In quaranta minuti circa siamo saliti così tanto: in centro alla foto si vede il rifugio Citelli dal quale siamo partiti con il suo ultimo largo tratto di strada. Io sono soddisfatto di quanto siamo stati veloci calcolando il tempo per le foto, Brita non lo so! (luglio)
Mariafausta, mia allieva al conservatorio di Messina, avrebbe dovuto rimanere a casa a studiare per gli esami. Al mio scherzoso rimprovero ha risposto: “Perché prof.? tutto questo non è musica?” (giugno)
La saponaria è un’altra dolce nota di colore che contribuisce a rendere espressivo questo posto pieno di contrasti. E’ una pianta perenne originaria dell'Europa; forma piccoli cuscini che tendono ad allargarsi. Viene utilizzata in erboristeria: il suo nome deriva dall'alto contenuto di saponine vegetali presenti nelle sue radici. (luglio)
La colata lavica iniziata il 10 maggio è stata eruttata da una fenditura posta alla base orientale del Cratere di Sud-Est. Un abbondante efflusso lavico si era propagato rapidamente verso Est, in direzione della Valle del Bove. Questo è lo scenario all’arrivo alla Valle del Bove il 13 giugno alle 21,00 circa.
Il 4 luglio c’è stata una nuova eruzione da una bocca a 100 metri a monte delle due bocche che si erano formate il 10 maggio. E’ stata accertata una forte attività caratterizzata da esplosioni quasi continue e lanci di materiale lavico fino a circa 150 metri. Il fronte attivo più avanzato delle colate laviche che si riversano in Valle del Bove si attesta a circa 1800 metri. Purtroppo quando siamo arrivati noi, 10 giorni dopo, le “fontane di lava” erano cessate. La veduta alle 21,00 circa era comunque suggestiva.