più di Oxychilus sp. non possiamo dire con certezza per il Lazio è segnalato storicamente solo l'O. draparnaudi, mentre in Toscana sono state confermate dall'università di Siena altre specie praticamente identiche dal punto di vista conchigliare ma differenziate anatomicamente e geneticamente. In particolare l'O. meridionalis è totalmente indistinguibile dalla conchiglia; io stesso ho fatto delle analisi morfometriche sulla coppia draparnaudi/meridionalis e non ho potuto ricavarne nulla perché si sovrappongono completamente. Non sono noti i confini meridionali di questa specie, per cui non possiamo dire nulla per il Lazio. Un tratto interessante ma non costante che può far sospettare che si tratti di meridionalis è l'odore di aglio emesso dall'animale se disturbato: altre specie possiedono questa caratteristica, tra cui ovviamente l'O. alliarius, tanto che questa specie fu segnalata sulle Alpi Apuane da Giusti nel 1967 sulla base di questa carateristica, poi rivelatasi una popolazione di meridionalis particolarmente piccola. scusate la divagazione
ciao
ang
C'è sempre un baco nella mela. E il baco siamo noi (Alan Burdick)
grazie fabio, non conoscevo questo lavoro, ma grazie alla tua segnalazione ho visto che questo autore ha pubblicato l'anno successivo un articolo su journal od molluscan studies che però purtroppo non ho comunque da questo abstract emerge che l'ipotesi più attendibile è che l'odore possa servire ad allontanare piccoli mammiferi potenziali predatori di Oxychilus; questo però solleva la domanda sul perché oltre a meridionalis e ad alliarius questo meccanismo non sia presente nelle altre specie