordini di insetti che presentano delle marcate variabilità morfologiche: Lucanus cervus e Oryctes nasicornis. Periodicamente nascono delle generazioni più "dotate" negli ornamenti maschili e questo non so da cosa possa dipendere. Un fluttuare morfologico casuale o legato a qualche fenomeno? Grazie a tutti comunque per quanto siete riuscite a raccogliere in questo post che è diventato davvero molto interessante.