ATTENZIONE! Poiché la manipolazione dei rettili è potenzialmente dannosa e sempre causa di stress agli animali, soprattutto se operata da persone inesperte, invitiamo tutti gli utenti di questa sezione a non postare foto di esemplari 'maneggiati'. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori. Grazie a tutti per la collaborazione
Buongiorno a tutti, comincio questa discussione con la richiesta di inserire gli Erpetonimi, ovvero i toponimi geografici dedicati ai Rettili ed agli Anfibi. Tutti i toponimi sono compresi; dal nome dei paesi, a quello dei boschi, monti, laghi, ponti, grotte e quantaltro. Per esempio: Fosso della rana, Serpentara, Monte ranocchio, ecc. Questa ricerca è inserita nel più ampio contesto che include anche i nomi vernacolari dei Rettili e degli Anfibi. Grazie a tutti per la collaborazione.
Modificato da - Forest in Data 14 novembre 2014 13:25:12
Nel Parco Archeologico di San Silvestro (tra san Vincenzo e Campiglia M.ma - LI) vi sono alcune cavità carsiche verticali profonde circa 100 m. Una è la Buca del Grillo (la cito ugualmente, anche se il grillo non è un rettile); quella più in alto è la Buca del Serpente.
Ecco le immagini dei cartelli:
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Il panorama:
Immagine: 134,99 KB La Rocca di San Silvestro in primo piano e Campiglia Marittima sullo sfondo.
In Sardegna meridionale, all'interno dell'area archeologica di Nora (città prima nuragica, poi fenicio-punica, poi romana, di cui rimangono ruderi imponenti sulla costa), presso Pula, c'è un capo chiamato "Punta 'e còlori", cioè "Punta del colubro". Si tratta di un caso interessante, perché dimostra (a smentita di quegli studiosi teorici che sostengono che ciò è impossibile) che le tradizioni orali popolari possono davvero essere tramandate per secoli e secoli, anche quando se ne è perduto il significato originario.
L'inizio degli scavi di Nora, infatti, risale al 1952 (una piccola parte era stata messa in luce dal 1889), ma si sa per certo che i contadini, da sempre, e senz'altro già da molto prima dell'inizio di qualsiasi scavo, usavano abitualmente chiamare quel luogo "Punta 'e còlori", "Punta del colubro", senza sapere perché. Non era mai stato trovato alcun colubro in zona (uno splendido promontorio roccioso con una bellissima flora costiera mediterranea), assolutamente, e nessuno sapeva perché il luogo si chiamasse così.
Poi, quando furono finalmente fatti gli scavi moderni, venne alla luce un tempio dedicato ad Esculapio! Il simbolo di questa antica divinità della guarigione era, com'è noto, un colubro, e sul luogo venne anche ritrovata una statua di un dormiente avvolto da un serpente, segno delle cure che si praticavano nel tempio. Pare che il tempio di Esculapio fosse in uso tra il V ed il II sec. a.C.
Il toponimo "Punta del colubro" era quindi un inconsapevole lontano ricordo dell'esistenza del tempio dedicato ad Esculapio.
"Man in his arrogance thinks himself a great work, worthy the interposition of a deity, more humble & I believe true to consider him created from animals."
Darwin
Modificato da - sirtalis in data 02 ottobre 2012 17:41:47
Ciao Mauro, ti accenno a un toponimo ormai scomparso dalle carte moderne della Sicilia, con ipotesi personale. Recupero, autore settecentesco di una "Storia Naturale e generale dell'Etna" (libro che fu pubblicato postumo in due tomi dal nipote nel 1815), accenna a pag.208 del primo tomo a un "Lago del Drago" "posto a un miglio e mezzo sopra la montagna di Placa (per intenderci siamo a N-ovest di Bronte, e l'Etna c'entra poco perchè si tratta di montagne calcareo-argillose che fanno parte delle ultimissime propaggini dei Nebrodi meridionali),...perenne..ricco di testuggini...acque limpide..di una profondità imperscrutabile..ecc.ecc.". Sai meglio di me che "Drago" può avere un significato araldico-mitologico,ma anche zoologico perchè i cosiddetti "draghi d'acqua" una volta erano chiamati i tritoni. Può essere che anticamente in questo lago vivevano questi urodeli? Sono stato un paio di volte in quello che potrebbe essere come il più serio indiziato specchio d'acqua che anticamente poteva avere questo nome (che, ripeto, oggi è inutile cercare nelle mappe moderne perchè "nomen oblitum").Ed effettivamente è bellissimo e ben conservato. Ciao. Angelo
Aggiungo - oltre a quelli postati sul forum "Anfibi" - il "Cuel dai Madracs" - (Colle dei serpenti) in comune di Dogna (Udine), se ne parla anche qui: Link
Fuori dall'Italia, ti segalo La bisa sulla dorsale tra Valle Morobbia e Valle di Arbedo (Cantone Ticino) e un luogo detto "gana rossa" alle pendici del Camoghè nell'alta Valle del Vedeggio. La "gana" è la pietraia che dicevano rossa per la grande quantità di aspis che vi si trovavano.
Buona ricerca!
Modificato da - orsobblu in data 02 ottobre 2012 22:05:06
Nel Lazio.. Omessi dei particolari in quanto attualmente proprietà privata. Il nome non è casuale boscaglia, grossi massi esposti a sud e piccolo rio. Visto in loco Elaphe quatuorlineata, sicuramente presenti altre specie. Menziono inoltre la grotta dei serpenti nel territorio Sasso- Cerveteri. Immagine: 83,69 KB
A roma: vicolo della serpe, inizialmente nel quartiere Testaccio nei pressi di via Marmorata, attualmente vicolo cieco nei pressi di via Portuense. Via dei serpenti, chiamata anche "alle serpe" deriva da laoconte avvolto da serpi dipinto all' esterno di un osteria ( cfr U. Gnoli Guida alla toponomastica di Roma Medievale e moderna). Ci sarebbe anche piazza del biscione, toponimo presente in vari luoghi ( es. mola del biscione Oriolo Romano). Il condizionale per questa denominazione è d' obbligo in quanto soprattutto a Roma per Biscione veniva intesa l' anguilla...
Modificato da - prz in data 03 ottobre 2012 21:34:52
Ho appena scoperto il piccolissimo comune di Sorbo Serpico(AV) :)
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"Man in his arrogance thinks himself a great work, worthy the interposition of a deity, more humble & I believe true to consider him created from animals."
in valle imagna (lombardia - BG), nel comune di rota imagna, si trova la grotta chiamata tomba del polacco (o dei polacchi), con la quale i polacchi ovviamente non c'entrano nulla , e che in realtà è la tamba del bulàch, cioè la grotta del rospo
vi segnalo anche che il bus de la rana a monte di malo (VI), che ho visitato (rimanendoci dentro 20 ore) un millennio fa, in cerca di bacarozzetti cavernicoli (con esito infausto ), a detta di speleologi locali non deriva il suo nome dalla supposta presenza di batraci , bensì dal torrentello che ne esce dopo averne percorso tutto l'interno, appunto il rio rana
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare