Mi pare A. junquillea anche se la rottura del velo generale sul cappello in lembetti pannosi ricorda anche A. gioiosa. Occorre vedere se ha fibbie ma ritngo improbabile che si tratti di gioiosa. A. amici è specie molto spesso interpretata male in letteratura e persino Neville e Pumarat ne hanno un concetto erroneo. L'unico che, secondo me, l'ha ben definita è Mido Traverso, nelle sue monografie su Amanita. Ma non si tratta di una varietà di junquillea perché la biologia molecolare (dati inediti) ha provato che le due entità sono biologicamente distinte al rango specifico. A. amici ha cappello di un tipico colore crema-burro, ocra-camoscio MAI giallo-tuorlo e quelle che vengono descritte come A. amici da vari AA (Galli, etc) sono solo delle forme robuste di junquillea..Se vedeste le due specie vicine non avreste nessuna difficoltà a riconoscerle.....
Ciao Simo, Agaricus gemmatus Fries e Amanita junquillea Quél. non sono affatto sinonimi. Fries, nella descrizione originale di Agaricus gemmatus precisa che il colore del cappello della sua specie è "miniatus" (= rosso-scarlatto) ed è evidente che descrive una forma di muscaria. Il fatto che molti Aa abbiano utilizzato e ancora oggi utilizzino il nome gemmata per descrivere l'amanita illustrata sopra non toglie che questo utilizzo sia abusivo e traditore del concetto di Fries (se io descrivo un'Amanita violacea come connotata da colore viola tu non puoi venirmi a dire che il mio fungo ha colore rosa....). Di questo problema si accorse Quèlet qualche decina di anni dopo la pubblicazione di Fries, tanto è vero che descrisse l'amanita gialla come Amanita junquillea ed è questo nome che va usato a meno che il Comitato per la nomenclatura botanica non conservi gemmata per la specie gialla (ma è improbabile). Non versandosi in tema di sinonimi tassonomici concorrenti (ossia due nomi validi da utilizzare per la stessa specie come, ad es., Leccinum corsicum e L. sardoum, etc) il discorso sulla priorità è inconferente perché A. gemmata ss Auct pl. sinonimizzata a junquillea non è altro che un pseudonome del tutto privo di rilevanza nomenclaturale e, quindi, inidoneo ad essere selezionato per designare il nome corretto dell'amanita gialla. Esso, quindi, non può di certo soppiantare Ail nome Amanita junquillea, del tutto legittimo e servente a individfuare una specie molto ben conosciuta e pressoché inconfondibile. Scusami se mi sono dilungato ma questa è una vecchia storia.....(che si complica se pensi che c'è qualcsuno che pensa che Agaricus gemmatus sia diverso sia da junquillea che da muscaria e che sia una specie tossica da riabilitare. Del resto è noto che nel complesso junquillea c'è un'entità che ha provocato e provoca intossicazioni e che taluni riconducono ad A. junquillea fo. exannulata ma senza prove certe, a tacere della misteriosa A. toxica, che sarebbe una junquillea tossica), ciao, Marco
ti ringrazio infinitamente, figurati, quando servono chiarimenti le parole non sono mai abbastanza, c'è talmente confusione in questi testi che non sappiamo più chi seguire, sicuramente da ora in poi chiamerò A. junquillea.
grazie ancora...
simo
Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
Ciao Marco, quello che hai scritto è giusto, grazie per i chiarimenti, volevo solo precisare le fonti che li danno per sininomi: Index Fungorum e la monografia di Neville e Poumarat.
Ciao Marco, quello che hai scritto è giusto, grazie per i chiarimenti, volevo solo precisare le fonti che li danno per sininomi: Index Fungorum e la monografia di Neville e Poumarat.
Ciao Chicco, non sono d'accordo con te per quanto concerne il riferimento a Neville e Poumarat i quali, giustamente, pag. 378 del librone, scrivono che A. junquillea è A. gemmata nel senso di parecchi AA NON Fries, specificando, infatti, che la vera gemmata di Fries ha cappello rosso. Se ridai uno sguardo alla pagina 378 lo vedi. Index Fungorum, invece, segue l'indirizzo di quegli AA che, tradendo la diagnosi di Fries, attribuiscono ad A. gemmata un cappello giallo, coniando un pseudonome usatissimo in letteratura molti anni addietro ed anche ora, sia pure meno frequntemente. Neville e Poumarat discutono bene anche questo aspetto del problema e ne forniscono, a mio avviso, una soluzione soddisfacente, sottolineando che il nome junquillea è comunque di troppo largo uso per essere soppiantato da gemmata. In altri casi, come quello di Boletus collinitus, descritto da Fries come una sorta di luteus ma interpretato male da tantissimi AA, si è verificato un fenomeno opposto perché il nome Suillus fluryi, coniato da Huijsman per identificare quello che tutti noi chiamiamo oggigiorno Suillus collinitus ha avuto un uso molto sporadico mentre la stragrande maggioranza degli AA continua ad usare il nome collinitus anche se tale utilizzo, pure saldamente radicato nella nomenclatura, è abusivo. Sicché si preferisce usare Boletus o Suillus collinitus (ma sarebbe meglio scrivere sensu Auct. pl. non Fries, ossia un classico pseudonome) e non Suillus fluryi, privilegiando la tradizione e l'esigenza di stabilità della nomenclatura....Il peso della consuetudo contra diagnosem è notevole anche nelle Boletales ma negli Agaricomycetes sono decine e decine i nomi di taxa usati per identificare entità diverse da quelle originariamente desritte dagli autori che le introdussero come nuove (es. Amanita lividopallescens, Volvariella media, diverse Tephrocybe, etc etc). Così è, se vi pare, direbbe Pirandello...........
più che esaudiente... ma noi alle prime armi, in particolare parlo per me, non sappiamo più che pesci pigliare, si rischia spesso di fare pubblicamente delle figure cacine.
Figuriamoci poi ad andare a determinare un carpoforo di identità poco chiara, che non si vede i minimi dettagli, ne particolari e senza descrizione, come spesso capita, ecco perchè insisto nell'inserire e di fotografare in modo corretto...
simo
Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
Simo, se ci dovessimo preoccupare delle brutte figure non scriveremmo neppure una riga da nessuna parte. L'errore è non dico necessario ma adirittura indispensabile perché serve a ricordarci che siamo esseri umani (piccoli otri gonfi di vento scriveva il giurista Francesco Carnelutti nel suo periodo cristiano). Penso che i forum servano sopratutto per imparare e per esprimere liberamente le proprie idee: se poi sono sbagliate sarà una fortuna trovare un aiuto, un consiglio, una dritta. Credo che nessuno debba avere paura di esprimersi per timore di sbagliare e che l'umiltà sia una fra le virtù più grandi, assieme alla tolleranza, per me la più grande fra le virtù. Quindi si sbagli e si abbia tolleranza verso chi sbaglia !!!
purtroppo non è sempre così, tolleranza ce ne è sempre di meno, io parlo in generale, soprattutto nei forum.
Cercheremo sempre di fare del nostro meglio e di condividere le nostre raccolte almeno con le persone che comprendono i nostri errori e la nostra umiltà.
simo
Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan