ATTENZIONE! Considerata la situazione in cui versa la grande maggioranza delle acque pubbliche italiane, il Forum di Natura Mediterraneo ricorda che l’immissione non autorizzata di qualsiasi specie di pesce in acque pubbliche è illegale in quanto può mettere a rischio gli equilibri ambientali e minacciare gravemente la biodiversità. Particolare pericolo è rappresentato dall'introduzione di qualunque specie alloctona. In linea di principio sono da preferirsi immagini di pesci nel loro ambiente naturale o collocati temporaneamente in un acquario fotografico. Le foto di pesci morti sono in generale permesse solo in caso di individui deceduti per cause naturali (es: morie dovute a crisi anossiche o ad essiccazione di bacini, predazione, ecc.). Foto di individui morti dopo essere stati pescati sono ammesse solo in presenza di un reale interesse scientifico della cattura e comunque possono essere pubblicate solo dopo consultazione dei moderatori della sezione. Le foto di individui pescati (fotografati su nasse, retini o in mano) sono ammesse quando si tratti di individui in buona salute e ritratti nei pressi dell’ambiente di cattura, dunque non è possibile (in assenza di interesse scientifico, sempre previo consenso dei moderatori) pubblicare foto di pesci vistosamente feriti (eccettuate naturalmente le normali ferite dovute all’amo), colpiti con il raffio, tenuti tra le mani asciutte o fotografati in ambienti evidentemente lontani dal luogo di cattura (parcheggi, abitazioni, cucine, etc.). Non è inoltre consentito pubblicare nella sezione fotografie di pesci trattenuti in maniera scorretta (ad. es. per gli occhi).
In un laghetto urbano che ospitare una discreta varietà di flora e fauna autoctone, compatibilmente con la sua collocazione, oltre a una infinità di carassidi (pesci rossi e non), ci troviamo ora con un pesce gatto di circa 60 cm. Ci piacerebbe sapere di che specie è in modo più preciso, da dove potrebbe provenire e quali problemi potrebbe comportare.
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Saluti e grazie Alberto
Modificato da - etrusko in Data 04 novembre 2014 14:14:46
Rispondo non da vero esperto, ma da (ormai ex ) pescatore della domenica... Per quello che mi risulta, i pesci gatto acclimatati nei nostri fiumi sono alcune specie di Ameiurus, che sono molto più piccoli, e l'Ictalurs punctatus, che ci starebbe come dimensioni ma dovrebbe avere la coda bilobata, cosa che nel tuo non mi sembra esserci... (in entrambi i casi la provenienza è nordamericana)
Parli di un laghetto urbano... Una bestia venduta per acquari o per laghetti liberata da un insulso proprietario quando è cresciuta troppo? Oppure è un Ictalurus e la coda non sembra bilobata per la foto! Oppure non sono abbastanza esperto per rispondere in modo sensato!
Daniele "lasciate un mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell)
Grazie Giacomo: formidabile per le tue competenze floristiche ora ti scopro esperto anche di ittica! Nel frattempo ho cercato un'altra foto della coda... non so se serve ma la metto
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Saluti Alberto
Modificato da - Albisn in data 02 novembre 2014 21:09:36
se fosse l'unico alloctono...il fatto che sia zeppo di carassi.. insomma, non è lui l'unico problema lì... se avete voglia di tentare.... sensibilizzate, sentite se potete mettere delle paline che ricordino che sarebbe vietata l'immissione di alloctoni o di specie comunque lesive alla vita degli anfibi nostrani.. insomma, c'è da penare come al solito. Io mi chiedo (ma sto per desistere) che bisogno c'è di circondarsi di queste bestie e non lasciarle nei loro paesi, abbiamo pesci splendidi per i nostri laghetti, la bellezza di una tinca per dire.. lascia incantati.
Massimo
------------------------ NO ALL'AEROPORTO,NO AMPUGNANO!
Dalla forma (la caudale non bilobata lo conferma) pensavo anche io ad Ameiurus più che ad Ictalurus punctatus (non ho mai capito quali specie si siano acclimatate oltre a melas e come si distinguano)... Ma ci arrivano a 60cm?! Io credevo di no...
Daniele "lasciate un mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell)
Cmq, per quel che può servire a me sembra un africano e non un americano, per me è un clarias.. Si acclimatano eccome e oramai se uno ci sta dietro va al manicomio, da me hanno pescato un blu di svariati chilogrammi in acque libere. LA cosa strana è che in natura vivovono in acque fresche e ossigenate, specialmodo gli americani, qui sembrano amare il caldo... Da me, i fiumi che li ospitano sono quelli con maggior flusso di acque di uscita dai depuratori, Arbia, Ombrone.. Ma oramai siamo allo sfascio totale, provate a digitare pesce gatto e cercate per immagini, arriva tutto, americani, africani, asiatici, tutto.
Massimo
------------------------ NO ALL'AEROPORTO,NO AMPUGNANO!
Aggiungo le prime foto del pesce gatto di settembre. Nella prima si vede la pinna dorsale (spero che si dica così) che da un'idea della lunghezza in confronto alla foglia di ninfea. Allora era stata stimata in 50 cm.
In un laghetto urbano che ospitare una discreta varietà di flora e fauna autoctone, compatibilmente con la sua collocazione, oltre a una infinità di carassidi (pesci rossi e non), ci troviamo ora con un pesce gatto di circa 60 cm. Ci piacerebbe sapere di che specie è in modo più preciso, da dove potrebbe provenire e quali problemi potrebbe comportare. Saluti e grazie Alberto
ciao alberto
viste le dimensioni, direi che potrebbe risolvere il problema dei carassi
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
Sono d'accordo con Frustone, si tratta di un Clarias di origine africana, un pesce spesso introdotto nei laghetti per la pesca sportiva che però, al pari delle tilapie, non è in grado di sopravvivere agli inverni europei. Sono gli unici siluriformi presenti in Europa con una pinna dorsale così lunga. Da non confondersi con Ictalurus punctatus, spesso definito "pesce gatto africano" ma di origine nordamericana, che ormai ha stabilito popolazioni in gran parte delle acque dell'Italia di centronord e che, inutile dirlo, sopporta benissimo i rigori invernali italiani.
Messaggio originario di gomphus: viste le dimensioni, direi che potrebbe risolvere il problema dei carassi
Sta a vedere che Maurizio ha propio indovinato.
Guardate qui: Link Il Messaggero - 27 settembre 2013 "Pesci gatto "famelici" pescati dagli agenti della Forestale nelle fontane di Tarquinia: si stavano mangiando tutti i pesciolini rossi nelle vasche..." Si trattava di pesci gatto africani (Clarias Gariepinus)
Saluti Alberto
Modificato da - Albisn in data 04 novembre 2014 21:18:26
Arrivo anch'io e risolvo tosto tosto la questione, dato che con queste bestiole ho un minimo di familiarità: chi ha detto Clarias ci ha dato al 50%... il soggetto infatti è un ibrido intergenerico fra Clarias ed Heterobranchus, entrambi appartenenti alla famiglia dei Clariidae. Si vede bene che ha una pinna adiposa che manca in Clarias, e anche se la struttura è quella di Clarias il particolare è determinante; questi ibridi sono ormai molto comuni sui mercati ittici: vengono prodotti in ittiocoltura, credo per i consueti motivi di tasso di accrescimento superiore rispetto alle specie parentali, e destinati ai laghetti di pesca sportiva nei mesi estivi; prevedibile, anche se disdicevole, che qualche soggetto venga catturato e liberato qua è là. Ovviamente, come detto sopra da Etrusko, non esiste nessuna possibilità di acclimatazione alle nostre latitudini, se non in sorgenti termali: la temperatura critica per i Clariidae è compresa, secondo le specie, in un range che non scende mai al di sotto dei 15° C, e a temperature inferiori non sopravvivono per più di qualche giorno neanche le specie più indistruttibili... infatti hanno una valenza ecologica notevole, ma quello che li frega è di essere decisamente stenotermi. Divagazione gastronomica: malgrado l'aspetto hanno carni decisamente buone.
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Amo cominciare a fare un sacco di cose, ma non riesco mai a finirne nes
Modificato da - ugandensis in data 05 novembre 2014 09:16:32
... Divagazione gastronomica: malgrado l'aspetto hanno carni decisamente buone.
ecco perché si sono dati da fare a catturarli con tanta sollecitudine
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
Sembra che siamo arrivati a una conclusione. Ringrazio Nicola e tutti gli altri che sono intervenuti.
Consentitemi qualche considerazione di carattere generale, sia pure da inesperto:
Sul web, a proposito di questi pesci (pesce gatto e dintorni) ho trovato pochino, almeno in italiano.
Ho letto molte cose imprecise: nomi sbagliati, informazioni contraddittorie, ecc.
Sembra che nelle nostre acque interne giri di tutto... "Io mi chiedo (ma sto per desistere) che bisogno c'è di circondarsi di queste bestie e non lasciarle nei loro paesi (Massimo)", e ancora " La condizione della nostra ittiofauna è davvero deprimente... (Daniele)", alla faccia della difesa della nostra fauna
La storia di questi pesci mi ricorda un po' quella delle tartarughe esotiche. Nei negozi per acquari si vendono pesci gatto di pochi cm che poi diventano lunghi metri... Si immettono nei laghetti da pesca e poi si ritrovano anche altrove
In Germania e altrove è vietata la vendita di alcune di queste specie. In Italia no?
Saluti e grazie Alberto
Modificato da - Albisn in data 05 novembre 2014 10:23:55
Arrivo anch'io e risolvo tosto tosto la questione, dato che con queste bestiole ho un minimo di familiarità: chi ha detto Clarias ci ha dato al 50%... il soggetto infatti è un ibrido intergenerico fra Clarias ed Heterobranchus, entrambi appartenenti alla famiglia dei Clariidae. Si vede bene che ha una pinna adiposa che manca in Clarias, e anche se la struttura è quella di Clarias il particolare è determinante; questi ibridi sono ormai molto comuni sui mercati ittici: vengono prodotti in ittiocoltura, credo per i consueti motivi di tasso di accrescimento superiore rispetto alle specie parentali, e destinati ai laghetti di pesca sportiva nei mesi estivi; prevedibile, anche se disdicevole, che qualche soggetto venga catturato e liberato qua è là. Ovviamente, come detto sopra da Etrusko, non esiste nessuna possibilità di acclimatazione alle nostre latitudini, se non in sorgenti termali: la temperatura critica per i Clariidae è compresa, secondo le specie, in un range che non scende mai al di sotto dei 15° C, e a temperature inferiori non sopravvivono per più di qualche giorno neanche le specie più indistruttibili... infatti hanno una valenza ecologica notevole, ma quello che li frega è di essere decisamente stenotermi. Divagazione gastronomica: malgrado l'aspetto hanno carni decisamente buone.
Giusto, tutto, da mangiare sono incredibilmente buoni e giuste le temperature. Da me c'è un lago ove sono diventati belli grossi e passano gli inverni è infatti un lago "caldo", la temperatura anche d'inverno resta sui gradi che infatti indichi, accanto tra l'altro ci sono le terme. Resiste poi una piccola popolazione in acqua libera ma anche lì ci sono ci sono alcune sorgenti calde e uno scarico... caldo.
Massimo
------------------------ NO ALL'AEROPORTO,NO AMPUGNANO!