Durante una delle mie escursioni ho rinvenuto, tra i vari reperti, questa carcassa di ghiandaia (Garrulus glandarius), ed ho provveduto a prepararne il cranio.
Ho proceduto nel seguente modo:
1) Rimozione manuale delle piume della testa; 2) Bollitura per circa un'ora; 3) Scarnificazione sommaria con asportazione dei tessuti semplici da rimuovere; 4) Macerazione residua in acqua.
Non ho utilizzato acqua ossigenata per non rischiare di rovinare la ranfoteca, mentre le ossa oculari sono ancora in macerazione! Ecco il risultato