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 Conus desidiosus (Adams, 1854)
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CONUS1957
Utente V.I.P.

Città: VARESE
Prov.: Varese

Regione: Lombardia


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Inserito il - 26 aprile 2015 : 11:22:33 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia


Una cosa che mi ha sempre dato da pensare è: perché alcuni Conus, come ad esempio quelli della popolazione di Faro, in Portogallo, così manifestamente diversi dall'olotipo del Conus desidiosus di Adams, sono comunque considerati appartenenti a questa specie? Eppure le differenze sono tante e tutte di notevole rilevanza.

Una prima spiegazione è la convinzione che nel Mar Mediterraneo sia attualmente presente una sola specie, il Conus ventricosus, per cui è facile pensare che specie differenti siano comunque correlate ad esso. Di conseguenza, se una popolazione di Conus ventricosus mostra delle caratteristiche differenti dal solito, che possano in qualche modo anche solo lontanamente richiamare il Conus desidiosus, la tentazione di associare quella popolazione al Conus desidiosus è grande, anche in considerazione del fatto che, ad esempio, quell'esemplare "potrebbe" essere particolare, "potrebbe" essere un caso limite di colorazione o di forma.

Una seconda ragione è sicuramente la difficoltà di riuscire ad associare l'olotipo del Conus desidiosus ad un'altra specie fossile con caratteristiche simili di forma e colorazione, che sia stata presente in Italia o quantomeno in Europa. Spero di poter presto dare una soluzione a questo secondo quesito, sulla cui soluzione ho già qualche indizio, che preferisco valutare più a fondo.

Per ora, vorrei porre alcuni quesiti, nella speranza che qualcuno possa rispondermi.

Il Conus desidiosus descritto da Adams proveniva dalla collezione Cuming, non era pertanto vivo. Il fatto che il mollusco sia indicato di colore rosso deriva dall'aver trovato esemplari simili all'olotipo oppure dal colore di esemplari appartenenti a particolari popolazioni di Conus, come quella di Faro in Portogallo?

La prima indicazione della provenienza del Conus desidiosus era stata l'Africa occidentale. Quando e per quale motivo è stata successivamente indicata la costa orientale di Lampedusa?

Alessandro Zanzi


Immagine:
Conus desidiosus (Adams, 1854)
56,33 KB

NAPPUS
Utente Senior


Città: Il-Ħamrun
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Biologia Marina

Inserito il - 29 aprile 2015 : 12:53:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Alessandro
Non so rispondere alle tue domande, che devo dire sono davvero interessanti.
Allego foto di due Lautoconus trovati nell'Ovest Sardegna, che per colorazione si avvicinando ai desidiosus Portoghesi.
-Sant'Antioco (CA) 25,2 mm
-
Immagine:
Conus desidiosus (Adams, 1854)
161,6 KB
Immagine:
Conus desidiosus (Adams, 1854)
121,59 KB

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CONUS1957
Utente V.I.P.

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Inserito il - 30 aprile 2015 : 14:26:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono davvero molto belli!

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CONUS1957
Utente V.I.P.

Città: VARESE
Prov.: Varese

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Inserito il - 06 maggio 2015 : 11:06:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nella descrizione originale di Adams del 1854, il Conus desidiosus è descritto con la testa a piramide e conica, con la base attraversata da solchi obliqui, aggiungo abbastanza profondamente incisi; di colore marrone chiaro, l’ultimo giro è attraversato da una ampia fascia biancastra, e da linee di colore castano, interrotte, compatte, con linee ondulate biancastre sulla parte posteriore. La spira è elevata e conica, le rampe suturali sono piane, con due solchi spirali nella parte mediana (caratteristica sicuramente importante); il labbro è arcuato, con una depressione nella parte posteriore. Le dimensioni dell’esemplare descritto da Adams sono di 24,1 x 11,6 millimetri. La provenienza indicata nella descrizione di Adams è l’Africa occidentale, ma successivamente è stata corretta ed è stata indicata la costa orientale di Lampedusa. A parte l’olotipo, non mi risulta che sia mai stato trovato alcun altro esemplare con caratteristiche simili.

Attualmente sono comunemente considerate appartenenti a questa specie alcune popolazioni di Conus delle seguenti località:


  • Algarve, in una fascia di circa 50 km attorno a Faro, in Portogallo. In questa località si trova una varietà di Conus ventricosus con caratteristiche peculiari di colorazione. Sulla base di questi esemplari, alcuni tendono a definire come Conus desidiosus anche altre varietà di Conus ventricosus simili a quelli del Portogallo, ma con la colorazione di fondo gialla.

  • Porto Palo di Menfi, in provincia di Agrigento. Non ho alcuna informazione relativa a questa popolazione, se non che dovrebbe trattarsi di una popolazione simile a quelle di S. Agostino (Roma) e Banyuls sur Mer, in Francia.

  • Cala Madonna, sulla costa sud di Lampedusa: questi esemplari dovrebbero appartenere ad una popolazione locale di Conus guanche (Lauer, 1993): è molto interessante la località nella quale sono stati rinvenuti. Potrebbero essere oggetto di un articolo separato, nel quale si potrebbe anche affrontare la ricerca del loro progenitore fossile, che ho già comunque individuato, grazie a due esemplari della mia collezione.



La popolazione del Portogallo è comunemente considerata formata da Conus desidiosus, ma è composta da individui che sono sicuramente imparentati con il Conus ventricosus, per molteplici ragioni che descrivo di seguito:


  • l’apice della spira è quello tipico del Conus ventricosus, arrotondato e con le spire che non sono ben distinte una dall’altra. Al contrario, nell’olotipo del Conus desidiosus le prime spire sono ben distinte e nell’apice si possono facilmente distinguere la spire della protoconca.

  • la spira di questi Conus può essere più o meno alta, in alcuni esemplari è scalarata mentre in altri non lo è, come nel caso del Conus ventricosus, ma in ogni caso è ben diversa da quella dell’olotipo del Conus desidiosus, che è conica, dal profilo diritto e con le spire separate da una sutura netta e profonda

  • la colorazione di fondo dell’ultimo giro in questi Conus è generalmente verde, un colore a volte presente nel Conus ventricosus, come ad esempio nel C. ventricosus var. subviridis (De Gregorio, 1885), o in altri Conus ventricosus presenti in Sardegna o in altre zone. In altri casi, vengono confusi con il Conus desidiosus esemplari con una colorazione di fondo più chiara, che presentano comunque linee spirali di colore marroncino; ma mentre nella popolazione portoghese le linee sono composte da punti o tratti molto corti, nei quali è comunque possibile riconoscere che ogni trattino è composto da punti molto ravvicinati, nei Conus non portoghesi i tratti sono più lunghi e formati da punti meno distinguibili; inoltre, in questi esemplari, lungo le linee spirali sono presenti anche numerose macchie di colore bianco, sparse in modo casuale, che non sono presenti nella popolazione portoghese. Gli ultimi esemplari descritti sono facilmente identificabili come Conus ventricosus, in particolare si possono riconoscere come Conus ventricosus var. striatus (Gaglini in Settepassi, 1985). La colorazione di fondo dell’ultimo giro dell’olotipo del Conus desidiosus è invece bianca o nocciola chiaro.

  • sull’ultimo giro degli esemplari portoghesi, sono presenti fasce spirali di colore bruno, come nel Conus desidiosus, ma fasce simili sono presenti anche in altre forme del Conus ventricosus, come ad esempio nel disegno del Conus ventricosus var. major (Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882), e sono comunque presenti anche in altre specie

  • la colorazione dell’interno dell’apertura è formata da due grosse zone di colore viola, separate da una fascia bianca, ed una macchia più piccola, sempre di colore viola, in corrispondenza dell’attacco del labbro dell’apertura in prossimità della spalla. Nel Conus desidiosus la colorazione interna dell’apertura sembra formata da una sola fascia di colore marroncino, anche se in alcune immagini si può individuare una seconda fascia, più tenue, verso la base.

  • l’ultimo giro degli esemplari della popolazione portoghese è ventricoso ed ha un andamento sinusoidale, mentre nell’olotipo del Conus desidiosus è regolarmente conico e leggermente convesso

  • le strie alla base, della popolazione portoghese, sono formata da linee leggermente in rilievo, alle quali si sovrappongono puntini di colore marrone, esattamente come normalmente accade nel Conus ventricosus, mentre nell’olotipo del Conus desidiosus le linee alla base sono formate da solchi decisamente incisi e privi di colorazione



Per ora mi fermo qui, ma darò quanto prima una indicazione precisa della specie fossile dalla quale deriva il Conus desidiosus: sto preparando immagini e testo.

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CONUS1957
Utente V.I.P.

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Inserito il - 06 maggio 2015 : 20:46:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nell’identificazione delle specie, si deve tenere presente che i Conus sono relativamente conservatori, per quanto riguarda la morfologia. L’esame di determinati elementi è quindi importante a l fine della classificazione.
Tra questi elementi possiamo annoverare, ad esempio:
  • la forma e la distanza delle linee di ornamentazione alla base, che, all'interno della stessa specie, sono abbastanza costanti;

  • la forma complessiva della spira, più che non l'altezza della spira stessa, che può invece variare notevolmente: nell’esame della spira, si andrà quindi ad osservare se questa è concava, diritta o convessa, se l’apice è appuntito o meno, se le spire sono piane, concave o convesse, pur con un certo margine di variabilità, e ancora si osserverà se è presente o meno la carena, si verificherà l’altezza relativa delle singole spire e la velocità con la quale l’altezza di una spira varia in rapporto alle spire vicine;

  • l’aspetto della sutura tra le spire;

  • la presenza di linee spirali sulle rampe suturali delle spire è importante, ma rappresenta, a mio avviso, una reminiscenza delle linee presenti negli Hemiconus, da cui derivano tutti i Conus: tali linee possono pertanto essere presenti o meno all'interno della stessa specie, ma se presenti, hanno il medesimo aspetto per numero, disposizione, distanza;

  • il rapporto tra altezza e larghezza, che, anche se non è una costante, all’interno di una specie può variare entro certi limiti;

  • la forma dell’ultimo giro e la forma della spalla.


La colorazione, nelle specie fossili, il cui numero non era particolarmente elevato, si sviluppa secondo pochi modelli. Sull’ultimo giro, oltre ad una colorazione di fondo, in generale possiamo distinguere:
  • fasce spirali più o meno larghe e distanziate

  • linee spirali formate da trattini di colore bianco o alternato di due colori

  • linee spirali formate da puntini, tratti o macchie di colore rosso più o meno vicine

  • linee spirali continue di colore rosso poste a diversa distanza una dall’altra

  • linee rosse longitudinali di vario aspetto

  • reticoli di vario aspetto

Proprio per il fatto che le specie fossili non erano in numero elevato e che i modelli erano abbastanza pochi e semplici, quando la colorazione è presente, l’identificazione della specie è piuttosto facile.

Quando ho ricevuto un esemplare di Conus aquitanicus (Mayer, 1858) nel quale la colorazione originale era molto ben conservata, l’aspetto e la disposizione dei colori sulla spira mi hanno quasi immediatamente richiamato alla mente la spira del Conus desidiosus, anche se la colorazione dell’ultimo giro era apparentemente di diverso aspetto.

In entrambe le specie, in corrispondenza della parte più larga di ciascuna spira si nota la presenza di una fascia di colore rossastro, la cui estensione è abbastanza limitata. Lungo questa fascia colorata, si nota la tendenza alla formazione di macchie, anche se nel Conus aquitanicus sono isolate, mentre nel Conus desidiosus sono contenute all’interno della fascia stessa.

Immagine:
Conus desidiosus (Adams, 1854)
176,28 KB

Lo stato di conservazione del Conus aquitanicus non consente di valutare la presenza di fasce spirali sull’ultimo giro, ma in entrambe le specie è chiara la presenza di linee spirali formate da trattini di colore rosso.

Immagine:
Conus desidiosus (Adams, 1854)
139,93 KB

Se a questi fattori aggiungiamo che le sagome delle due specie sono quasi perfettamente sovrapponibili, a meno dell’altezza della spira, che però è un fattore assai variabile anche all’interno della stessa specie, la prima tentazione sarebbe quella di indicare una stretta correlazione tra le due specie, se non fosse che il Conus aquitanicus è stato ritrovato solamente in Francia, praticamente solo nella regione Landes.

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CONUS1957
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Inserito il - 06 maggio 2015 : 20:52:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tralascio di entrare nei particolari della ricerca che ho effettuato, relativa ad un progenitore comune, che dovrebbe essere un Hemiconus da cui potrebbero essere derivati l’Hemiconus douvillei, francese, ed un Hemiconus italiano, forse l’Hemiconus pendulus, anche perché non riuscirei ad avere elementi sufficienti ad indicare un collegamento effettivo, per richiamarmi ad una annotazione fatta da Mayer, relativa alla notevole rassomiglianza tra il Conus aquitanicus e il Conus canaliculatus.

Proprio il Conus canalicolatus, direttamente o indirettamente, potrebbe essere l’elemento che unisce il Conus aquitanicus e il Conus desidiosus, infatti:

  • il Conus canaliculatus assomiglia al Conus aquitanicus

  • il C. canaliculatus è presente sia in Italia, dal Miocene medio al Pliocene Superiore, sia in Francia, sulle Alpi Marittime, nel Pliocene Inferiore e Superiore

  • il C. canaliculatus è molto simile anche al Conus desidiosus, tanto che la descrizione del Conus desidiosus si potrebbe adattare con pochissime lievi variazioni anche al Conus canaliculatus.


Immagine:
Conus desidiosus (Adams, 1854)
215,78 KB

Nella descrizione originale di Adams del 1854, il Conus desidiosus è descritto con la testa a piramide e conica, con la base attraversata da solchi obliqui, aggiungo abbastanza profondamente incisi; di colore marrone chiaro, l’ultimo giro è attraversato da una ampia fascia biancastra, e da linee di colore castano, interrotte, compatte, con linee ondulate biancastre sulla parte posteriore. La spira è elevata e conica, le rampe suturali sono piane, con due solchi spirali nella parte mediana, il labbro è arcuato, con una depressione nella parte posteriore.

In aggiunta si può dire che in entrambe le specie l’ultimo giro è regolarmente conico, solo leggermente più convesso nel Conus desidiosus; alla base, in corrispondenza della columella, i solchi spirali si avvicinano uno all’altro e si inclinano verso il basso in entrambe le specie . L’altezza relativa delle spire è analoga, le spire sono piane, con una carena più evidente nel C. canaliculatus e meno nel C. desidiosus. La spalla del Conus canaliculatus è più angolata, mentre nel Conus desidiosus è più arrotondata.

In conclusione, le diversità morfologiche tra il Conus ventricosus e il Conus desidiosus sono così tante e di tale entità che non ritengo possibile affermare che queste due specie siano collegate. Partendo da questo presupposto, a meno che il Conus desidiosus non derivi da una specie fossile non ancora scoperta, cosa che mi sembra assolutamente improbabile, o che non sia piovuto dal cielo, è evidente che l'origine del Conus desidiosus deve essere ricercata tra le specie fossili note e, tra queste, nessuna si accosta così bene al Conus desidiosus come il Conus canalicolatus.

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NAPPUS
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Inserito il - 06 maggio 2015 : 21:19:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vorrei ricordare che il desidiosus, insieme a ventricosus e vayssierei (e parlo del vero vayssierei, quello Tunisino, la cosa del Canale di Sicilia non sono sicuro di cosa sia) sono Lautoconus, non Conus.

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Calogero
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Biologia Marina

Inserito il - 09 maggio 2015 : 13:27:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi sembra che sia il caso di leggere il lavoro di Gabriella Raybaudi
apparso anni fa sulla rivista "La Conchiglia"
nel quale si scrive tutto il possibile, almeno fino a quel periodo,
sul Conus desidiosus.
Saluti.

Carlo
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Calogero
Utente V.I.P.

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Biologia Marina

Inserito il - 09 maggio 2015 : 13:59:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
a proposito, ho dato un'occhiata e dovrebbe essere:
"La Conchiglia", 23 (263): 10-15 (1992).
ciao.

Carlo
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CONUS1957
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Inserito il - 10 maggio 2015 : 12:48:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ti ringrazio per il consiglio: nonostante mi abbiano riferito che "Raybaudi è un autore superato e molte delle sue affermazioni sono considerate dagli specialisti arbitrarie", per correttezza ho richiesto alla biblioteca del Museo di Scienze Naturali di Milano una copia dell'articolo, che però non mi è ancora arrivata.

Intanto, allego le immagini di un esemplare del Pliocene di Lautoconus desidiosus, proveniente dalla Toscana: sulla spinta della ricerca dell'origine di questa specie, ho riesaminato con attenzione una ventina di esemplari provenienti da Peccioli, Montefoscoli e Terricciola, che non ero riuscito a classificare, non trovando un riscontro nelle specie note, identificandoli ora come esemplari di Lautoconus desidiosus.


Immagine:
Conus desidiosus (Adams, 1854)
175,6 KB

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Calogero
Utente V.I.P.

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Biologia Marina

Inserito il - 10 maggio 2015 : 17:14:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non so chi ti abbia potuto dire questo su Raybaudi, ma sta di fatto che il suo articolo su C. desidiosus e quanto di più completo si possa attualmente trovare sull'argomento.
La foto che alleghi evidenzia alcuni solchi spirali in prossimità della sutura e le spire hanno una sorta di "nodulosita" che contorna la spalla dei giri, caratteristiche morfologiche non presenti sulla specie in discussione. Inoltre presumo che per poter
fare ipotesi a livello infra e intraspecifico occorrono molti dati, anche popolazionali, di natura certa e non deduttiva, attuata su poche immagini e scarsi esemplari. Diciamo che occorre qualcosa di più quantitativamente analizzabile.
Ciao

Carlo
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CONUS1957
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Inserito il - 10 maggio 2015 : 19:40:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao,

mi fa piacere aggiungere qualche precisazione.

Non sono in grado di dare un giudizio sull'articolo, perché non l'ho ancora letto, anche se mi interessa molto leggerlo, per la completezza che anche tu dichiari: se per caso tu l'avessi, te ne chiederei una copia se non dovesse arrivarmi quella che ho chiesto al Museo di Scienze Naturali di Milano. Tra l'altro, Guido Poppe mi ha detto di aver riferito proprio a Gabriella Raybaudi la mia opinione, secondo la quale i Lautoconus desidiosus di Cala Madonna, a Lampedusa, non sono affatto dei Lautoconus desidiosus ed appartengono ad un'altra specie, ma questo è un'altro discorso, che affronterò tra qualche tempo, spero anche, se è il caso, con Gabriella Raybaudi.

Per quanto riguarda i solchi spirali, questi sono esattamente due e si trovano non tanto in prossimità della sutura, quanto in prossimità della metà del piano delle spire, esattamente come nella descrizione di Adams del 1854 "spira elata, conica, anfractibus planiusculis, in medio transversim bisulcatis". Le fotografie dell'olotipo non rendono giustizia a questo particolare, tanto è vero che anche tu non te ne sei accorto, ma in alcune immagini se ne nota almeno una.

Nell'esemplare fotografato, come negli altri, non è presente alcuna nodulosità particolare sulla spalla dei giri, l'impressione di questa presenza può essere data dalla irregolarità della sutura e non è per niente maggiore dell'impressione data dall'olotipo del Lautoconus desidiosus. In ogni caso, questa verifica mi ha dato modo di fotografare questo esemplare dall'alto, e di poter osservare, nella parte sinistra della fotografia, la presenza della colorazione originale, sebbene sbiadita, che in precedenza non avevo notato: ti ringrazio.

Immagine:
Conus desidiosus (Adams, 1854)
124,63 KB

Per quanto riguarda questi esemplari, provenienti dal Pliocene Superiore delle tre località che ho elencato:
  • lo studio approfondito di circa 80 specie di Conus fossili presenti in Italia, aggiunto alle circa 350 varietà descritte da Sacco

  • la notevole esperienza che ho raggiunto nell'individuazione delle specie note (che mi ha consentito di indicare al Dr. Kovacs ed al Prof. Bałuk l'identificazione di tre esemplari da loro non identificati)

  • la perfetta coincidenza della morfologia, compresi alcuni particolari che in questa sede non ho descritto


a me sono sufficienti affinchè io possa ritenere che siano esemplari fossili di Lautoconus desidiosus, e in questo senso ho voluto portare alla conoscenza di altre persone il ritrovamento di questi esemplari, anche perchè, fino ad oggi, non mi risulta che sia stato trovato neppure un solo altro esemplare di Lautoconus desidiosus, recente o fossile che sia.
Se poi si vorranno fare ipotesi più approfondite e che richiedono molti più dati, spero che si possa fare, con o senza il mio contributo.

Gli stessi fattori che mi hanno permesso di riconoscere questi Conus, sono stati sufficienti a permettermi di capire che il Conus guanche era, tra alcune specie recenti che avevo esaminato, quella più vicina ad una ben precisa specie fossile, e sono stato soddisfatto di leggere che, nell'articolo "Evolution at a different pace: distinctive phylogenetic patterns of cone snails from two ancient oceanic archipelagos.", Cunha RL, Lima FP, Tenorio MJ, Ramos AA, Castilho R, Williams ST, nel 2014 abbiano scritto :"We combined molecular phylogenetic data and geometric morphometrics with bathymetric and paleoclimatic reconstructions to understand the contrasting diversification patterns found in these regions. Our results suggest that species diversity is even lower than previously thought in the Canary Islands, with the putative species complex corresponding to a single species, Conus guanche".

Ciao.

Alessandro

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Calogero
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Inserito il - 10 maggio 2015 : 21:59:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se tu non dovessi ricevere il lavoro di Raybaudi avvisami che ti invierò una copia. Dati incompleti possono creare modelli di pensiero divergenti dalle realtà, cosa che ho sperimentato personalmente. Tu hai sicuramente acquisito una esperienza paleontologica considerevole e molto costruttiva che manifesti quando tratti questi argomenti, però, mi sembra di aver capito che non possiedi esemplari recenti di C. desidiosus. Nei miei esemplari, sono presenti numerose strie molto ravvicinate e flebili di consistenza tanto da poter essere osservabili "giocando" a luce radente sulla superficie del nicchio.
Non sono presenti due incisioni forti e parallele come nell'esemplare fossile da te raffigurato. Per concludere, direi di rimandare ulteriori considerazioni post lettura del lavoro su menzionato, ciononostante mi ha fatto molto piacere scambiare con te qualche idea su questa interessante specie.
Alla prossima, ciao.


Carlo
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ang
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Inserito il - 11 maggio 2015 : 13:56:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
interessante la questione del desidiosus che non conoscevo e che mi sono andato a leggere nell'articolo segnalato da carlo; una cosa non mi torna nell'articolo della raybaudi: adams non designa una localita' tipo ma indica la specie genericamente per l'africa occidentale (v. qui la descrizione originale); la raybaudi afferma lapidariamente che

Ovviamente, il Locus Typicus indicato da Adams e' errato, come in moltissimi altri casi di antichi Autori e per altre descrizioni dello stesso A.Adams


e designa come localita' tipo lampedusa, pero' non mi sembra fornire alcuna prova per questo presunto errore di adams; mi chiedo, e' corretto un simile modo di operare?

sempre sul desidiosus vi segnalo un vecchio lavoro sempre della raybaudi insieme a rolan apparso su argonauta (v. qui) e un piu' recente lavoro di boyer e pelorce in cui viene raffigurato il tipo di desidiosus anche dal lato ventrale (v. qui)

buona ricerca!

ciao

ang



Anche se nessuno di noi sa esattamente dove sta andando o dove andrà a finire.....comunque lascerà la sua indelebile striscia di bava (Beppe/papuina)
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Calogero
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Inserito il - 11 maggio 2015 : 22:44:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Angelo,

grazie per i due lavori e per avermi rinfrescato la memoria su Conus tacomae morfologicamente simile a C. desidiosus (sic!).
E credo che Alessandro abbia già notato i solchi spirali incisi su
quest'ultima nuova specie... Insomma un bel puzzle morfologico!

Alla prossima, ciao a tutti.

Carlo
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CONUS1957
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Inserito il - 12 maggio 2015 : 13:39:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Conoscevo già questa nuova specie.

Come già evidenziato nell'articolo, le differenze con l'olotipo del Conus desidiosus sono tante.

La spira è diversa sotto tutti i punti di vista, le linee sulle spire sono in numero diverso e di diversa profondità. Le linee alla base sono in rilievo, mentre quelle del Conus desidiosus sono incise e distanti. La columella è differente. Lo schema della colorazione è completamente diverso.

Queste due specie non sono neppure lontani parenti.



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CONUS1957
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Inserito il - 20 maggio 2015 : 21:18:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ang:

interessante la questione del desidiosus che non conoscevo e che mi sono andato a leggere nell'articolo segnalato da carlo; una cosa non mi torna nell'articolo della raybaudi: adams non designa una localita' tipo ma indica la specie genericamente per l'africa occidentale (v. qui la descrizione originale); la raybaudi afferma lapidariamente che

Ovviamente, il Locus Typicus indicato da Adams e' errato, come in moltissimi altri casi di antichi Autori e per altre descrizioni dello stesso A.Adams


e designa come localita' tipo lampedusa, pero' non mi sembra fornire alcuna prova per questo presunto errore di adams; mi chiedo, e' corretto un simile modo di operare?



La modifica proposta da Raybaudi si basa sul confronto di alcuni Conus rinvenuti a Lampedusa con alcuni esemplari rinvenuti a Lanzarote e descritti nel 1978 da Saunders, come si legge nell'articolo di Raybaudi del 1992. In un articolo che sto scrivendo sul Conus desidiosus, mostro come la somiglianza notata da Raybaudi sia vera, ma affermo che questi esemplari appartengono ad una specie definita nel 1993 (e quindi non conosciuta da Raybaudi nel 1992). Inoltre, nè gli esemplari di Lanzarote nè gli esemplari di Lampedusa possono essere avvicinati al Conus desidiosus, pertanto l'indicazione di Lampedusa come Locus Typicus è arbitraria.

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CONUS1957
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Inserito il - 20 maggio 2015 : 21:28:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Calogero:

Non so chi ti abbia potuto dire questo su Raybaudi, ma sta di fatto che il suo articolo sul C. desidiosus e quanto di più completo si possa attualmente trovare sull'argomento.


L'unico riferimento al Conus desidiosus che si trova nell'articolo di Raybaudi è l'immagine dell'olotipo. Ogni altro riferimento si riferisce ad una specie definita nel 1993.

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ang
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Inserito il - 21 maggio 2015 : 12:49:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
non so se ti riferivi a questa specie, comunque sul sito conus biodiversity website ho trovato un riferimento a Conus guanche (v. qui) riportato per atlantico orientale e mediterraneo, anche se nella descrizione originale (v. qui) lauer designa come locus typicus le canarie ed afferma che gli es. di Lampedusa appartengono a C. desidiosus, ma non cita il lavoro della raybaudi dell'anno precedente... chi ha copiato chi?

ciao

ang



Anche se nessuno di noi sa esattamente dove sta andando o dove andrà a finire.....comunque lascerà la sua indelebile striscia di bava (Beppe/papuina)
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CONUS1957
Utente V.I.P.

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Prov.: Varese

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Inserito il - 21 maggio 2015 : 13:21:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi riferivo proprio al Conus guanche.
Nell'articolo ormai quasi concluso indico esemplari fossili sia per il Conus desidiosus sia per il Conus ganche: la ridotta colorazione rende più evidenti le differenze e le rassomiglianze. Tra l'altro, ho anche un esemplare di Conus fossile del Pliocene di Pietrafitta, che avrei tranquillamente identificato come Conus canaliculatus, se non fosse che in una piccola zona della spalla conserva quasi intatta la colorazione originale, formata da una fascia marrone attraversata da linee bianche longitudinali inclinate, esattamente come quelle del Conus desidiosus.
Questo esemplare faceva parte di 5 Conus che mi erano stati regalati nel 2008 come Conus mediterraneus var. alticonica, ma allora non ero sicuramente in grado di verificarne l'identità.

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albert2006
Utente V.I.P.


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Regione: Sardegna


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Inserito il - 19 giugno 2015 : 18:19:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salve
Che ne pensate di questo Conus?
Spiaggiato - Litorale Giorgino (CA)- mm.28
Immagine:
Conus desidiosus (Adams, 1854)
111,8 KB

Modificato da - albert2006 in data 19 giugno 2015 18:19:44
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