ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori. Grazie a tutti per la collaborazione
Non è un vero e prorpio piano terra, la cosa è un po' complessa, è come se fosse un terrazzamento. I primi anni era infestato da parassiti, poi tra le altre strategie adottate ho eliminato tutte le piante non adatte alle condizioni particolari del mio giardino, che vegetavano con difficoltà e necessitavano di troppo supporto umano per ''sopravvivere''.
Uno dei problemi della ''coltivazione urbana'' è il voler costringere alcune specie vegetali a situazioni climatiche e ambientali inadatte, per fini prettamente decorativi...
Quanto riportato nei miei post ha solo fine di scambio informazioni ed è espressione di opinioni e conoscenze soggettive prive di valore assoluto.
Messaggio originario di Tartagnan: ... poi tra le altre strategie adottate ho eliminato tutte le piante non adatte alle condizioni particolari del mio giardino, che vegetavano con difficoltà e necessitavano di troppo supporto umano per ''sopravvivere''. Uno dei problemi della ''coltivazione urbana'' è il voler costringere alcune specie vegetali a situazioni climatiche e ambientali inadatte, per fini prettamente decorativi...
Continuo ad essere d'accordissimo con te, e tu continui a dimostrare che la biodiversità va gestita !!!
Per quanto riguarda la diffusione delle pratiche di conservazione, ci siamo attivati con i contadini confinanti che si sono resi disponibili alla diminuzione di pesticidi. Attualmente stò preparando tutte le informazioni fotografiche per divulgarle, organizzando serate informative per le associazioni dei coltivatori della zona. L'area ricade all'interno di un SIC, per la salvaguardia del Pelobate, quindi stiamo rac cogliendo documentazioni per salvare stagni abbandonati. Da tenere in considerazione che la zona è coltivata a mais o frumento! Per quanto riguarda le piante, quest'anno ho fatto un primo intervento di diradazione con sesti troppo vicini. Quest'autunno procederemo con interventi di potatura, eliminando qualche pianta dai filari, rendendo l'impianto più naturale. Nei prossimi giorni avrò più informazioni dai miei colleghi entomologi, al momento posso confermare una massiccia presenza della specie Inachis Io, Iphiclides podalirius L. Questo dovuto alle zone con la presenza di ortiche. Certo gli interventi sulla robinia richiede notevoli impegni, ma bisogna controllarla lasciando solo matrici adulte. Interessanti le specie delle odonati, un vero spettacolo naturale. A presto Aldo.
L'illustrazione che inserisco vi dà l'idea di come può cambiare il paesaggio con interventi di rinaturalizzazione.
Immagine: 66 KB Come avete modo di vedere il progetto stà raggiungendo ottimi risultati. Tutte le spese vive sono state sostenute dall'amministrazione Comunale, mentre il coordinamento e i vari interventi di mautenzione sono stati realizzati dalla nostra associazione che gestisce l'oasi. L'area compreso lo stagno si estende su una superficie di 15.ooo mq. Ciao Aldo
Complimenti per l'impegno che mettete per dare una mano alla rinaturalizzazione di porzioni di territorio... Dalle mie parti (ma anche dalle vostre), penso che la pianta alloctona più infestante e veramente da combattere sia l'ailanto! ormai è dappertutto; ha una crescita e una diffusione più rapida della rubinia...
Ciao Riccardo, ti ringrazio per i complimenti. Per quanto riguarda l'aicanto, non è molto diffuso, il vero problema riguarda la robinia. Un saluto Aldo.
Non sarei così ottimista. La Collina Torinese comincia già ad esser infestata d'ailanto che sta addirittura entrando in competizione con la rubinia, che nel dopoguerra ha in gran parte soppiantato le querce. Io lo ho traovato dalla Sicilia all'Olanda; in Finlandia no, per adesso...
Urka mi viene la malinconia.... Piccola, malinconica testimonianza: Ho una colonica in una ridente località del valdarno, dove a pochi passi esisteva una piccola, striminzita, ridicola area umida... un piccolo pantano dove da bambini andavamo a cercare... quel che capitava di trovare. Era un paradiso di cristatus, vulgaris (o italicus... boh?!?) hyla, rospi comuni e smeraldini, rane verdi e rosse, ditischi.... c'era tutto... e in quantità incredibili. Poi hanno pensato bene di intervenire con le ruspe e ne è nato un laghetto... Finito tutto. Ora là è più facile incontrare una foca monaca che un rospo.... ahimè... Però in cima al campo ho dei cassoni a scopo irriguo (bordo a un metro da terra) dove tutti gli anni trovo numerosi girini di ila, anche se non ho più incontrato gli adulti. Li bonifico periodicamente dalle larve di libellula (dio mi perdoni) sennò non resterebbe niente (sono vasche da 1000 litri...). Da dove vengano le ile a deporre è un mistero.... fatto sta che vengono... Stiamo messi male, ma non tutto è perduto.
Ciao Riccardo, nella risposta a riguardo dell'aicanto mi riferivo al sito rinaturalizzato. Nel censimento eseguito l'anno scorso, risultano presenti due piante su una superficie di 15.ooo mq. Per quanto riguardano le ruspe, recentemente in uno stagno privato è stato eseguito un intervento di impermeabilizzazione con argilla. Sono contrario a simili interventi, a riguardo se siete interessati posso descrivere l'intervento e stò seguendo i risultati. Al momento l'argilla non dà il risultato atteso. Concordo con Riccardo, speriamo che altre persone si uniscano a noi per aiutare queste creature. Ciao Aldo.