Salve a tutti vi segnalo la pubblicazione di questo lavoro di Nordsieck sul genere Siciliaria e Papilliferea negli Appennini meridionali
NORDSIECK H., 2013. Delimini (Gastropoda, Pulmonata, Clausiliidae) from Apennine Italy, with the description of three new subspecies from Calabria. Conchylia, 44: 3-14.
ABSTRACT: In this paper a survey of the species of the tribe Delimini (Clausiliidae, Alopiinae) from Apennine Italy (except Charpentieria itala) is given (chapter I), and the distribution of these species in Calabria is summarized (II). The following subspecies from Calabria are described as new (III): Siciliaria (Stigmatica) vulcanica sigridae n. subsp., Papillifera solida diabolina n. subsp., P. s. pseudobidens n. subsp.
Ho letto con attenzione la parte su Papillifera, che riassume le attuali conoscenze sul genere e fornisce un interessante mappa di distribuzione per la Calabria. Tuttavia la descrizione di P. solida pseudobidens rende più complicata la distinzione tra P. solida e P. bidens
Ho letto il lavoro di Nordsieck con le nuove sottospecie e sono rimasto molto perplesso, prima di entrare sul dettaglio mi domando: come si fa a descrivere sottospecie in gruppi in cui non siamo sicuri neanche delle specie? Osservando la fauna di Calabria si vedrà che nei due gruppi presi in considerazione esiste una variabilità enorme,non tre ma con il metodo usato si potrebbero descrivere un numero quasi illimitato di sottospecie.
Siciliaria (Stigmatica) vulcanica sigridae rientra tra le innumerevoli forme presenti nella fascia tirrenica che riuniscono la Siciliaria vulcanica alla Siciliaria honii, mi sorprende molto che queste forme così simili tra loro siano ancora inserite in sottogeneri diversi. La distinzione tra Gibbularia e Stigmatica è basata sulla presenza di una evidente gobba cervicale presente in Siciliaria gibbula che non compare in Siciliaria honii. Anche gli areali di S.honii e S.vulcanica hanno una congruenza biogeografica mentre S.gibbula è specie esclusivamente adriatica. Sorprende molto la presenza di un enclave di una sottospecie di S.vulcanica in un areale colonizzato da S.honii. Le forme presenti in quell'area presentano una grande variabilità all'interno della stessa popolazione come si può vedere in questa discussione. La variabilità della plica palatale inferiore condiziona anche la forma del clausilio che risulta piuttosto variabile.
Papillifera solida diabolina n. subsp. rientra in una delle molteplici forme di P.solida presenti sulle pendici del Pollino, la variabilità di questa specie fu discussa qui. Quante sottospecie si potrebbero itituire con le forme presenti solamente in questa discussione? da notare che sono solo una minima parte delle forme presenti nel nostro meridione. Gli autori del passato le riunirono sotto il nome: "molfellana" anche se non è ancora chiaro a quale forma si riferissero esattamente.
Papillifera solida pseudobidens n. subsp. rientra nel ciclo di forme inserite dalla Paulucci nella var. transitans del monte Consolino e del Monte Stella e ritenne questa una varietà di P.papillaris (Il nome bidens è stato rigettato anche da Ruud Bank). La somiglianza di questa sottospecie con la var. della Paulucci si può vedere in questa discussione.
Ho portato solo dei piccoli esempi affrettati ma secondo me c'è una carenza nel metodo di descrivere delle sottospecie, non è possibile fare di ogni forma una sottospecie, na per descrivere una sottospecie se ne dovrebbe delineare l'habitat e separarlo da quello della specie tipo. In questo caso è piuttosto complesso perché la specie fu descritta su esemplari provenzali mentre la zona di radiazione della specie risiede nell'Italia meridionale.In tal caso si dovrebbe identificare la popolazione riginaria da cui proviene la popolazione provenzale per definire il tipo. Un areale con distribuzione a macchie di leopardo di popolazioni tipiche e sottospecie non è assolutamente accettabile. Sicuramente siamo ancora molto lontani dalla risoluzione del problema.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo