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 Le tre Cime di Lavaredo
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marz
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Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 23 dicembre 2007 : 18:03:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Le tre Cime viste dal Sasso di Sesto (sextnerstein), m.2539 (purtroppo in controluce).
Si riconoscono agevolmente la Cima Piccola (Klein Zinnen), m.2857, la Cima Grande (Grosse Zinnen), m.2999 e la Cima Ovest (Westl Zinnen), m. 2973.
Si vede anche come in realtà le Cime siano più di tre. Ad esempio nella Cima piccola è possibile distinguere la Torre Preuss, m.2700 e la Punta Frida, m.2792, oltre la Cima vera e propria.

Immagine:
Le tre Cime di Lavaredo
129,32 KB

marz

Modificato da - marz in data 23 dicembre 2007 18:12:46
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Inserito il - 23 dicembre 2007 : 19:59:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Giuseppe, se avrai tempo la prossima volta allunga il giro ai rifugi Pian di Cengia, Comici e Carducci. Se avrai ancora più tempo, fai la traversata delle gallerie del Paterno, con la salita alla cima (attrezzatura da ferrata). Similmente alla Torre di Toblino.
Se avrai ancora più giorni è raccomandabilissima la "Strada degli Alpini" che da forcella Giralba (tra il rifugio Comici ed il Carducci), porta al rifugio Berti attraverso il passo della Sentinella (necessari, oltre attrezzatura da ferrata, anche piccozza e ramponi).
Se proprio non ti sei stufato di queste splendide montagne, dal rifugio Berti puoi rientrare al rifugio Carducci attraverso le aeree ferrate Roghel (attenzione caduta sassi, importante partire molto presto altrimenti ci sono troppe comitive) e Cengia Gabriella.
Non ci si stanca mai!
PS ho fatto da incosciente (ma l'ho pagata cara) questo giro con appendicite sub clinica. Al rientro erano dolori con ricovero d'urgenza ed intervento notturno.

Alessandro PD


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macromicro
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Città: Piovene Rocchette
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


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Macrofotografia

Inserito il - 23 dicembre 2007 : 20:11:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Alessandro, qualche volta, ci dovrai fare un piccolo riassunto dei posti più o meno
imperVi che hai visitato/praticato ecc.

Gianfranco
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Inserito il - 23 dicembre 2007 : 20:15:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Delle Dolomiti conosco i sassi

Un collegamento alla Strada degli Alpini
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Cengia Gabriella
Link

Qui c'è la mia Strada degli Alpini

Link


Alessandro PD


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marz
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Inserito il - 24 dicembre 2007 : 17:49:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Giuseppe, se avrai tempo la prossima volta allunga il giro ai rifugi Pian di Cengia, Comici e Carducci. Se avrai ancora più tempo, fai la traversata delle gallerie del Paterno, con la salita alla cima (attrezzatura da ferrata). Similmente alla Torre di Toblino.
Se avrai ancora più giorni è raccomandabilissima la "Strada degli Alpini" che da forcella Giralba (tra il rifugio Comici ed il Carducci), porta al rifugio Berti attraverso il passo della Sentinella (necessari, oltre attrezzatura da ferrata, anche piccozza e ramponi).
Se proprio non ti sei stufato di queste splendide montagne, dal rifugio Berti puoi rientrare al rifugio Carducci attraverso le aeree ferrate Roghel (attenzione caduta sassi, importante partire molto presto altrimenti ci sono troppe comitive) e Cengia Gabriella.
Non ci si stanca mai!
PS ho fatto da incosciente (ma l'ho pagata cara) questo giro con appendicite sub clinica. Al rientro erano dolori con ricovero d'urgenza ed intervento notturno.

Alessandro PD


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Ho visto la tua "Strada degli Alpini" (bellissima) e devo dirti che fino a qualche anno fa non avrei avuto problemi a percorrerla. Adesso preferisco escursioni meno impegnative e non credo che mi cimenterò (però mai dire mai).

marz
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marz
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Inserito il - 24 dicembre 2007 : 17:54:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Riprendo ad inserire alcune foto per terminare il percorso. Queste sono (salvo smentite) la Croda dei Baranci (Birkenkofel), m.2922 (a sinistra) e la Rocca dei Baranci (Haunold), m.2966 (a destra).

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marz
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marz
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Inserito il - 24 dicembre 2007 : 17:56:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Zoom sulla Croda dei Baranci.

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marz
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marz
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Inserito il - 24 dicembre 2007 : 18:03:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Qui ormai sono sulla strada del ritorno (con il dispiacere di dover abbandonare uno dei luoghi più belli che abbia mai visto). Questa è una veduta della Val Rinbon, sotto le pareti nord delle tre Cime.

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marz
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Inserito il - 24 dicembre 2007 : 18:07:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Qui ormai sono in vista della Forcella Col di Mezzo, m. 2315, che valica ad ovest le tre Cime, con vista stupenda sulle stesse e su alcuni laghetti senza nome.

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marz
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marz
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Inserito il - 24 dicembre 2007 : 18:08:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Le tre Cime viste da ovest.

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Inserito il - 24 dicembre 2007 : 18:12:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Passata la forcella, la vista è ormai dall' altra parte. Si riconoscono il Lago di Antorno, il Lago di Misurina e sullo sfondo il Gruppo del Sorapiss.

Immagine:
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143,38 KB

marz

Modificato da - marz in data 24 dicembre 2007 18:24:06
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marz
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Inserito il - 24 dicembre 2007 : 18:15:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E questa è l' ultima foto. Il Lago di Misurina ormai al tramonto e dietro il Gruppo del Sorapiss, m.3205.

Immagine:
Le tre Cime di Lavaredo
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marz
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Inserito il - 24 dicembre 2007 : 19:08:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il mio motto in montagna è "pole pole", traduco piano piano. In montagna si va per divertirsi e fare ciò che ci si sente senza forzature. A disposizione per escursioni in queste splendide montagne che per me sono e restano le più belle del Mondo!

Alessandro PD


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Cello
Utente Senior


Città: Cuggiono

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Inserito il - 27 dicembre 2007 : 08:23:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non ho parole.....................





Un paese di pianura, per quanto sia bello, non lo fu mai ai miei occhi. Ho bisogno di torrenti, di rocce, di pini selvatici, di boschi neri, di montagne, di cammini dirupati ardui da salire e da discendere, di precipizi d'intorno che mi infondano molta paura"
Jean-Jacques Rousseau

"Se mi fosse dato di vivere senza la possibilità di sognare e di lottare per un sogno, bello quanto inutile, sarei un uomo finito"
G. Gervasutti.

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