Vorrei chiedere un parere sul nome della formazione delle Argille azzurre; secondo voi esso necessiterebbe di una revisione?
Cito il catologo delle formazioni redatto dall'ISPRA (link: Link): Con il termine Argille Azzurre si intendono i depositi argillosi subappenninici del Pliocene-Pleistocene p.p. che affiorano dal Piemonte alle Marche e in Toscana. Età: Pliocene-Pleistocene. Si tratta quindi di sedimenti depostisi in vari bacini sedimentari distinti. Inoltre si hanno Argille azzurre del Pliocene inferiore, come anche Argille azzurre che appartengono alla sequenza del Pliocene sup.-Pleistocene, che è separata dalla sequenza del Pliocene inferiore da una superficie erosiva (che però non è ovunque presente)
ciao federico, interessante la questione e piuttosto complessa;
purtroppo l'affinamento delle conoscenze sul significato stratigrafico di molti corpi geologici che fin dall'origine hanno assunto il rango di formazione, è avvenuta progressivamente e più tardi rispetto alla prassi cartografica del rilevamento geologico, nel quale il criterio più semplice è sempre stato quello litologico; e, in fondo, il tratto "argilla azzurra" è facile da riconoscere sul terreno; credo che, in questo caso, rinominarle significherebbe in certa misura "polverizzarle" in non so quante formazioni; certo sarebbe formalmente e scientificamente più corretto; anche le indicazoni fornite dal catalogo dell'ispra mi sembrano però improntate alla preticità e alla necessità di mantenere una continuità con il passato...
è un problema della geologia, questo: certi termini sono divenuti di così larga valenza e uso, ovvero hanno riscosso così tanta "fortuna" nel linguaggio e nelle idee(anche inpinatamente) , che eradicarli sarebbe una mezza tragedia...pensa solo a quanto tempo c'è voluto per togliere dai libri di geologia il termine geosinclinale...
buona serata
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)