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E' un articolo molto interessante e purtroppo attualissimo. Si parla del rischio di estinzione delle rane verdi del lago Trasimeno, ma mi sorgono delle perplessità: è possibile a livello di analisi genetica distinguere con sicurezza gli ibridi dai non ibridi e sopratutto l'ibrido rana esculenta viene chiamato, non solo in questo articolo, "parassita sessuale" asserendo che dall'accoppiamento di due rane esculente o non nasca nulla o nasca prole infeconda. Io a riguardo di questo ultimo dato ho molti dubbi, anche perchè nel genoma della rana esculenta dovrebbe esserci quello di entrambe le specie parentali, il rischio semmai è perdere per sempre la specie non ibrida italiana, Rana bergeri per intenderci perchè meno adattabile e come si evince da questa ricerca anche a rischio di varie patologie della pelle che già colpiscono diversi altri anuri in Italia.
Modificato da - perfect in Data 23 agosto 2007 14:26:42
Mi ero sempre posto l'interrogativo di quale strategia utilizzassero delle specie non aggressive per evitare l'invasione del proprio territorio da parte di specie gemelle in assenza di ostacoli naturali che ne bloccassero la diffusione. Un meccanismo molto interessante che mi è stato suggerito è proprio la cosiddetta fascia di ibridizazione con cui la specie predominante riesce a neutralizzare l'altra conquistando gradualmente territorio. Questo è un meccanismo perfettamente naturale che permette alle specie più adattabili di sostituire quelle meno idonee in un determinato territorio in perfetta sintonia con i principi dell'evoluzione. Se la nostra rana verrà sostituita da una simile per motivi naturali vuol dire che era la soluzione più idonea ed una difesa ad oltranza di una specie perdente sarebbe solo uno spreco di tempo e di energie.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo